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  • Il reato di abbandono di animali – La Legge per Tutti

    Il reato di abbandono di animali – La Legge per Tutti

    Quando abbandonare un animale è reato? Cosa succede a chi detiene animali in condizioni non adeguate?

    Sicuramente saprai che maltrattare o uccidere un animale è un reato: la legge prevede pene severe per chiunque cagioni sofferenze inutili o addirittura la morte di qualsiasi specie. Quello che forse non sai, però, è che costituisce reato anche il semplice abbandono di animali; questo significa che, se sei il proprietario di un cane o di un gatto, non potrai assolutamente disfartene come fosse un oggetto. Se lo fai, rischi l’arresto o un’ammenda fino a diecimila euro. La legge, quindi, tutela gli animali da ogni forma di male che possa essere loro arrecato: dal maltrattamento all’uccisione, dall’abbandono alla detenzioni incompatibili con la loro natura, passando per la sottoposizione a lavori o fatiche insopportabili. Si tratta di una legislazione che eleva il sentimento per gli animali a bene giuridico vero e proprio, segno dell’evoluzione dei tempi. Se ritiene che questo argomento possa interessarti, prosegui nella lettura: scopriremo insieme cos’è e in cosa consiste il reato di abbandono di animali.

    Abbandono di animali: cos’è?

    Secondo la legge, è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da mille a diecimila euro chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività [1]. L’abbandono di animali è un reato contravvenzionale: questo significa che rientra tra quei reati minori, puniti non con la reclusione ma con l’arresto o l’ammenda. In questo caso, chi abbandona un animale rischia, alternativamente, l’arresto fino a un anno oppure l’ammenda fino a diecimila euro.

    Abbandono di animali: è reato comune?

    L’abbandono di animali è un reato comune, nel senso che può essere commesso da chiunque, non essendo necessario una particolare qualifica giuridica (come avviene, ad esempio, nel caso dell’abuso d’ufficio, ove è necessario che il reo sia un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio). Per integrare il reato di abbandono di animali non c’è neanche bisogno che l’autore della condotta sia effettivamente il proprietario (ad esempio, colui che risulta tale all’anagrafe canina), potendo essere commesso anche da chi di fatto detiene presso sé l’animale.

    Abbandono di animali: elemento oggettivo

    La condotta incriminata consiste nell’abbandonare un animale domestico o altro animale cresciuto e vissuto in cattività. Procediamo con ordine. L’abbandono è nozione ampia, che comprende ogni azione diretta a lasciare in maniera definitiva un bene o, in questo caso, un animale. Pertanto, non risponderà del reato di abbandono di animali colui che ha accidentalmente smarrito il proprio cane, oppure colui che, pur avendo provveduto a chiuderlo in un posto sicuro, non sia riuscito ad evitare che lo stesso scappasse via. In altre parole, l’abbandono presuppone l’intenzione precisa di disfarsi definitivamente dell’animale (salvo le precisazioni che si vedranno a breve a proposito dell’elemento soggettivo del reato).

    Si tratta di reato a forma libera, nel senso che l’abbandono può essere integrato attraverso tantissime modalità (lasciando volontariamente aperto il cancello ove l’animale trovava abitualmente ricovero; portandolo con sé in una foresta per poi lasciarlo libero, sapendo che non è in grado di trovare la strada di casa; ecc.).

    L’abbandono deve riguardare solamente animali domestici o, comunque, oramai abituati alla cattività: di conseguenza, non integrerà il reato di abbandono di animali il rilascio di un animale ritenuto normalmente selvatico (come può esserlo un cervo) oppure di un animale tenuto solo momentaneamente presso di sé (ad esempio, per il tempo necessario a prestargli alcune cure).

    Abbandono di animali: elemento soggettivo

    Il reato di abbandono di animali può essere commesso tanto con dolo (cioè, intenzionalmente) quanto con colpa (cioè, per negligenza o imprudenza). Se, di norma, l’abbandono, inteso come allontanamento premeditato e voluto dell’animale, presuppone il dolo dell’autore, è anche vero che lo smarrimento involontario può costituire ugualmente il reato di abbandono di animali se frutto della negligenza del proprietario.

