Categoria: Rettili

  • Nella preistoria c'era una mega cicogna più grande del T-Rex – SuperEva

    Nella preistoria c'era una mega cicogna più grande del T-Rex – SuperEva

    Siamo abituati ad associare i dinosauri giganti al Tirannosauro Rex, ma nella preistoria c’era qualcuno che avrebbe avuto da ridire.

    Non sono molte le persone che ne sono a conoscenza, ma il Tirannosauro Rex non era il dinosauro più grande di tutti. Certo, era uno dei più temibili – anche se alcuni sostengono che non avesse nulla a che vedere con la cattiveria dei Veloraciptor – ma non quello con le dimensioni maggiori. A quanto pare esisteva un pterosauro decisamente più grande del T-Rex e che, secondo gli studiosi, meriterebbe un suo personale fan club. Stiamo parlando dell’Arambourgiania philadelphiae, uno spettacolare animale volante vissuto più di 65 milioni di anni fa. Fa parte di un gruppo di rettili che include al suo interno gli pterodattili, ma che è distinto dai dinosauri. L’ Arambourgiania philadelphiae solcava i cieli nel tardo cretaceo, ossia nello steso periodo del T-Rex. Definito come un animale volante con un collo simile a quello di una giraffa, aveva un’apertura alare di dieci metri. È stato uno dei più grandi organismi volanti mai esistiti e aveva le dimensioni di un piccolo aereo.

    Dell’Arambourgiania philadelphiae è rimasto davvero poco a questo mondo – qualche vertebra, un osso del collo – e nessuno sa quando sia stato scoperto perché la documentazione è andata perduta. Gli studiosi pensano però che i primi fossili siano stati ritrovati intorno agli anni ’30. La particolarità di questo pterosauro è il suo collo completamente inflessibile: una caratteristica abbastanza insolita per una creatura volante. Si pensa, infatti, che l’Arambourgiania philadelphiae non si muovesse troppo in aria, ma che fosse comunque in grado di ricoprire grandi distanze. Fossili di questo rettile straordinario sono stati trovati in diverse regioni del mondo, cosa che fa pensare potesse anche compiere il giro del globo.

    Come riusciva a volare l’Arambourgiania philadelphiae? Regolando ali e spalle. È così probabilmente che questi dinosauri giganti riuscivano ad alzarsi in aria nonostante le dimensioni e il collo rigido. Sono molto pochi i fossili a disposizione degli studiosi: non si sa, quindi, come questo pterosauro potesse effettivamente vivere e muoversi. I ricercatori confidano però in ulteriori ritrovamenti che possano dirci di più questo dinosauro incredibile vissuto nel tardo cretaceo. E che potrebbe dire benissimo: “T-Rex, who?”.

    Nella preistoria c'era una mega cicogna più grande del T-Rex

  • Argentina, rettile a rischio di estinzione ostacola sviluppo di … – Sputnik Italia

    Argentina, rettile a rischio di estinzione ostacola sviluppo di … – Sputnik Italia

    Appena un mese dopo le dimissioni dell’ex ministro dell’Energia Juan José Aranguren, la nomina del nuovo ministro Javier Iguacel e la svalutazione del peso, che ha spaventato gli investitori, il più grande giacimento di idrocarburi nel Paese si è trovato di fronte ad una minaccia: la lucertola-iguana Liolaemus cuyumhue, a rischio d’estinzione.

    “Nonostante il governo si sia impegnato ad agire per la salvaguardia della specie, le possibilità delle autorità sono limitate. Le regole introdotte per la tutela di questa specie sono nettamente indietro alla velocità con cui si sviluppa un progetto così importante e di grande portata come Vaca Muerte,” — ha raccontato a Sputnik Mundo Laura Vidal, coordinatrice della campagna climatica ed energetica di Greenpeace in Argentina.

    La Vidal ha spiegato che l’Argentina rispetta la convenzione internazionale sul commercio delle specie di flora e fauna a rischio di estinzione (CITES) e segue le raccomandazioni dell’Unione internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (IUCN).

    D’altra parte ha sottolineato che gli accordi economici bilaterali (ad esempio i prestiti da organizzazioni internazionali) “contemplano le disposizioni a tutela della biodiversità, in particolare quelle specie che sono distribuiti solo in una determinata area geografica.”

    Questa specie di rettili è stata recentemente scoperta in una delle zone di sviluppo del giacimento dai ricercatori dell’Università Nazionale di Comahue e dall’Istituto della Patagonia per lo Studio degli ecosistemi continentali di Puerto Madryn (Universidad Nacional de Comahue, Instituto Patagónico para el Estudio de los Ecosistemas Continentales de Puerto Madryn).

