
Italia, manca psicologo per cane
— 31 gennaio 2016
Anche i cani possono avere bisogno di una terapia psicologica. E distendersi sulla cuccia, analizzati da professionisti del settore. I nostri amici a quattro zampe possono soffrire di ansie, paure, timidezze o avere bisogno di correggere alcuni comportamenti, come l’aggressività o gli scatti d’ira ingiustificati. Proprio come capita per noi esseri umani, possono anche essere soggetti a depressione.
Quali sono le figure di riferimento in caso di bisogno? Un vero e proprio team, composto da educatori, istruttori cinofili e comportamentalisti, veterinari specializzati in psicologia, con tante tante ore di formazione alle spalle. Purtroppo, però, in Italia non siamo all’avanguardia da questo punto di vista. Paese capofila è la Germania.
“In Italia lo psicologo per cani non esiste, spesso si ricorre a terapie inutili da parte di professionisti improvvisati” si lamenta il dog trainer Massimo Perla. In alcuni casi, vengono prescritti farmaci, ma non sempre questa strada è la migliore. “Il 90 per cento delle volte il problema si potrebbe risolvere in modo diverso, ma purtroppo non accade. In Germania, i comportamentalisti lavorano in affiancamento a educatori in grado di studiare soluzione alternative ai medicinali”.
Il problema del cane, a volte, può dipendere da quello del padrone: “Il compito degli istruttori è quello di essere prima di tutto psicologi degli uomini, capire il carattere del proprietario, cercare di comprendere se si è in presenza di un dominante, di un logorroico, di un incoerente o se magari si è in presenza di chi tende a umanizzare troppo il cane o a coccolarlo senza alcuna ragione”. Questi atteggiamenti possono portare a comportamenti errati da parte dell’animale. “Se riusciamo a cambiare il comportamento delle persone, riusciamo ad aiutare anche il cane. E’ proprio come se si trattasse di una terapia di coppia”.
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