    Secondo la giurisprudenza, infatti, integra il reato di abbandono di animali non solo la condotta di distacco volontario dell’animale, ma anche qualsiasi trascuratezza, disinteresse o mancanza di attenzione verso quest’ultimo, dovendosi includere nella nozione di abbandono anche comportamenti colposi improntati a indifferenza o a inerzia nell’immediata ricerca dell’animale [2]. Applicando questo principio, i giudici hanno condannato il proprietario che, avendo smarrito accidentalmente il suo cane, non si era preoccupato di denunciarne la scomparsa o di attivarsi autonomamente nella ricerca. In altre parole, il reato di abbandono di animali può essere commesso tanto con dolo quanto con colpa.

    Abbandono di animali: procedibilità

    Il reato di abbandono di animali è procedibile d’ufficio: ciò significa che chiunque ti veda abbandonare un animale (in autostrada, in montagna, in un bosco, per le strade della città, ecc.) potrà denunciarti presso le autorità competenti (carabinieri, polizia, ecc.). Il giudice competente è il tribunale in composizione monocratica.

    Detenzione di animali in condizioni non adeguate

    Alla stessa pena prevista per il reato di abbandono di animali soggiace chiunque detiene gli stessi in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Questo significa che rischia l’arresto fino ad un anno o l’ammenda da mille a diecimila euro anche colui che possiede animali e li fa vivere in condizioni inadeguate per igiene, spazio e, in generale, in riferimento alla loro natura. Si pensi, ad esempio, ad un cane di grossa taglia costretto a vivere in una cuccia di piccole dimensioni, oppure a più cani costretti a vivere in un recinto striminzito. A ben vedere, anche in ipotesi di trascuratezza come questa si può intravedere un abbandono di animali in senso lato, inteso non come condotta finalizzata ad allontanare l’animale, bensì a lasciarlo in balia di se stesso.

    Abbandono di animali: cosa dice la giurisprudenza?

    Vediamo ora alcune sentenze a proposito del reato di abbandono di animali. Secondo i giudici, non costituisce abbandono di animali il caso del mancato ritiro di un cane dal canile municipale cui era stato in precedenza affidato dal proprietario [3]. Al contrario, un’altra sentenza ha stabilito che la stessa condotta (cioè, quella del mancato ritiro da parte del proprietario) costituisca reato nel caso in cui sia prevedibile (a causa della notoria negligenza e inaffidabilità,) che il canile cui l’animale era stato affidato proceda all’abbandono dello stesso nel caso di inadempimento del padrone [4].

    Sempre la Corte di Cassazione ha condannato una signora che teneva numerosi gatti in precarie condizioni di salute, di igiene e di nutrizione, rinchiusi all’interno di gabbiette poste in un’abitazione dalla quale si propagavano odori nauseabondi [5].

    note

    [1] Art. 727 cod. pen.

    [2] Cass., sent. n. 18892 del 13.05.2011.

    [3] Cass., sent. n. 14421 del 08.04.2008.

    [4] Cass., sent. n. 13338 del 10.04.2012.

    [5] Cass., sent. n. 49298 del 19.12.2012.

    Autore immagine: Pixabay.com

  • IMPERIA: DENUTRITO E ABBANDONATO IN UNA CASA … – IMPERIAPOST

    IMPERIA: DENUTRITO E ABBANDONATO IN UNA CASA … – IMPERIAPOST

    Ad avvertire i Carabinieri i vicini di casa che, da un mese e mezzo, sentivano il cane
    abbaiare. I Carabinieri si sono trovati di fronte a una situazione igienico sanitari compromessa

    I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Imperia, coordinati dal Tenente Luca Rossi, questo pomeriggio hanno tratto in salvo un cane denutrito e abbandonato all’interno di una casa disabitata in via Musso.

    Da un mese e mezzo abbandonato in una casa disabitata

    Ad avvertire i Carabinieri i vicini di casa che, da un mese e mezzo, sentivano il cane abbaiare. I militari questo pomeriggio, accompagnati dal servizio veterinario dell’Asl, sono entrati all’interno dell’abitazione e hanno prelevato il cane.

    I Carabinieri si sono trovati di fronte a una situazione igienico sanitaria compromessa, con le ciotole per acqua e cibo vuote e il pavimento ricoperto dagli escrementi dell’animale.

