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  • Liguria: il TAR accoglie ricorso delle Associazioni. Salvi 11.000 storni

    Oggi il Tribunale Amministrativo Regionale (Sez.II°) ha annullato in via definitiva la delibera della Giunta regionale della Liguria proposta dall’assessore Stefano Mai, che riapriva la caccia in deroga alla specie “storno”.

    Infatti una prima delibera del 30 luglio 2015 era stata sospesa dal TAR con un’ordinanza cautelare del successivo 29 ottobre, per irregolarità sul sistema di annotazione dei capi abbattuti (solo a fine giornata, anziché dopo ogni abbattimento, come stabiliscono le norme nazionali).

    Dopo pochi giorni la Giunta regionale aveva emanato un provvedimento similare, oggi annullato con sentenza di merito.

    Nell’acquisire la documentazione relativa a tutta la pratica, le Associazioni (Lega Abolizione Caccia, LAV ed Ente Nazionale Protezione Animaliper la tutela della fauna avevano appreso delle forti pressioni del mondo venatorio per ampliare, con questa specie protetta a livello europeo, l’elenco delle specie cacciabili, ed avevano contestato questa estate:

    • il mancato rispetto del parere obbligatorio dell’ISPRA, avendo la Giunta Regionale ampliato a dismisura l’elenco dei comuni  ove tale caccia in deroga poteva essere praticata, con l’abbattimento di 11.000 esemplari (da parte di 3.665 cacciatori autorizzabili allo scopo),includendo vastissimi territori dell’entroterra non classificati come comuni olivicoli e/o privi di oliveti, così smentendo il pretesto della tutela di produzioni agricole;
    • la violazione della normativa statale sulla caccia, che impone di annotare su una speciale scheda, dopo ogni abbattimento, ogni esemplare ucciso, obbligo che era stato eluso dal provvedimento della Giunta Regionale.

    La Regione è stata condannata al pagamento di circa 5.000 euro alle associazioni ricorrenti.

    Da oggi pomeriggio l’abbattimento di storni in Liguria  torna ad essere violazione penale con rischio di sequestro del fucile e delle prede abbattute.

    COMUNICATO INTEGRALE

  • Veterinario coinvolto in traffico di cuccioli on line

    Giovedì, 03 Dicembre 2015 16:51

    Corriere Web Milano 593x443Dopo aver visto un annuncio su Internet, ha comprato un cagnolino con tanto di certificato del veterinario, ma si è accorto che il cucciolo si ammalava in continuazione. E gli è venuto il sospetto che fosse stato tolto alla madre troppo presto: così ha segnalato l’appartamento nel quale era andato per fare l’acquisto. L’abitazione di Melegnano da qualche tempo aveva destato i sospetti del Corpo Forestale dello Stato per l’andirivieni di persone che la visitavano e che a volte ne uscivano con in braccio un cucciolo. E così si è arrivati alla denuncia di due persone, tra cui un noto veterinario, per maltrattamento di animali e frode in commercio. I due avevano effettivamente messo in vendita cuccioli sotto i due mesi vita, quindi prima del termine consentito per toglierli alla madre. Il compito del veterinario era quello di «aggiustare» i documenti dei cagnolini e dotare i cuccioli di microchip.

    I cuccioli nell’appartamento- In casa dell’altro uomo denunciato, quello che li metteva in vendita, ne sono stati trovati 14, sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato di Milano, su disposizione della Procura della Repubblica di Lodi. I cuccioli di chihuahua e bouledogue francese erano ammassati in scatole di plastica con fondi di ritagli di giornale. Tutti i cuccioli erano sprovvisti di microchip e di documenti sanitari ed alcuni cuccioli sono apparsi agli operanti in evidente stato di sofferenza. Nel locale sono state rinvenute molte siringhe monouso e diverse scatole di farmaci veterinari in commercio in Paesi dell’Est Europa. Tutti i cuccioli sono stati sequestrati e trasportati con un mezzo riscaldato presso una fondazione con struttura di ricovero per i primi accertamenti e cure sanitarie. Al termine dei controlli di rito, la Procura deciderà circa l’eventuale affido provvisorio degli stessi. Sono stati sottoposti a sequestro molti farmaci di dubbia provenienza e documenti riconducibili all’attività di vendita di cuccioli online tramite annunci. La procura sta valutando per l’uomo anche l’accusa di importazione illecita di cuccioli dall’estero.

