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  • Roma, volpe azzannata e uccisa da un cane a Villa Pamphilj – Corriere della Sera

    Roma, volpe azzannata e uccisa da un cane a Villa Pamphilj – Corriere della Sera

    Milano, 10 gennaio 2016 – 18:41

    L’animale è morto dopo alcune ore di agonista davanti a passanti e bambini. I vigili, intervenuti rapidamente, non hanno potuto infatti spostare il mammifero ferito per problemi burocratici

    La volpe azzannata e uccisa a Villa Pamphilj, a Roma, da un cane (Omniroma)

    La volpe azzannata e uccisa a Villa Pamphilj, a Roma, da un cane (Omniroma)

    La volpe azzannata e uccisa a Villa Pamphilj, a Roma, da un cane (Omniroma)

    «Una volpe aggredita sabato mattina a Villa Pamphilj è morta dopo alcune ore di agonia: era stata azzannata al collo da un cane lasciato libero dal proprietario, recatosi nel grande parco romano per una passeggiata»: è la denuncia dell’Associazione per Villa Pamphilj che ha diffuso una nota sull’episodio avvenuto nell’importante parco a Roma.

    L’agonia dell’animale ferito

    Sul posto, dopo la chiamata di alcuni passanti, sono intervenuti i vigili urbani, ma non hanno potuto fare altro che raccogliere l’animale ferito, senza però riuscire a trasportare la volpe in una struttura adeguata. «La gravità di quanto accaduto» continua la nota dell’Associazione «non è solo nell’irresponsabilità di costui (il proprietario del cane) che, oltre a non rispettare le norme vigenti, si è allontanato subito dopo il fatto per non essere chiamato a risponderne in alcun modo, ma anche nell’inadeguata assistenza fornita all’animale ferito dalle Forze dell’ordine intervenute, prontamente sì, sul luogo dell’accaduto, ma rallentate poi da farraginose procedure e `protocolli´. Ed è così che, per almeno un paio d’ore, molti frequentatori di villa Pamphilj, tra cui alcuni bambini, hanno assistito impotenti allo strazio di un animale morente, lasciato in balia della propria sofferenza in mezzo ad un viale».

    L’allarme dell’Associazione

    «Si è trattato di un fatto gravissimo che colpisce ancora una volta una specie selvatica, da sempre presente a Villa Pamphilj – afferma Paolo Arca, presidente dell’Associazione del parco – Già in passato numerose volpi ed anche tre cigni sono rimasti uccisi per le ferite inflitte loro da cani lasciati liberi e dai vandali, sempre attivi contro animali (e luoghi) indifesi. Episodi come questi sono l’ennesima conseguenza di un’assoluta mancanza di controlli e di tutela per il nostro patrimonio ambientale, animale, storico, lasciato andare al proprio destino, proprio come questa piccola, volpe, vittima anche di regolamenti e protocolli talmente vaghi, da ostacolare anche la più piccola possibilità di un soccorso. Un’amministrazione già doppiamente colpevole e non solo: negli ultimi mesi, invece di individuare risorse da destinare al recupero ambientale e storico della villa, un’amministrazione che ne affida sottocosto o gratuitamente aree e casali di pregio ai privati, favorendone lo sfruttamento per meri interessi commerciali».

    10 gennaio 2016 | 18:41

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

  • Roma, volpe azzannata e uccisa da un cane a Villa Pamphilj – Corriere della Sera

    Roma, volpe azzannata e uccisa da un cane a Villa Pamphilj – Corriere della Sera

    Milano, 10 gennaio 2016 – 18:41

    L’animale è morto dopo alcune ore di agonista davanti a passanti e bambini. I vigili, intervenuti rapidamente, non hanno potuto infatti spostare il mammifero ferito per problemi burocratici

    La volpe azzannata e uccisa a Villa Pamphilj, a Roma, da un cane (Omniroma)

    La volpe azzannata e uccisa a Villa Pamphilj, a Roma, da un cane (Omniroma)

    La volpe azzannata e uccisa a Villa Pamphilj, a Roma, da un cane (Omniroma)

    «Una volpe aggredita sabato mattina a Villa Pamphilj è morta dopo alcune ore di agonia: era stata azzannata al collo da un cane lasciato libero dal proprietario, recatosi nel grande parco romano per una passeggiata»: è la denuncia dell’Associazione per Villa Pamphilj che ha diffuso una nota sull’episodio avvenuto nell’importante parco a Roma.

