Categoria: Rettili

  • perché i temibili squali del Cretaceo non sopravvissero all'asteroide – National Geographic Italia

    perché i temibili squali del Cretaceo non sopravvissero all'asteroide – National Geographic Italia

    Dinosauri, uccelli e pterosauri non furono gli unici animali a essersi estinti 66 milioni di anni fa a causa dell’impatto dell’asteroide sulla Terra. Secondo i ricercatori, a quell’evento seguì un’estinzione di massa che colpì gli squali, e che condusse alla scomparsa di gran parte di quello che, durante il Cretaceo, era stato il gruppo dominante di questi predatori oceanici.
     
    Se da un lato i dinosauri terrorizzavano le specie terrestri, enormi rettili marini e una grande varietà  di squali dominavano i mari. Alcuni di questi, appartenenti alla famiglia Anacoracidae, si nutrivano di molluschi e rettili marini. Adesso, secondo un nuovo studio pubblicato di recente su Current Biology, la morte di questi ultimi dovuta alla caduta dell’asteroide potrebbe aver contribuito all’estinzione degli squali.
     
    “Cambiamenti lievi ma importanti potrebbero aver gettato le basi per la diffusione degli squali dell’ordine dei Carcharhiniformes, il gruppo più diversificato fra gli squali odierni”, spiega Nicolás Campione, paleontologo dell’Università del New England ad Armidale, in Australia, fra gli autori

    dello studio. “In seguito all’estinzione di massa del Cretaceo, i Carcharhiniformes proliferarono e ipotizziamo che a giocare un ruolo fondamentale furono i cambiamenti nella disponibilità di cibo”.
     
    Gli scheletri cartilaginei degli squali si fossilizzano difficilmente, rendendo dunque raro il reperimento di tracce di antichi squali. Ma il gruppo internazionale che ha condotto il nuovo studio si è dedicato all’analisi di resti che si sono preservati nel tempo: gli studiosi hanno infatti analizzato centinaia di denti di squalo rinvenuti nei depositi fossili e risalenti al periodo precedente e successivo all’estinzione, per capire come il numero e la forma dei denti fossero cambiati nel tempo. In linea generale, denti larghi e triangolari indicano la capacità di masticare prede di grandi dimensioni, mentre denti più lunghi e sottili suggeriscono una funzione legata alla cattura della preda.
     
    “La nuova ricerca conferma l’importanza dello studio degli squali e dei loro fossili nel contesto dell’estinzione di fine Cretaceo”, afferma William E. Bemis, curatore di ittiologia al Cornell Museum of Vertebrates di Ithaca, nello Stato di New York, non coinvolto nello studio.
     
    “Lo studio degli squali permette di conoscere soprattutto i cambiamenti avvenuti nei sistemi marini: alcuni gruppi di rettili marini si estinsero e le loro nicchie ecologiche vennero in parte occupate dai mammiferi marini mentre, contestualmente, si assisteva alla rapida diversificazione degli osteitti”, continua.

    Gli squali preistorici che si cibavano di rettili marini si estinsero 66 milioni di anni fa,quando anche questi ultimi – come Mosasaurus, il rettile marino che si vede sullo sfondo – scomparvero. Illustrazione di Julius Csotonyi

    Oggi esistono due gruppi principali di squali predatori: quelli appartenenti all’ordine dei Carcharhiniformi – fra cui lo squalo leuca, lo squalo tigre e lo squalo martello – che sono i più numerosi e che comprendono più di 250 specie; e gli squali lamniformi – come il grande squalo bianco, lo smeriglio e lo squalo toro – che contano oggi solo 15 specie.
     
    Ma durante il Cretaceo questa proporzione risultava rovesciata, con gli squali lamniformi – in particolare gli esemplari della famiglia Anacoracidae, un gruppo eterogeneo di specie simili al grande squalo bianco – presenti in quantità molto maggiore rispetto ai Carcharhiniformi. Squalicorax, un genere di squalo grande e temibile che poteva raggiungere fino a circa cinque metri di lunghezza, potrebbe aver basato la sua alimentazione sui rettili marini giganti.
     
    I plesiosauri e i mosasauri relativamente più piccoli, tra cui Plioplatecarpus e Prognathodon, costituivano probabilmente facili prede per gli squali come Squalicorax. Ma uno uno dei rettili marini più diffusi alla fine del Cretaceo era Mosasaurus: con una lunghezza di circa 17 metri, un esemplare adulto di questo animale sarebbe stato probabilmente troppo grande per sentirsi minacciato da Squalicorax e, piuttosto, potrebbe avere avuto gli squali fra le sue prede. Non a caso, come spiega Campione, molto probabilmente Squalicorax si nutriva di mosasauri morti e andava a caccia di esemplari giovanili di questo genere di rettile marino, delle sue stesse dimensioni o anche più piccoli. Ed è possibile che si cibasse anche di ammoniti, molluschi caratterizzati da una conchiglia a forma di spirale.
     
