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  • Uomini e cani, a Villa Croce le immagini di un amore infinito – La Repubblica

    Uomini e cani, a Villa Croce le immagini di un amore infinito – La Repubblica

    Questioni di equilibrio, che deve sempre esser qualcosa di armonico  per funzionare bene. Anche in fatto di animali, o meglio dell’uomo e del suo antico amico, il cane.
    A indagare su questa complessa relazione, partendo da una visione scientifica, è l’artista Silvia Amodio, fotografa, giornalista, ma soprattutto zooantropologa, con una laurea sulla comunicazione dei delfini. Da cinque anni sta studiando il delicato universo di rapporti tra uomo e cane con un lavoro che si può vedere dal 4 dicembre al 6 gennaio a Villa Croce, dal titolo Human Dog, una mostra che nasce da un approccio scientifico e approda a una dimensione estetica, senza dimenticare l’etica, perché Amodio lo ripete: amate pure i cani come dei figli, ma ricordatevi che sono sempre animali. Per lei  la fotografia, lo scatto non è che  l’attimo finale di un lungo censimento, una mappatura per studiare l’identità di un rapporto che si è costruito lentamente  nel tempo dove il set fografico è una specie di osservatorio dove si sviluppano dinamiche di ogni tipo tra i soggetti: “In realtà il cane in questo lavoro  rappresenta un pretesto per raccontare la nostra società – continua Amodio – sono vere relazioni d’amore che riflettono i problemi del nostro tempo. I cani stanno prendendo abitudini negative delle persone, anche loro sono stressati, vanno dall’analista, e noi intanto non riusciamo nemmeno a gestire i rapporti”. In questi anni Silvia Amodio ha osservato non solo le persone, ma anche la famiglia, notando che ormai stanno cambiando i nuclei,  ci sono sempre più coppie dove c’è lui e poi ancora lui, oppure lei con  lei. In ogni caso ogni decisione per scegliere l’altro o l’altra, parte sempre dalla somiglianza, anche nel caso del  cane.
    E’ giusto chiedersi se sono i cani che si umanizzano oppure accade l’opposto? E’ il proprietario che sceglie l’animale che più gli assomiglia? Più giusto invece parlare di  un processo, una simbiosi  che avviene con il tempo,  basta  osservare la ventina di ritratti esposti nella Sala di Villa Croce, allestimento minimalista, e stesso contesto per ogni scatto a partire dallo sfondo, perché il lavoro è soprattutto una ricerca seriale fatta per confrontare più situazioni,   e far riflettere. 
    Nei giorni scorsi la stessa sala del museo dove la mostra è allestita,  ha fatto da set fotografico, e tra queste pareti  una ventina di proprietari sono stati fotografati insieme al loro compagno fedele: un lavoro paziente testimoniato da un video, sempre in mostra;  ogni  foto  è stata acquistata dal proprietario per  50 euro e così
    ognuno potrà tornare a casa con il suo Human Dog, ma solo dopo il 6 gennaio;  intanto  Schesir, azienda che fa alimentazione per gatti e cani,  che ha collaborato per la realizzazione della mostra, destinerà il ricavato a Theodora Onlus per l’Ospedale Gaslini di Genova. Poi il progetto itinerante continuerà in altri spazi per indagare ancora la complessità sociale che si nasconde dietro a un semplice ritratto di famiglia in un interno. 

  • Natale a tavola con cane e gatto – Vanity Fair.it

    Natale a tavola con cane e gatto – Vanity Fair.it

    È in arrivo il Natale, il periodo in cui ci sentiamo più spirituali, più buoni, più emotivi e maggiormente liberi di fare ciò che non facciamo mai: corriamo a fare e farci regalini, addobbiamo casa e, in nome delle feste, ci lasciamo anche trasportare da errate abitudini alimentari, trascinando a volte con noi anche i nostri fedeli amici a quattro zampe.

    E tutto ciò ci rende terribilmente felici e spensierati, perciò, se ci fa stare bene, non può essere così sbagliato.
    Non dimentichiamoci, però, che cani e gatti non sono esseri umani.