    “Dagli studiosi di rettili sono state date le raccomandazioni per mitigare l’impatto dell’uomo su questa specie. Tuttavia, la sopravvivenza della specie è in pericolo e un progetto così grande come Vaca Muerta aggraverà una situazione già critica,” — è convinta la Vidal.

    Vaca Muerte rappresenta il più grande giacimento di idrocarburi di scisto e tradizionali in Argentina. Inizialmente era stato descritto nel 1931, e nel 2012 le sue riserve sono state stimate in 22,5 miliardi di barili. Questo giacimento ha confermato più di una volta le riserve di idrocarburi in Argentina, in particolare portando il Paese sudamericano al secondo posto nel mondo per riserve di gas di scisto solo alle spalle della Cina. Quest’anno il governo argentino ha permesso agli Stati Uniti di costruire una base militare accanto al giacimento.

  • Rilasciata Coco, la tartaruga di mare salvata sulla spiaggia di Lido … – Ravenna e Dintorni

    Rilasciata Coco, la tartaruga di mare salvata sulla spiaggia di Lido … – Ravenna e Dintorni

    Ha circa quattro anni. Quando fu trovata era in grave stato di ipotermia. A Milano Marittima è tornata in acqua. In Adriatico 75mila Caretta caretta

    Attachment (25)La tartaruga marina Caretta caretta Coco, di circa 4 anni, è stata rilasciata questa mattina presso la spiaggia libera di Milano Marittima dopo diversi mesi di ricovero al Centro di Recupero delle Tartarughe Marine di Riccione gestito da Fondazione Cetacea. Questo meraviglioso rettile era stato ritrovato in marzo in grave stato di ipotermia spiaggiato sul tratto di spiaggia di Lido di Savio.

    Il rilascio, preceduto da un momento di sensibilizzazione sul tema della responsabilità collettiva rispetto alla protezione e conservazione del mare Adriatico, rientra nelle azioni del progetto Conoscere, Vivere, Proteggere L’Alto Adriatico, presentato dal Centro di Educazione Polo Adriatico di cui è membro anche il Comune di Cervia. L’assessore Giovanni Grandu ha accolto i tanti partecipanti all’evento ricordando la grande attenzione che l’amministrazione Comunale riserva a questi eventi di sensibilizzazione.

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    Il rilascio è stato effettuato anche grazie al supporto della capitaneria di Porto che ha accompagnato con il suo mezzo Coco alle tre miglia dalla costa e grazie ai ragazzi e le ragazze del Team Real Sailing di M.M. Cervia che hanno preparato la vasca di accoglienza prima del rilascio.

    Le ultime rilevazioni dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) censiscono circa 75mila tartarughe marine nel Mare Adriatico, la metà delle quali tra Ancona e Trieste, prevalentemente della specie Caretta caretta, rettili che nascono nello Ionio, nell’Egeo e nel nord Africa e che poi vengono ad alimentarsi nel nostro mare.

    L’Adriatico è un mare poco profondo, un paradiso di biodiversità ricco di crostacei, e quindi una sorta di self service per le tartarughe marine. Le loro possenti mascelle possono frantumare senza problemi i gusci duri dei granchi, dei ricci di mare, dei bivalvi ma più frequentemente mangiano spugne, meduse, cefalopodi, gamberetti e pesce. Ma sono diversi, purtroppo, i problemi in cui incorrono questi meravigliosi, dolcissimi animali marini. Possono finire intrappolati nelle reti dei pescatori o ingerire un sacchetto di plastica credendolo una medusa e finire all’ospedale.

    Il nord Adriatico è un’area di svernamento e di foraggiamento di tartarughe, sia adulte sia giovani per questo nel 2012 la Regione Emilia Romagna ha istituito una Rete regionale per la tutela delle tartarughe marine.

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  • Tartaruga liberata. Guardia Costiera rilascia in mare un esemplare … – Cervianotizie.it

    Tartaruga liberata. Guardia Costiera rilascia in mare un esemplare … – Cervianotizie.it

    Nella mattinata odierna personale della Guardia Costiera di Cervia, congiuntamente a personale della Fondazione Cetacea Onlus, con l’ausilio del Gommone G.C. B45 in dotazione al Comando in intestazione, ha proceduto al rilascio in mare aperto, nella spiaggia libera di Milano Marittima, all’altezza della XIX traversa, della tartaruga marina “Caretta Caretta”, Coco, di circa 4 anni, precedentemente ospedalizzata al centro recupero delle Tartarughe Marine di Riccione, gestito da Fondazione Cetacea.