    L’agonia dell’animale ferito

    Sul posto, dopo la chiamata di alcuni passanti, sono intervenuti i vigili urbani, ma non hanno potuto fare altro che raccogliere l’animale ferito, senza però riuscire a trasportare la volpe in una struttura adeguata. «La gravità di quanto accaduto» continua la nota dell’Associazione «non è solo nell’irresponsabilità di costui (il proprietario del cane) che, oltre a non rispettare le norme vigenti, si è allontanato subito dopo il fatto per non essere chiamato a risponderne in alcun modo, ma anche nell’inadeguata assistenza fornita all’animale ferito dalle Forze dell’ordine intervenute, prontamente sì, sul luogo dell’accaduto, ma rallentate poi da farraginose procedure e `protocolli´. Ed è così che, per almeno un paio d’ore, molti frequentatori di villa Pamphilj, tra cui alcuni bambini, hanno assistito impotenti allo strazio di un animale morente, lasciato in balia della propria sofferenza in mezzo ad un viale».

    L’allarme dell’Associazione

    «Si è trattato di un fatto gravissimo che colpisce ancora una volta una specie selvatica, da sempre presente a Villa Pamphilj – afferma Paolo Arca, presidente dell’Associazione del parco – Già in passato numerose volpi ed anche tre cigni sono rimasti uccisi per le ferite inflitte loro da cani lasciati liberi e dai vandali, sempre attivi contro animali (e luoghi) indifesi. Episodi come questi sono l’ennesima conseguenza di un’assoluta mancanza di controlli e di tutela per il nostro patrimonio ambientale, animale, storico, lasciato andare al proprio destino, proprio come questa piccola, volpe, vittima anche di regolamenti e protocolli talmente vaghi, da ostacolare anche la più piccola possibilità di un soccorso. Un’amministrazione già doppiamente colpevole e non solo: negli ultimi mesi, invece di individuare risorse da destinare al recupero ambientale e storico della villa, un’amministrazione che ne affida sottocosto o gratuitamente aree e casali di pregio ai privati, favorendone lo sfruttamento per meri interessi commerciali».

    10 gennaio 2016 | 18:41

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  • Washington, dice di chiamarsi Gesù e tenta di rapire il cane di … – Il Messaggero

    Washington, dice di chiamarsi Gesù e tenta di rapire il cane di … – Il Messaggero

    di Ida Artiaco

    Tempi duri per il presidente Obama. Il numero uno degli Stati Uniti non solo è alle prese con l’allarme terrorismo e la crisi internazionale da un lato, e il problema delle armi dall’altro, ma ha dovuto far fronte anche ad un altro problema: il rapimento del suo cane. Un uomo del Nord Dakota, Scott D. Stockert, è stato arrestato a Washington con l’accusa di aver pianificato l’attentato ai danni di uno dei due amici a quattro zampe della famiglia presidenziale.
    Il 49enne è arrivato nella Capitale a stelle a strisce da Dickinson, percorrendo migliaia di chilometri lungo tutto il Paese, a bordo di un pick up con armi e munizioni. Fermato dalle autorità, ha rivelato alcune bizzarre verità sulla sua identità. Prima tra tutte, ha dichiarato di essere Gesù Cristo, nato dall’unione dell’ex presidente Usa John F. Kennedy e di Marilyn Monroe, e che infine intende candidarsi egli stesso alla Casa Bianca. Ha anche ammesso di essersi recato a Washington per rapire Bo o Sunny, uno dei due esemplari di razza da acqua portoghese di Obama.
    Non è ancora chiaro come il servizio di sicurezza presidenziale sia venuto a conoscenza delle strambe intenzioni di Stockert. Tuttavia, appena l’uomo si è fermato in un albergo della Capitale per riposare dopo il lungo viaggio, gli agenti lo hanno fermato e sottoposto a interrogatorio. Comparso davanti ai giudici, è stata ordinata l’apertura di un’istruttoria a suo carico, anche se gli è stata concessa la libertà provvisoria con un’unica condizione: tenersi alla larga dalla famiglia del presidente Obama, compresi i suoi cani, che sono stati regalati alle figlie Sasha e Malia come regalo dopo la vittoria alle elezioni del 2009. 