    Loro continueranno ad avere bisogno di natura, di incontrare altri loro simili per socializzare, di correre senza guinzaglio in aree sicure, di sporcarsi di terra e fango, di immergere il naso negli odori che li circondano, di raspare sull’erba, di rotolarsi a terra e di masticare qualche legnetto. E di seguire, il più possibile, una dieta salutare.
    Detto ciò, è giusto e piacevole condividere le feste con i nostri amici a 4 zampe, concedendo loro qualche piccolo manicaretto proveniente dalla nostra tavola, pur con la consapevolezza che si tratta di uno strappo alla regola.

    Ecco, allora, alcuni piatti che possiamo gustare in compagnia dei nostri pet.

    1) Il cappone, per esempio, può essere condiviso con una certa serenità con cani e gatti. Possiamo dar loro dei pezzettini di carne, avendo cura di eliminare scrupolosamente le ossa cave presenti o i loro residui, pericolosissime se ingerite dai nostri animali. Possono causare, infatti, gravi traumi all’apparato gastro-enterico, fino alla perforazione.

    2) Allo stesso modo possiamo fare un’eccezione mettendo nelle loro ciotole brodo di carne con qualche tortellino, lasciato raffreddare, o utilizzarlo magari per rendere più appetitoso il loro pasto a base di crocchette.

    3) Anche lasagne e polpettone possono essere dati in piccoli bocconcini, così come alcune verdure cotte:
    –     Patate esclusivamente lessate e preferibilmente senza sale, solo con un po’ di olio crudo.
    –    Carciofi, sia crudi che cotti, ottimi disintossicanti per il fegato.
    –    Cardi, preferibilmente lessati e conditi con poco olio crudo.
    –    Erbette cotte in piccole quantità (altrimenti potrebbero causare coliche intestinali).

    Da evitare, invece, tutte quelle verdure che appartengono alla famiglia delle leguminose, come ad esempio lenticchie, fagioli, fagiolini, fave, cotte in qualsiasi modo.

    E i dolci? Ecco quelli che possiamo (sempre in piccole dosi) fare assaggiare a cani e gatti:
    Sì a qualche bocconcino di pandoro o panettone purché privo di gocce di cioccolato o di liquore. I canditi e le uvette, se presenti, non creano alcun disturbo grave nell’animale.
    Sì anche a biscotti secchi sempre se privi di cioccolato, noci pecan o sostanze alcoliche. Attenzione alla tossicità dovuta all’acido fitico contenuto nella parte esterna di noci, olive, cioccolato (inteso come fave) e avena.
    – Da evitare i dolci con creme, cioccolato e alcolici.

    E per smaltire i vizi?
    Via libera a lunghe passeggiate a 6 zampe durante le ore più calde di queste rigide giornate invernali. Alleniamoci con loro a praticare  un po’ di esercizio fisico.
    Camminate a passo lungo per almeno per 60 minuti al giorno saranno sufficienti a mantenerci in forma e smaltire le calorie in eccesso assunte durante le feste.

    foto

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  • Natale a tavola con cane e gatto – Vanity Fair.it

    Natale a tavola con cane e gatto – Vanity Fair.it

    È in arrivo il Natale, il periodo in cui ci sentiamo più spirituali, più buoni, più emotivi e maggiormente liberi di fare ciò che non facciamo mai: corriamo a fare e farci regalini, addobbiamo casa e, in nome delle feste, ci lasciamo anche trasportare da errate abitudini alimentari, trascinando a volte con noi anche i nostri fedeli amici a quattro zampe.

    E tutto ciò ci rende terribilmente felici e spensierati, perciò, se ci fa stare bene, non può essere così sbagliato.
    Non dimentichiamoci, però, che cani e gatti non sono esseri umani.

    Loro continueranno ad avere bisogno di natura, di incontrare altri loro simili per socializzare, di correre senza guinzaglio in aree sicure, di sporcarsi di terra e fango, di immergere il naso negli odori che li circondano, di raspare sull’erba, di rotolarsi a terra e di masticare qualche legnetto. E di seguire, il più possibile, una dieta salutare.
    Detto ciò, è giusto e piacevole condividere le feste con i nostri amici a 4 zampe, concedendo loro qualche piccolo manicaretto proveniente dalla nostra tavola, pur con la consapevolezza che si tratta di uno strappo alla regola.