    Questo meraviglioso rettile era stato ritrovato in marzo in grave stato di ipotermia spiaggiato sul tratto di spiaggia di Lido di Savio. Il rilascio, preceduto da un momento di sensibilizzazione sul tema della responsabilità collettiva rispetto alla protezione e conservazione del mare Adriatico, rientra nelle azioni del progetto Conoscere, Vivere, Proteggere L’Alto Adriatico, presentato dal Centro di Educazione Polo Adriatico di cui è membro anche il Comune di Cervia.

    L’assessore Giovanni Grandu ha accolto i tanti partecipanti all’evento ricordando la grande attenzione che l’amministrazione Comunale riserva a questi eventi di sensibilizzazione. Il rilascio è stato effettuato anche grazie ai ragazzi e ragazze del Team Real Sailing di M.M. Cervia che hanno preparato la vasca di accoglienza prima del rilascio.

    Le ultime rilevazioni dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) censiscono circa 75mila tartarughe marine nel Mare Adriatico, la metà delle quali tra Ancona e Trieste, prevalentemente della specie Caretta caretta, rettili che nascono nello Ionio, nell’Egeo e nel nord Africa e che poi vengono ad alimentarsi nel nostro mare. L’Adriatico è un mare poco profondo, un paradiso di biodiversità ricco di crostacei, e quindi una sorta di self service per le tartarughe marine. Le loro possenti mascelle possono frantumare senza problemi i gusci duri dei granchi, dei ricci di mare, dei bivalvi ma più frequentemente mangiano spugne, meduse, cefalopodi, gamberetti e pesce.

    Ma sono diversi, purtroppo, i problemi in cui incorrono questi meravigliosi, dolcissimi animali marini. Possono finire intrappolati nelle reti dei pescatori o ingerire un sacchetto di plastica credendolo una medusa e finire all’ospedale. Il nord Adriatico è un’area di svernamento e di foraggiamento di tartarughe, sia adulte sia giovani per questo nel 2012 la Regione Emilia Romagna ha istituito una Rete regionale per la tutela delle tartarughe marine.

  • Una ragazza ha festeggiato la sua laurea con il suo amico alligatore … – TPI

    Una ragazza ha festeggiato la sua laurea con il suo amico alligatore … – TPI

    Una ragazza americana ha deciso di festeggiare la sua laurea con il suo migliore amico: un alligatore di oltre 4 metri. Makenzie Noland, questo il nome della giovane, dopo aver raggiunto il traguardo universitario ha deciso di posare con il pericoloso rettile.

    Scatti che sono poi stati condivisi sui social dove in breve tempo sono diventati virali.

    La ragazza si è laureata alla Texas A & M University in scienze della fauna selvatica e della pesca e da tempo è entrata in contatto con l’alligatore, internato in un centro di soccorso di Beaumont, che ospita circa 450 alligatori, coccodrilli e altri rettili.

    Big Tex, questo il nome dato all’animale, è forse il più grande del centro dove è arrivato nel 2016 dopo che era diventato una seccatura per le barche locali a causa della sua eccessiva voracità.

    Makenzie e Tex dopo essere entrati in contatto lo scorso maggio hanno sviluppato una relazione speciale.

    Tex, l’alligatore amico della giovane studentessa americana

    La ragazza sostiene che l’animale risponde al suo nome e reagisce ai segnali delle sue mani quando entra regolarmente nel suo stagno per dargli da mangiare.

    “Vado in acqua con quell’animale ogni giorno, è uno dei miei migliori amici lì!”, le parole della giovane alla BBC.

    La ventunenne, cresciuta a Bellevue, nel Nebraska, dove trovare un alligatore nel tuo giardino non è una cosa normale, ha poi respinto qualsiasi domanda sulla paura: “Quando ero bambina, raccoglievo sempre serpenti, tenevo animali, parlavo con i bambini e educavo la gente nella conoscenza di questi animali”.

    Poi sul suo impegno nel recupero di questi animali presso il centro di Gator Country ha aggiunto: “In realtà non vogliamo riportare indietro questi animali, vogliamo che vivano nelle baie e nei canali nelle zone paludose”.

    “Questo alligatore è una meravigliosa rappresentazione di cosa significhi addestrare un animale e mostrare la sua personalità. Sono creature meravigliose”.