    Domenica 10 Gennaio 2016, 11:46 – Ultimo aggiornamento: 14:16
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  • Salerno: pitbull azzanna un altro cane, ferito alla mano anche un … – Salernonotizie.it (Comunicati Stampa) (Registrazione)

    Salerno: pitbull azzanna un altro cane, ferito alla mano anche un … – Salernonotizie.it (Comunicati Stampa) (Registrazione)

    È bastato un attimo di disattenzione per consentire ad un cane di razza pitbull di scattare ed azzannare un meticcio: una morsa che poteva essere fatale per il piccolo animale. E’ successo nella mattinata di domenica sul Lungomare di Salerno nei pressi della spiaggia di Santa Teresa. A restare ferito anche un uomo che nel tentativo di dividere i due cani ha riportato lacerazioni ad una mano ed è stato costretto alle cure dei sanitari. Immediato comunque l’intervento dei Vigili Urbani con i padroni dei due animali che sono riusciti comunque a mantenere sempre al guinzaglio i cani riuscendo in breve tempo a calmarli. Ferito in modo fortunatamente non grave il cane azzannato alla gola.

    Salerno Notizie

       

       

    simone schettino, spettacolo enzo salvi, natale montecorvino rovella, spettacolo 26 dicembre 2015
  • Salerno: pitbull azzanna un altro cane, ferito alla mano anche un … – Salernonotizie.it (Comunicati Stampa) (Registrazione)

    Salerno: pitbull azzanna un altro cane, ferito alla mano anche un … – Salernonotizie.it (Comunicati Stampa) (Registrazione)

    È bastato un attimo di disattenzione per consentire ad un cane di razza pitbull di scattare ed azzannare un meticcio: una morsa che poteva essere fatale per il piccolo animale. E’ successo nella mattinata di domenica sul Lungomare di Salerno nei pressi della spiaggia di Santa Teresa. A restare ferito anche un uomo che nel tentativo di dividere i due cani ha riportato lacerazioni ad una mano ed è stato costretto alle cure dei sanitari. Immediato comunque l’intervento dei Vigili Urbani con i padroni dei due animali che sono riusciti comunque a mantenere sempre al guinzaglio i cani riuscendo in breve tempo a calmarli. Ferito in modo fortunatamente non grave il cane azzannato alla gola.

    Salerno Notizie

       

       

    simone schettino, spettacolo enzo salvi, natale montecorvino rovella, spettacolo 26 dicembre 2015
  • Ferrero pitta Agnelli: “Ha sempre l'espressione di quello cui è morto … – Goal.com

    Ferrero pitta Agnelli: “Ha sempre l'espressione di quello cui è morto … – Goal.com

    Massimo Ferrero smentisce ancora le voci di cessione della sua Sampdoria e si approccia così alla sfida di stasera contro la Juventus: “Agnelli, nel calcio ci vuole allegria…”.

    Stasera la Sampdoria affronta la Juventus in una sfida che non ha bisogno di motivazioni ulteriori per i ragazzi di Montella. A mettere pepe allora fuori dal campo ci pensa Massimo Ferrero dalle pagine di ‘Tuttosport’: si parla di Andrea Agnelli, ne esce fuori un bel ritratto…


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    In che rapporti siamo? Io sono allegro e gioioso, lui ha sempre un po’ l’espressione di quello che gli è appena morto il gatto. Io invece di gatti non ne ho. Anche in Lega l’ho visto mogio, cupo. E’ una bravissima persona ed è un grande presidente ma il calcio è vita, ci vuole un po’ di allegria.