    Le raccomandazioni- Nello studio veterinario al quale il commerciante senza scrupoli si rivolgeva per microchippare i cuccioli e fornire le prime vaccinazioni solo prima della consegna agli acquirenti sono stati acquisiti altri documenti inerenti le prestazioni professionali fornite. Il Corpo forestale dello Stato raccomanda a chi avesse intenzione di adottare un cucciolo di rivolgersi sempre a strutture commerciali autorizzate e di richiedere sempre la documentazione sanitaria ed il microchip. (fonte)

    Foto: corrierewebmilano

  • Il cane San Bernardo è anche valdostano – Valledaostaglocal.it

    Il cane San Bernardo è anche valdostano – Valledaostaglocal.it

    Aperta ad Aosta una sede della Fondation Barry di Martigny; promuoverà e l’allevamento dei cani a Martigny ma anche le eccellenze del territorio della valle del Grand Combin

    Jean Maurice Tornay, Massimo Tamone e Claudio Rossetti

    “Il cane San Bernardo deve essere sempre di più simbolo di eccellenza della Valle d’Aosta, oltreché emblema elvetico”.

    Così Massimo Tamone, coordinatore dell’associazione ‘Pro San Bernardo VdA’, ha introdotto questa mattina, giovedì 3 dicembre, l’inaugurazione della nuova sede valdostana della Fondation Barry du Grand-Saint-Bernard, in via Martinet 23 ad Aosta.

    Dotata di infopoint e punto vendita, oltre a far conoscere ‘Barryland’, il museo e l’allevamento dei cani a Martigny (60.000 visitatori all’anno, 35 cani presenti), la sede aostana della Fondation promuoverà il territorio della valle del Grand Combin attraverso la vendita di articoli da regalo ed eccellenze eno-gastronomiche quali Jambon de Bosses Dop, Fontina, birre artigianali, vini Doc, cioccolato e biscotti.

    “La fondazione Barry – ha ricordato il direttore dell’infopoint, Claudio Rossetti – ha per scopo la salvaguardia della razza San Bernardo, storicamente importante nella cultura del territorio del colle, che attualmente viene utilizzata in ambiti terapeutico e socio-educativo, affiancando gli animali a bambini, persone anziane e disabili”.

    Il presidente della Fondazione Barry, Jean-Maurice Tornay, ha ricordato che  per sabato 5 dicembre è in programma una giornata a ‘porte aperte’, dalle 11 alle 16, un’occasione unica per incontrare e prendere confidenza con i ‘mitici’ cani San Bernardo.

    aostacronaca.it

  • Il cane San Bernardo è anche valdostano – Valledaostaglocal.it

    Il cane San Bernardo è anche valdostano – Valledaostaglocal.it

    Aperta ad Aosta una sede della Fondation Barry di Martigny; promuoverà e l’allevamento dei cani a Martigny ma anche le eccellenze del territorio della valle del Grand Combin

    Jean Maurice Tornay, Massimo Tamone e Claudio Rossetti

    “Il cane San Bernardo deve essere sempre di più simbolo di eccellenza della Valle d’Aosta, oltreché emblema elvetico”.

    Così Massimo Tamone, coordinatore dell’associazione ‘Pro San Bernardo VdA’, ha introdotto questa mattina, giovedì 3 dicembre, l’inaugurazione della nuova sede valdostana della Fondation Barry du Grand-Saint-Bernard, in via Martinet 23 ad Aosta.

    Dotata di infopoint e punto vendita, oltre a far conoscere ‘Barryland’, il museo e l’allevamento dei cani a Martigny (60.000 visitatori all’anno, 35 cani presenti), la sede aostana della Fondation promuoverà il territorio della valle del Grand Combin attraverso la vendita di articoli da regalo ed eccellenze eno-gastronomiche quali Jambon de Bosses Dop, Fontina, birre artigianali, vini Doc, cioccolato e biscotti.

