Categoria: ANMVI

  • Pacobace: ‘Trovare meccanismi nuovi rispetto all’attuale gestione’

    Lunedì, 20 Luglio 2015 12:59

    michele dalla piccolaAvviato il tavolo tecnico. L’assessore trentino Dallapiccola: “L’accettazione sociale dell’orso è sempre più a rischio e la revisione delle regole non è più rinviabile”. Questo il messaggio che l’assessore Michele Dallapiccola ha lanciato nel primo pomeriggio ai responsabili di Ispra e Ministero dell’ambiente, nel corso della prima riunione tecnica, in video conferenza, autorizzata dal Ministro Gian Luca Galletti su richiesta del presidente Ugo Rossi. Dallapiccola ha richiamato i contenuti della lettera che quest’ultimo ha inviato mercoledì allo stesso Ministro, chiedendo misure urgenti per la gestione dell’orso in Trentino. “La nostra prima necessità, ha detto l’assessore Dallapiccola, è garantire l’incolumità della popolazione e restituire serenità ai trentini. Per questo – ha spiegato l’assessore – stiamo continuando le ricerche, mai interrotte, dell’orsa KJ2 responsabile dell’aggressione di Cadine, secondo l’ordinanza emessa a poche ore dall’episodio, ordinanza tuttora vigente”. “Oggi abbiamo avanzato le nostre proposte tecniche – ha detto Dallapicola – adesso ci aspettiamo una risposta urgente”.

    Il compito del tavolo è quello di valutare, dal punto di vista tecnico, l’adeguamento degli strumenti di gestione attualmente vigenti, con particolare riferimento alla possibilità di intervento in caso di orsi problematici e nello stesso tempo per arrivare alla definizione di un contingente massimo di soggetti compatibile con la situazione ambientale e sociale che caratterizza il territorio trentino.

    I tecnici della Provincia hanno avanzato ai responsabili di Ispra e Ministero dell’ambiente alcune proposte tecniche concrete e dettagliate, che, nel rispetto delle regole vigenti, possano servire ad affrontare nel modo più efficace possibile la situazione. Si è ragionato in particolare sulla necessità di intervenire con maggiore rapidità in caso di orsi dannosi o pericolosi e sulla possibilità di fissare, ogni anno, una soglia entro la quale operare con celerità per la rimozione degli eventuali orsi problematici. L’intento, è stato detto nel corso della video conferenza, è di trovare meccanismi nuovi rispetto all’approccio del piano di gestione attuale (Pacobace) anche per dare una prospettiva al progetto di conservazione dell’orso bruno sulle Alpi. Al centro del confronto anche il tema dell’accettazione sociale dell’orso.

    Ispra e Ministero hanno evidenziato come, a loro giudizio, le problematiche possano essere affrontate utilizzando le regole attuali, quelle previste dalla direttiva europea Habitat e si sono detti disponibili a valutare rapidamente le proposte avanzate dai responsabili del Servizio Foreste e Faune della Provincia in modo da arrivare, già la settimana prossima, ad una posizione tecnica condivisa. (fonte)

  • Ruocco: l’Italia è modello per la UE. Su Ogm posizione ‘prudente’

    Lunedì, 20 Luglio 2015 12:40

    giuseppe ruoccoL’Italia ha sviluppato, a partire dagli anni Sessanta, un sistema di controlli sul cibo che oggi propone come modello per i Paesi finora meno sensibili al fenomeno della contraffazione.

    Al convegno internazionale sui crimini alimentari- organizzato a Expo 2015 dal Ministero della Salute, da quello delle Politiche agricole e dall’Arma dei carabinieri- Giuseppe Ruocco, direttore generale  per l’igiene e la sicurezza degli alimenti del ministero della Salute, ha spiegato che l’obiettivo è quello di creare una rete mondiale contro le frodi alimentari.

    “Il nostro modello – ha detto il Direttore Generale- sul piano operativo è efficace proprio perché prevede la collaborazione di veterinari, medici che si occupano della salute umana e ispettori che si occupano della salute dei prodotti e della sicurezza alimentare nelle stesse strutture. Questo ci consente di avere un dialogo più forte”.

