Categoria: TG Vet

  • Frattura coronale del dente

    Se sottoposti a traumi, soprattutto in età giovanile, i denti possono rompersi più facilmente di quanto si possa immaginare. Le fratture coronali portano a esposizione dei tubuli della dentina e perciò rendono possibile l’infiammazione o la necrosi della polpa, dal momento che questa viene messa in comunicazione con l’ambiente orale.

    image

    Una frattura coronale, solitamente richiede un trattamento minimo, come ad esempio la rimozione dei margini taglienti con una fresa e la sigillatura della dentina con un materiale sigillante o un prodotto da ricostruzione. In ogni caso questo tipo di fratture richiede un controllo periodico regolare per verificare lo stato di salute della polpa.

    (altro…)

  • Lussazione rotulea: la chirurgia

    Continuiamo a parlare di lussazione della rotula e iniziamo a prendere in considerazione quelli che sono gli interventi chirurgici che possono aiutarci nella risoluzione del problema.
    Oggi prenderemo in esame la serie di chirurgie che mirano a ridurre la lassità della rotula e mirano ad impedirne la lussazione agendo sui tessuti molli articolari e periarticolari.
    Come già ampiamente discusso le tecniche chirurgiche vanno valutate caso per caso e molto spesso ci sarà un a associazione di diverse tecniche.
    La prognosi degli interventi è generalmente da buona ad ottima nelle lussazioni rotulee di grado minore (primo e secondo grado), mentre è da discreta a buona nelle lussazioni di terzo e quarto grado.

    (altro…)

  • L’ipotiroidismo canino: terapia

    Il trattamento dell’ipotiroidismo canino consiste nella supplementazione a vita di ormoni tiroidei per ripristinare lo stato eutiroideo.

    La dose iniziale di Levotiroxina è di 11-22 micogrammi/kg una volta al giorno, iniziando solitamente dal dosaggio più basso per poi aumentare fino ad ottenere i valori desiderati.

    ipotiroidismo terapia

    Nei cani anziani, con scompenso cardiaco o malattie renali i dosaggi dovranno essere ridotti per non sovraccaricare gli organi colpiti.

    Gli effetti collaterali del farmaco sono rari e sono correlati ad un eccesso di ormoni tiroidei circolanti: poliuria, polidipsia, polipnea, polifagia, tachicardia e disturbi del comportamento.

    L’efficacia del trattamento dovrebbe essere valutata sulla base dei segni clinici e degli esami del sangue.

    (altro…)

  • Endocardite infettiva

    L’endocardite è una patologia infettiva, spesso fatale, causata dalla proliferazione di batteri o miceti a livello dell’endotelio delle valvole cardiache, frequentemente seguita da lesioni di tipo proliferativo o erosivo. Risultano esclusivamente colpite, con la stessa frequenza, le valvole mitralica e aortica, che vanno incontro ad insufficienza e più raramente a stenosi. Inoltre le lesioni valvolari possono estendersi verso l’endocardio atriale, il setto interventricolare o interatriale, le corde tendinee o l’intima aortica.

    endocardite

    L’endocardite è una patologia poco frequente nel cane e rara nel gatto: tuttavia la sua incidenza viene costantemente sottostimata, a causa delle notevoli difficoltà che si incontrano nella sua diagnosi; la frequenza di presentazione di tale patologia aumenta comunque con l’età ed è maggiore nei soggetti di sesso maschile rispetto a quelli di sesso femminile.

    (altro…)

  • Persistenza dei denti primari

     

    I denti primari, o più comunemente chiamati “denti da latte”, vengono sostituiti nei primi mesi di vita del nostro cane o gatto. Vengono definiti persistenti quando permangono in sede e di conseguenza, possono interferire con il processo di eruzione degli analoghi permanenti. Questa condizione interessa spesso le razze di taglia più ridotta. Non sono conosciuti i meccanismi di trasmissione ereditaria, tuttavia sembra che vi sia familiarità.

    image

    I tre gruppi dentali più comunemente colpiti sono i canini inferiori, i canini superiori e gli incisivi.

    Il canino mandibolare permanente comincia a erompere medialmente rispetto al suo analogo primario; perduto quest’ultimo, esso si allarga lateralmente per occupare il diastema fra il terzo incisivo e il canino superiori.