    Da un primo esame del servizio sanitario, il cane è apparso denutrito, ma non in pericolo di vita. Secondo quanto raccontato dai vicini di casa, infatti, saltuariamente una persona faceva visita al cane, probabilmente per dargli da mangiare. 

    Il cane, un meticcio, è stato trasportato al canile. Ai Carabinieri il compito di risalire ai proprietari che rischiano ora una denuncia penale per maltrattamento di animali.

  • Festival dei gatti. Il mondo dei gatti a 360°.Villa Castelbarco in … – MilanoPost (Satira) (Comunicati Stampa) (Blog)

    Festival dei gatti. Il mondo dei gatti a 360°.Villa Castelbarco in … – MilanoPost (Satira) (Comunicati Stampa) (Blog)

    Franco Anselmi pittore https://www.facebook.com/franco.anselmi.1

    Il Festival dei Gatti (r) è un evento creato per sensibilizzare le persone contro l’abbandono degli animali, dura due giorni 22/23 settembre dalle 10 alle 19 e si svolge a Villa Castelbarco  – Vaprio D’Adda – Milano

    E’ un importante appuntamento, unico e irripetibile, per un pubblico di appassionati di gatti e felini in genere, ricco  di arte, cultura divertimento. Svariate le aree tematiche del festival: pittura, con la presenza di Franco Anselmi sempre presente nel nostro quotidiano Milanopost, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, convegni e tavole rotonde, tutte rigorosamente a tema Gatto. E’ rivolto a un pubblico eterogeneo: da zero a 99 anni tutti possono trovare qualcosa di interessante e divertente da scoprire.

    Non è un’esposizione a premi, ma sarà un incontro piacevole tra gatti e umani che rispettano e amano questi deliziosi animali da compagnia. Anche il pubblico potrà portare il proprio gatto, sia di razza che trovatello, e fargli respirare l’atmosfera magica del parco di Villa Castelbarco, solo se abituato ad uscire di casa e a stare in luoghi affollati.

    Si potranno vedere tante razze particolari di prestigiosi allevatori che saranno presenti al festival, ma anche associazioni no-profit come Il Gattile di Vigevano  dove poter prenotare un gattino che non aspetta altro che le vostre coccole!

    Domenico Pepe
  • A Vaprio d'Adda il paradiso degli amanti dei felini: il Festival dei gatti – Milano Weekend

    A Vaprio d'Adda il paradiso degli amanti dei felini: il Festival dei gatti – Milano Weekend

    Terzo anno per l’evento più amato dagli appassionati di felini: stiamo parlando del Festival dei gatti, che si svolgerà a Villa Castelbarco, in quel di Vaprio d’Adda.

    La manifestazione, che andrà in scena dal 22 al 23 settembre 2018, prevede svariate aree tematiche dedicate ai pelosi amici a quattro zampe: pittura, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, convegni e tavole rotonde.

    Non si tratta di un’esposizione a premi, ma di un vero e proprio incontro tra gatti e umani che rispettano e amano questi deliziosi animali da compagnia. Sarà possibile conoscere prestigiosi allevatori, associazioni no-profit e gattili. La grande novità del Festival dei Gatti, rispetto alle classiche esposizioni feline, è che ognuno potrà portare il proprio gatto.

    Festival dei gatti 2018: gli eventi in programma

    • Gatti di libri-code di carta:  1°edizione della rassegna letteraria legata al mondo dei gatti che vede la partecipazione di case editrici e di autori che scrivono di gatti

    • Pennelli e vibrissemostre di pittura con tanti artisti, anche famosi, che amano i gatti e li rappresentano nelle loro opere

    • Foto graffiate: mostre fotografiche con presenti fotografi famosi nel mondo dei gatti come Marco Galli, Chiara Guadagnini, pronti nei loro Cat Set anche a far foto ai vostri micioni, o Katty Plevoets dal Belgio e Marianna Zampieri con i gatti di Venezia.