    Ecco, allora, alcuni piatti che possiamo gustare in compagnia dei nostri pet.

    1) Il cappone, per esempio, può essere condiviso con una certa serenità con cani e gatti. Possiamo dar loro dei pezzettini di carne, avendo cura di eliminare scrupolosamente le ossa cave presenti o i loro residui, pericolosissime se ingerite dai nostri animali. Possono causare, infatti, gravi traumi all’apparato gastro-enterico, fino alla perforazione.

    2) Allo stesso modo possiamo fare un’eccezione mettendo nelle loro ciotole brodo di carne con qualche tortellino, lasciato raffreddare, o utilizzarlo magari per rendere più appetitoso il loro pasto a base di crocchette.

    3) Anche lasagne e polpettone possono essere dati in piccoli bocconcini, così come alcune verdure cotte:
    –     Patate esclusivamente lessate e preferibilmente senza sale, solo con un po’ di olio crudo.
    –    Carciofi, sia crudi che cotti, ottimi disintossicanti per il fegato.
    –    Cardi, preferibilmente lessati e conditi con poco olio crudo.
    –    Erbette cotte in piccole quantità (altrimenti potrebbero causare coliche intestinali).

    Da evitare, invece, tutte quelle verdure che appartengono alla famiglia delle leguminose, come ad esempio lenticchie, fagioli, fagiolini, fave, cotte in qualsiasi modo.

    E i dolci? Ecco quelli che possiamo (sempre in piccole dosi) fare assaggiare a cani e gatti:
    Sì a qualche bocconcino di pandoro o panettone purché privo di gocce di cioccolato o di liquore. I canditi e le uvette, se presenti, non creano alcun disturbo grave nell’animale.
    Sì anche a biscotti secchi sempre se privi di cioccolato, noci pecan o sostanze alcoliche. Attenzione alla tossicità dovuta all’acido fitico contenuto nella parte esterna di noci, olive, cioccolato (inteso come fave) e avena.
    – Da evitare i dolci con creme, cioccolato e alcolici.

    E per smaltire i vizi?
    Via libera a lunghe passeggiate a 6 zampe durante le ore più calde di queste rigide giornate invernali. Alleniamoci con loro a praticare  un po’ di esercizio fisico.
    Camminate a passo lungo per almeno per 60 minuti al giorno saranno sufficienti a mantenerci in forma e smaltire le calorie in eccesso assunte durante le feste.

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  • Natale a tavola con cane e gatto – Vanity Fair.it

    Natale a tavola con cane e gatto – Vanity Fair.it

    È in arrivo il Natale, il periodo in cui ci sentiamo più spirituali, più buoni, più emotivi e maggiormente liberi di fare ciò che non facciamo mai: corriamo a fare e farci regalini, addobbiamo casa e, in nome delle feste, ci lasciamo anche trasportare da errate abitudini alimentari, trascinando a volte con noi anche i nostri fedeli amici a quattro zampe.

    E tutto ciò ci rende terribilmente felici e spensierati, perciò, se ci fa stare bene, non può essere così sbagliato.
    Non dimentichiamoci, però, che cani e gatti non sono esseri umani.

    Loro continueranno ad avere bisogno di natura, di incontrare altri loro simili per socializzare, di correre senza guinzaglio in aree sicure, di sporcarsi di terra e fango, di immergere il naso negli odori che li circondano, di raspare sull’erba, di rotolarsi a terra e di masticare qualche legnetto. E di seguire, il più possibile, una dieta salutare.
    Detto ciò, è giusto e piacevole condividere le feste con i nostri amici a 4 zampe, concedendo loro qualche piccolo manicaretto proveniente dalla nostra tavola, pur con la consapevolezza che si tratta di uno strappo alla regola.

    Ecco, allora, alcuni piatti che possiamo gustare in compagnia dei nostri pet.