    Ma in seguito all’impatto dell’asteroide scomparvero improvvisamente le grandi prede su cui si basava l’alimentazione degli squali lamniformi, e di conseguenza anche questi ultimi. Gli studiosi ritengono che si estinse circa il 34% di tutte le specie di squali esistenti in quel periodo. Molti di quelli che finirono per occupare le loro nicchie ecologiche appartenevano a specie che si nutrivano di pesci, da cui discendono la maggior parte degli squali che oggi popolano gli oceani.
     
    “L’estinzione che si verificò alla fine del Cretaceo provocò soprattutto la morte di rettili marini e cefalopodi che costituivano un’importante fonte di cibo per gli anacoracidi come Squalicorax”, afferma Campione. “Il mondo del post-estinzione, tuttavia, vide la proliferazione degli osteitti. Dunque, gli anacoracidi, che basavano il loro sostentamento su grandi organismi marini, subirono gli effetti dell’estinzione, mentre le specie che si nutrivano prevalentemente di pesci, come quelle appartenenti alla famiglia Triakidae di dimensioni più piccole, sopravvissero”.

    Gli scienziati si dedicano allo studio dei denti degli antichi squali, che costituiscono una fonte di informazione più attendibile rispetto ai loro scheletri cartilaginei, che difficilmente si fossilizzano. Fotografia di Mogamad Bazzi

    “È interessante notare come in generale la varietà delle forme dei denti sia simile sia prima che dopo la grande estinzione di massa di fine Cretaceo”, commenta Michael Coates, studioso dell’evoluzione dei pesci all’Università di Chicago. “Volendo utilizzare una metafora, lo spettacolo continua, ma con un nuovo cast: le specie che sopravvissero a questo evento catastrofico occuparono le stesse nicchie ecologiche precedentemente popolate da quelle che scomparvero in seguito alla grande estinzione di massa”.
     
    “È uno studio interessante, che contribuisce a far luce su come i principali gruppi di vertebrati superarono l’estinzione di massa di fine Cretaceo”, aggiunge. “Inevitabilmente questo studio si limita all’osservazione di denti fossili, essendo estremamente rari i ritrovamenti di parti del corpo di squalo fossilizzati. Ma grazie allo studio dei denti è possibile dire quali specie sopravvissero”.
     
    Attraverso lo studio dei denti, i ricercatori “sono stati in grado di farsi un’idea di quale potesse essere lo stile di vita degli squali oggi estinti”, continua Campione. Almeno il 50% delle specie viventi di squali sono in pericolo o a rischio estinzione; dunque, capire quale fu la causa della scomparsa degli squali nel passato potrebbe essere utile per evitare che quelli odierni subiscano lo stesso destino, conclude.

  • Lo scoiattolo insegue il turista nel torrido canyon. Poi capisce il … – Fidelity News

    Lo scoiattolo insegue il turista nel torrido canyon. Poi capisce il … – Fidelity News

    Capita spesso di vedere filmati con protagonisti animali che hanno dei comportamenti tipici degli esseri umani e che suscitano particolare tenerezza, diventando virali sui social in poco tempo, facendoci comprendere quanto può essere straordinaria madre natura ed il suo regno animale.

    In questo video ne abbiamo un esempio molto bello e per certi versi suggestivo. Protagonista assoluto di queste immagini è uno scoiattolo alle prese con la sua sete profonda che lo spinge a fare qualcosa che in genere nessun altro animale della sua specie avrebbe fatto.

    Il roditore, infatti, anziché fuggire di fronte ai turisti che passeggiano nel torrido e profondo canyon, cerca in tutti i modi di farsi notare inseguendoli ed attirando la loro attenzione: non vuole attaccarli ma ha visto qualcosa che desidera tanto.

    Lo scoiattolo assetato aveva infatti preso di mira la bottiglietta con l’acqua del turista e, dopo aver compreso la sua richiesta, l’uomo decide di assecondarla, emozionato dalla fiducia con la quale l’animale di lascia avvicinare ed aiutare.

    Una scena particolarmente bella e coinvolgente che mostra ancora una volta delle sfaccettature del regno animale davvero suggestive e quanto sia importante, anche in situazioni come queste, non ignorare una richiesta d’aiuto, anche quando di fronte a noi vi è solo un piccolo scoiattolo.

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    Alla radio c’è la sua canzone preferita: la “danza” di questo cane sta conquistando proprio tutti!