    • Show di Wood Carvinguna gara di scultori che con motoseghe e altri attrezzi realizzeranno gatti e felini giganti, scolpendoli da un tronco naturale

    • Face Painting: grandi e piccini saranno protagonisti, ovvero potranno farsi dipingere il viso da gatto

    • Body Paintingdurante la manifestazione ci sarà una vera esibizione di Body Painting con modelle nude dipinte dal vivo

    • Gatto Cosplay: incontro di cosplayer gattosi con Ladyor Valentina Cosplayer. Travestirsi non è mai stato così gattoso. Chi viene con un costume da cosplayer paga ingresso a metà prezzo.

    • Il gatto più lungo del mondoal festival ci sarà Barivel, un gatto Maine Coon incoronato dal GUINNESS dei PRIMATI perché misura 3 piedi e 11,2 pollici, cioè 119,89 centimetri e finirà sul prossimo Guinness Book of Records.

    • Emozioni Gattoseseconda edizione che si veste di nuovo e propone un’esperienza di arte-musico terapia tutta dedicata agli umani che si sentono un po’ felini, aperta a tutti e gratuita previa iscrizione

    • GiocaMicio: attività ludica per bambini, gratuita aperta atutti i bimbi coraggiosi pronti per affrontare sfide impossibili per conquistare il diploma di AmiCio

    • CineCats – Micettini: il famoso Gioco di Carte disegnato e curato da Angelo Porazzi dove bisogna indovinare il Micettino chiesto dal mazziere che può descriverlo con un particolare, un’azione, un rumore, mimandolo, cantandolo, recitando la frase famosa di un film!

    • Avvelenamenti nei gatti: corso su come prevenirli e curarli tenuto dal dott. Luca Caputo, medico veterinario

    • Gatto Conference: due giorni di conferenze non-stop, sui temi più interessanti e scottanti sul mondo dei gatti con tavole rotonde, proiezioni e presentazioni di libri nella corte antica della villa, aperte a tutt

    Per il programma completo delle conferenze si rimanda al sito ufficiale.

    Festival dei gatti 2018: orari e biglietti

    Orari: dalle 10:00 alle 19:00

    Tariffe giornaliere: Intero 10,00 € – Bambino 5,00 € da 6 a 14 anni – Ridotto 8,00 € * – Diversamente abili gratuito

    Abbonamento 2 giorni: Intero 16,00 € – Bambino 8,00 € da 6 a 14 anni – Ridotto 16,00 € *

  • Barivel: è lombardo il gatto più lungo del mondo – Affaritaliani.it

    Barivel: è lombardo il gatto più lungo del mondo – Affaritaliani.it

    Barivel (foto: Edgar Scandurra via facebook)

    Barivel: è lombardo il gatto più lungo del mondo

    E’ lombardo il gatto più lungo del mondo, certificato anche dal Guinness dei primati: si tratta di Barivel, un Maine Coon che vive con i padroni Cinzia Tinnirello ed Edgar Scandurra e che sarà l’ospite d’onore della terza edizione del Festival dei Gatti, che si terra’ sabato 22 e domenica 23 settembre a Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda, a due passi da Milano. Il Festival e’ un appuntamento unico e imperdibile per tutti gli amanti dei gatti e dei felini in generale, ricco di arte, cultura e divertimento. Tantissime le aree tematiche: pittura, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, conferenze e tavole rotonde, intrattenimento, corsi, proiezioni, laboratori e giochi, tutto rigorosamente a tema Gatto.

  • E' lombardo il gatto più lungo del mondo, si chiama Barivel – ANSA.it

    E' lombardo il gatto più lungo del mondo, si chiama Barivel – ANSA.it

    ROMA – E’ italiano il gatto più lungo del mondo, certificato dal Guinness dei Primati. Si chiama Barivel, è un Maine Coon e vive in Lombardia, con i padroni Cinzia Tinnirello ed Edgar Scandurra. Barivel sarà l’ospite d’onore della terza edizione del Festival dei Gatti, che si terrà sabato 22 e domenica 23 settembre a Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda, a due passi da Milano.

    Il Festival è un appuntamento unico e imperdibile per tutti gli amanti dei gatti e dei felini in generale, ricco di arte, cultura e divertimento. Tantissime le aree tematiche: pittura, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, conferenze e tavole rotonde, intrattenimento, corsi, proiezioni, laboratori e giochi, tutto rigorosamente a tema Gatto.