    Per Giuseppe Ruocco, i controlli che si fanno in Italia sul cibo e sugli animali sono un patrimonio di tutta l’Ue. “Abbiamo sul territorio centinaia di migliaia di controlli all’anno, con almeno 100.000 campionamenti con analisi di laboratorio, abbiamo una lunga sfilza di controlli o ispettivi o anche con analisi in tutta la rete di circa sessanta uffici periferici del ministero che opera alle frontiere. Abbiamo quindi un patrimonio anche di strutture che quotidianamente consente l’ingresso di prodotti, molti dei quali non sono neanche destinati al mercato italiano, ma a quello comunitario. Quindi noi riusciamo a contribuire in modo significativo anche alla sicurezza dei nostri concittadini europei”

    “Almeno il 60% delle malattie degli uomini proviene dagli animali – ha aggiunto- quindi se non si cura il benessere degli animali aumenta il rischio di malattie. Molte malattie degli animali potrebbero essere trasmesse attraverso il cibo, quindi controlli sul cibo possono consentire poi di risalire eventualmente ad allevamenti che non siano in ordine o viceversa. Per questo un dialogo costante, una vicinanza tra soggetti che si occupano di questi aspetti, non è una cosa banale perché in molti posti non c’è e quando c’è va utilizzata ed è un pregio perché consente un’efficacia maggiore”.

    La questione ogm- Il tema degli organismi geneticamente modificati fa fatica a introdursi nel dibattito sulla nutrizione in corso a Expo 2015, ma quando ci riesce non passa inosservato. E’ il caso dell’intervento del commissario europeo alla sicurezza alimentare e alla salute, Vytenis Andriukaitis, che ha puntato l’indice contro quei Paesi, come l’Italia, che vietano la coltivazione sul proprio territorio di piante Ogm, ma poi importano ogni anno milioni di tonnellate di prodotti transegenici. Questo atteggiamento, ha detto a margine di un convegno nel padiglione dell’Unione europea, “è populismo. Forse questi Paesi hanno un doppio standard”. A suo parere la proposta di regolamento adottata dalla Commissione lo scorso 22 luglio, che consente agli Stati membri di vietare l’utilizzo di alimenti e mangimi geneticamente modificati sul proprio territorio nazionale, è comunque “una buona base giuridica” di partenza.

    Pronta la replica dell’Italia, che con il direttore generale Giuseppe Ruocco, ha ribadito la posizione del governo: “Certamente è un tema che non può essere ignorato, però le soluzioni che la Commissione sta proponendo in questo momento vedono il nostro governo prudente rispetto a una accoglienza perché, soprattutto la decisione di lasciare ai singoli Paesi ogni decisione in merito, creerebbe ulteriori disparità di mercato che non è quello che bisognerebbe cercare di avere”.

    L’Italia sta dunque ancora studiando il dossier, ma conferma di non avere in questo momento una posizione del tutto favorevole alla proposta della Commissione. Per entrare in vigore il provvedimento deve comunque ancora passare dal Parlamento europeo e dal Consiglio. (fonte askanews)

  • Veterinario denuncia avvocato per diffamazione su FB

    Lunedì, 20 Luglio 2015 12:08

    Tribunale e FacebookUn medico veterinario, ex assessore comunale, sporge querela contro un avvocato per alcune affermazioni fatte dal legale sul proprio profilo facebook.

    Il medico veterinario – che esercita in un comune della provincia di Lucca dove è consigliere comunale ed ex membro della giunta comunale (delega ai servizi sociali)- ha presentato la propria querela venerdì mattina. La controparte è un avvocato del Foro di Prato. Il reato ipotizzato dal querelante è quello di diffamazione.

