Martedì, 20 Ottobre 2015 15:39

Immediate le proteste e le reazioni. Manuela Mescalchin, portavoce di UGDA, il Comitato Ufficio Garante per i Diritti degli Animali, avverte che una tassa del genere rischia di ritorcersi sulle casse comunali per il rischio che i cani vengano consegnati ai canili da quei proprietari che non vogliono sentir parlare di tasse. Al quotidiano “Alto Adige” la Mescalchin ha dichiarato: “Pensiamo a cosa può voler dire chiedere 50 euro a cane per chi ne ha diversi. Ci sono altri modi per fare cassa in questo settore”, ha quindi proseguito la Mescalchin che suggerisce di “cominciare davvero a punire i proprietari che non puliscono i bisogni dei loro cani”.
Alessandro Bertinazzo, vice presidente del Consorzio dei Comuni non cambia idea: “Non trovo assolutamente giusto che la comunità paghi gli interessi di una parte della popolazione finanziando le aree cani quando facciamo fatica ad istituire i servizi di trasporto scolastico. Ultimamente avere un cane sembra una moda: bene, chi la sceglie può anche pagare qualche servizio per questa moda”.
Il Consorzio, che ha compiti di consulenza e di servizio nei confronti dei Comuni altoatesini, secondo le anticipazioni della stampa avrebbe proposto una tassa da 50 euro per ogni cane di proprietà.
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