  • Un pitbull scappa di casa e sbrana due cani in strada … – il Dolomiti

    Un pitbull scappa di casa e sbrana due cani in strada … – il Dolomiti

    MATTARELLO. Tantissima paura questa mattina a Mattarello. Tutto è successo nel giro di pochi minuti lungo la via Nazionale all’altezza della rotatoria dell’hotel Adige. Un cagnolino di piccola taglia è stato ucciso e un cane di media stazza aggredito al collo e ferito. Il protagonista è un pitbull scappato dalla propria abitazione.

    Erano circa le 8, quando la proprietaria del pitbull ha aperto la porta dell’abitazione per raccogliere qualcosa e il cane si è precipitato fuori di casa senza fare particolari rumori. La padrone si è accorta del cane scappato, ma a nulla sono valsi i suoi tentativi di far rientrare l’animale nell’edificio

    Una volta sgusciato fuori, il pitbull si è ritrovato da solo in strada e in pochi istanti ha preso di mira un cane di piccola taglia, che sarebbe stato sfilato da sotto un cancello privato.

    Il pitbull poi si è scagliato contro animale in modo violento, una scena durissima, tantissima foga e molto impeto. Sono bastati minuti per lasciare il malcapitato cagnolino agonizzante e in fin di vita è stato lasciato a bordo strada all’altezza della fermata dell’autobus. 

    A quel punto il pitbull si è fermato tranquillo lungo il marciapiede. Nel frattempo alcune persone che hanno assistito alla brutale aggressione hanno allertato i soccorsi.  

    Immediato l’intervento dei vigili del fuoco di Mattarello e gli accalappiacani, oltre che una volante della polizia locale e una pattuglia dei carabinieri.

    Proprio in quel momento però il pitbull ha avvistato un cane di media stazza, simile a un Husky, in passeggiata con il proprietario.

    Una manciata di secondi e l’aggressore si è lanciato verso il cane. Si è scagliato sul collo dell’animale sotto gli occhi disperati del proprietario.

    Pronti i riflessi e il sangue freddo dei vigili del fuoco che si sono precipitati per separare i due cani. Un intervento delicato per la violenza dell’aggressione e l’imprevedibilità della reazione degli animali.

    Dopo pochi minuti i pompieri sono riusciti a riportare la situazione nella norma e in piena sicurezza, fortunatamente senza feriti tra i soccorsi e altre persone nelle vicinanze

    Il pitbull è stato fermato, il cane di piccola taglia è stato portato d’urgenza dal veterinario, ma non c’è stato nulla da fare, l’animale di media stazza è stato invece gravemente ferite al collo, mentre le forze dell’ordine hanno terminato le documentazioni di rito tra la raccolta delle testimonianze, la ricostruzione dell’evento e i rilievi del caso.

  • Cani più educati dai proprietari felici – GreenStyle

    Cani più educati dai proprietari felici – GreenStyle

    I proprietari felici sono in grado di allevare dei cani più educati. Può sembrare un affermazione scontata, dettata dal buon senso, tuttavia una simile convinzione trova oggi conferma anche nella scienza, con uno studio pubblicato sul Journal of Veterinary Behaviour. Secondo quanto rilevato da un team di ricercatori messicani, infatti, la percezione del comportamento animale è direttamente collegata ai livelli di felicità e di stress del proprietario.

    Gli esperti hanno voluto valutare se un atteggiamento nervoso o stressato del proprietario potesse influenzare direttamente il comportamento del cane, rendendolo più ansioso o ingestibile. E, come forse facile supporre, questa ipotesi è stata confermata. Gli studiosi, inoltre, non si sono concentrati solo sul comportamento effettivo dell’animale, ma anche sul modo con cui questo viene percepito positivamente o negativamente dai loro compagni umani:

    => Scopri quante ore di sonno perdono i proprietari

    I proprietari con alti livelli di stress potrebbero non avere una relazione rilassata con i loro cani, un fatto che può contribuire nel comportamento del cane: passano meno tempo con l’animale, incrementandone la sua ansia. Allo stesso tempo, questo comportamento del quadrupede può infastidire il proprietario e rappresentare un’ulteriore fonte di stress, influendo sulla percezione della sua felicità.