    “Il successo social della mie foto? Non me l’aspettavo, mi aspettavo solo di pubblicare un paio di foto carine sul mio profilo Instagram”.

    E ora? “Voglio solo essere immersa negli animali e educare il pubblico nella conoscenza”.

  • Come curare le articolazioni con la cartilagine di coccodrillo – Sky Tg24

    Come curare le articolazioni con la cartilagine di coccodrillo – Sky Tg24

    Le lacrime del coccodrillo hanno un significato ben preciso nell’immaginario collettivo ma, adesso, la cartilagine degli alligatori può provare a insidiarne la popolarità. Secondo quanto hanno appreso i microbiologi dell’Università del Central Queensland, infatti, questa sarebbe ricca di fattori di crescita, detti proteoglicani, e offrirebbe la chiave per convertire le cellule staminali umane in cartilagine al fine di curare le lesioni alle articolazioni o l’artrite.

    I benefici dei proteoglicani

    Il dottor Pardraig Strappe e il gruppo di ricercatori della CQ University hanno lavorato per perfezionare un processo che estragga i preziosi fattori di crescita contenuti nella cartilagine dei coccodrilli, rimuovendone però le proteine che innescano una risposta immunitaria negli esseri umani. Dopo aver aggiunto la sostanza estratta dal tessuto connettivo dei rettili alle cellule staminali adulte, tramite l’utilizzo di una stampante 3D, viene realizzata la biostampa di espianti di cartilagine, che potrebbero essere iniettati o impiantati in articolazioni umane danneggiate. Secondo il dott. Strappe, la tecnologia potrebbe sostituire il trattamento artroscopico a cui sono attualmente sottoposti molti pazienti con lesioni cartilaginee. La procedura potrebbe accorciare di molto i tempi di recupero, consentendo ai pazienti di tornare presto a dedicarsi al lavoro o allo sport.

    In cima alla classifica

    Il progetto prende spunto dallo studio condotto dall’ente nazionale di ricerca Csiro per classificare i livelli di proteoglicani nella cartilagine degli animali. I coccodrilli occupano il primo posto di questa lista. Avendo infatti delle articolazioni di grosse dimensioni, questi rettili sono dotati di molta cartilagine per eseguire i movimenti. Il tessuto connettivo che circonda la cassa toracica è particolarmente ricco di proteoglicani, utili per lubrificare e impartire elasticità e resistenza alla compressione.
    Per ottenere la cartilagine, che può essere conservata a lungo una volta congelata, i ricercatori si sono rivolti all’allevamento Koorana di Rockhampton, lo stesso che, oltre a produrre carne per il mercato australiano, fornisce pelle di coccodrillo alle case di moda italiane. 

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  • Boa strangola in piccione per le strade di Londra, il video fa il giro … – Il Messaggero

    Boa strangola in piccione per le strade di Londra, il video fa il giro … – Il Messaggero

    Un video diffuso in rete mostra un boa constrictor stritolare un volatile. Non sarebbe certo strano se non fosse che l’animale si trovava a Leytonstone High Road, a Londra, e il volatile in questione fosse un malcapitato piccione.

    Le immagini hanno fatto in breve tempo il giro della rete raggiungendo diverse parti del mondo proprio per la loro stranezza. Immediatamente le autorità sono intervenute dopo le numerose segnalazioni: il serpente è stato catturato e messo in condizioni di sicurezza, mentre si cerca di capire come possa essere stato possibile che un rettile simile si trovasse a passeggiare per le strade della capitale inglese.

    L’ipotesi più probabile è che possa trattarsi di un animale domestico fuggito dalla gabbia, anche se non si esclude quella dell’abbandono che in questo caso, oltre ad essere disumano come per ogni altro animale, è anche pericoloso. Secondo quanto riporta la stampa locale è stato divulgato un numero proprio per dare segnalazioni sulla vicenda e per dare anche la possibilità al padrone di poter ritrovare il suo animale.

    Crescono intanto casi di abbandoni di rettili, spesso, segnalano le autorità, molti prendono questo impegno sottovalutandolo e solo dopo aver capito cosa significa gestire animali simili scelgono di abbandonarli per disfarsene.
     

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  • Boa strangola in piccione per le strade di Londra, il video fa il giro … – Leggo.it

    Boa strangola in piccione per le strade di Londra, il video fa il giro … – Leggo.it

    Un video diffuso in rete mostra un boa constrictor stritolare un volatile. Non sarebbe certo strano se non fosse che l’animale si trovava a Leytonstone High Road, a Londra, e il volatile in questione fosse un malcapitato piccione.

