Categoria: LAV – Lega Anti Vivisezione

  • Reati alimentari: primi passi verso la riforma penale

    Ieri, all’Expo di Milano, sono state illustrate le prime linee guida per la riforma della disciplina penale dei reati in materia di prodotti alimentari, presenti sia il Ministro della Giustizia che quello delle Politiche Agricole e Forestali.

    Questo documento è il frutto del lavoro di una Commissione tecnica istituita pochi mesi fa con decreto del Ministero della Giustizia, presenti tra gli altri il dott. Gian Carlo Caselli, il dott. Raffaele Guariniello e il capo del Corpo Forestale Cesare Patrone, al fine di elaborare ‘proposte di intervento sulla riforma in materia agroalimentare’. Entro il 15 settembre la Commissione presenterà le linee guida definitive.

    Tra le ipotesi più diffuse in materia di reati alimentari non può non ricordarsi la grave questione della somministrazione di farmaci vietati ad animali destinati alla macellazione, che crea danni agli stessi e ai consumatori ignari, tematica più volte affrontata anche dalla LAV e oggetto di tanti processi in tutta Italia. 

    Un dato indiscusso e sottolineato nel testo prodotto dalla Commissione è la palese inadeguatezza della normativa vigente ad affrontare fenomeni criminosi lesivi di interessi diffusi, dei consumatori e del mercato, e l’attuale arretratezza delle norme a tutela della salute pubblica, considerato ad esempio che l’art 5 della legge 30 aprile 1962 n 283, testo base per la repressione penale delle frodi alimentari, non è neanche aggiornato al Regolamento CE del 28 gennaio 2002 n. 178 che stabilisce i principi e i requisiti in materia di legislazione alimentare ed istituisce l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare. 

    Nel nostro sistema penale manca una fattispecie penale che possa colpire tutti quei fatti di produzione e commercializzazione di sostanze alimentari con attività organizzata che non è sempre capace di produrre un pericolo imminente, ma invece manifestano pericolosità solo nel lungo periodo. Inoltre manca del tutto una fattispecie omissiva consistente nel mancato ritiro dei prodotti alimentari pericolosi e l’assenza di una disciplina della responsabilità da reato delle persone giuridiche in materia alimentare.

    Se da un lato non si può che accogliere con positività l’intenzione di riformare i reati alimentari affinché siano realmente in grado di reprimere i gravissimi illeciti perpetuati sul territorio italiano in danno degli animali, dell’ambiente e del consumatore, in attesa di poterne leggere le future proposte concrete, non si può non rilevare come, se da un lato si aggiorna la normativa di riferimento dall’altro è di fatto abolito uno dei corpi di polizia giudiziaria, il Corpo Forestale dello Stato, che più ha lavorato negli anni su questi temi. Inoltre, anche la riforma sulla particolare tenuità del fatto potrebbe incidere negativamente sulla riforma, considerato che al giudice spetterebbe una valutazione sulla tenuità dei fatti in base a fattispecie che, anche dopo molti anni, possono avere ripercussioni negative su cittadini ambiente ed animali.

    Senza organi addetti ai controlli e personale della pubblica amministrazione addetto ai controlli attento e responsabile, come rilevato dal dott. Guariniello durante la sua presentazione, le norme, anche le migliori, restano disapplicate.

    Carla Campanaro
    Responsabile Ufficio Legale LAV

    CONTENUTO INTEGRALE

  • Rocky: un vita stroncata da un pallino da caccia

    Questa è la storia di Rocky un bel gattino di 8 mesi di Bergiola (MS), la cui vita è stata stroncata da un pallino da caccia.

    Oretta Nardi, la proprietaria di Rocky, lo ha trovato vicino alla recinzione del proprio giardino, agonizzante.

    Immediata la corsa dal veterinario, che effettua due radiografie d’urgenza, ma la diagnosi è terribile: un pallino da caccia si è conficcato nella spina dorsale e premendo sul midollo, con conseguente paralisi. Con molto dolore Rocky è stato sottoposto ad eutanasia per mettere fine alla sua sofferenza.

    La signora Nardi ha presentato denuncia ai Carabinieri, allertando anche la Asl veterinaria e l’Ufficio per i diritti animali locali. 

    Questa non è una cosa nuova, ci racconta Francesca, figlia della signora Nardi, che aveva accolto Rocky nella sua famiglia. Francesca è addolorata e preoccupata: “Ritengo che il fatto sia già grave, ma se nelle vicinanze ci fosse stata mia madre o un bambino?