    Lo studio ha coinvolto un campione rappresentativo di proprietari, con dei questionari in cui è stato richiesto di specificare il comportamento del quadrupede in merito a fattori come la gestione della separazione, la capacità di addestramento, l’attaccamento e la richiesta di attenzioni. Sono stati quindi raccolti i dati di due distinti gruppi: un primo, composto da 36 individui, pronto a sottolineare come gli animali soffrano di problemi comportamentali, e un secondo di 40 invece soddisfatto dell’educazione del quadrupede.

    Gli esperti hanno quindi analizzato gli atteggiamenti dei cani, per escludere che i problemi comportamentali fossero legati a una precisa diagnosi di ansia da separazione canina, che avrebbe potuto sfalsare i risultati. Quindi hanno raccolto la tipologia di azioni messe in atto dall’animale, come l’abbaiare frequente, la distruzione di oggetti o mobili, l’agitazione, l’iperattività e molto altro. A questo punto, è stato vagliato quanto del comportamento del quadrupede sia effettivamente corrispondente alla descrizione fornita dal proprietario e quanto, invece, derivi da una percezione alterata dallo stesso compagno umano.

    => Scopri come i gatti identificano i loro proprietari

    Dall’analisi è emerso come la percezione stessa sia fondamentale per risolvere i principali intoppi comportamentali, poiché la predisposizione del proprietario nei confronti dell’animale determina la risposta di quest’ultimo. In altre parole, proprietari felici crescono cani educati:

    I risultati dimostrano che, se il proprietario fa qualcosa per migliorare un comportamento del cane ritenuto fastidioso, la soddisfazione percepita e la relazione cane-uomo migliora. I proprietari che si vedono stressati identificano maggiormente problemi comportamentali nei loro cani.

    20 settembre 2018

  • Il Crazy Cat Café è il primo e unico cat café della Lombardia. – MAM-e

    Il Crazy Cat Café è il primo e unico cat café della Lombardia. – MAM-e

    Il Crazy Cat Café è il primo e unico cat café della Lombardia.

    Crazy Cat Café

    mame food CRAZY CAT CAFÉ - IL PRIMO CAT CAFÉ DELLA LOMBARDIA gatto e ciboOttimo cibo e gatti: ecco i principi del Crazy Cat Café

    “Il Crazy Cat Café nasce da un grande amore verso i gatti e un’esperienza indimenticabile in Giappone, in un Neko Café ad Osaka.” Così si legge sul sito del primo e unico cat café della Lombardia, aperto nell’ottobre 2015 a Milano. L’obiettivo? Riproporre un luogo intimo e di incontro tipico dei Neko Café giapponesi, declinandolo però ai ritmi e allo stile di vita italiano. E, ovviamente, i protagonisti assoluti del locale sono i gatti, liberi di muoversi a loro piacimento.

    Se, infatti, alla domanda “Cane o gatto?” voi rispondete sempre “Gatto”, il Crazy Cat Café è il café che fa per voi. Potrete rilassarvi insieme ai vostri felini preferiti e, se loro saranno in vena, potrete perfino coccolarli e giocare insieme a loro. Inoltre, all’interno del locale sono a disposizione libri a tema, un pianoforte ed un giradischi che potrai usare per creare la vostra personale colonna sonora.

    Naturalmente, dovrete rispettare le seguenti regole:

    • Non dar da mangiare ai gatti
    • Rispettare il loro sonno
    • Non prenderli in braccio
    • Potete scattar loro delle foto, ma senza flash
    • Dovrete contribuire a mantenere un ambiente rilassato

    Italian & american bakery

    Ma non temete: oltre che un locale dedicato ai gatti, il Crazy Cat Café è anche una deliziosa bakery. Caffetteria sia italiana che americana, prodotti da forno fatti in casa, un bistrot per il pranzo o un happy hour per il tardo pomeriggio. Insomma: se non volete rinunciare al gusto, questo locale non vi deluderà di certo.

    mame food CRAZY CAT CAFÉ - IL PRIMO CAT CAFÉ DELLA LOMBARDIA tazzinaUno degli articoli disponibili nello shop del Crazy Cat Café

    Lo shop

    Se, più che appassionati, vi definireste addirittura “fanatici” dei gatti, il locale ha uno shop in cui potrete comprare diversi gadget a tema. Per esempio, tazze e tazzine a forma di gatto, oltre che alcune divertenti T-shirt.