    Lo scoiattolo insegue il turista nel torrido canyon. Poi capisce il motivo: la scena è dolcissima

    Chiede al suo cane di ridere per la foto. La reazione dell’animale è esilarante!

    Lo scoiattolo insegue il turista nel torrido canyon. Poi capisce il motivo: la scena è dolcissima

    Una bambina si diverte a fare la ruota: la reazione del suo pitbull è esilarante

    Lo scoiattolo insegue il turista nel torrido canyon. Poi capisce il motivo: la scena è dolcissima

    Ha il collo lungo ed un naso a proboscide: la strana creatura ritrovata nel Lago di Garda

    Lo scoiattolo insegue il turista nel torrido canyon. Poi capisce il motivo: la scena è dolcissima

    Altrettanto interessante sarà vedere quello che fa un uomo nel deserto non appena vede un serpente. Anche in questo caso si tratta di un animale bisognoso di aiuto ed in evidente stato di disidratazione.

    L’uomo, appassionato di rettile, decide di intervenire e trova il modo per aiutarlo: la scena ripresa è stupenda e mostra un aspetto dei rettili che non molti conoscono, abituati ad immaginarli come animali velenosi e pericolosi.

  • Ladispoli, è caccia al serpente – Civonline

    Ladispoli, è caccia al serpente – Civonline

    Home » » Ladispoli, è caccia al serpente

    LADISPOLI – A Ladispoli si è aperta la caccia al serpente. Anche l’altro pomeriggio, come nelle scorse settimane, un rettile è tornato a far visita ad un’abitazione. L’allarme è scattato alle 16 in via dei Campi Fioriti, quartiere residenziale Campo Sportivo. «Aiuto, un serpente sulle scale di case, aiuto», la signora è fuggita alla vista dello “sgradito” ospite. La Protezione civile di Ladispoli ha subito girato la segnalazione ai volontari ambientali del Nogra che ci hanno impiegato pochi minuti per raggiungere l’appartamento. Gli esperti hanno iniziato a setacciare il giardino per recuperare l’animale. (agg. 29/07 ore 10.11) segue

    GLI AVVISTAMENTI. Pochi giorni fa “frustone” si era incuneato nell’androne di una palazzina in via Genova riuscendo persino a salire al primo piano dove per ironia della sorte risiede una guardia zoofila del Nogra. Alla fine la serpe è stata recuperata in strada. Negli ultimi tempi in città serpenti come bisce, frustoni e saettoni sono stati avvistati spesso, soprattutto lungo le sponde dei fossi. A Cerveteri il mese scorso una lunga biscia si era infilata di domenica sotto al tavolo della cucina mentre la famiglia era a pranzo.(agg. 29/07 ore 10.30)

    LE RASSICURAZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE. Dopo le numerose segnalazioni del periodo di maggio il Comune – attraverso una nota stampa – era stato costretto a rassicurare la popolazione: «Vorremmo tranquillizzare tutti sul fatto che non c’è nulla di anomalo nel trovare presso i fiumi le più comuni bisce d’acqua o bisce dal collare, diffuse ovunque in Italia, di indole mansueta e per niente aggressive. Si accoppiano generalmente nel mese di maggio deponendo le uova fra giugno e agosto, avendo sempre cura di scegliere località ben protette e umide». E a Ladispoli c’è chi organizza incontri di prevenzione proprio sui serpenti. Il seminario sulla conoscenza dei rettili, promosso dal comune ladispolano, in sinergia con protezione civile, guardie zoofile Nogra, Fare Ambiente, associazione Natura Onlus e Nucleo Subacqueo di Cerveteri, si è tenuto due settimane fa in biblioteca e nell’oasi di Palo Laziale. (agg. 29/07 ore 11)

    (29 Lug 2018 – Ore 10:11)

  • Ladispoli, è caccia al serpente – BaraondaNews

    Ladispoli, è caccia al serpente – BaraondaNews

    A Ladispoli si è aperta la caccia al serpente. Anche l’altro pomeriggio, come nelle scorse settimane, un rettile è tornato a far visita ad un’abitazione. L’allarme è scattato alle 16 in via dei Campi Fioriti, quartiere residenziale Campo Sportivo. <<Aiuto, un serpente sulle scale di case, aiuto>>, la signora è fuggita alla vista dello “sgradito” ospite. La Protezione civile di Ladispoli ha subito girato la segnalazione ai volontari ambientali del Nogra che ci hanno impiegato pochi minuti per raggiungere l’appartamento. Gli esperti hanno iniziato a setacciare il giardino per recuperare l’animale.