    Ci auguriamo che le Forze dell’Ordine daranno la giusta importanza a questo terribile atto di violenza, avvenuto peraltro durante il periodo di chiusura dell’attività venatoria, ed indagheranno fino a scoprire il colpevole di questo efferato gesto che mina la sicurezza degli stessi abitanti di Bergiola, oltre che dei loro piccoli amici.

    Daniela Musocco
    Settore Cani e Gatti

  • Circo Colber:5 animali sequestrati. Basta finanziamenti ai circhi!

    Il sequestro di 3 pinguini e 2 pellicani del Circo Colber, effettuato il 24 luglio a Casalnoceto (Alessandria), è avvenuto in seguito alla segnalazione che abbiamo inoltrato insieme alla LEAL, ma era dal 2009 che chiedevamo alle autorità di effettuare controlli per verificare le condizioni di detenzione di questi animali, per non parlare di tutte le segnalazioni partite spontaneamente da cittadini preoccupati della situazione.

    I pinguini, infatti, erano tenuti in un caravan, in teoria adeguatamente refrigerato, contenente una vasca di pochi metri quadrati, e fatti uscire solo per essere mostrati al pubblico sul palco. Non avevano a disposizione alcuno spazio all’esterno, per cui finito lo “spettacolo” venivano nuovamente rinchiusi nel caravan. I pellicani, invece, erano tenuti in un piccolo recinto, anch’esso contenente una vasca. E’ in queste condizioni che li hanno trovati i veterinari del Servizio veterinario Asl di Alessandria e del distaccamento di Tortona (Al), durante il sopralluogo in cui hanno riscontrato le condizioni degli animali non idonee a garantire il rispetto delle esigenze etologiche, facendo scattare il sequestro e la denuncia ai sensi dell’Art. 727 del Codice Penale. 

    Il Dott. Piovan e la Dott.ssa Straffi dei Servizi veterinari Asl hanno finalmente sbloccato una situazione drammatica, rendendo possibile lo spostamento di animali che erano tenuti da anni, presso il circo, in condizioni che nulla hanno a che vedere con il loro habitat naturale.

    Ma quanto accaduto impone una riflessione: come è possibile che queste stesse valutazioni non siano state fatte da alcuna delle Autorità che dovrebbero essere predisposte al controllo dei circhi, in tutti questi anni? Scriveremo al Ministero della Salute per chiedere un chiarimento circa gli esiti dei sopralluoghi effettuati in questi anni presso il Circo Colber dai servizi veterinari pubblici, preposti a vigilare sulla salvaguardia della salute e del benessere degli animali, ma che per un lungo periodo, però, non hanno evidenziato le carenze ora riscontrate.

    Firma la petizione per chiedere di cancellare il finanziamento pubblico ai circhi  con animali. E’ ora che anche l’Italia entri davvero nel XXI secolo e segua l’esempio di molti paesi europei come il Belgio, l’Olanda, la Grecia, la Croazia, Malta, la Slovacchia e di quanti hanno già proibito o limitato i circhi con animali, come la Catalogna che la scorsa settimana ha approvato il divieto di usare animali esotici nei circhi: un provvedimento che apre la strada ad una proibizione nazionale in Spagna.

  • Testa mozzata di lupo nel cuneese: grave gesto intimidatorio

    La testa di lupo mozzata e sanguinante – appesa sulla bacheca informativa della ex Comunità Montana Alta Val Tanaro in località Nasagò, nel Comune di Ormea (Cuneo) – è un gesto gravissimo di intolleranza criminale, un segnale di chiara natura intimidatoria rivolto a coloro che della tutela dell’ambiente e degli animali che lo popolano hanno fatto un impegno concreto e quotidiano a favore di tutta la comunità, compresi gli stessi autori del gesto criminale.

    Stando alle prime dichiarazioni pubbliche, quanto avvenuto nell’Alta Val Tanaro sarebbe legato al dibattito che in questi giorni sta coinvolgendo il Parco del Marguareis, ed in particolare il progettato ampliamento dei suoi confini, che evidentemente infastidisce qualcuno che da questa riperimetrazione ha qualcosa da perdere. Non le attività legate all’allevamento, all’agricoltura, all’artigianato, però, che sono sempre garantite quando si svolgono su territori ricompresi all’interno di un’area dedicata ad un parco, fin dalla sua stessa istituzione. Solamente la caccia subisce profondi ridimensionamenti, incompatibile com’è con le finalità stesse di ogni parco che mira a tutelare l’ambiente, il territorio e gli animali selvatici.