    Al centro del caso c’è un post dell’avvocato sul social network, del gennaio scorso, che annuncia risvolti in sede penale di un annoso contenzioso legale fra i due: «Lo avevo avvisato che sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe dovuto rispondere delle minacce e delle ingiurie, ma lui assolutamente incurante ha continuato e continua. E io continuo a denunciarlo. Finirà di offendere… o si devono aprire le porte del carcere per fargli capire i reati che commette ogni volta che apre bocca?».
    Il veterinario ha sporto denuncia perchè ritiene che quelle parole lo descrivano «come un imperterrito e impassibile criminale dedito sistematicamente all’ingiuria, inetto e sciocco, incapace di governare il proprio linguaggio e il proprio comportamento».

    Ma non basta, il post dell’avvocato ha generato una serie di commenti da parte di altri utenti, «disdicevoli e lesivi» secondo il veterinario,  capaci di innescare «un meccanismo perverso e irreversibile dovuto alla risonanza dei social nel costume quotidiano». La querela di Bianchi si estende «contro tutti coloro che si sono resi responsabili di diffamazione» a suo danno; il veterinario parla di «comportamenti altamente lesivi per la mia dignità, la mia professionalità, la mia presenza politica sul territorio».

    Veterinario e avvocato sono protagonisti di una questione aperta da anni per vicende personali.  La novità intercorsa nell’annosa lite è una possibile diffamazione tramite social network, un tema che la giurisprudenza in Italia sta affrontando con sempre maggiore intensità, anno dopo anno. La questione coinvolge due persone conosciute nella comunità e affermate per la rispettiva professione. (fonte il tirreno.it)

    Cose da sepere prima di postare su Facebook (Professione Veterinaria 26/2015)

  • Madia: sì autonoma area contrattuale per dirigenza medica e veterinaria

    Lunedì, 20 Luglio 2015 11:41

    marianna madiaIl Ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia ha accolto come raccomandazione l’ordine del giorno dell’On Miotti e altri.
    L’atto parlamentere impegna il Governo ad avviare le opportune iniziative affinché venga sottoposta ad accordo fra ARAN e le rappresentanze sindacali, la proposta di attribuire una autonoma area contrattuale e connesso comparto, alla dirigenza medica, veterinaria e sanitaria.

    Nel corso dell’iter parlamentare per la riforma della Pubblica Amministrazione (Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche) sono state richiamate le specificità e le caratteristiche peculiari in ordine ai requisiti professionali ed alle funzioni operative della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria non medica del Servizio Sanitario nazionale.

    Si tratta di peculiarità,” che giustificano la distinzione dalla dirigenza regionale” , e “la individuazione di una autonoma area contrattuale per cui sarebbe necessario rideterminare la composizione dei comparti di contrattazione collettiva previsti dal decreto legislativo n. 150 del 2009, articolo 54”- si legge nell’ordine del giorno.

    Il Ministro Marianna Madia ha accolto l’ordine del giorno come raccomandazione venerdì scorso in Aula. “C’è da augurarsi che il governo voglia al più presto definire le pre condizioni necessarie per l’apertura della stagione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, come peraltro richiesto dalla Corte Costituzionale, in maniera coerente con quanto deciso dal Parlamento, superando veti di qualsiasi genere e provenienza”, ha commentato l’Associazione dei Medici Dirigenti Anaao.
     
    Attualmente i quattro comparti previsti dal decreto legislativo n. 150 del 2009 corrispondono a quattro aree della dirigenza che riguardano:
    – scuola
    – ministeri
    – enti locali
    – regioni che comprende la sanità. “Risulta evidente – si legge nell’ordine del giorno- che la dirigenza sanitaria supera dell’80 per cento la dirigenza amministrative e tecnica regionale ed appare evidente che la distinzione della dirigenza sanitaria dai restanti dirigenti consentirebbe di assicurare omogeneità al comparto, spostando conseguentemente la dirigenza amministrativa regionale ad altra analoga dirigenza pubblica”.
    Alla vigilia dell’avvio della stagione contrattuale, l’ordine del giorno ritiene “utile e necessario riprofilare i comparti assegnando alla dirigenza sanitaria, medica e veterinaria uno dei quattro comparti ed in tal senso il Governo è chiamato a svolgere un ruolo decisivo in sede Aran”, l’Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.