    Purtroppo i figli di papà devono sempre rendere conto di qualcosa, io invece non ho impegni con nessuno. Invece Marotta lo chiamo ‘lo zio’. Se fossi diplomatico come lui sarei già il padrone del mondo. Lui al mattino esce sapendo il copione che deve recitare, io invece vado a braccio. Lo stimo molto. Operazioni di mercato con la Juventus? Vedremo…“.

    Detto che Soriano in primis, ma anche Fernando, sono i nomi caldi sull’asse Torino-Genova, Ferrero analizza poi il match di stasera: “Dopo il derby, io vorrei vincere anche questa partita. E poi sono convinto che se i miei ragazzi iniziano a non temere più le big, capendo che in campo vanno in 11 contro 11, potremo andare lontano, la classifica è corta. Battere il Genoa è stata una grande gioia. Anche se ho sofferto un po’ nei minuti finali. Ma al triplice fischio sono stato contento soprattutto per i nostri tifosi che si meritano il primato cittadino“.

    Il presidente blucerchiato smentisce poi per l’ennesima volta le voci di cessione del club: “Dicono sempre che cedo la società o che c’è qualcuno che mi finanzia e dirige, ma sa quale è la verità? La verità è che non si accetta che un presidente esordiente, esuberante e pieno di energia positiva come me, possa essere anche un imprenditore che ha fatto e sta facendo tanto e bene. Mi ripagano con vessazioni continue per cercare di destabilizzare me e la mia Sampdoria, ma non hanno capito che con le chiacchiere e l’invidia non si costruisce il mondo.

    A volte penso che dietro a tutto ciò ci sia qualcuno, un mandante. Accendo la televisione e sento che a gennaio do le consegne. Ma quali consegne? Non lavoro mica alla Dhl… Io sono ancora qui e non vendo. Sono ironico, ma anche un gran lavoratore. Ma vengo sempre guardato con diffidenza. All’inizio ci rimanevo male, ma adesso no. Ci ho fatto l’abitudine e vado avanti per la mia strada. Anzi, se qualcuno pensa di piegarmi si sbaglia di grosso. Io sono così, se qualcuno vuole un Ferrero diverso non sarà accontentato. Vengo dal cinema, l’apparire è il mio mondo…“.

  • L'esposizione felina a Padova premia il gatto più bello: è svizzero – PadovaOggi

    L'esposizione felina a Padova premia il gatto più bello: è svizzero – PadovaOggi

    Il siberiano black svizzero “Lukun’s Shine” di sei anni di proprietà di Gabriele e Wanda Dadò da Cavergno in Svizzera è il best of best della prima delle due giornate della 47^ Esposizione Internazionale Felina di Padova, mostra- concorso riservata ai migliori esemplari di gatti pluri premiati a livello internazionale, che apre il calendario fieristico dell’associazione nazionale felina italiana. Il migliore tra i cuccioli è il persiano tortie di 4 mesi “Diciotto Carati Anita” di Antonella Bonetti da Verona, mentre il miglior neutro è il siberiano svizzero “You Like me Nazarova della taiga”, sempre di Gabriele e Wanda Dadò da Cavergno.