    Non ci sarebbe dunque da stupirsi se coloro che hanno compiuto un gesto tanto sanguinario appartenessero alla categoria dei cacciatori o dei bracconieri.

    I responsabili del gravissimo crimine non possono restare impuniti, i lupi sono animali particolarmente protetti anche perché di inestimabile valore ambientale. Per questo chiediamo al Corpo Forestale dello Stato un impegno particolare nelle indagini per individuare gli autori di questo grave crimine.

    Massimo Vitturi
    Responsabile LAV Animali Selvatici 

  • Rapporto zoomafia 2015. Il lato oscuro della criminalità contro gli animali

    Un vero catalogo della violenza organizzata contro gli animali, del malaffare e delle illegalità correlate: il nuovo Rapporto Zoomafia, come ogni anno, fa luce su crimini nascosti, spesso sistematici e seriali che mietono migliaia di animali ogni anno.

    Il Rapporto Zoomafia 2015 “delinquenti, trafficanti, affaristi e crimini contro gli animali”, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV, è alla sua sedicesima edizione e analizza lo sfruttamento criminale di animali avvenuto nel 2014. Ai classici temi come le corse clandestine, i combattimenti tra cani, la macellazione clandestina, per la prima volta si aggiunge l’analisi  del fenomeno della “Pirateria dei fiumi”, ovvero la pesca di frodo nelle acque interne.

    “Ogni settore che riguarda gli animali può essere nel mirino della criminalità per sfruttare nuove forme di guadagno. E’ significativa la continua trasformazione dei gruppi dediti ai traffici a danno di animali e la loro capacità di individuare nuovi canali affaristico-criminali – sostiene il dottor Ciro Troiano, criminologo, responsabile dell’Osservatorio Nazionale  Zoomafia della LAV e autore del Rapporto –. Se dovessimo rappresentare graficamente la zoomafia potremmo ricorrere ad un triangolo: la base è formata dal business, dai guadagni che i traffici a danno degli animali garantiscono; un lato è formato dai limiti della normativa e dalla sua scarsa applicazione; il terzo lato è costituito da una sinergia scellerata di interessi diversi ma convergenti che unisce trafficanti, l’imprenditoria zoomafiosa, addetti ai controlli infedeli, affaristi. Del resto il business è grande: sono diversi i miliardi di euro l’anno intascati con i vari traffici clandestini che sfruttano gli animali”. 

    COMUNICATO INTEGRALE

  • L’UE vieti gli esperimenti sugli animali per i detersivi. FIRMA ORA!

    La Coalizione Europea contro la sperimentazione animale (ECEAE), che riunisce 27 organizzazioni animaliste di tutta Europa ed è rappresentata in Italia dalla LAV, lancia #cleanupcruelty, la campagna internazionale per chiedere il divieto di esperimenti su animali per testare i prodotti di detergenza per la casa.

    Con una petizione rivolta al Parlamento Europeo ECEAE chiede di estendere a tutti i prodotti di detergenza per la casa, l’importante divieto europeo –  già in vigore, ottenuto dopo anni di lotte e migliaia di firme raccolte – di testare sugli animali gli ingredienti per la produzione di cosmetici e di vietarne l’importazione in tutto il territorio UE. 

    “Migliaia di animali continuano a soffrire e morire per sperimentare inutilmente ingredienti che finiscono ogni giorno nei comuni detergenti che abbiamo a casa, come detersivi per pavimenti e superfici, per lavatrici, deodoranti per ambienti e capsule per lavastoviglie”, afferma la biologa Michela Kuan, responsabile LAV settore Vivisezione.

    Investigazioni tossicologiche in cui gli animali vengono alimentati forzatamente o esposti a composti chimici con varie parti del corpo, come la schiena privata del pelo o gli occhi, con conseguente insorgenza di vomito, convulsioni, emorragie interne e danni agli organi. Sintomi che possono durare settimane e la cui conclusione è sempre la stessa, la soppressione degli animali.

    Molte grandi aziende italiane e internazionali hanno scelto una politica cruelty-free con l’adesione allo standard “stop ai test su animali”, dimostrando come non sia solo possibile, ma doveroso, commercializzare detersivi senza effettuare o commissionare test su animali.

