Perché il cane è il migliore amico dell'uomo? È una questione … – 105.net

Non c’è alcun dubbio sul fatto che il cane sia il migliore amico dell’uomo. C’è da chiedersi però quali siano state, nel corso della storia, le condizioni che hanno permesso a cani e umani di stringere un rapporto così speciale.

Una ricerca condotta da Bridgett vonHoldt della Princeton University è servita proprio per indagare cosa si “nasconda” dietro la ormai proverbiale socialità dei cani domestici e come essa si sia evoluta negli anni. Una prima risposta alla domanda dei ricercatori è stata rintracciata nel corredo genetico dei nostri amici a quattro zampe.

L’attenzione è stata posta su una particolare regione del patrimonio genetico dei cani domestici e dei lupi, da cui i primi discendono. Negli esseri umani la regione corrispondente è associata alla Sindrome di Williams-Beurend, una malattia piuttosto rara e caratterizzata un comportamento ipersociale. Secondo gli scienziati, è proprio l’ipersocialità il tratto che maggiormente ha distinto i lupi dai cani e che ha reso questi ultimi degli animali ideali da addomesticare. 

Questa peculiarità genetica, assente nei lupi, si è poi stabilizzata anche grazie all’uomo, che ha selezionato gli esemplari più socievoli e mansueti e li ha fatti incrociare tra loro. Quella che inizialmente era una mutazione, di fatto, col tempo è diventata un tratto distintivo del cane così come lo conosciamo oggi. 

Il segreto dell’amicizia tra il cane e il suo padrone, dunque, è radicato nel DNA di quell’animale che, ormai da migliaia di anni, si è ampiamente meritato il titolo di “migliore amico dell’uomo“.

Photo credit: Pixabay

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