    “La fondazione Barry – ha ricordato il direttore dell’infopoint, Claudio Rossetti – ha per scopo la salvaguardia della razza San Bernardo, storicamente importante nella cultura del territorio del colle, che attualmente viene utilizzata in ambiti terapeutico e socio-educativo, affiancando gli animali a bambini, persone anziane e disabili”.

    Il presidente della Fondazione Barry, Jean-Maurice Tornay, ha ricordato che  per sabato 5 dicembre è in programma una giornata a ‘porte aperte’, dalle 11 alle 16, un’occasione unica per incontrare e prendere confidenza con i ‘mitici’ cani San Bernardo.

    aostacronaca.it

  • Anagrafe equina, modifiche regolamentari allo studio del Mipaaf

    Giovedì, 03 Dicembre 2015 15:33

    cavalliModifiche regolamentari su passaggi di proprietà, affitti e leasing, riserve dei cavalli sportivi, importazioni temporanee per corse e definizione della figura di allevatore.
    Sono i contenuti di un provvedimento di prossima emanazione a cura del Mipaaf, pubblicato on line e sottoposto alla pubblica consultazione. Sulle future modifiche regolamentari,  Gualtiero Bittini (Dirigente PQAI VI – Anagrafe equina e benessere animale del cavallo sportivo) ha avviato una consultazione di 10 giorni che si è conclusa il 29 novembre scorso. Ora il Ministero delle Politiche Agricole valuterà i contributi in vista dell’emanazione delle modifiche regolamentari.

    Definizione di allevatore– E’ allevatore il proprietario della fattrice, al momento della nascita del puledro. È allevatore italiano il cittadino italiano o, se trattasi di Società o associazione, quella che abbia il domicilio fiscale in Italia. È considerato Italiano l’allevatore – anche non cittadino italiano – che sia residente in Italia da almeno un anno o vi abbia il suo domicilio fiscale.

    Passaggi di proprietà e anagrafe equina- Il provvedimento rinnova le precedenti disposizioni sui passaggi di proprietà, stabilendo che- ai sensi della normativa dell’Anagrafe degli equidi- la cessione anche a titolo gratuito di un cavallo deve essere comunicata all’Amministrazione entro 7 giorni dall’evento. Ai soli fini della partecipazione a competizioni sportive è consentito affittare o stipulare contratti di locazione finanziaria (leasing). La cessione può essere anche comunicata alla segreteria tecnica di una Società di Corse, prima che il cavallo effettui la gara o la prova di qualifica con i colori del nuovo proprietario. La segreteria tecnica della Società di Corse, dopo aver proceduto alla registrazione nella banca dati del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del passaggio di proprietà, è tenuta a trasmettere entro 48 ore all’Amministrazione tutta la documentazione prevista ed acquisita agli atti.
    Il cavallo dichiarato partente non può essere ceduto prima della corsa, né possono essere stipulati contratti di affitto o di locazione finanziaria (leasing) a persona che non sia in possesso dell’autorizzazione a partecipare a competizioni sportive. Un cavallo dichiarato partente in una corsa non può partecipare alla stessa se ceduto, affittato o concesso in locazione finanziaria (leasing) a un proprietario che abbia in tale corsa un altro o più cavalli.
    La presenza nel sistema informativo dell’Amministrazione di un passaggio di proprietà sospeso a causa di un’irregolarità, riscontrata dai competenti Uffici del Mipaaf, comporta il mancato perfezionamento del trasferimento della titolarità del cavallo, il quale parteciperà a competizioni sportive per il proprietario risultante nel sistema informativo alla data della corsa con successiva erogazione a quest’ultimo del premio eventualmente vinto. Il trasferimento della proprietà non potrà, infatti, che decorrere dalla data della regolarizzazione degli elementi mancanti.
    In caso di comproprietà deve essere indicato il comproprietario delegato a rappresentare tutti ad ogni effetto e sotto il cui nome e con i cui colori il cavallo parteciperà a competizioni sportive. Detto comproprietario delegato deve coincidere con il proprietario responsabile ai fini della BDE. Nel caso in cui i comproprietari del cavallo non siano titolari di colori dovrà, comunque, essere indicato il proprietario responsabile ai soli fini della BDE.
    Il cedente deve consegnare al nuovo proprietario il passaporto che deve accompagnare il cavallo in ogni suo spostamento. Per detto motivo in caso di affitto o di locazione finanziaria (leasing) il passaporto deve essere consegnato al titolare dei relativi contratti. La mancata consegna di tale documento deve essere immediatamente comunicata all’Amministrazione affinché si possa procedere alla segnalazione alla Procura della Disciplina per i conseguenti provvedimenti. L’acquirente, ricevuta l’attestazione di avvenuta registrazione del passaggio di proprietà nella banca dati del Mipaaf, è tenuto, ai sensi della normativa dell’Anagrafe degli equidi, ad aggiornare il passaporto applicando l’etichetta adesiva nello spazio previsto sul passaporto medesimo o, nel caso di passaporti sprovvisti delle apposite pagine, rendendo solidale al passaporto l’attestazione di avvenuta registrazione in banca dati dell’evento.