    “Abbiamo raggiunto l’importante traguardo del divieto dei test su animali per fini cosmetici, una legge che ha influenzato positivamente le politiche commerciali e la ricerca, anche al di fuori del territorio comunitario. Ora è arrivato il momento di ottenere dall’Europa un passo in più, estendendo questo bando anche ai prodotti di detergenza per la casa. Nonostante esistano molte alternative scientificamente attendibili, rapide ed etiche, conigli, cavie, criceti, ratti e topi soffrono e muoiono ogni giorno per mettere in commercio prodotti come detergenti per lavatrici, detersivi per il bagno e prodotti di pulizia dei mobili. Chiediamo che l’Europa diventi leader nella tutela degli animali e nella ricerca innovativa, per i diritti di tutti: animali, uomo e ambiente”.

    Per chi vuole acquistare detergenti cruelty-free, sono già disponibili oltre 600 aziende che hanno aderito allo standard internazionale “stop ai test su animali” la cui lista  è consultabile su www.gocrueltyfree.org

    FIRMA LA PETIZIONE

  • La Catalogna dice NO agli animali nel circo. E L’Italia cosa aspetta?

    Lo scorso 22 luglio, dopo un anno di  dibattimento, il parlamento catalano ha approvato a larghissima maggioranza (105 voti a favore, 19 contrari e 8 astensioni) il divieto di utilizzo di animali selvatici ed esotici nei circhi, proposto da una cordata composta dai maggiori partiti politici.

    La legge appena approvata prevede inoltre la costituzione di un Osservatorio che dovrà valutare la possibilità di proibire l’utilizzo di altre specie  per motivi etologici o regolarne le condizioni di detenzione.

    Il divieto entrerà in vigore nel 2017. Questo periodo di tempo consentirà di trovare sistemazioni adeguate per gli animali ed eventualmente riconvertire il settore ad altre attività. Centinaia di comuni in Spagna hanno già vietato gli attendamenti dei circhi con animali quindi si prevede che il divieto di utilizzo di animali si estenderà prossimamente anche in altre regioni spagnole. Già  due anni fa la Catalogna si era distinta per aver introdotto il divieto alle corride, eliminando di fatto una tradizione nazionale.

    Contrariamente al trend europeo che vede gli Stati progressivamente impegnati nel proibire o limitare i circhi con animali, l’Italia si distingue per una politica  di promozione dei circhi con animali riconoscendogli un finanziamento pubblico di circa 3 milioni di euro l’anno, dati questi riscontrabili nel nostro rapporto.

    La nostra legislazione risalente ormai a quasi 50 anni fa ( legge 337 del 1968) è completamente inadeguata, e non riflette principi etici né le attuali conoscenze etologiche degli animali. Le proposte di legge già presentate in Parlamento, mirate ad introdurre una legislazione nazionale che vieti l’anacronistico e crudele utilizzo degli animali nei circhi, non sono mai state calendarizzate e quindi discusse.

    La LAV chiede al Governo Renzi di adeguare l’Italia ai progressi legislativi esistenti in Europa rispetto ai circhi, tenendo conto della grandissima sensibilità dei cittadini su questi argomenti e dunque procedere a cancellare i finanziamenti ai circhi, riconvertire il settore ad altre attività e introdurre una legislazione che metta fine all’ utilizzo degli animali a fini di spettacolo ed intrattenimento. 

    Gaia Angelini
    Responsabile Settore Animali esotici in cattività

  • La Catalogna dice NO agli animali nel circo. E L’Italia cosa aspetta?

    Lo scorso 22 luglio, dopo un anno di  dibattimento, il parlamento catalano ha approvato a larghissima maggioranza (105 voti a favore, 19 contrari e 8 astensioni) il divieto di utilizzo di animali selvatici ed esotici nei circhi, proposto da una cordata composta dai maggiori partiti politici.

    La legge appena approvata prevede inoltre la costituzione di un Osservatorio che dovrà valutare la possibilità di proibire l’utilizzo di altre specie  per motivi etologici o regolarne le condizioni di detenzione.

    Il divieto entrerà in vigore nel 2017. Questo periodo di tempo consentirà di trovare sistemazioni adeguate per gli animali ed eventualmente riconvertire il settore ad altre attività. Centinaia di comuni in Spagna hanno già vietato gli attendamenti dei circhi con animali quindi si prevede che il divieto di utilizzo di animali si estenderà prossimamente anche in altre regioni spagnole. Già  due anni fa la Catalogna si era distinta per aver introdotto il divieto alle corride, eliminando di fatto una tradizione nazionale.

