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  • I cani di Show Dogs dal 10 maggio in sala: cosa ha in comune con … – ComingSoon.it

    I cani di Show Dogs dal 10 maggio in sala: cosa ha in comune con … – ComingSoon.it

    Ammonta a ventisei il numero delle celebrità coinvolte nel doppiaggio italiano di Show Dogs – Entriamo in scena. Il film, in uscita da noi il 10 maggio in anteprima mondiale, è una commedia che si rifà direttamente a Turner e il casinaro del 1989 tanto da essere citato direttamente in paio di battute. Siamo dunque di fronte a un classico poliziesco da ridere in cui la coppia di sbirri è composta da un umano e dal rottweiler Max. Quest’ultimo recita in napoletano con la voce di Giampaolo Morelli, mentre un gli altri tre impotanti ruoli canini da co-protagonista sono affidati alle voci di Cristiano Malgioglio, Barbara D’Urso e Marco Bocci.

    L’operazione di ricerca di talenti da parte di Eagle Pictures che distribuisce Show Dogs, si è allargata ad altri personaggi dello spettacolo italiano come, tra gli altri, Carlo Conti, Giorgio Panariello, Marco Masini, Ale, Franz, Claudio Amendola e Giulio Berruti. Tutti coloro che sono intervenuti dei ruoli minori hanno devoluto i loro compensi a all’OIPA, l’Associazione Internazionale Protezione Animali, a cui si è aggiunto l’intero incasso dell’anteprima del film svoltasi domenica 6 maggio a Roma per un totale di 25 mila €. 

    La storia si svolge principalmente a Las Vegas. Un umano agente dell’FBI e il cane poliziotto devono collaborare sotto copertura durante una manifestazione canina per scovare un trafficante di animali. Show Dogs è diretto da Raja Gosnell, specialista di family comedy che mescolano live-action, computer grafica e animali, già regista de I Puffi 1 e 2, Beverly Hills Chihuahua e Scooby Doo. Il film esce in 350 sale italiane andando a scontrarsi al box office con le altre uscite e con il film del momento, Avengers Infinity War. Ma quest’ultimo blockbuster della Marvel cosa ha qualcosa comune con Show Dogs? Sentiamo la risposta di Giampaolo Morelli e di Giulio Berruti che abbiamo incontrato per una video intervista.

  • Chi lascia il gatto all'aperto è poco eco-friendly: lo studio – GreenStyle

    Chi lascia il gatto all'aperto è poco eco-friendly: lo studio – GreenStyle

    Si discute ormai da anni sulle modalità migliori per accudire un gatto domestico: secondo molto esperti, i felini da compagnia dovrebbero essere mantenuti esclusivamente in casa, sia per evitare il contagio con pericolose malattie che per proteggere l’ambiente. I gatti, infatti, rappresentano oggi una delle principali minacce alla sopravvivenza di numerose specie animali, in particolare di uccelli e roditori, così come svelato da recenti polemiche sorte in Australia. E di questo parere sembra essere anche l’opinione pubblica: chi permette al proprio amico a quattro zampe di muoversi in libertà all’esterno è considerato poco eco-friendly, come dimostra una ricerca condotta dalla Cornell University e pubblicata sulla rivista scientifica Group Processes & Intergroup Relations.

    Dai dati raccolti dagli esperti, emerge come le persone che accudiscono gatti all’aperto siano considerate poco amiche dell’ambiente, almeno nell’immaginario comune. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno costruito due profili virtuali per rappresentare due individui attenti alla natura, inserendoli in due comunità sui social network. Gli account risultavano perfettamente identici in tutto, dall’adozione di pannelli solari alla raccolta differenziata, fatta eccezione per la volontà di mantenere o meno un gatto chiuso in casa.

    => Scopri le polemiche sull’uccisione di gatti in Australia

    Dalle interazioni social, e dalle reazioni dei contatti raccolti dai due finti account, è emerso come l’opinione pubblica in generale abbia una pessima idea dei felini lasciati in libertà, tanto che il tema è divenuto estremamente divisivo fra i lettori. Fra le critiche più frequenti, la possibilità che il gatto possa danneggiare fauna e flora con le sue scorribande all’aperto.

