Gravellona Lomellina, 15 gennaio 2017 – C’è l’arte che in poco più di vent’anni ha trasformato il paese, il parco pubblico più grande della Lomellina creato dal nulla da quel ‘visionario’ del primo cittadino e c’è anche una gatta sindaco che, di recente, con il collega umano ha officiato addirittura un matrimonio. Niente male per un Comune che supera di poco i 2.700 abitanti. Ma Gravellona è particolare. Lì infatti da più di vent’anni le redini dell’amministrazione comunale sono in mano a Franco Ratti, medico di base in pensione, che si è davvero rienventato un paese che, un tempo a quasi totale vocazione agricola, stava cercando senza riuscirci altre vie. Così grazie alla Festa dell’arte, che si svolge ogni anno a giugno, ha cambiato faccia.
Fulcro dell’operazione il grande parco sorto dal nulla e ora uno dei polmoni verdi più belli di tutto il territorio. L’idea, in qualche modo vincente, è stata quella di richiamare gli appassionati di arte per i fine settimana. Ma proprio lì, a Gravellona, anzi in Comune, c’è Marina, la seconda gatta sindaco della storia del paese dopo Pippi, che in quelle stanze passa le sue giornate prima di tornare a casa con il proprietario, che in Comune lavora. In qualche modo Marina è diventata un caso tra gli appassionati di gatti tanto che più d’uno ha fatto un salto a Gravellona per vederla. Tanto da spingere qualcuno ad avanzare la proposta di puntare anche sui gatti per richiamare visitatori tanto più dopo che a Teramo è stato sdoganato il primo museo del genere. «Investire in questa direzione mi pare un po’ azzardato – commenta Ratti –, le nostre priorità sono decisamente altre. Di sicuro va bene la curiosità che richiama i numerosi amici dei gatti, sempre molto attivi. Ma qui il vero elemento di richiamo è il parco dei Tre laghi». Il connubio Gravellona-gatti non è però una trovata così balzana. In passato si era pensato a muoversi in questa direzione: «Ci avevamo pensato – ammette Ratti, che con un cognome così mai avrebbe potuto dare via libera ai gatti – in particolare puntare sull’iconografia del gatto. Poi però sono subentrate altre valutazioni: in particolare quella relativa al soggetto che è inflazionato e sarebbe diventato difficile trovare un elemento di caratterizzazione. In fondo gli elementi di richiamo che il nostro paese esercita su una porzione di turisti sono di tutt’altro genere».
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