  • Peste suina africana: contenere diffusione nei cinghiali

    Lunedì, 20 Luglio 2015 10:29

    cinghiale selvaticoDopo il focolaio epidemico nell’Europa Orientale, l’EFSA raccomanda una combinazione di varie misure gestionali per contenere la diffusione di peste suina africana.
    La Commissione europea ha chiesto all’EFSA di eseguire una valutazione sul recente focolaio epidemico di peste suina africana verificatosi in Europa orientale e di fornire consulenza scientifica sulla sua diffusione nonché sulle misure di contenimento. La malattia ha fatto il suo ingresso in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, colpendo popolazioni di cinghiali selvatici sin dal 2014. La malattia è stata anche riscontrata tra suini domestici in Lettonia, Lituania e Polonia.

    La peste suina africana è una malattia virale innocua per l’uomo, ma letale per i suini domestici e i cinghiali selvatici. Attualmente non sono disponibili né vaccini né cure.

    La maggior parte dei focolai negli allevamenti di suini domestici si sono verificati negli allevamenti a carattere familiare e in un periodi tempo assai limitato. La malattia si sta ancora diffondendo a livello locale tra le popolazioni di cinghiali selvatici, dove il contenimento è più difficile.

    Sembra che singole misure applicate isolatamente attecchiscano solo dopo diversi anni. L’EFSA raccomanda pertanto l’applicazione di una serie di misure come la caccia mirata, la rimozione delle carcasse rinvenute in natura e l’assoluto divieto di dare nutrimento ai cinghiali selvatici che – in associazione ad altre misure – si tradurrebbe in una ridotta riproduzione di cinghiali selvatici e porterebbe a un contenimento della malattia.

    FAO: Raising African swine fever awareness in Eastern EuropeRaising African swine fever awareness in Eastern Europe

  • La Spezia, intesa Dogane, Pif e Ministero della Salute

    Lunedì, 20 Luglio 2015 10:20

    CONTAINER LA SPEZIAL’Ufficio delle Dogane della Spezia e il Posto di Ispezione Frontaliero – Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute hanno siglato un protocollo d’intesa.
    L’obiettivo è il rafforzamento della cooperazione tra le due amministrazioni e al miglioramento dell’attività di vigilanza e controllo sanitario alle frontiere.

    L’intesa, è finalizzata a mettere in atto ogni azione, implementando quelle già esistenti, volta a garantire che i controlli veterinari vengano eseguiti su tutti i prodotti di origine animale ed i mangimi e sugli animali che entrano nella Comunità, in particolare permettendo ai Posti di Ispezione Frontaliero di acquisire i dati di cui dispongono i servizi doganali, e considerata l’assoluta necessità di porre in essere ogni utile iniziativa per incrementare l’attività di coordinamento delle amministrazioni competenti, al fine di garantire al meglio la Sanità Pubblica e la difesa del consumatore europeo.

    L’accordo impegna le due amministrazioni, nel rispetto delle specifiche competenze, a rafforzare la collaborazione istituzionale, razionalizzando e semplificando le procedure operative, nonché a migliorare l’attività di vigilanza e il controllo sanitario. In tal modo saranno garantite l’efficacia e l’efficienza dei controlli destinati alla tutela e alla difesa dei diritti e della salute dei cittadini, anche a seguito di un incremento quantitativo di importazioni di prodotti di origine animale e mangimi, e di un incremento di traffici via mare da Paesi terzi nel porto spezzino.

    Prodotti di origine animale, un’intesa perché in porto non arrivi cattiva merce

  • OGM, il Presidente La Via contrario a soluzione nazionale

    Venerdì, 17 Luglio 2015 16:11

    Giovanni La ViaImportazioni di OGM: eurodeputati ENVI si oppongono al progetto di legge che consente divieti nazionali.
    Una legge comunitaria che consenta a uno Stato membro di limitare o vietare l’uso di alimenti o mangimi OGM approvati dall’UE è fortemente osteggiata dai deputati di tutti i gruppi politici. Il dibattito in Commissione ENVI (Ambiente, Sanità e Sicurezza Alimentare) mercoledì scorso ha visto emergere preoccupazioni per una proposta normativa non adeguatamente ponderata e che potrebbe rivelarsi impraticabile in quanto contraria al diritto dell’Unione.