    Secondo gli esperti, le reazioni del pubblico sarebbero più che comprensibili, considerando anche le numerose notizie apparse in merito sulla stampa mondiale negli ultimi anni, tra cui il caso australiano – dove si sta pensando di sopprimere 2 milioni di gatti randagi per evitare l’estinzione di alcune specie d’uccello – rappresenta uno dei tanti. Uno studio pubblicato nel 2013 su Nature Communications, in particolare, ha svelato come i felini liberi possano uccidere, negli Stati Uniti, dagli 1.3 ai 4 miliardi di uccelli ogni anno. Sebbene si tratti solo di stime, così come Humane Society ha sottolineato, gran parte degli scienziati sono comunque concordi nel rilevare un certo impatto dei gatti sulla sopravvivenza di molte piccole specie.

    => Scopri la lotta in tribunale tra gatti e uccellini

    In ogni caso, sembra che mantenere il gatto in casa sia ideale anche per la sua salute: i gatti liberi vivono in media 5 anni, con varie eccezioni poiché si tratta appunto di una media, poiché vittime di incidenti, di malattie o dei predatori. Un gatto domestico, preferibilmente sterilizzato, può raggiungere invece facilmente i 18 o i 20 anni, non esponendosi al rischio di pericolose malattie.

    7 maggio 2018

  • Palermo. Nel quartiere Villatasca nuovi episodi di violenza sui gatti – ilSicilia.it (Comunicati Stampa) (Blog)

    Palermo. Nel quartiere Villatasca nuovi episodi di violenza sui gatti – ilSicilia.it (Comunicati Stampa) (Blog)

    Palermo

    Due gli episodi in pochi giorni

    7 maggio 2018

    Ritornano le violenze sui gatti nel quartiere Villatasca a Palermo. “In particolare – scrivono nella pagina Facebook ‘Quartiere Villatasca – Palermo‘ alcuni residenti – vogliamo segnalare due casi riguardanti due gatti della stessa colonia.

    Qualche giorno fa, “Oleino”, questo il nome del primo gatto, è stato ritrovato agonizzante e sanguinante: la cosa strana è che, fino a poche ore prima, stava benissimo. Il gatto è riuscito a trascinarsi fin davanti la propria colonia, dove, in attesa dei soccorsi, ha smesso di vivere.

    Adesso è il turno di “Rouge”, che potete vedere nella foto qui accanto: a sinistra stava benissimo. A destra, ecco come è stato ridotto: mandibola rotta, labbro scollato e sondino esofageo per l’alimentazione. Il sospetto è che gli sia stato dato un calcio o che sia stato investito: gli stessi sospetti per l’altro gatto ucciso.

    Ricordiamo – continua il post – a chiunque si diverta in questo modo che STA COMMETTENDO UN REATO: si faccia vivo chi si è macchiato di quelli che sono dei reali DELITTI. La legge, infatti, recita che: ‘Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni’.

    In definitiva – concludono – SI VERGOGNI chi si è macchiato di questi crimini. SI VERGOGNI E ABBIA IL CORAGGIO DI USCIRE ALLO SCOPERTO”.

    cani randagi avvelenati a sciaccaGli animali, in particolar modo cani e gatti, spesso sono vittime di questo genere di episodi, non solo a Palermo. Ricordiamo il caso più grave, che si è verificato a Sciacca, in provincia di Agrigento, dove a febbraio una trentina di cani sono stati avvelenati, fu une vera e propria strage di cani, in quello steso periodo, sempre in Sicilia, ma nel Trapanese, quattro cani sono stati avvelenati a Santa Ninfa mentre a Campobello di Mazara un cane è stato impiccato e un altro scuoiato.

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  • Palermo. Villatasca: tornano gli episodi di violenza sui gatti – ilSicilia.it (Comunicati Stampa) (Blog)

    Palermo. Villatasca: tornano gli episodi di violenza sui gatti – ilSicilia.it (Comunicati Stampa) (Blog)

    Palermo

    Due gli episodi in pochi giorni

    7 maggio 2018

    Ritornano le violenze sui gatti nel quartiere Villatasca a Palermo. “In particolare – scrivono nella pagina Facebook ‘Quartiere Villatasca – Palermo‘ alcuni residenti – vogliamo segnalare due casi riguardanti due gatti della stessa colonia.

    Qualche giorno fa, “Oleino”, questo il nome del primo gatto, è stato ritrovato agonizzante e sanguinante: la cosa strana è che, fino a poche ore prima, stava benissimo. Il gatto è riuscito a trascinarsi fin davanti la propria colonia, dove, in attesa dei soccorsi, ha smesso di vivere.