    (altro…)

  • L’ipotiroidismo canino

    L’ipotiroidismo è la malattia endocrina più frequentemente diagnosticata nel cane. Solitamente colpisce i cani di grossa taglia di età compresa tra i 3 e i 10 anni. Alcune razze sono maggiormente predisposte: Golden Retriever, Irish Setter, Doberman, Beagle.

    ipotiroidismo cane

    La carenza di ormoni tiroidei si ripercuote su tutto l’organismo in quanto i recettori per questi ormoni sono presenti in tutti i tessuti.

    Uno dei sintomi riscontrati con maggiore frequenza sono i segni dermatologici. Di solito è presente un’alopecia simmetrica e non pruriginosa del tronco, delle zone sottoposte a sfregamento e della coda (coda di topo).

    (altro…)

  • Cataratta ereditaria nel cane

    La cataratta è un processo patologico che coinvolge il cristallino (o lente): con il termine “cataratta” intendiamo genericamente qualsiasi opacità della lente o della sua capsula.

    La cataratta può essere di diverse tipologie: metabolica, traumatica, senile, secondaria ad altre patologie oculari (glaucoma, uveiti, ecc..). L’eziologia multifattoriale di questa patologia fa sì che difficilmente si riscontri in pazienti giovani: un’eccezione è rappresentata dalla cataratta ereditaria nel cane.

    Cataratta

    Forme di cataratta ereditaria sono piuttosto comuni nei cani di razza (ad esempio Schanauzer nano, Retriever, Cavalier King Charles Spaniel, Cocker Spaniel americano, Pastore Tedesco, ecc..) e più frequentemente si rileva in animali giovani.

    (altro…)

  • La prima visita del cucciolo e del gattino neonato

     

    I neonati devono essere sottoposti alla prima visita entro 24 ore dal parto.
    Ad uno ad uno i piccoli vengono adagiati su una superficie piana riscaldata ed ispezionati fisicamente. E’ molto importante seguire degli step visita in un ordine prestabilito per evitare di trascurare alcuni aspetti.

    DSC04189 - Copia

    Tra le prime operazioni bisogna ricordarsi di ispezionare il cavo orale per accertarsi dell’assenza di anomalie congenite quali la palatoschisi (mancata fusione delle ossa palatine). Questa anomalia impedisce la normale funzione di suzione nel neonato che non potendosi nutrire è destinato a soccombere.

    Si deve sempre controllare la proporzionalità tra le varie parti del corpo, ed in particolare deve essere valutato il diametro del cranio e l’eventuale presenza delle cosiddette fontanelle, fatto che in un terzo dei soggetti può determinare deficit neurologici.

    (altro…)

  • Alimentazione nel gatto

     

    gatto mangia

    La storia del gatto incrocia quella dell’uomo 8000 anni prima di Cristo, momento che segnerebbe l’inizio del cosiddetto processo di domesticazione. Oggi la popolazione mondiale di gatti è stimata attorno al miliardo di individui di cui, però, soltanto il 3% è frutto di selezione da parte nostra: ciò significa che Felis catus (il gatto domestico), in realtà, ha subito soltanto in minima parte le restrizioni legate alla domesticazione (controllo della riproduzione, dell’alimentazione e dell’ambiente in cui vive).

    A differenza del cane, la cui convivenza con noi ha determinato numerose modificazioni comportamentali e fisiologiche, il gatto domestico ha continuato a vivere e nutrirsi come il suo antenato ed è considerato, metabolicamente parlando, un carnivoro in senso stretto (obbligato).

    (altro…)

  • Terza età: la fibrosi miocardica

    La fibrosi miocardica è un effetto dell’invecchiamento sul miocardio.
    La fibrosi non è la conseguenza di una necrosi, ma piuttosto la principale caratteristica della senescenza del cuore.

    OldHeart

    Il miocardio ha una doppia struttura: le fibrocellule contrattili occupano il 75 % del suo volume e forniscono l’energia meccanica ( è la pompa cardiaca ). Il tessuto interstiziale occupa il restante 25 % ed e’ costituito da fibre collagene che hanno l’importantissimo compito di impedire la rottura del cuore durante la contrazione.

    Questi due tessuti coesistono in un primo tempo in modo armonioso, il che provoca un’ipertrofia del muscolo cardiaco, non associata, però, ad alcuna modificazione del funzionamento del cuore.

    (altro…)