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    RAZZE E SUPER GATTO. Tra le centinaia di mici di moltissime razze pregiate in gara sabato 9 gennaio alla fiera di Padova ha concorso anche un super gatto, il Maine Coon trevigiano Supreme Champion Felix Coon Titanic campione del mondo 2015, un gigantesco micione di 3 anni (pesa 11 kg) allevato a Villorba da Corinna Polin. In mostra anche razze feline poco frequenti in Italia, come la Neva Masquerade, il gatto ipoallergenico dal mantello idrorepellente, adatto ai climi della Siberia (sua terra di origine) presente in Fiera con un esemplare nato a Mosca e uno a Norimberga e portato da Cinzia Maronilli di Treviso, uno della decina di allevatori italiani di questa specie. Anche domenica si vedranno l’americano Snowshoe portato dall’unico allevatore italiano, Alvise Piccoli di Breda di Piave; i Kurilean Bobtail dalla codina a pon pon della romana Diana Di Natale e i vivacissimi Abissini Lepre di Maurizio Cecere di Lugano (Svizzera); ma anche i Ragdoll dinoccolati, i Chartreux, i Balinesi, i Thai, i Siamesi, i Bengala, British di cui sabato si sono visti molti esemplari e molte altre razze che concorrono a fare del gatto l’animale da compagnia preferito dagli italiani, ma ci sarà anche un’apposita sezione del concorso dedicata agli amatissimi gatti di casa. Se gli acquisti determinano al momento la preferenza per i Maine Coon, in generale i mici sono presenti in ben 7 milioni di case.

    GARA. La gara ricomincia domenica alle ore 9,30 fino alle 19 in fiera a Padova dove saranno presenti alcuni degli esemplari di sabato più altri nuovi. Gli allevatori arrivano da cinque paesi europei: Croazia, Germania, Italia, Polonia, Slovenia e Svizzera e i concorrenti vengono valutati da otto giudici internazionali: Annette Sjödin (Svezia) presidente della Fédération Internationale Féline, Mira Fonsen (Finlandia), Marie Westerlung (Gran Bretagna) e gli italiani Fabio Brambilla, Flavia Capra, Gianfranco Mantovani, Nico Padovano, Katia Pocci. Per i giudizi i mici sono suddivisi nelle 4 categorie previste: I (Persiani ed Esotici), II (peli semilunghi), III (peli corti), IV (Siamesi e Orientali) e all’interno di ogni categoria verranno ulteriormente suddivisi per razza, colore (gruppi) e per classe di concorso a seconda che siano agli inizi della loro “carriera”, che abbiano già vinto qualche gara o siano campioni internazionali. Nella giornata di domenica si terrà la Speciale cuccioli di tutte le razze riferita ai gatti entro i 10 mesi di vita.

  • “I lupi hanno sbranato il mio cane da caccia” – La Nazione

    “I lupi hanno sbranato il mio cane da caccia” – La Nazione

    9 gennaio 2016di GABRIELE NUTI

    Pontedera, 10 gennaio 2016 – «QUANDO mi sono avvicinato i due lupi che stavano sbranando la mia Lea hanno iniziato a ringhiarmi. Ho avuto paura anche perché non avevo il fucile, ma solo un coltello in tasca con il quale potevo fare ben poco». Sono passate due ore da quando Stefano Valeri, il proprietario di Lea, la cagna di sei anni uccisa dai lupi vicino alla Rocca di Pietracassia a Miemo, ha vissuto l’incontro ravvicinato con i predatori. Si è appena ripreso dallo spavento, ma è consapevole di essersela vista davvero brutta. «Non andavano via quei due lupi – racconta Valeri – Ho urlato due, tre, quattro volte. E loro lì, vicino al cane che stavano sbranando. E’ stato terribile. Sono corso di nuovo sulla strada e ho chiesto aiuto ai miei compagni di caccia. Siamo andati in quattro, a quel punto i due animali sono scappati. Altri lupi erano intorno, si sentivano i loro passi, si sentivano ringhiare».

    CACCIATA e paura ieri pomeriggio per le squadre dei cinghialai di Laiatico e Orciatico alla rocca di Pietracassia a Miemo. A un tratto Lea, la cagnetta di Valeri, è entrata nella riserva della tenuta. La squadra cacciava fuori. Forse attratta da un cinghiale, Lea ha superato il confine della riserva e lì ha trovato la morte uccisa dai due lupi visti dal suo padrone. «L’abbiamo ritrovata grazie al gps satellitare collegato al collare – aggiunge ancora Valeri – Altrimenti non l’avrei più ritrovata. In pochissimi minuti i due lupi l’hanno sbranata sull’intero costato».