    Nel caso di cavalli importati temporaneamente per partecipazione a corse deve essere depositata presso la segreteria della Società di corse, un’ora prima dell’orario di inizio della giornata di corse, la documentazione prevista, ricomprendente il Modello 2014 attestante i dati segnaletici del soggetto rilevati prima della partecipazione alla corsa dal veterinario incaricato dall’Amministrazione presso l’ippodromo. Tale documento, redatto sia nella parte grafica che in quella descrittiva dovrà riportare anche la lettura del microchip o indicare l’eventuale illeggibilità dello stesso.

    pdfIL_TESTO_PUBBLICATO_IN_CONSULTAZIONE.pdf153.44 KB

  • Cani: 8 cibi “per umani” che possono mangiare tranquillamente – Velvet Pets Italia (Blog)

    Cani: 8 cibi “per umani” che possono mangiare tranquillamente – Velvet Pets Italia (Blog)

    Cani: 8 cibi “per umani” che possono mangiare tranquillamente

    1 vote, 5.00 avg. rating (96% score)

    Avete fatto tardi al lavoro, poi una spesa veloce e rientrando a casa, vi siete accorti di una cosa fondamentale: è finita la pappa del cane. Come rimediare? Semplice aprendo frigorifero o dispensa e cercando tra le vostre scorte qualcosa di adatto anche a loro. Ma sapete quali sono gli alimenti che possono essere dati anche ai vostri migliori amici a 4 zampe? Noi ne abbiamo raccolti 8 che, come nel caso dei gatti, non devono diventare una dieta giornaliera ma, all’occorrenza, possono essere dei validi sostituti.

    Al numero uno c’è lo yogurt, ottima fonte di calcio e proteine. Quando lo acquistate, però, meglio sceglierne uno che abbia fermenti attivi e che non abbia zuccheri o dolcificanti artificiali aggiunti. In estate, inoltre, lo yogurt gelato è ottimo per quei cani che soffrono il caldo e perdono l’appetito. Due: il salmone. Pesce ricco di grassi, è anche un’ottima fonte di acidi grassi Omega 3, che ha effetti positivi sulla salute della pelle e del pelo del vostro cane. Tre: la zucca, ricca di fibre e di beta-carotene (una fonte di vitamina A). Quattro: le patate dolci. Contengono vitamina B6, vitamina C, beta-carotene e manganese. Le patate dolci sono un ottimo boccone per il tuo cane se affettate e disidratate.