    Pochi giorni fa “frustone” si era incuneato nell’androne di una palazzina in via Genova riuscendo persino a salire al primo piano dove per ironia della sorte risiede una guardia zoofila del Nogra. Alla fine la serpe è stata recuperata in strada. Negli ultimi tempi in città serpenti come bisce, frustoni e saettoni sono stati avvistati spesso, soprattutto lungo le sponde dei fossi. A Cerveteri il mese scorso una lunga biscia si era infilata di domenica sotto al tavolo della cucina mentre la famiglia era a pranzo.

    Dopo le numerose segnalazioni del periodo di maggio il Comune – attraverso una nota stampa – era stato costretto a rassicurare la popolazione: “Vorremmo tranquillizzare tutti sul fatto che non c’è nulla di anomalo nel trovare presso i fiumi le più comuni bisce d’acqua o bisce dal collare, diffuse ovunque in Italia, di indole mansueta e per niente aggressive. Si accoppiano generalmente nel mese di maggio deponendo le uova fra giugno e agosto, avendo sempre cura di scegliere località ben protette e umide”. E a Ladispoli c’è chi organizza incontri di prevenzione proprio sui serpenti. Il seminario sulla conoscenza dei rettili, promosso dal comune ladispolano, in sinergia con protezione civile, guardie zoofile Nogra, Fare Ambiente, associazione Natura Onlus e Nucleo Subacqueo di Cerveteri, si è tenuto due settimane fa in biblioteca e nell’oasi di Palo Laziale.

  • Paura a Roma: catturato un boa vicino all'area giochi per bambini – Pour Femme

    Paura a Roma: catturato un boa vicino all'area giochi per bambini – Pour Femme

    Da circa un mese un boa constrictor stava seminando il panico a Roma: è stato avvistato l’ultima volta lunedì sera lungo un vialetto che delimita l’area giochi dei bambini nel parco nel quartiere Ardeatino. Le guardie di sicurezza dell’Appia Antica avevano ricevuto un video che immortalava il rettile mentre strisciava in libertà. Ora, grazie a una caccia serrata è stato finalmente catturato nel Parco Scott: l’esemplare è lungo più di due metri e pare sia piuttosto pericoloso. Subito dopo la cattura, il boa è stato trasferito al Centro recupero fauna selvatica del parco dell’Appia antica.

    Nelle scorse settimane i Carabinieri avevano ricevuto diverse segnalazioni relative al pericoloso rettile: la prima ad accorgersi della sua presenza è stata la mamma di una bambina di 2 anni, poi un altro residente della zona lo ha avvistato mentre stava portando in giro i suoi cani: grazie ai suoi due schnauzer nani il rettile è rimasto bloccato fino a che sono sopraggiunte le guardie del parco. A quel punto l’animale è stato fatto strisciare dentro un secchio bianco, davanti agli occhi stupefatti dei presenti.

    Dalle prime informazioni recuperate, pare che il boa sia stato abbandonato da un privato, perché aveva assunto dimensioni troppo grandi. Secondo i guardiaparco nella sua fase di libertà si è nutrito di topi e piccoli rettili. Il rischio potenziale connesso alla sua presenza sul territorio è stato notevole, il boa è dotato infatti di un morso particolarmente velenoso: se anche solo un bambino l’avesse calpestato avrebbe potuto succedere il peggio.

  • Alla scoperta del Museo di Scienze: come era Bergamo 220 milioni … – BergamoNews.it

    Alla scoperta del Museo di Scienze: come era Bergamo 220 milioni … – BergamoNews.it

    Non vi siete mai immaginati di trovare un mare tropicale contornato da arcipelaghi di isole caratterizzati dalla biodiversità a due passi da casa vostra ? Se siete bergamaschi molto probabilmente no,visto che probabilmente siete abituati più all’ambiente montuoso che a quello marino, tuttavia vi possiamo sorprende: 220 milioni di anni fa tutto ciò era possibile.

    “Se si dovesse fare un paragone, si può osservare come la provincia di Bergamo di 220 milioni di anni fa il risultato sarebbe simile a quello delle Isole Bahamas, con un mare caldo, piccole isole ed una forte sedimentazione, accompagnate da un importante vita subacquea, ma anche terrena – racconta Anna Paganoni, direttrice delle sezioni di geologia e paleontologia del Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo – Questo territorio era senza dubbio fra i più ambiti dai predatori come l’Eudimorphodon ranzii, che poteva acchiappare rapidamente pesci, ma che qualora gli stessi feriti fossero riusciti a fuggire dalla forte presa, questi morendo avrebbero potuto rapidamente cadere sul fondale marino e divenire una parte del sedimento, un processo che avrebbe portato alla creazione del fossile”.