    ORA anche i cacciatori hanno paura. «In questa stessa zona – dice Nedo Creati, responsabile della squadra di caccia al cinghiale – nelle ultime settimane sono successi altri due episodi come quello capitato a noi. Sempre cani uccisi dai lupi, in pieno giorno. La caccia è importante e ancor di più per noi lo sono i nostri cani. Ma qui il problema ora è per le persone. Alla Rocca di Pietracassia arrivano tanti turisti e visitatori, persone che vanno a passeggio nei boschi o a fare i funghi. I lupi sono diventati pericolosi e come hanno attaccato Lea possono attaccare l’uomo. Contatteremo la provincia e la regione per segnalare che la situazione sta loro sfuggendo di mano. Col sindaco abbiamo già parlato».

    di GABRIELE NUTI

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  • La Crudelia De Mon elvetica che rubava i cani per rivenderli – La Stampa

    La Crudelia De Mon elvetica che rubava i cani per rivenderli – La Stampa

    Crudelia De Mon è svizzera. Anche se l’aspetto fisico è assai diverso dalla filiforme, ma ugualmente perfida, protagonista del famoso film d’animazione «La carica dei 101», la donna che avrebbe rubato almeno tre cuccioli di cocker spaniel da un allevamento di Stella, nell’entroterra di Savona, è stata rintracciata nella Svizzera tedesca grazie a una mobilitazione che ha coinvolto, oltre alle forze di polizia di tre Paesi, centinaia di volontari di associazioni animaliste. Amanti dei quattrozampe che non si fermano davanti ad alcun ostacolo e che hanno costruito una rete informativa da far impallidire Fbi e Cia, capaci di scrutare nei meandri della rete alla ricerca di cuccioli smarriti o rubati. E, come nel film della Disney, il lieto fine è stato assicurato.
     

    A far partire le indagini è stata nei giorni scorsi la denuncia presentata da Simona Saccone Tinelli, titolare dell’allevamento «Cocker Old English Sir» ai carabinieri della cittadina natale del presidente Sandro Pertini: «A fine dicembre mi era stata presentata una sedicente toelettatrice svizzera che voleva adottare due cani – racconta la proprietaria dei cuccioli -. Visitando il terreno di Stella in cui li teniamo, aveva scelto due femmine e nel frattempo un’altra femmina era stata presa da una conoscente. Ma, mentre predisponevo con l’Asl tutti i documenti, ho scoperto che, approfittando del fatto che glieli avevo lasciati in custodia per alcune ore, la signora svizzera si era presa tutti e tre i cani e li aveva portati oltreconfine». Non solo: poco dopo Capodanno altri tre cani sono stati rubati nottetempo dal recinto. E i sospetti si sono subito concentrati sulla quella estemporanea visitatrice.  

    Mobilitazione  

    Ma la Crudelia De Mon elvetica non aveva previsto la reazione dell’allevatrice e delle centinaia di volontari di associazioni animaliste con cui è in contatto. Il colpo di fortuna è arrivato quando i ragazzi di un gruppo svizzero, che conoscono Simona Saccone Tinelli, hanno notato su Facebook l’annuncio di vendita di tre cocker identici a quelli dell’amica savonese. Non è stato un caso, dato che alcune associazioni hanno avviato da tempo un monitoraggio di siti e pagine sospettati di collegamenti con commercianti privi di scrupoli che trattano animali rubati, quindi privi di documenti e vaccinazioni, che vengono perciò venduti senza garanzie oppure ceduti legalmente a laboratori per test scientifici sugli animali. La signora svizzera aveva scritto a un’allevatrice italiana che non aveva soldi per mantenerli ed era fuggita in Sicilia. Ma ha commesso un errore postando su Facebook le foto, scattate durante la visita a Stella, prima di essere in possesso dei cani e promettendoli a un «infiltrato» che si era finto interessato di riceverli a giorni. Quindi è scattato il blitz della polizia elvetica, che ha rintracciato la donna a Zurigo, perquisito la sua struttura e sequestrato uno dei cani rubati. Un altro era già stato adottato da una ignara famiglia, gli altri sono stati rintracciati grazie al microchip in Germania, vicino al confine con la Danimarca. Alla fine tutti e sei sono stati sequestrati dalla Procura svizzera e affidati all’associazione che ha collaborato alle indagini. 