    1) Il cappone, per esempio, può essere condiviso con una certa serenità con cani e gatti. Possiamo dar loro dei pezzettini di carne, avendo cura di eliminare scrupolosamente le ossa cave presenti o i loro residui, pericolosissime se ingerite dai nostri animali. Possono causare, infatti, gravi traumi all’apparato gastro-enterico, fino alla perforazione.

    2) Allo stesso modo possiamo fare un’eccezione mettendo nelle loro ciotole brodo di carne con qualche tortellino, lasciato raffreddare, o utilizzarlo magari per rendere più appetitoso il loro pasto a base di crocchette.

    3) Anche lasagne e polpettone possono essere dati in piccoli bocconcini, così come alcune verdure cotte:
    –     Patate esclusivamente lessate e preferibilmente senza sale, solo con un po’ di olio crudo.
    –    Carciofi, sia crudi che cotti, ottimi disintossicanti per il fegato.
    –    Cardi, preferibilmente lessati e conditi con poco olio crudo.
    –    Erbette cotte in piccole quantità (altrimenti potrebbero causare coliche intestinali).

    Da evitare, invece, tutte quelle verdure che appartengono alla famiglia delle leguminose, come ad esempio lenticchie, fagioli, fagiolini, fave, cotte in qualsiasi modo.

    E i dolci? Ecco quelli che possiamo (sempre in piccole dosi) fare assaggiare a cani e gatti:
    Sì a qualche bocconcino di pandoro o panettone purché privo di gocce di cioccolato o di liquore. I canditi e le uvette, se presenti, non creano alcun disturbo grave nell’animale.
    Sì anche a biscotti secchi sempre se privi di cioccolato, noci pecan o sostanze alcoliche. Attenzione alla tossicità dovuta all’acido fitico contenuto nella parte esterna di noci, olive, cioccolato (inteso come fave) e avena.
    – Da evitare i dolci con creme, cioccolato e alcolici.

    E per smaltire i vizi?
    Via libera a lunghe passeggiate a 6 zampe durante le ore più calde di queste rigide giornate invernali. Alleniamoci con loro a praticare  un po’ di esercizio fisico.
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  • Gatti più longevi grazie all'indipendenza – GreenStyle

    Gatti più longevi grazie all'indipendenza – GreenStyle

    La proverbiale indipendenza del gatto, spesso tradotta in pacifica solitudine, potrebbe essere la chiave per la longevità della specie. Almeno in relazione ad altri animali domestici, come i cani, quest’ultimi dall’aspettativa di vita più ridotta rispetto ai compagni miagolanti. È quanto viene svelato da una nuova teoria, sviluppata da un biologo evolutivo dell’Università dell’Alabama: una minore vita in branco, abbinata alle grandi capacità di difesa, può allungare la vita di un gatto di ben tre anni.

    Un dato sarà apparso evidente a tutti i proprietari di animali domestici: i gatti tendono a raggiungere facilmente i 15 anni d’età, spesso addirittura superandoli, mentre i cani hanno aspettative di vita più contenute, intorno ai 12. Questa differenza potrebbe essere determinata non solo dalle diversità fra le due specie, ma anche dal comportamento: i cani, essendo animali sociali per eccellenza, tendono a vivere a stretto contatto con i loro simili, aumentando così le loro chances di infezione per patologie anche pericolose. Nei felini, invece, simili patologie hanno un tasso di espansione più lento, proprio per i minori contatti tra un esemplare e l’altro.

    Il biologo ed esperto in invecchiamento Steve Austad, così come riportato dal Daily Mail, ha sviluppato un’interessante teoria per motivare questo fenomeno. Oltre alle caratteristiche genetiche di una specie, nonché le condizioni dell’habitat, anche la solitudine sarebbe un fatto da tenere in considerazione nel calcolare la longevità di un’animale. Poiché questa si traduce in maggiore sicurezza, ridotti attacchi dai predatori, nonché più scarse chance di contagio.

    Si pensi alla solitudine dei gatti. A differenza dei cani, che sono animali sociali, vivono a densità basse: questo previene il contagio da malattie infettive.

