La Corte di Cassazione ha pubblicato le motivazioni della sentenza emessa il 03 ottobre scorso a carico di L.M., al tempo dei fatti gestore dell’American Circus, nelle quali si legge che “[…] la detenzione degli elefanti a catena, al di fuori dei momenti in cui il contenimento è strettamente necessario per esigenze di cura o pulizia, appare assolutamente incompatibile con la natura degli animali, perché realizza una compressione intollerabile della possibilità che l’elefante ha di muoversi, sia pure nello spazio limitato di un recinto. Tale condizione è anche produttiva di gravi sofferenze, perché consente al più movimenti minimi, inibendo del tutto la deambulazione […]”.
Negare quindi all’animale la possibilità di esprimere le proprie esigenze etologiche basilari, come deambulare e muoversi, per gli animali detenuti in un circo è di per sé produttivo di gravi sofferenze e quindi integra reato: un principio che accogliamo con grande soddisfazione, per il quale abbiamo lottato sin dalle prime udienze, che ci hanno visti parte civile nel procedimento giudiziario.
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