    “Vi è una netta maggioranza del Parlamento europeo contraria alla proposta”, ha detto presidente della commissione ENVI Giovanni La Via (PPE, IT) autore di un progetto di relazione che raccomanda di respingere il progetto di legge. “Non vi è alcuna valutazione d’impatto su questo progetto, e crediamo che questa non sia la migliore proposta possibile”, ha dichiarato, aggiungendo: “Questa proposta è in conflitto con i principi di” legiferare meglio “e di trasparenza che la nuova Commissione europea ha assunto (…) Dopo tanti anni spesi a rimuovere le barriere interne, questa proposta potrebbe frammentare il mercato interno”.

     “Vi chiedo di riconsiderare la vostra posizione nei confronti di questa proposta”, ha detto il rappresentante della Commissione europea Ladislav Miko. “Il nostro commissario ha dato una risposta molto chiara: non abbiamo alcun piano B per questa proposta (…) Se la proposta è respinta, ci fermeremo nella situazione attuale”.  Miko ha detto che la definizione flessibile del termine “uso” è intenzionale, al fine di accogliere le prassi diverse negli Stati membri. Ha inoltre negato presunti effetti sul mercato unico.

    La Commissione ambiente voterà sulla proposta del 12-13 ottobre. Il documento verrà messo ai voti dal Parlamento nel corso della sessione plenaria del 26-29 ottobre a Strasburgo. (fonte)

    Il Presidente La Via ha esposto le ragioni della sua contrarietà in un video realizzato in occasione del congresso SIVAR di maggio, rivolgendosi ai medici veterinari italiani.

  • Farmaci on line: ci sarà elenco ufficiale dei siti autorizzati

    Venerdì, 17 Luglio 2015 15:50

    visual eulogoDal 1 luglio anche in Italia sono consentiti la vendita e l’acquisto on line di farmaci senza ricetta. Si tratta di una novità assoluta per l’Italia.
    Il Sottosegretario De Filippo, all’indomani dell’entrata in vigore delle norme (decreto legislativo n. 17 del 19 febbraio 2014), ha risposto in Senato che le farmacie on line legali saranno riconoscibili, e quindi distinguibili da quelle illegali, attraverso il “logo comune“, “un bollino di sicurezza condiviso e coerente a livello europeo rilasciato a cura del Ministero della salute, avrà la funzione di garantire che il venditore on line sia un soggetto che abbia già titolo a commerciare farmaci”.

    All’interrogazione del Sen D’ambrosio Lettieri, preoccupato da possibili azioni di frode informatica,  il rappresentante del Governo ha risposto chiarendo che prima di effettuare qualsiasi acquisto su internet di farmaci non soggetti a prescrizione, “sarà quindi necessario verificare in primo luogo la presenza del logo comune che sarà collegato alla lista ufficiale di tutte le farmacie on line, registrate presso il Ministero della salute. In questo modo sarà possibile controllare se tra esse compaia l’indirizzo del sito su cui si intende procedere all’acquisto dei medicinali”- ha agiunto De Filippo.

    Tuttavia, in questa prima fase, la vendita a distanza sarà consentita solo a farmacie e negozi che hanno già titolo alla vendita di farmaci (come gli esercizi commerciali di cui al decreto legge del 4 luglio 2006 n. 223), che rispondano ai requisiti di base stabiliti dalla normativa sulla vendita a distanza.

    Il Sottosegretario ha reso noto che l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) fornirà i link alle autorità competenti per ciascun Stato membro con la lista ufficiale di tutte le farmacie autorizzate alla vendita on line o lo status di attuazione di quanto previsto dalla direttiva nei singoli paesi. Il Ministero della Salute ha annunciato che emanerà un decreto con il quale verrà definito il logo identificativo nazionale delle farmacie e degli esercizi commerciali ex Decreto legge del 4 luglio 2006 n. 223 che intenderanno effettuare la vendita on line di medicinali, in Italia limitata ai farmaci senza obbligo di prescrizione.