    Fra i protagonisti dell’ambiente marino bergamasco del Triassico c’era appunto l’Eudimorphodon ranzii, pterosauro di piccole dimensioni (la sua apertura alare poteva esser paragonata a quella di un gabbiano), tuttavia molto vorace e dalla mascella caratterizzata da denti acuminati, in grado di pescare i piccoli pesci che abitavano i mari preistorici delle nostre zone. A confermarne la tipologia di alimentazione è stato proprio il fossile scoperto nella cava di Cene nel 1973 e, in occasione del centesimo anniversario dalle fondazione del Museo di Scienze Naturali di Bergamo, scelto come logo della struttura museale: “La scoperta dell’esemplare di Eudimorphodon è stata una rivoluzione per il mondo scientifico, visto che sino ad allora si era sempre creduto che i rettili volanti, primi vertebrati a solcare il cielo, fossero comparsi solo nel Giurassico, quindi con una distanza di quasi 30 milioni di anni, inoltre è possibile osservare nello stomaco la presenza di alcune squame che indicano i resti di un pesce”.

    Altra particolarità dell’Eudimorphodon come più in generali degli pterosauri non possedevano una copertura in squame, avendo sviluppato la capacità del volo e quindi avendo sviluppato grandi membrane alari, come prosegue la direttrice Paganoni: “Per sostenerla il rettile possedeva il quarto dito più sproporzionato degli altri, inoltre possedeva una coda lunga in grado di dirigere il volo. Non sono come esemplari del Giurassico e del Cretaceo che non ne possedevano più”.

    Non solo pterosauri, ma anche altre specie abitavano le coste bergamasche, alcune delle quali ritrovate solo nel nostro territorio , come il Vallesaurus cenensis, piccolo rettile notturno scoperto a Cene, l’Italophlebia Gervasuttii, libellula fossile trovata nei pressi di Berbenno ed esemplare di una famiglia sin a quel momento sconosciuta, ma anche il Brembodus ridens, specie di pesce dai colori accesi ritrovato nella valle del Brembo.

    In conclusione, se il viaggio fra le acque tropicali del mare di Bergamo vi ha incuriosito, potrete fare un salto nel Museo di Scienze Naturali “Enrico Caffi”, dove nelle sale dedicate si possono osservare altri importanti reperti e dove, in occasione della mostra “Noi abbiamo cent’anni, loro di più”, alcuni di essi hanno ripreso vita con riproduzioni ad hoc.

    Video di Federico Valentini

  • Parco Nazionale di Doñana: un tempio di biodiversità nella Spagna … – eHabitat

    Parco Nazionale di Doñana: un tempio di biodiversità nella Spagna … – eHabitat

    Evita i foglietti volanti

    Invece di prendere appunti sui Post-it, per risparmiare carta, memorizza tuoi impegni sullo smartphone, sul calendario della posta elettronica o su una semplice lavagna magnetica

    Sapone avanzato per i lavori di sartoria

    Se ti avanza del sapone, usalo al posto del gessetto nei lavori di sartoria per tracciare le linee da ritagliare sui tessuti. Trattandosi di sapone, al primo lavaggio sarà eliminato

    A lavoro fai riunioni green

    È inutile e antiecologico stampare decine di documenti per le tue riunioni di lavoro. Carica i file in un cloud condiviso a cui tutti i presenti possano accedere tramite smartphone, tablet o PC. Gli alberi te ne saranno grati

    Latte scaduto: usalo nell’orto

    Se diluito nell’acqua, il latte scaduto o avanzato nei cartoni può essere un eccellente concime per le piante dell’orto, perché ricco di preziosi nutrienti

    Riempi la casa di piante

    Le piante da appartamento migliorano la qualità dell’aria, limitando l’inquinamento domestico. Tra le più adatte ci sono, per esempio, la lingua di suocera, la dracena, l’aloe vera, la gerbera e il  falangio

    Prima di comprare, pensa

    Ogni nostro acquisto ha un impatto ambientale. Quando vai al supermercato, scegli articoli con poco imballaggio e, se puoi, compra prodotti sfusi. Oltre a produrre meno rifiuti, influenzerai le grandi scelte dei produttori

    Salva il suolo dai mozziconi

    Non gettare i mozziconi delle sigarette a terra. Sono altamente inquinanti: possono rilasciare nel terreno fino a 4000 sostanze nocive, provocando effetti tossici su molti microrganismi, sugli insetti e sugli uccelli. Eviterai anche il rischio di prendere una sanzione!