    Adesso è il turno di “Rouge”, che potete vedere nella foto qui accanto: a sinistra stava benissimo. A destra, ecco come è stato ridotto: mandibola rotta, labbro scollato e sondino esofageo per l’alimentazione. Il sospetto è che gli sia stato dato un calcio o che sia stato investito: gli stessi sospetti per l’altro gatto ucciso.

    Ricordiamo – continua il post – a chiunque si diverta in questo modo che STA COMMETTENDO UN REATO: si faccia vivo chi si è macchiato di quelli che sono dei reali DELITTI. La legge, infatti, recita che: ‘Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni’.

    In definitiva – concludono – SI VERGOGNI chi si è macchiato di questi crimini. SI VERGOGNI E ABBIA IL CORAGGIO DI USCIRE ALLO SCOPERTO”.

    cani randagi avvelenati a sciaccaGli animali, in particolar modo cani e gatti, spesso sono vittime di questo genere di episodi, non solo a Palermo. Ricordiamo il caso più grave, che si è verificato a Sciacca, in provincia di Agrigento, dove a febbraio una trentina di cani sono stati avvelenati, fu une vera e propria strage di cani, in quello steso periodo, sempre in Sicilia, ma nel Trapanese, quattro cani sono stati avvelenati a Santa Ninfa mentre a Campobello di Mazara un cane è stato impiccato e un altro scuoiato.

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  • Ex domatore denuncia il circo con animali. Governo attui nuova Legge entro l'anno!

    Ex domatore denuncia il circo con animali. Governo attui nuova Legge entro l'anno!

    In un articolo pubblicato ieri da Vanity Fair l’ex domatore Bouglione, erede di una delle più importanti famiglie circensi di Francia, denuncia la sofferenza infinita degli animali nei circhi “domati spesso a scudisciate, sottomessi a logiche assolutamente contro natura”.  Bouglione prosegue sottolineando la necessità di creare dei centri di recupero specializzati ad accogliere questi animali dopo la dismissione dai circhi, prerequisito fondamentale perché i divieti all’uso di animali, già introdotti da molti Paesi, inclusa l’Italia, possano trovare compiuta attuazione .

    A questo proposito, anche grazie a tanti anni di nostre battaglie e su stimolo del Ministro Dario Franceschini, l’Italia ha da pochi mesi adottato una Legge che prevede l’introduzione di un obbligo di superamento dell’utilizzo egli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti (Legge sullo Spettacolo dal Vivo, novembre 2017), come già fatto da 2/3 degli Stati UE e da più di 55 Stati nel mondo.

    Si tratta di un bel passo avanti ma affinché questa disposizione dispieghi i suoi positivi effetti sugli animali, occorrerà  attendere il decreto attuativo che definirà le modalità e le tempistiche della loro dismissione.

    L’urgenza di tale attuazione viene richiamata da più parti, non solo associazioni animaliste, ma anche attori indipendenti e comunità medico-scientifica.  

    • Tra questi, il CENSIS, il cui il rapporto del 2017, sottolinea la grave crisi occupazionale e economica del circo con animali in Italia raccomandando il sostegno a questo settore per la riconversione verso altre occupazioni, incluso il circo contemporaneo senza animali.
    • Anche la FNOVI – Federazione degli Ordini dei Veterinari Italiani – sta sostenendo fortemente questo processo, dichiarando ufficialmente che la detenzione degli animali nei circhi  è contraria alla loro etologia e all’etica  e raccomandando quindi l’attuazione della dismissione prevista dal Decreto.

    La Legge è in vigore, ed è un’importante pietra miliare per il nostro Paese: ora è giunto il momento di lavorare urgentemente e improrogabilmente sul Decreto attuativo, sul quale siamo fiduciosi che il nuovo Governo vorrà concentrarsi, per garantirne la pubblicazione entro la prevista scadenza di fine anno.

  • Quando il gatto c'è… – Glamour.it

    Quando il gatto c'è… – Glamour.it

    foto Getty Images

    Per chi non ne può più di leggere post su Facebook su quanto sono belli, bravi buoni i cani, per chi a La carica dei 101 preferisce mille volte Gli Aristogatti, per chi ha letto l’articolo Un mese da cani a p. 124 di Glamour di maggio e ha pensato: e i mici? Ecco, questa è la risposta di “noi gattari”: abbiamo selezionato film, app, situazioni e profili social in cui protagonisti sono i felini. Miao!