  • Veterinaria, come funziona la graduatoria al test di ingresso

    Venerdì, 17 Luglio 2015 13:47

    testuniversit 2Che differenza c’è fra assegnato e prenotato? Studenti.it spiega come funzionano test e graduatoria a Veterinaria.

    Il 3 luglio scorso, il Ministero dell’Università ha pubblicato il decreto che consente agli Atenei di bandire i test di ammissione ai corsi di laurea in Medicina Veterinaria per l’a.a. 2015/2016. La prova è unica e di contenuto identico sul territorio nazionale; viene predisposta dal Miur che si avvale del Cambridge Assessment per la formulazione dei quesiti e di una Commissione di esperti di nomina ministeriale. Il 9 settembre prossimo gli aspiranti veterinari si dovranno confrontare con  sessanta quesiti su argomenti di: cultura generale e ragionamento logico; biologia; chimica; fisica e matematica.

    Come funziona il test e la graduatoria– Le istruzioni sono contenute nell’Allegato 1 del decreto sopracitato e danno tempo fino al 23 luglio per iscriversi sul portale universitaly.it. L’aspetto di maggiore interesse per i candidati è quello delle graduatorie, disciplinate dall’articolo 10 del decreto 3 luglio 2015, secondo un meccanismo che “premia sempre il candidato con il punteggio più alto” spiega il sito specializzato studenti.it.
    Differenza tra assegnato e prenotato. Se il candidato avrà totalizzato almeno il punteggio minimo per entrare a Veterinaria, alias 20 punti, il 7 ottobre saprà se risulta  idoneo, assegnato o prenotato. Assegnato vuol dire che il candidato è riuscito ad entrare nella facoltà da te indicata come prima scelta. Prenotato, significa che ha un posto assicurato in uno degli atenei che hai indicato all’interno delle scelte successive alla prima (e gli verrà comunicato quale). Studenti.it pubblica il punteggio minimo per l’ingresso a Veterinaria, suddiviso fra le sedi universitarie, riferito all’anno scorso.

    La conferma di interesse è obbligatoria. Per quest’anno il Miur ha stabilito che dopo ogni scorrimento della graduatoria i candidati devono esprimere la propria conferma di interesse. Ecco cosa è riportato nel bando: “Entro 5 giorni dal termine di cui alla lettera a) (cioè il 7 ottobre ndr), e comunque entro le ore 12 del quinto giorno successivo a ciascuno scorrimento, esclusi sabati e festivi, tutti i candidati, fatta eccezione per gli immatricolati e i rinunciatari, devono manifestare la conferma di interesse all’immatricolazione nell’area riservata del sito Universitaly”.

    A cosa servono le preferenze. Le preferenze che devono essere espresse in fase di iscrizione (e per cui non è previsto un limite massimo) sono fondamentali perché quando usciranno le graduatorie verrai assegnato alla prima sede utile in base al punteggio da te totalizzato. Questo significa che se, per esempio, riesci a totalizzare un punteggio tale da essere assegnato alla tua seconda scelta non verrai mai assegnato alla terza, o alla quarta, ecc…

    Quando vengono pubblicati i risultati?
    – 23 settembre: data in cui il CINECA, per conto del MIUR, pubblicherà esclusivamente il punteggio ottenuto dai candidati secondo il codice etichetta sul sito http://accessoprogrammato.miur.it, nel rispetto delle norme per la protezione dei dati personali, garantendo l’anonimato dei candidati.
    – 2 ottobre: giorno in cui sul portale Universitaly i candidati potranno prendere visione del proprio elaborato, del proprio punteggio e del proprio modulo anagrafica.
    – 7 ottobre: data in cui verrà pubblicata, nell’area del sito riservato agli studenti, la graduatoria nazionale di merito nominativa e, in relazione a questa e al numero dei posti disponibili presso le Università, verranno pubblicati anche i nominativi di coloro che risultano assegnati o prenotati.