    Contrariamente al trend europeo che vede gli Stati progressivamente impegnati nel proibire o limitare i circhi con animali, l’Italia si distingue per una politica  di promozione dei circhi con animali riconoscendogli un finanziamento pubblico di circa 3 milioni di euro l’anno, dati questi riscontrabili nel nostro rapporto.

    La nostra legislazione risalente ormai a quasi 50 anni fa ( legge 337 del 1968) è completamente inadeguata, e non riflette principi etici né le attuali conoscenze etologiche degli animali. Le proposte di legge già presentate in Parlamento, mirate ad introdurre una legislazione nazionale che vieti l’anacronistico e crudele utilizzo degli animali nei circhi, non sono mai state calendarizzate e quindi discusse.

    La LAV chiede al Governo Renzi di adeguare l’Italia ai progressi legislativi esistenti in Europa rispetto ai circhi, tenendo conto della grandissima sensibilità dei cittadini su questi argomenti e dunque procedere a cancellare i finanziamenti ai circhi, riconvertire il settore ad altre attività e introdurre una legislazione che metta fine all’ utilizzo degli animali a fini di spettacolo ed intrattenimento. 

    Gaia Angelini
    Responsabile Settore Animali esotici in cattività

  • D’estate scegli la solidarietà: adotta un cane del Parrelli

    Estate, tempo di solidarietà per gli animali del “Rifugio” romano Parrelli, posto sotto sequestro giudiziario dalla Procura della Repubblica di Roma per gravi maltrattamenti, inidoneità strutturale e gestionale: 35 cani cercano con urgenza una famiglia.

    Sono 218 i cani e gatti che abbiamo tratto in salvo in pochi mesi – curandone il trasferimento presso strutture idonee e facendoci carico delle cure veterinarie, spesso urgenti e salvavita – e 103 gli animali che abbiamo già concesso in affido a persone che li hanno accolti con consapevolezza e sensibilità.

    L’emergenza adozioni, dunque, prosegue: Kira, Stella, Nerina, Luna, Lola, Berta e molti altri, sono stati riabilitati alla normalità e sono finalmente pronti per ricevere il calore di una vera casa. Siamo alla ricerca di famiglie speciali in grado di donare loro la serenità che meritano: vieni a conoscerli tutti

    Per richiedere informazioni sugli animali tratti in salvo e adottabili, è possibile contattare il numero 339.4044528 o scrivere una mail a adozioni@lav.it. Aiutiamo i futuri adottanti nella scelta del cane o del gatto più adatto alle loro esigenze, accompagnandolo gratuitamente nella nuova casa, munito di medaglietta e cartella sanitaria. Gli adottanti potranno inoltre godere del supporto gratuito di un nostro educatore cinofilo durante l’inserimento. Sono prese in considerazione richieste di adozioni da tutta Italia.

    Foto: Alessia Cerqua

    ADOTTA

    COMUNICATO STAMPA

  • D’estate scegli la solidarietà: adotta un cane del Parrelli

    Estate, tempo di solidarietà per gli animali del “Rifugio” romano Parrelli, posto sotto sequestro giudiziario dalla Procura della Repubblica di Roma per gravi maltrattamenti, inidoneità strutturale e gestionale: 35 cani cercano con urgenza una famiglia.

    Sono 218 i cani e gatti che abbiamo tratto in salvo in pochi mesi – curandone il trasferimento presso strutture idonee e facendoci carico delle cure veterinarie, spesso urgenti e salvavita – e 103 gli animali che abbiamo già concesso in affido a persone che li hanno accolti con consapevolezza e sensibilità.

    L’emergenza adozioni, dunque, prosegue: Kira, Stella, Nerina, Luna, Lola, Berta e molti altri, sono stati riabilitati alla normalità e sono finalmente pronti per ricevere il calore di una vera casa. Siamo alla ricerca di famiglie speciali in grado di donare loro la serenità che meritano: vieni a conoscerli tutti

    Per richiedere informazioni sugli animali tratti in salvo e adottabili, è possibile contattare il numero 339.4044528 o scrivere una mail a adozioni@lav.it. Aiutiamo i futuri adottanti nella scelta del cane o del gatto più adatto alle loro esigenze, accompagnandolo gratuitamente nella nuova casa, munito di medaglietta e cartella sanitaria. Gli adottanti potranno inoltre godere del supporto gratuito di un nostro educatore cinofilo durante l’inserimento. Sono prese in considerazione richieste di adozioni da tutta Italia.

    Foto: Alessia Cerqua

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