    1. kedi

    FILM
    Dopo lo straordinario successo di Come un gatto in tangenziale (dove il felino, però, appare più nel titolo che nelle inquadrature) e l’uscita, lo scorso aprile, di Cat Heaven Island, il documentario di Landon Danoho ambientato a Tashirojima, l’isola giapponese in cui vivono più gatti che umani – il 22 maggio, i mici tornano protagonisti sul grande schermo: arriva al cinema il docu-film Kedi, la città dei gatti di Ceyda Torun, regista turca innamorata di Istanbul e dei suoi abitanti… a quattro zampe. Un lungometraggio che solletica due desideri: quello di prenotare un viaggio sul Bosforo e quello di adottare subito un pelosetto (kedi in turco significa proprio “gatto”). Saremmo pronti a scommettere che il film sarà un successo, ma… meglio non dire gatto!

    Un cryptokitty da allevare

    Un CryptoKitty da allevare

    APP
    Espressioni enigmatiche, sguardi perplessi, movenze indecifrabili, addio: da oggi è possibile sapere tutto quello che passa per la testolina del nostro micio. Basta scaricare Frimousse, un’applicazione deputata a decriptare il gatto-pensiero. Immortalate il micio con la fotocamera interna all’app: la foto verrà immediatamente corredata da un fumetto (solitamente esilarante), da postare subito su Instagram. Per chi, poi, agli animaletti in carne e pelo, preferisse la versione virtuale, arriva CryptoKitties, il simil-tamagotchi per collezionare, allevare e sfamare gatti 2.0. Lanciato a novembre dell’anno scorso, nel giro di tre mesi, pare che questo videogioco abbia generato un giro di affari di circa 20 miliardi di dollari. Qui, gatta ci cova.

    3. binge

    SERIE
    La persona con cui guardiamo più volentieri le serie tv non è una persona: già, per il 67% degli italiani è il proprio animale domestico; lo dice una ricerca condotta da Netflix su un campione di oltre 50mila intervistati. Il motivo? In cambio di un po’ di spazio sul divano, i vantaggi sono innumerevoli: nessuno spoiler, nessuna lotta per il telecomando, nessun giudizio circa i nostri gusti televisivi. Nessun rifiuto in caso di bisogno acuto di coccole; caso piuttosto frequente dato che le serie più viste in pelosa compagnia spaziano dal dramma al noir. Trattasi di Narcos, Black Mirror e Stranger Things, per la quale è addirittura stato coniato l’hashtag #giustiziaperigatti. Per sapere perché non resta che schiacciare play, con micio accanto (sperando che non faccia… la gatta morta).

    4. grumpy

    SOCIAL
    L’indiscussa stella felina di Instagram, si sa, è Grumpy Cat, la gattina (sì, è femmina) mignon più imbronciata e seguita di sempre: @realgrumpycat conta oltre 2,5 milioni di follower. Ora, però, è arrivato Loki, un micio bruttarello e spelacchiato a insidiare il suo trono: per ora @loki_the_sphynx ha “solo” 74,4 mila seguaci, ma il magazine People ha già fiutato la stoffa da “cat star”, definendolo «il felino più arrabbiato di sempre». Quanto ci metterà Grumpy a reagire a questo affronto arrabbiandosi ancora di più? Questa sì che è una vera gatta da pelare.

    Chi, invece, continua a preferire i cani corra a p. 124 di Glamour di maggio: troverà altrettanti spunti canini.

  • In Cina una petizione chiede al premier di fermare il massacro dei cani – TPI

    In Cina una petizione chiede al premier di fermare il massacro dei cani – TPI

    Il 21 giugno, in concomitanza con il solstizio d’estate, tornerà in Cina il Festival della carne di cane di Yulin, città della provincia meridionale del Guangxi.

    Come lascia intendere il nome, si tratta di una sagra incentrata sul consumo di carne di cane.

    Sono circa 15mila i cani che ogni anno vengono brutalmente massacrati e poi venduti e mangiati in Cina.

    Da anni associazioni animaliste in tutto il mondo stanno lanciando delle campagne per fermare questa pratica, e sembra che anche tra i cinesi stia cominciando a cambiare la percezione sullo sterminio dei cani.

    Solo in Cina, infatti, undici milioni di abitanti hanno firmato una petizione presentata agli uffici dell’amministrazione di Yulin per chiedere l’abolizione del festival.