    (fonte)

  • Gestione degli orsi, Rossi a MinAmbiente: la sicurezza innanzitutto

    Venerdì, 17 Luglio 2015 12:56

    orsobrunotrentinoHa come oggetto “Misure urgenti per la gestione della popolazione di orso bruno presente in Trentino” la lettera che il governatore del Trentino ha inviato al ministro  Galletti.
    La lettera è stata firmata dal Governatore Ugo Rossi, in vista dell’incontro tecnico in programma oggi alla presenza di rappresentanti del ministero e di Ispra. Nel testo Rossi parla esplicitamente di diffusa preoccupazione che è cresciuta dopo le recenti aggressioni e che richiama le istituzioni a dare risposte concrete, responsabili, efficaci e tempestive. Presidio del territorio, monitoraggio, intensificazione delle attività di informazione non sono più sufficienti, dice Rossi che ricorda che “solo per un caso fortuito” in occasione dell’ultima aggressione, “le conseguenze non sono state estreme” e che da allora “ci sono aree del nostro territorio che non vengono più frequentate”.

    Al ministro Gian Luca Galletti il governatore del Trentino offre anche gli ultimi aggiornamenti conseguenti all’ordinanza adottata dopo Cadine: si è provveduto ad individuare, attraverso la caratterizzazione genetica, l’esemplare responsabile, e, sempre sulla base all’archivio genetico costruito in questi anni, è stato possibile definire l’area ed i percorsi tradizionalmente frequentati da questo animale. In corrispondenza dei punti a più alta frequentazione, sono state attivate tre trappole tubo, localmente attivati lacci da cattura, predisposti punti di alimentazione e messe in campo fototrappole. Inoltre, è stato intensificato il monitoraggio per intercettare possibili segnali di presenza e materiale biologico sul quale condurre ulteriori analisi genetiche.
    “Ma queste cose – scrive Rossi – non bastano più. In questo momento, sono in gioco la sicurezza di un’intera comunità, la sua possibilità di godere ed utilizzare in modo equilibrato e sostenibile delle risorse territoriali che sono uno dei valori fondanti di questa terra”.

    Di qui un invito deciso a passare dalla “gestione delle emergenze”, ad un approccio nuovo, teso alla loro prevenzione attraverso una responsabile e radicale revisione dell’impianto progettuale a suo tempo definito.
    Non è più possibile dunque ignorare quanto gli indicatori sociali da un lato e quelli tecnico sociali dall’altro stanno dicendo, pena esporre i cittadini a rischi che i fatti hanno dimostrato come reali e concreti ma anche, viceversa, compromettere gravemente gli esiti del progetto che quasi venti anni fa è stato avviato, che puntava a rendere possibile la convivenza tra uomo e orso in un contesto altamente antropizzato come quello trentino.

    “Rispetto alla situazione che si è determinata e che sta quotidianamente evolvendo, sul piano sociale, in senso negativo – scrive Rossi citando la nascita di comitati e la promozione di referendum e petizioni – è necessario che chi ha responsabilità politiche le eserciti con determinazione e con coerenza nel perseguimento dell’interesse collettivo”.
    Il che si traduce nella richiesta di “adeguare gli strumenti di gestione attualmente vigenti, con particolare riferimento alla gestione celere ed efficace delle situazioni problematiche, e la definizione di un contingente massimo di soggetti compatibile con la situazione ambientale e sociale che caratterizza il territorio trentino, contingente che, di certo, oggi, almeno in una parte di tale territorio è stato decisamente superato”.
    “A questo riguardo – conclude Rossi – Le chiedo di trasferire questi indirizzi anche alle Sue strutture tecniche, anche in funzione della videoconferenza già programmata per il prossimo 17 luglio, con l’indicazione della necessità che vengano assicurati tempi celeri nella definizione della relativa proposta”. (fonte)