    Cinque: i fagioli verdi pieni di fibre, vitamina K, vitamina C e manganese. Se, ad esempio, il vostro cane ha la tendenza a mettere su peso, potete sostituire un po’ del suo cibo con fagioli verdi. A molti cani, inoltre, piacciono quelli surgelati come golosa ricompensa. Sei: le uova, ottima fonte di proteine altamente digeribili. Ai cani che tendono ad avere problemi digestivi, le uova possono dare un grande contributo proteico. Sette: le mele sono ottimi bocconi croccanti per il vostro cane. Le mele con la buccia sono ricche di sostanze vegetali (fitonutrienti) e sono anche una fonte di vitamina A, vitamina C e fibre. I semi di mela, tuttavia, contengono cianuro quindi non lasciate che il vostro cane mangi il torsolo. Otto: la farina d’avena può portare dei vantaggi a un cane anziano con problemi di regolarità intestinale. La farina d’avena è anche una fonte alternativa di grano per i cani che soffrono di allergia al frumento. Inoltre se assunta insieme a dei probiotici, ne amplifica le funzioni.

    Ovviamente, come dicevamo all’inizio dell’articolo, questi alimenti non devono essere considerati sostitutivi del fabbisogno giornaliero, ma possono essere valide alternative in casi particolari.

    Foto by Pinterest

  • Cani: 8 cibi “per umani” che possono mangiare tranquillamente – Velvet Pets Italia (Blog)

    Cani: 8 cibi “per umani” che possono mangiare tranquillamente – Velvet Pets Italia (Blog)

    Cani: 8 cibi “per umani” che possono mangiare tranquillamente

    1 vote, 5.00 avg. rating (96% score)

    Avete fatto tardi al lavoro, poi una spesa veloce e rientrando a casa, vi siete accorti di una cosa fondamentale: è finita la pappa del cane. Come rimediare? Semplice aprendo frigorifero o dispensa e cercando tra le vostre scorte qualcosa di adatto anche a loro. Ma sapete quali sono gli alimenti che possono essere dati anche ai vostri migliori amici a 4 zampe? Noi ne abbiamo raccolti 8 che, come nel caso dei gatti, non devono diventare una dieta giornaliera ma, all’occorrenza, possono essere dei validi sostituti.

    Al numero uno c’è lo yogurt, ottima fonte di calcio e proteine. Quando lo acquistate, però, meglio sceglierne uno che abbia fermenti attivi e che non abbia zuccheri o dolcificanti artificiali aggiunti. In estate, inoltre, lo yogurt gelato è ottimo per quei cani che soffrono il caldo e perdono l’appetito. Due: il salmone. Pesce ricco di grassi, è anche un’ottima fonte di acidi grassi Omega 3, che ha effetti positivi sulla salute della pelle e del pelo del vostro cane. Tre: la zucca, ricca di fibre e di beta-carotene (una fonte di vitamina A). Quattro: le patate dolci. Contengono vitamina B6, vitamina C, beta-carotene e manganese. Le patate dolci sono un ottimo boccone per il tuo cane se affettate e disidratate.

    Cinque: i fagioli verdi pieni di fibre, vitamina K, vitamina C e manganese. Se, ad esempio, il vostro cane ha la tendenza a mettere su peso, potete sostituire un po’ del suo cibo con fagioli verdi. A molti cani, inoltre, piacciono quelli surgelati come golosa ricompensa. Sei: le uova, ottima fonte di proteine altamente digeribili. Ai cani che tendono ad avere problemi digestivi, le uova possono dare un grande contributo proteico. Sette: le mele sono ottimi bocconi croccanti per il vostro cane. Le mele con la buccia sono ricche di sostanze vegetali (fitonutrienti) e sono anche una fonte di vitamina A, vitamina C e fibre. I semi di mela, tuttavia, contengono cianuro quindi non lasciate che il vostro cane mangi il torsolo. Otto: la farina d’avena può portare dei vantaggi a un cane anziano con problemi di regolarità intestinale. La farina d’avena è anche una fonte alternativa di grano per i cani che soffrono di allergia al frumento. Inoltre se assunta insieme a dei probiotici, ne amplifica le funzioni.

    Ovviamente, come dicevamo all’inizio dell’articolo, questi alimenti non devono essere considerati sostitutivi del fabbisogno giornaliero, ma possono essere valide alternative in casi particolari.