    Fai riunioni eco-friendly

    Se possibile, per le riunioni organizza videoconferenze con uno dei programmi gratuiti offerti dalla rete, che permettono di connettere più persone a distanza e condividere facilmente i documenti. Eviterai spostamenti inutili, guadagnerai tempo e diminuirai le emissioni di CO2

    Olio esausto: non gettarlo nel lavandino

    Non gettare l’olio della frittura nel lavandino, nel water o nella fognatura. L’olio esausto è molto inquinante e arreca danni ai depuratori. Per smaltirlo correttamente portalo all’isola ecologica della tua città

    Per le pulizie usa i “rimedi della nonna”

    Per le pulizie domestiche usa ingredienti naturali come aceto bianco, bicarbonato di sodio, limone e sale. Riuscirai a igienizzare ogni angolo di casa, rispettando l’ambiente e risparmiando. Su eHabitat alcuni consigli

    Ripara i rubinetti

    Controlla eventuali perdite d’acqua di rubinetti e water per evitare sprechi. Al ritmo di 90 gocce al minuto si sprecano dai 30 ai 100 litri di acqua al giorno

    Aderisci ai GAS

    Aderendo a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) potrai acquistare prodotti locali, risparmiando denaro e favorendo il Km Zero. Inoltre, sosterrai produttori che rispettano l’ambiente e i diritti dei lavoratori

    Usa gli avanzi di cibo

    Per evitare sprechi di cibo impara a usare gli avanzi in modo creativo come facevano i nostri nonni. Sul web (anche su eHabitat.it) troverai tante gustose ricette

    Frigo: attenzione ai cibi caldi

    Non mettere mai nel frigorifero alimenti caldi ma aspetta che si raffreddino completamente. Eviterai inutili sprechi di energia

    Pulisci con il vapore

    Con il vapore puoi pulire la casa in modo naturale al 100%, eliminando sporcizia e germi, senza usare sostanze chimiche

    Mangia cibo di stagione

    Fai attenzione alla stagionalità dei prodotti che consumi. Non mangiare frutta e verdura provenienti da molto lontano, hanno affrontato lunghi viaggi che hanno prodotto CO2. Riducendo la distanza percorsa dal cibo per raggiungere la tua tavola, contribuirai a far diminuire l’inquinamento ambientale

    Fai un break sostenibile

    In ufficio, per la pausa caffè, sostituisci i bicchierini di plastica con una tazzina riutilizzabile. L’ambiente ti ringrazierà

    Fai il compost

    Fare il compostaggio domestico, oltre a ridurre la produzione di rifiuti, ti darà dei vantaggi economici. Con il compost ottenuto potrai concimare in modo naturale le piante di casa e del giardino e dell’orto, risparmiando sui prodotti necessari alla concimazione

    Non sprecare acqua

    Ricicla l’acqua di cottura della pasta per lavare i piatti. Aggiungendo il succo di mezzo limone e un cucchiaio di bicarbonato ha un ottimo effetto sgrassante e può sostituire il detersivo

    Condividi l’auto

    Se proprio hai bisogno di un’auto per andare a lavoro, impara a fare car pooling, condividendo il viaggio con altre persone che fanno lo stesso tragitto. Risparmierai e aiuterai l’ambiente

    Meno carta in ufficio

    In ufficio stampa solo se davvero necessario, usa carta riciclata e imposta la stampante sul fronte-retro per sfruttare entrambi i lati del foglio

    Emergenza in Centro Italia

    Conoscere cosa serve per aiutare meglio. Per affrontare l’emergenza è nato il sito www.terremotocentroitalia.info un progetto per condividere informazioni utili e verificate
    Spegni la luce

    Ogni volta che esci da una stanza, anche se per pochi minuti, ricordati di spegnere la luce. Risparmierai sulla bolletta e ridurrai la produzione di CO2

    Lava a pieno carico

    Se usi la lavatrice a pieno carico ridurrai notevolmente il numero di lavaggi con conseguente diminuzione degli sprechi d’acqua, di detersivo e di elettricità

    Un menù sano e green

    Per evitare sprechi alimentari e mangiare in maniera sana, prepara una lista dei pasti da cucinare durante la settimana, inserendo solo cibi di stagione e possibilmente a km zero

    Per i bimbi, usa i cibi freschi

    Prepara personalmente le pappe per il tuo bambino. Saranno più gustose, più economiche, più sane perché potrai scegliere gli ingredienti da usare, e produrrai meno rifiuti

    Non buttare i vestiti

    Molti indumenti, per vari motivi, finiscono in pattumeria. Se sono ancora in buone condizioni non gettarli via: scambiali con gli amici, vendili nei mercatini, usali per idee creative o donali. L’ambiente ti ringrazierà

    Promuovi il baratto

    Se in casa hai qualche oggetto che non ti serve più ma è ancora utilizzabile, barattalo con gli amici o regalalo a chi ne può avere bisogno. Compirai un bel gesto anti-spreco e preserverai l’ambiente, evitando la creazione dell’ennesimo rifiuto