    Non è però tutto poiché, sempre in confronto con i cani, i gatti hanno anche migliori armi per difendersi dai predatori. Mentre gli esemplari scodinzolanti possono approfittare solo delle loro potenti fauci, un fatto che impone uno scontro diretto con il rivale, i gatti possono spaventare un predatore anche solo con un soffio nervoso e, non ultimo, sferrando una delle loro proverbiali graffiate. Così facendo, riducono le possibilità di essere attaccati, poiché spesso l’avversario rinuncia prima ancora dell’attacco vero e proprio.

    Naturalmente, va comunque considerata questa teoria a livello generale, poiché la singola esistenza di un gatto può essere influenzata anche da altri fattori: una patologia non di natura infettiva, ad esempio un tumore, oppure anche malattie infettive che si diffondono facilmente durante il periodo degli accoppiamenti e dei litigi territoriali, come la FIV e molte altre.

    4 dicembre 2015

  • Gatti contro alberi di Natale – Wired.it

    Una silenziosa guerra si combatte ogni anno nelle nostre case. Noi abbiamo trovato il coraggio di documentare questa violenza

    Chiunque abbia un gatto sa bene a quale triste destino il proprio albero di Natale possa andare incontro. Diciamoci la verità, per un micio, è un oggetto assolutamente provocatorio: luci, addobbi penzolanti, fili, nastri, luccichii vari. Una sorta di Luna park temporaneo. Per non parlare di quelle enormi palle rosse lucidissime che si calano dall’alto con aria di sfida.

    Capita di uscire e tornare a casa trovando aghi di (finto) pino ovunque, palline ridotte a brandelli e fili luminosi strappati dalle prese. Una silenziosissima guerra che si combatte ogni anno nelle nostre case, e che miete decine d’inermi alberelli natalizi. Noi abbiamo trovato il coraggio di parlarne e documentare questa violenza.

    I primi a soccombere sono gli addobbi penzolanti:

    Poi è il turno delle fastidiosissime lucine:

    Chissà se sono buone:

    Tutti i gatti devono compiere la scalata per affermare la propria superiorità:

    Alle volte, però, capita di perdere:

    O di scappare di fronte a un avversario inaspettatamente animato:

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  • Ruvo di Puglia, il Comune si muove per le sterilizzazioni. I … – Quotidiano.net

    Ruvo di Puglia, il Comune si muove per le sterilizzazioni. I … – Quotidiano.net

    Roma, 4 dicembre 2015 – Sterilizzazioni gratuite ma la gente non ne approfitta. Succede in Puglia e ne da’ notizia Lega nazionale per la difesa del cane, sezione di Ruvo di Puglia, da tempo impegnata a fronteggiare il fenomeno del randagismo sul territorio. Lndc, in collaborazione con l’amministrazione locale ed il Servizio veterinario ASL competente, è da diversi anni impegnata nella lotta al fenomeno: dal 2007 ad oggi, i veterinari della ASL hanno eseguito presso il canile sanitario gestito da Lndc oltre 1000 sterilizzazioni di cani randagi, che unitamente alle 1026 adozioni portate a termine dall’associazione, hanno consentito di ridurre il numero dei cani vaganti sul territorio. I dati dovrebbero far pensare al randagismo come un fenomeno in fase di regressione, tuttavia, trovano di contro una realtà assolutamente inaspettata e tragica.

    Negli ultimi giorni il fenomeno del randagismo si è presentato in maniera travolgente ed incalzante riducendo allo stremo le forze dei  volontari che operano all’interno del rifugio-canile e di quanti sono stati costretti ad accogliere nelle proprie abitazioni i cuccioli bisognosi di cure.  E’ evidente che l’attività svolta dai volontari non è da sola sufficiente a fronteggiare e debellare il randagismo in quanto strettamente collegato alla ingovernabile scelleratezza di quanti abbandonano il proprio cane e/o di quanti consentono la proliferazione tra cani risolvendo l’inevitabile problema dei cuccioli con l’irresponsabile abbandono degli stessi in aperta campagna o all’angolo di un cassonetto per i rifiuti in paese, senza pensare alle devastanti conseguenze di tale gesto.