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  • Trattamento dell’otite e induzione dell’emesi nei cani

    Giovedì, 03 Dicembre 2015 14:43

    browsercacheIn Gazzetta Ufficiale due nuove autorizzazioni all’immissione in commercio per il trattamento dell’otite esterna e l’induzione dell’emesi nei cani.
    Con procedura decentrata, il Ministero della Salute ha autorizzato all’immissione in commercio il medicinale veterinario Norotic Gocce auricolari, sospensione per cani, della società irlandese Norbrook Laboratories Limited. I principi attivi sono Marbofloxacina 3,0 mg; Clotrimazolo 10,0 mg; Desametasone 0,9 mg (equivalente a Desametasone acetato 1,0 mg).
    Il farmaco è indicato per il trattamento dell’otite esterna di origine sia batterica che micotica, rispettivamente dovuta a batteri sensibili a marbofloxacina, e miceti, in particolare Malassezia pachydermatis, sensibile a clotrimazolo. Il prodotto deve essere usato in base ai risultati dei test di sensibilità dei batteri isolati.
    Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 2 anni, mentre dopo la prima apertura è di 3 mesi.
    Da vendersi esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria ripetibile. (fonte)

    Per decreto ministeriale è stato autorizzato all’immissione in commercio anche il medicinale veterinario Emedog 1 mg/ml, soluzione iniettabile per cani. Titolare della AIC la società francese Laboratoire TVM. Il principio attivo è Apomorfina 1,0 mg (corrispondente a 1,17 mg di apomorfina cloridrato emiidrato).
    Il prodotto è indicato per l’induzione dell’emesi.
    Il periodo di validità del farmaco veterinario confezionato per la vendita è di tre anni, dopo l’apertura va utilizzato immediatamente.
    Si tratta di un medicinale esclusivamente per uso veterinario non destinato alla vendita al pubblico. La somministrazione e detenzione del medicinale deve essere effettuata sol dal Medico Veterinario. Da vendersi soltanto dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in triplice copia non ripetibile. (fonte)

  • Al pubblico impiego si applica l’articolo 18. Ma quale?

    Giovedì, 03 Dicembre 2015 14:27

    cassazione2Anche per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni si applica lo Statuto dei Lavoratori. Ma la Cassazione non cita il Jobs Act. La Cassazione si è recentemente pronunciata su una sentenza della Corte d’Appello di Palermo riguardante il licenziamento disciplinare di un dipendente del Consorzio Area Sviluppo Industriale di Agrigento, ente di diritto pubblico non economico sottoposto alla vigilanza della Regione Sicilia. Il licenziamento era stato giudicato illegittimo prima dal Tribunale di Agrigento e poi anche dai Giudici in Appello per violazione delle norme sul pubblico impiego, in particolare per violazione della forma e della procedura con la quale deve essere istruito il provvedimento (individuazione dell’addebito, comunicazione e contradditorio con il dipendente).

    Il Consorzio ha quindi cercato soddisfazione presso la Cassazione (Sezione Lavoro) a sostegno del provvedimento comminato al dipendente. Ma inutilmente, perchè la  Suprema Corte ne ha ribadito la nullità, sostenendo – con indubbio effetto eclatante- l’applicabilità anche al pubblico impiego del “nuovo articolo 18″ dello Statuto dei Lavoratori”: “In caso di licenziamento intimato al pubblico impiegato in violazione di norme imperative, quali l’articolo 55 bis, comma 4, del decreto legislativo 165/01,(forma del procedimento disciplinare secondo l’ordinamento del lavoro dei dipendenti pubblici, ndr) si applica la tutela reintegratoria (riassunzione) di cui all’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, come modificato dalla legge 92/2012, (Riforma Fornero, ndr) trattandosi di nullità prevista dalla legge”. (Cassazione sentenza 24157, sezione Lavoro, del 26-11-2015)