    Per dare un’occhiata, cliccate qui.

    Dove

    Potete trovare il Crazy Cat Café in via Napo Torriani 5, 20124 Milano. 

  • Starbucks? No, il problema sono i padroni dei cani – Vita

    Starbucks? No, il problema sono i padroni dei cani – Vita

    A sollevare il polverone è stato Tommaso Zorzi, rampollo della Milano bene e noto per la partecipazione al programma televisivo “Riccanza”.

    Il ragazzo si è recato nel nuovissimo store di Starbucks appena aperto in Piazza Cordusio con il suo bassotto e gli è stato vietato l’ingresso. Dopo l’accaduto ha deciso di esprimere il suo dissenso online, usando i propri profili social.

    Da quel momento sulla pagina ufficiale di Starbucks Italia si è scatenata una tempesta di insulti e proteste contro una scelta considerata non “animal friendly”.

    Tanto da costringere l’azienda a chiarire la ratio dell’esclusione dei cani.

    «La “Roastery”», spiegano da Starbucks, «è un’attività complessa che include la produzione di cibo (e nello specifico la tostatura del caffè). La regolamentazione attuale (Regolamentazione dell’Unione Europea n° 852/2004 del 29/04/2004 e la normativa Locale sull’igiene del 09/05/1994) impone agli operatori che producono cibo di impedire l’accesso degli animali di qualsiasi specie (fatto salvo per i cani guida per non vedenti) in tutti i locali dove il cibo viene preparato, maneggiato e immagazzinato. A causa della configurazione del “Roastery”, con un singolo open space dove tutta la linea produttiva per la tostatura del caffè è a vista, l’intero locale è soggetto a questa regolamentazione, che ha come scopo finale quello di prevenire la contaminazione del cibo. La sola eccezione riguarda gli animali che accompagnano persone con disabilità».

    Dunque caso chiuso? No, perché una domanda viene spontanea: ma perché un cane dovrebbe andare in caffetteria?

    «Gli animali vanno rispettati per ciò che sono», sottolinea David Satanassi, veterinario, bioeticista e omeopata, «l’animalismo, specie quello di oggi, è più che altro professato da persone che vivono in città perché chi vive in campagna ha un rapporto diretto con la natura, non una proiezione. Il rapporto diretto con la natura ricrea un equilibrio che è già stato sperimentato nelle migliaia di anni di vita rurale. Allora l’animalismo si trasforma in ecologismo quando l’uomo non fa l’ecologista domenicale: l’animalista pretende una natura incontaminata però poi la teme e la rifugge perché preferisce continuare a vivere in condizioni di “collettivismo vegetativo” ovvero quello metropolitano. Quello in cui i cani vanno in caffetteria invece che correre al parco».

    Ma per Satanassi la questione è ancora più profonda e riguarda molto da vicino la natura umana: «È ora che ci diciamo una verità scomoda: tra il mangiare gli animali e addomesticarli non c’è poi tutta questa differenza. Sia la macellazione che obbligare un cane a vivere in un appartamento in città partono dal presupposto che la bestia debba soddisfare un bisogno umano. Che sia un bisogno biologico o psicologico poco importa».

    E a chi replica affermando che il proprio cane sta bene ed è felice Satanassi risponde con un sorriso: «non è così, è una visione della natura naif che non fa i conti con quello che è la natura realmente. Un cane in città non è rispettato per la propria natura e sopravvive in una forzatura che gli viene imposta per un benessere psichico del proprio padrone. È anche lui un animale sfruttato. Questo quando non viene obbligato a dormire sotto al tavolo di un bar, magari con addosso maglioncini e occhiali».

    I padroni dei cani quindi sarebbero egoisti nello sfruttare il proprio “amico” a quattro zampe. Questo significa anche che «che magari quella legge è sbagliata o non necessaria. Ma in fondo Starbucks solleva una questione sostanziale: ma cosa ci va a fare un cane in caffetteria? «L’unico esito è che, visto il suo olfatto 3 milioni più sensibile di quello umano, gli odori del bar attivano la gastrina e colecistochinina che fanno venire una gran fame al cane che però, nella maggior parte dei casi, non verrà sfamato perché è a dieta».