Traffico illegale di cuccioli, un dramma che riguarda ancora l’Italia e di cui dovremmo cercare di non diventare complici. Prima di scegliere un cane o un gatto da accogliere nella nostra casa, proviamo a riflettere su ciò che potrebbe nascondersi dietro la commercializzazione dei cuccioli. La raccomandazione è di preferire sempre i cani e i gatti che si trovano ospiti in un canile o in un gattile o di rivolgerci per l’adozione ad amici e persone di fiducia nel caso di una nuova cucciolata a cui potremmo dare il nostro supporto.Purtroppo la mercificazione degli animali da compagnia e il loro traffico illegale è un tema più che attuale. A ricordare a tutti l’importanza e la drammaticità di questo argomento arriva il libro “La fabbrica dei cuccioli” (Edizioni Sonda), che vede come autori Ilaria Innocenti e Macri Puricelli.Il libro ci aiuta a scoprire tutto ciò che si nasconde dietro il traffico illegale di cuccioli che purtroppo interessa ancora sia l’Italia che l’Europa, anche se il nostro Paese ha introdotto una legge che lo punisce come reato.Vi presentiamo quelli che a nostro parere rappresentano i 10 punti principali del libro, che vi invitiamo a leggere per approfondire l’argomento e per sapere tutto ciò che occorre sapere prima di scegliere un cane o un gatto. E’ il momento di aprire gli occhi e di dire stop al traffico illegale di cuccioli.1) Il dolore delle mammeLa situazione tragica del traffico dei cuccioli non riguarda soltanto i cani e i gatti da adottare ma anche le loro mamme, che vengono considerate delle vere e proprie macchine per la riproduzione e non tanto degli esseri viventi. Sono costrette a partorire fino a quattro volte all’anno in ambienti sporchi e inadatti, solo con poco cibo a disposizione e costantemente esposte alle malattie. I piccoli vengono strappati loro precocemente in circostanze drammatiche senza tenere conto delle necessità delle une e degli altri. 2) Esiste una leggeDal 2010 in Italia esiste una legge che contrasta e reprime il fenomeno illegale della tratta dei cuccioli, che coinvolge migliaia di esemplari ogni anno, tra cani e gatti. Purtroppo il 50% dei cuccioli muore durante il trasporto o dopo l’ingresso nel nostro Paese. Le loro condizioni di salute infatti risultano precarie già in partenza ed è elevato il rischio di ritrovarsi ad acquistare cuccioli gravemente malati o che si ammaleranno presto. L’Italia è il primo Paese europeo ad aver introdotto un reato specifico per il traffico illecito di animali da compagnia.3) Separati alla nascitaAll’interno dei traffici illegali, i cuccioli vengono separati dalla mamma troppo precocemente, a soli 30 o 40 giorni di vita. Così piccoli sono costretti ad affrontare lunghi viaggi e arrivano in Italia stipati in spazi ristretti soprattutto dall’Est Europa. Spesso arrivano nascosti nei bagagliai delle auto o su altri mezzi di trasporto italiani o stranieri. Viaggiano senza passaporto e senza la documentazione richiesta per legge, perciò spesso sono accompagnati da documenti falsi.4) Da dove provengono i cuccioliL’Italia, insieme ad altri Paesi come la Francia, la Spagna e l’Olanda, rappresenta il punto di arrivo di migliaia di cuccioli, con prevalenza dei cani sui gatti, dall’Europa dell’Est. I maggiori Paesi di provenienza sono l’Ungheria, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia e la Romania. Da qui vengono importati in Italia e altrove in modo truffaldino e vengono sottoposti a viaggi infernali, per poi rappresentare una cospicua fonte di guadagno per chi decide di metterli in vendita aggirando la legge.5) Le razze più coinvolteSecondo quanto riportato nel libro “La fabbrica dei cuccioli”, le razze più coinvolte nel traffico illegale sono i cani di piccola taglia, in particolare i beagle, i carlini, i pinscher, gli yorkshire, i bulldog terrier e i chihuahua. I cuccioli provenienti dal traffico illegale arrivano presso negozianti e allevatori italiani che operano in malafede e che si ritrovano a vendere insieme agli animali pedigree e documenti falsi.6) Traffico di cuccioli su internetCon la diffusione delle nuove tecnologie, il traffico illegale di cuccioli è approdato su internet. Perciò bisogna essere sempre molto attenti quando si consultano degli annunci sul Web che propongono la vendita di animali. Nei possibili annunci fraudolenti ovviamente non si trovano indicazioni sul fatto che potrebbe trattarsi di cuccioli importati, come notano gli autori di “La fabbrica dei cuccioli”. Ecco allora ancora una volta la raccomandazione di preferire l’adozione dei cuccioli in gattili e canili e di non cadere nelle trappole dell’acquisto.7) Cuccioli ammalati e imbottiti di farmaciI cuccioli coinvolti nel traffico illegale vengono imbottiti di farmaci per sedarli durante il viaggio e per nascondere eventuali malattie al momento dell’arrivo. Le cattive condizioni di salute potrebbero manifestarsi in ritardo, insieme ai loro sintomi, quando i cuccioli saranno già stati venduti ad ignari acquirenti come se fossero perfettamente sani. Le condizioni di viaggio sono disastrose e favoriscono la diffusione di malattie.8) Confini labili tra legalità e illegalitàPurtroppo il quadro della situazione è molto complesso e spesso i confini tra legalità e illegalità sono davvero labili o comunque difficili da riconoscere da parte di chi non è del mestiere. Pensiamo, ad esempio, ad una comune famiglia che vorrebbe acquistare un cucciolo e che si rivolge senza alcuna preoccupazione a un allevatore o a un negozio di animali. La speranza è che, dopo l’entrata in vigore della legge del 2010, la situazione sia un po’ più sotto controllo almeno in Italia.9) Adottare, non acquistare“La fabbrica dei cuccioli” sottolinea che il modo migliore per evitare l’illegalità sia quello di non acquistare i cuccioli ma di adottarli presso un canile o un gattile. I cittadini devono prendere coscienza del fenomeno e dovrebbero contribuire alla fine della mercificazione degli animali, scegliendo sempre l’adozione e lasciando perdere l’acquisto.10) Cosa fare se il cucciolo muore o si ammalaIn caso di decesso o di malattia del cucciolo, soprattutto se ciò avviene poco tempo dopo l’acquisto, gli autori di “La fabbrica dei cuccioli” suggeriscono di fare una segnalazione scritta alla Procura della Repubblica o a un organo di Polizia Giudiziaria che possa fare chiarezza sull’accaduto. Ci si può recare al Comando di Polizia oppure inviare una raccomandata A/R con tutta la documentazione relativa alla morte o alla malattia del cucciolo.Marta AlbèLeggi anche:Mettici lo zampino: il nostro nuovo libro con tante idee green e progetti fai-da-te per cani e gatti
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