    Per evitare che questa inciviltà si protragga all’infinito, è indispensabile la collaborazione di tutti i cittadini a cui si chiede, ora più che mai, di SEGNALARE presso il Comando di Polizia Municipale del nostro Comune, la presenza di cani randagi sul territorio (città, periferia, campagna, nei pressi delle masserie) nonché di STERILIZZARE i propri cani, riducendo non solo il numero di cucciolate indesiderate e quindi di futuri abbandoni, ma compiendo un vero e proprio gesto di amore a tutela della salute dei nostri amici a quattro zampe, argomento che ognuno potrà approfondire rivolgendosi al proprio veterinario di fiducia”, scrivono i volontari Lndc in una nota.   “A questo proposito sconcertante è il risultato dell’iniziativa intrapresa qualche mese fa dal dottor Salvatore Berardi, dirigente Settore Sicurezza Sociale e Sviluppo, nonché settore randagismo, che per la prima volta nel nostro Paese con avviso pubblico ha dato la possibilità ai proprietari dei cani residenti nel Comune di Ruvo di Puglia, di fruire del servizio di sterilizzazione gratuita presso uno degli studi veterinari aderenti all’iniziativa“, si legge ancora nel comunicato Lndc.
    “Per quanto possa apparire assurdo tale encomiabile iniziativa, tanto auspicata ha raccolto adesioni limitate”. 

    Nessun risultato può di certo raggiungersi rimanendo inerti o impegnandosi unicamente a giudicare negativamente l’operato gratuito altrui e l’amministrazione comunale per l’impegno economico assunto in favore dei cani randagi, obbligo previsto dalla legge, anziché impegnarsi nel volontariato e/o nel segnalare semplicemente agli organi preposti i cani vaganti sul territorio soprattutto se femmine”, scrivono ancora i volontari pugliesi.
    Lndc, in ultimo, esorta quanti desiderano adottare un cane a non comprarlo ma a cercarlo nel rifugio. “Un cane meticcio ha pari dignità di un qualsiasi cane di razza e, parimenti, merita di essere accolto in una famiglia, con la consapevolezza che un cane non è un giocattolo o un passatempo, ma un impegno costante, con le sue esigenze e bisognoso di cure mediche a volte anche costose”, precisa Lndc.
    Pagina fecebook:  LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE, RUVO. 
    Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net

    RIPRODUZIONE RISERVATA

  • #CORAGGIOCONIGLIO: nuovo video choc. Il 5 e il 6 dicembre vieni in piazza

    Azioni legali contro i responsabili di violazioni nell’allevamento di conigli: è quanto annunciano LAV e Animal Equality, le associazioni autrici di una recente video investigazione che documenta cuccioli di conigli allontanati dalle madri per impedire che succhino il latte, perché malati o feriti, e lasciati agonizzare per ore, anche giorni, in violazione della normativa.

    Realizzata all’interno di diversi allevamenti e macelli di conigli situati nelle zone di maggior produzione sul territorio italiano, l’investigazione di LAV e Animal Equality ha documentato le condizioni in cui vengono allevati questi animali, e www.coraggioconiglio.it è il sito realizzato dalle due Associazioni per rendere pubblici  i risultati di questa investigazione.

    Una “vita” breve, appena 12 settimane, quella dei conigli, rinchiusi in gabbie posizionate le une sulle altre in cui non hanno la possibilità di muoversi, con le zampe perennemente sulle grate e gli escrementi dei piani superiori che ricadono su quelli inferiori, in condizioni igieniche spaventose. I cuccioli vengono separati prestissimo dalle madri, che vengono immediatamente inseminate per una nuova gravidanza. I più deboli, i cuccioli che si ammalano o non riescono a nutrirsi a sufficienza, sono lasciati morire di fame, e spesso restano per ore, morti, nelle gabbie insieme agli altri.

    “Firmando la nostra petizione i cittadini possono aiutarci a salvare oltre 30 milioni di conigli che ogni anno vengono allevati e uccisi in Italia: sono animali da amare e rispettare, non da mangiare! Vieni a firmare nella piazza più vicina: consulta la LISTA PIAZZE.

    COMUNICATO STAMPA

  • Antibiotici,uso eccessivo in zootecnia? NOAH contro i medici

    Venerdì, 04 Dicembre 2015 14:36

    BOVINOIl National Office of Animal Health (NOAH)- che rappresenta l’industria dei medicinali veterinari del Regno Unito- ha replicato ai medici sul Times.