    L’attesa  

    E a Stella ferve l’attesa per il loro ritorno a casa: «Forse pensavano che fossimo piagnucoloni che si chiudono in un angolo – commenta Simona Saccone Tinelli – invece siamo battaglieri e non ci fermiamo. Ora faremo una pagina Facebook con foto e numeri di microchip dei cani rubati che ci verranno segnalati. Chissà quante persone pensano di aver smarrito un cane e invece è finito in questi giri».  

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  • Cane sbranato dai lupi durante una battuta al cinghiale – Il Tirreno

    Cane sbranato dai lupi durante una battuta al cinghiale – Il Tirreno

    LAJATICO. A caccia ai cinghiali con i lupi pronti ad attaccare. È quanto è successo il 9 gennaio, vicino alla rocca di Pietracassia, durante la consueta battuta di caccia al cinghiale nel comune di Lajatico, quasi al confine con Chianni.Circa 80 persone (cacciatori di Lajatico e Orciatico) hanno partecipato alla battuta di caccia al cinghiale, uccidendone almeno cinque o sei. Durante le fasi della cattura uno dei cani al seguito dei cacciatori si è allontanato dal gruppo. Dopo circa un’ora l’animale è stato rinvenuto, grazie al sistema satellitare (ogni cane ha collare che viene controllato con un sistema elettronico). Purtroppo era stato ucciso e dilaniato dai lupi. È una femmina di razza segugio, di 6 anni, di nome Lea, di proprietà di Stefano Valeri.Il proprietario era insieme al capocaccia della squadra di Lajatico, Nedo Creati, quando la cagnolina è stata sbranata da un branco di lupi, avvistati in atteggiamento aggressivo verso le persone. Il cane ucciso è stato recuperato. E poi è stato visionato dal sindaco Alessio Barbafieri e da Emilio Iacorossi, ex commissario della Forestale in pensione. Un episodio che ha creato una grande preoccupazione a Lajatico. Mai i lupi si erano avvicinati così tanto all’uomo e ai paesi.«Il cane riportava segni di aggressione al collo e completo svuotamento dell’addome e di una parte del torace. I segni dell’aggressione sono identici ad altri casi di uccisione verificatesi nei Comuni limitrofi. Contatteremo subito l’assessore regionale Marco Remaschi per avere indicazioni sulla gestione del problema», ha detto il sindaco Barbafieri.Ormai gli avvistamenti di lupi o il ritrovamento di carcasse di animali morti fanno ritenere che il lupo sia da considerare sempre più presente sulle colline della provincia pisana. Soltanto pochi giorni fa, a Pomarance, un gruppo di cacciatori, all’alba del 2 gennaio, ha trovato lungo il fiume Cecina la carcassa di un lupo che era stato ucciso. La polizia provinciale è stata avvisata. I motivi dell’uccisione dell’animale, al momento, sono ignoti, potrebbero essere riconducibili al bracconagggio o, come pensano gli stessi animalisti, imputabili ai pastori che vogliono proteggere le loro greggi. Sono ipotesi, ma su questa ricostruzione delle cause dellamorte dell’animale si è scatenata una guerra di commenti su internet tra gli animalisti e chi, invece, pensa che siano necessarie misure per il contenimento dei lupi nel timore che possano attaccare altri animali, come è accaduto il 9 gennaio sulle colline tra Lajatico e Miemo.