    La sentenza si sta prestando ad interpretazioni difformi, sia dentro il Governo che fra i giuslavoristi. L’equivoco nasce probabilmente dall’espressione “nuovo articolo 18”,  che nella sentenza della Suprema Corte non è però quello innovato nel 2015 dal Jobs Act (il decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23 non è citato tra le fonti giuridiche), bensì quello riformato dalla Legge Fornero nel 2012.
    La differenza – colta peraltro dai giudici di Cassazione- è che l’articolo 18 della Riforma Fornero prevede, in caso di licenziamento nullo, il reintegro del posto di lavoro, mentre l’articolo 18 riformato dal Jobs Act prevede solo una indennità a favore del dipendente e il giudice dichiara comunque estinto il rapporto di lavoro. Scrivono infatti i Giudici “la tutela meramente indennitaria è prevista in ipotesi differenti da quelle verificatesi nel caso in oggetto”.

    Le reazioni del Governo–  Per il Sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, “la Cassazione conferma che la riforma del Jobs Act sull’articolo 18 si applica anche al pubblico impiego”. Al contrario il Ministro della Funzione pubblica Marianna Madia ha dichiarato, riferendosi al Jobs Act che «per il pubblico impiego l’articolo 18 non vale» e anche il titolare del Lavoro Giuliano Poletti ha chiarito che «il Jobs act è nato per i lavoratori del settore privato. Il pubblico avrà una sua regolazione dentro la legge di riforma della pubblica amministrazione».
    Il giuslavorista  Michele Tiraboschi, fra gli estensori della Legge Biagi, ha ribadito: “Nessuna analogia con il Jobs Act». Tiraboschi ha anche fatto notare che il Jobs Act si applica per i nuovi assunti dal 7 marzo di quest’anno, il che spiega la ragione per cui la Cassazione non lo cita. Ma è indubbio che le reazioni della sentenza rendono auspicabili interventi chiarificatori, normativi o su base interpretativa autentica del campo di applicazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori post Jobs Act.

    pdfLA_SENTENZA_DELLA_CASSAZIONE_SEZIONE_LAVORO.pdf268.07 KB

  • Traffico cuccioli: nuovo sequestro in Lombardia. Fermiamo i trafficanti!

    Due persone, tra cui un noto medico veterinario, che avrebbe avuto il compito “regolazzare” i documenti dei cagnolini e dotarli di microchip, sono state denunciate per maltrattamento di animali e frode nell’esercizio del commercio. 

    La LAV plaude all’operazione del Corpo Forestale dello Stato di Milano durante la quale, su disposizione della Procura della Repubblica di Lodi, sono stati sequestrati 14 cuccioli di chihuahua e bouledogue francese ammassati in scatole di plastica con fondi di ritagli di giornale. I cuccioli detenuti presso un’abitazione di Melegnano erano sprovvisti di microchip e di documentazione sanitaria e alcuni di essi sono apparsi agli agenti in evidente stato di sofferenza. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche farmaci di dubbia provenienza e documenti riconducibili all’attività di vendita di cuccioli online tramite annunci.

    Come reso noto dal Corpo Forestale dello Stato l’abitazione di Melegnano da qualche tempo aveva destato i sospetti dei forestali per l’andirivieni di persone che la visitavano e che a volte ne uscivano con in braccio un cucciolo. Successivamente al Corpo Forestale erano pervenute segnalazioni di acquirenti allarmati per le condizioni di salute molto precarie dei cuccioli.

    “Il traffico di cuccioli è ancora un fenomeno diffuso non solo in Italia, ma in Europa, che costa gravi sofferenze agli animali coinvolti. E’ necessario non abbassare la guardia e informare i cittadini su quanto dolore si cela dietro un tenero cucciolo strappato precocemente dalle cure materne e costretto a modalità di detenzione che ne possono mettere a repentaglio anche la vita.”

    Con questa finalità Ilaria Innocenti, Responsabile LAV Settore Cani e Gatti la giornalista Macri Puricelli, hanno scritto il libro “La fabbrica dei CUCCIOLI. Fermiamo il traffico internazionale: l’amore non si compra”. In uscita in questi giorni nelle librerie ed edito da Sonda.

    Ilaria Innocenti
    Responsabile Settore Cani e Gatti