    Durante la settimana mondiale dedicata all’uso consapevole di antibiotici, The Times ha pubblicato la lettera del Presidente della Royal Society of Medicine, che insieme ad altri accademici chiedeva una azione politica contro l’uso eccessivo di antibiotici in zootecnia, riportando “un certo numero di inesattezze” che l’amministratore delegato di NOAH (National Office of Animal Health), Alba Howard, ha pubblicamente confutato.

    Secondo Howard  è importante che tutti considerino il contesto in cui si inserisce il dibattito dell’antibiotico-resistenza, evitando espressioni come “uso totale” per gli antibiotici negli allevamenti: “In ogni Paese- ha detto- ci sono molti più animali che persone e gli antibiotici sono prescritti in base al peso, che ovviamente si tradurrà- in un bovino da latte da 600 kg in quantitativi di antibiotici diversi da quelli necessari per curare una persona di 80 kg. La lettera della Royal Society of Medicine – stigmatizza NOAH- non ha menzionato questo”.

    Nella sua replica NOAH  cita anche un rapporto sulla sanità pubblica e veterinaria del Regno Unito dal quale risulta che il totale delle prescrizioni di antibiotici umani è stato di 590 tonnellate (stima) nel 2013 per 135mg/kg di biomassa umana. Il totale delle vendite di antibiotici per uso animale erano 418,7 tonnellate (353,6 tonnellate negli animali da produzione alimentare) nel 2013 per  55.6mg/kg di PCU (l’indice utilizzato  per tener conto del numero di animali produttori di alimenti in un paese). In sostanza, l’uso umano complesso di antibiotici è stato 2,4 volte maggiore di quello veterinario.

    “Siamo sempre felici di fornire informazioni attendibili sull’uso di antibiotici e sul ruolo che devono svolgere aziende e medici veterinari- ha concluso Howard. “Continueremo a batterci affinchè la nostra industria continui a fornire  farmaci essenziali a veterinari e allevatori, nel loro duro impegno responsabile a mantenere elevati standard di salute e benessere degli animali, cibo sicuro e alla portata di tutti.”

    Il 1 dicembre il NOAH ha pubblicato il Code of Practice for the Promotion of Animal Medicines

  • Città Giardino ma non per chi ha un cane – Varese News

    Città Giardino ma non per chi ha un cane – Varese News

    l’album delle foto che non vanno in nessun altra categoria
    4 dicembre 2015

    Sono una mamma di un bimbo di 3 mesi e ho due cani di taglia media. Avendo perso il lavoro e avendo dovuto lasciare la mia casa con un giardino mi trovo in un appartamento con i miei 2 bestioni e il bimbo e di conseguenza sono costretta ad andare al parco del minigolf di Varese per farli correre un po’. Sono mesi e sottolineo mesi, che chiedo esplicitamente se possibile cambiare le lampadine dei lampioni fulminati, ma non ho avuto nessuna risposta. Le giornate sono più corte in questa stagione ed è presto buio, essendo da sola con un neonato non mi sento sicura. Tra l’altro abbiamo dovuto portare da casa pentole per far bere i nostri cani, pezzi di plastica per tappare i buchi nelle reti, ganci e moschettoni per chiudere i cancelli, faccio notare che a Varese ci sono molti cittadini con un animale domestico ma non un’area cani decente. L’unica che c’è è una cosa vergognosa e sovraffollata. Andate a far un giro a Gallarate a vedere cosa hanno creato per gli animali.

    L’area cani di villa Mylius è un insulto. Un buco iper affollato pieno di fango, cocci di vetro, al buio totale la sera, e con cancelli a chiusura temporizzata. Sono state mandate lettere al comune, telefonate… tutto senza alcun interesse o risposta.

    Non sappiamo più a chi rivolgerci. Ci sono mamme come me che non avendo cani da passeggio e con carrozzina al seguito necessitano di spazi in cui poter far correre i propri animali liberi, senza dover impazzire ogni giorno.

    Maria M.