    Usa detergenti biodegradabili

    Per la cura del corpo, dallo shampoo ai detergenti intimi, usa prodotti privi di sostanze tossiche e contenente tensioattivi vegetali, completamente biodegradabili. Otterrai gli stessi risultati igienici, rispettando l’ambiente

    Riscaldamento: evita gli sprechi

    Riduci gli sprechi del riscaldamento. Non coprire i caloriferi con mobili, tende o rivestimenti; non aprire le finestre quando l’impianto è in funzione; programma il termostato per decidere quando e come accendere i termosifoni;  isola gli spifferi; fai la manutenzione annuale alla caldaia per mantenerla in efficienza

    Evita l’acqua in bottiglia

    Usa l’acqua del rubinetto ed evita di acquistarla in bottiglia. Produrrai meno rifiuti e risparmierai anche denaro

    Lascia l’auto a casa

    Per muoverti in città, non prendere l’auto. Scegli una delle alternative più ecologiche e meno costose: puoi prendere i mezzi pubblici, la bicicletta o semplicemente andare a piedi. Oltre a essere sostenibile, farai una scelta che premierà la tua salute

    Calcare: eliminalo in modo naturale

    Dal piano cottura alla pulizia dei rubinetti, l’aceto bianco è perfetto per pulire le superfici dal calcare in modo naturale. Lo si può usare versandolo in una bacinella piena d’acqua, in cui immergere una spugna morbida da passare sulle varie superfici, per poi risciacquare dopo qualche minuto

    Evita l’usa e getta

    Tutto ciò che si usa una volta sola per poi essere gettato ha un enorme impatto ambientale, oltre a rappresentare uno spreco. Sostituisci gli oggetti usa e getta con prodotti riutilizzabili. Usa, ad esempio, i fazzoletti di stoffa invece di quelli di carta o i bicchieri in vetro invece di quelli di plastica

    Attenzione al termometro

    Se si rompe il termometro con mercurio non gettarlo nella spazzatura indifferenziata ma portalo alla piattaforma ecologica del tuo Comune. Il mercurio è una sostanza molto nociva per l’ambiente

    In cucina usa i contenitori in vetro

    Oltre a essere più adatte al contatto con gli alimenti, le ciotole in vetro possono essere riutilizzate per anni, rimanendo perfette. La plastica si logora con più facilità ed è meno igienica

    Pulisci il forno in modo naturale

    Gli sgrassatori per la pulizia del forno sono tra i più aggressivi. Usa acqua calda e bicarbonato o acqua calda e limone. Pulirai lo stesso il forno, senza lasciare tracce di sostanze chimiche, che potrebbero finire nei tuoi piatti

    Evita i pannolini usa e getta

    Per i tuoi bambini, sostituisci i pannolini usa e getta con quelli lavabili realizzati con fibre naturali. Eviterai sia la produzione di rifiuti sia possibili irritazioni cutanee ai piccoli

    Stampa con intelligenza

    Prediligi, quando possibile, la lettura in formato digitale, ma se devi proprio stampare un documento, fallo con intelligenza. Imposta la stampante sul fronte-retro in modo da usare entrambi i lati del foglio, risparmiando così carta e inchiostro

    Riduci gli imballaggi

    Impara a ridurre il volume degli imballaggi. Schiaccia lattine e bottiglie. Comprimi cartone e carta. In questo modo, la raccolta differenziata sarà più efficace

    Scegli il Km Zero

    I prodotti a chilometro zero sono più freschi, favoriscono le attività locali e riducono le emissioni inquinanti provocate dai mezzi pesanti che li trasportano per la vendita a distanza

    Condividi l’auto

    Con il car pooling, si taglia la spesa di carburante di circa il 40% e si riduce l’impatto ambientale, diminuendo le emissioni di  CO2

    Risparmia acqua con la doccia

    L’acqua è un bene prezioso e occorre limitarne gli sprechi. Fai la doccia invece del bagno. Una vasca da bagno contiene dai 100 a 160 litri di acqua, mentre con una doccia di 5 minuti se ne consumano 80-90

    Evita gli sprechi alimentari

    Riducendo di un quarto il cibo sprecato attualmente, si potrebbero nutrire 870 milioni di persone affamate

    Per un sorriso green

    Lava i denti con intelligenza. Se lasci aperto il rubinetto mentre li spazzoli, sprechi fino a 30 litri di acqua. Usala solo quando li risciacqui.

    Riduci l’effetto serra

    La produzione di un solo kg di manzo provoca un’emissione d’inquinanti pari a quella che si ha guidando per 3 ore e lasciando contemporaneamente accese tutte le luci di casa. Se consumi meno carne, contribuisci a ridurre l’effetto serra.

    Evita le pile usa e getta

    Le pile sono altamente inquinanti. Opta per quelle ricaricabili che, oltre a diminuire la quantità di rifiuti da smaltire, sono più convenienti perché riutilizzabili fino a 500 volte.