    Pitone bianco di due metri davanti alla porta di casa: l’incubo di una signora dopo la spesa

    Le immagini hanno fatto in breve tempo il giro della rete raggiungendo diverse parti del mondo proprio per la loro stranezza. Immediatamente le autorità sono intervenute dopo le numerose segnalazioni: il serpente è stato catturato e messo in condizioni di sicurezza, mentre si cerca di capire come possa essere stato possibile che un rettile simile si trovasse a passeggiare per le strade della capitale inglese.

    L’ipotesi più probabile è che possa trattarsi di un animale domestico fuggito dalla gabbia, anche se non si esclude quella dell’abbandono che in questo caso, oltre ad essere disumano come per ogni altro animale, è anche pericoloso. Secondo quanto riporta la stampa locale è stato divulgato un numero proprio per dare segnalazioni sulla vicenda e per dare anche la possibilità al padrone di poter ritrovare il suo animale.

    Crescono intanto casi di abbandoni di rettili, spesso, segnalano le autorità, molti prendono questo impegno sottovalutandolo e solo dopo aver capito cosa significa gestire animali simili scelgono di abbandonarli per disfarsene.
     

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    Domenica 5 Agosto 2018 – Ultimo aggiornamento: 19:34

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

  • Boa strangola in piccione per le strade di Londra, il video fa il giro … – Il Mattino

    Boa strangola in piccione per le strade di Londra, il video fa il giro … – Il Mattino

    Un video diffuso in rete mostra un boa constrictor stritolare un volatile. Non sarebbe certo strano se non fosse che l’animale si trovava a Leytonstone High Road, a Londra, e il volatile in questione fosse un malcapitato piccione.

    Le immagini hanno fatto in breve tempo il giro della rete raggiungendo diverse parti del mondo proprio per la loro stranezza. Immediatamente le autorità sono intervenute dopo le numerose segnalazioni: il serpente è stato catturato e messo in condizioni di sicurezza, mentre si cerca di capire come possa essere stato possibile che un rettile simile si trovasse a passeggiare per le strade della capitale inglese.

    L’ipotesi più probabile è che possa trattarsi di un animale domestico fuggito dalla gabbia, anche se non si esclude quella dell’abbandono che in questo caso, oltre ad essere disumano come per ogni altro animale, è anche pericoloso. Secondo quanto riporta la stampa locale è stato divulgato un numero proprio per dare segnalazioni sulla vicenda e per dare anche la possibilità al padrone di poter ritrovare il suo animale.

    Crescono intanto casi di abbandoni di rettili, spesso, segnalano le autorità, molti prendono questo impegno sottovalutandolo e solo dopo aver capito cosa significa gestire animali simili scelgono di abbandonarli per disfarsene.
     

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    Domenica 5 Agosto 2018, 19:34 – Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 08:38
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  • Boa stritola piccione per le strade di Londra Video – Il Gazzettino – Il Gazzettino

    Boa stritola piccione per le strade di Londra Video – Il Gazzettino – Il Gazzettino

    di Alessia Strinati

    Un video diffuso in rete mostra un boa constrictor stritolare un volatile. Non sarebbe certo strano se non fosse che l’animale si trovava a Leytonstone High Road, a Londra, e il volatile in questione fosse un malcapitato piccione.

    Le immagini hanno fatto in breve tempo il giro della rete raggiungendo diverse parti del mondo proprio per la loro stranezza. Immediatamente le autorità sono intervenute dopo le numerose segnalazioni: il serpente è stato catturato e messo in condizioni di sicurezza, mentre si cerca di capire come possa essere stato possibile che un rettile simile si trovasse a passeggiare per le strade della capitale inglese.

    L’ipotesi più probabile è che possa trattarsi di un animale domestico fuggito dalla gabbia, anche se non si esclude quella dell’abbandono che in questo caso, oltre ad essere disumano come per ogni altro animale, è anche pericoloso. Secondo quanto riporta la stampa locale è stato divulgato un numero proprio per dare segnalazioni sulla vicenda e per dare anche la possibilità al padrone di poter ritrovare il suo animale.

    Crescono intanto casi di abbandoni di rettili, spesso, segnalano le autorità, molti prendono questo impegno sottovalutandolo e solo dopo aver capito cosa significa gestire animali simili scelgono di abbandonarli per disfarsene.
     

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