    Un sondaggio del 2016 condotto da Horizon e commissionato dal gruppo China Animal Welfare Association in collaborazione con Hsi e Avaaz, ha rivelato che il 64 per cento dei cinesi vuole la chiusura del festival, il 51,7 per cento sostiene che il commercio di carne di cane dovrebbe essere completamente abolito, il 62 per cento pensa che danneggi la reputazione della Cina, il 69,5 per cento afferma di non aver mai mangiato carne di cane.

    Le pratiche che vengono usate per uccidere i cani sono terribili.

    Molti animali vengono rubati alle loro famiglie umane e vengono picchiati, scuoiati e bolliti vivi.

    La loro morte deve essere paurosa perché si ritiene che la scarica di adrenalina prodotta dal loro terrore renda la loro carne gustosa, tenera e dolce.

    La carne di cane è una vecchia tradizione culinaria in Cina, Corea del Sud e in altri paesi asiatici perché la sua assunzione è considerata utile a difendersi dai caldi estivi.

    Nel 2017 Taiwan è diventato il primo stato dell’Asia a imporre una legge che vieta di mangiare carne di cane e gatto.

    Il divieto fa parte di un emendamento che impedisce anche la vendita, l’acquisto e la detenzione di carcasse di cani o gatti.

    Il 2 maggio 2018 è stata pubblicata sul portale Petitiontime una petizione che chiede al primo ministro cinese Li Keqiang di vietare l’orrenda pratica del massacro e della commercializzazione di carne di cane.

    Questo video, pubblicato insieme alla petizione, mostra un macellaio cinese picchiare brutalmente un cane per ricavarne la carne:

    Leggi anche: Perché la Russia sta cercando di sterminare i cani randagi

  • Mia, il robot per intrattenere (e controllare) gli animali – Fastweb.it (Blog)

    Mia, il robot per intrattenere (e controllare) gli animali – Fastweb.it (Blog)

    È stato l’anno scorso, che si è sentito parlare per la prima volta di Anthouse, un robot interattivo progettato per intrattenere i cani in ambiente domestico. Sfortunatamente quel progetto è stato cancellato, ma i padroni di animali domestici dal carattere difficile possono recuperare la speranza, Kickstarter ha infatti colpito nel segno con Mia.Creata dall’azienda canadese Kolony Robotic, Mia è progettata per girare autonomamente in giro per casa, su qualsiasi tipo di pavimento, evitando automaticamente ostacoli e scale, mentre il padrone è fuori senza il suo animale. Il numero di volte in cui si avvia, così come le ore del giorno in cui lo fa, vengono programmati dall’utente tramite un’app, disponibile sia per iOS che per Android.L’idea è che il cane o il gatto, incuriositi, seguano il robot nelle sue escursioni, dando loro modo di fare un po’ di esercizio e di stimolarli mentalmente. Una volta che il fattore novità verrà meno, l’animale sarà comunque interessato a Mia per un semplice motivo: può essere programmato per distribuire dei deliziosi ricompense, ricaricabili dall’utente, grazie ad uno scomparto integrato, mentre è in movimento.[embedded content]

  • Elaborazione del lutto quando muore un cane o un gatto: se ne … – Genova24.it

    Elaborazione del lutto quando muore un cane o un gatto: se ne … – Genova24.it

    Genova. Si chiama Petloss, e affronta il tema delicato della perdita di un animale amato dal punto di vista del padrone e del veterinario, il convegno che si svolgerà domani, 8 maggio, presso la sede del Cisef di Genova e organizzato da Petico (azienda italiana leader nel servizio di cremazione di animali domestici e promuove l’etica del distacco dall’amico a quattro zampe) e dall’ordine dei Veterinari di Genova, dedicato appunto all’elaborazione del lutto animale.

    Un tema sempre più attuale vista la crescente importanza della componente animale nel nucleo familiare nella società italiana.

    Il convegno sarà un momento di approfondimento sulle dinamiche psicologiche ed emotive legate alla perdita di un animale domestico che è carico di significati e aspetti specifici che caratterizza il legame tra persona e animale.

    L’appuntamento è in via Romana della Castagna 2, dalle 20. Tra gli interventi quelli di Giuseppe Costa, medico veterinario certificato Fcc, Danitza Pradelli, specialista in medicina farmaceutica, Paolo Adrianopoli, Petico e Sergio Bottino (Tippet)