  • Serpente per strada a Camaiore: recuperato dall'Anpana – Cronaca … – Il Tirreno

    Serpente per strada a Camaiore: recuperato dall'Anpana – Cronaca … – Il Tirreno

    CAMAIORE. Un serpente di circa 50 centimetri su un marciapiede a Camaiore. A notare il rettile, nella tarda serata di martedì 24 luglio, sono stati alcuni abitanti della zona che, preoccupati anche per il colore rossastro dell’animale, hanno chiamato i vigili del fuoco i quali hanno poi richiesto l’intervento della squadra di Anpana LuccaI volontari hanno raggiunto quindi il luogo del ritrovamento dove ancora si trovava un capannello di persone attratte e incuriosite dall’insolito animale. Subito hanno capito che non si trattava di un rettile autoctono e, con attenzione, hanno proceduto con il recupero dell’animale.Successivamente il rettile è stato identificato come Elaphe Guttato (o serpente del grano): questi animali si trovano in Florida e Messico. Quello ritrovato – ha dichiarato Giuseppe Romeo di Anpana Lucca, che ha materialmente recuperato il serpente – si deduce sia fuggito dalla teca di qualche appassionato di rettili di Camaiore visto che non si trovano in libertá. È, quindi, un animale alloctono che non può essere rilasciato in natura (come avviene, invece, per bisce, biacchi, vipere recuperati) e che nonsopravviverebbe alle rigide temperature dei nostri inverni. Il rettile è stato consegnato a un appassionato esperto di rettili di Pisa semprechè non si faccia vivo l’eventuale proprietario a cui potrebbe essere fuggito. Del ritrovamento sono stati informati i Carabinieri Forestali di Lucca.

  • A spasso in centro a Camaiore, Anpana recupera serpente 'del grano' – Lucca in Diretta

    A spasso in centro a Camaiore, Anpana recupera serpente 'del grano' – Lucca in Diretta

    A Camaiore, verso la mezzanotte di ieri sera (24 luglio) i Vigili del fuoco hanno contattato i volontari di Anpana Lucca per il recupero di un piccolo serpente. Il rettile era stato infatti notato, in tarda serata, su di un marciapiede del centro cittadino da alcuni abitanti della zona che, preoccupati anche per il colore rossastro dell’animale, avevano contattato i Vigili del fuoco. La squadra di Anpana Lucca ha raggiunto quindi il luogo del ritrovamento dove ancora si trovava un capannello di persone attratte e incuriosite dall’insolito animale. 

    Subito i volontari hanno capito che non si trattava di un rettile autoctono e, con attenzione, hanno proceduto con il recupero dell’animale di una lunghezza di circa 50 centimetri. Successivamente il rettile è stato identificato come Elaphe Guttato (o serpente del grano): questi animali si trovano in Florida e Messico. “Quello ritrovato – ha dichiarato Giuseppe Romeo di Anpana Lucca, che ha materialmente recuperato il serpente – si deduce sia fuggito dalla teca di qualche appassionato di rettili di Camaiore visto che non si trovano in libertá. È, quindi, un animale alloctono che non può essere rilasciato in natura (come avviene, invece, per bisce, biacchi, vipere recuperati) e che non sopravviverebbe alle rigide temperature dei nostri inverni”.
    Il rettile è stato consegnato ad un appassionato esperto di rettili di Pisa semprechè non si faccia vivo l’eventuale proprietario a cui potrebbe essere fuggito. Del ritrovamento sono stati informati i Carabinieri forestali di Lucca.

  • Roma, paura al parco: catturato un boa constrictor lungo più di due … – La Repubblica

    Roma, paura al parco: catturato un boa constrictor lungo più di due … – La Repubblica

    Un pericoloso esemplare di boa constrictor, lungo oltre due metri, è stato catturato lunedì sera lungo il vialetto di terra battuta che separa i giochi dei bambini del parco Scott, all’Ardeatino, dal greto dell’Almone. Il rettile è stato catturato dai guardiaparco dell’Appia Antica allertati da un gruppo di cittadini ed è stato traferito al Centro recupero fauna selvatica del parco dell’Appia antica.

    La prima incrociare il serpente è stata la madre di una bimba di due anni, dopodiché è intervenuto un altro cittadino che portava a spasso i suoi due schnauzer nani ed ha impedito al boa di scappare in attesa che arrivassero i guardiaparco. Gli esperti per la tutela degli animali l’hanno fatto strisciare dentro un secchio bianco tra gli applausi dei curiosi, che hanno filmato la scena col cellulare.   
     

    Paura al parco a Roma: catturato un boa constrictor lungo più di due metriin riproduzione….