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  • Sfilata aperta a cani di razza e meticci allo Sgamboggio – ForlìToday

    Sfilata aperta a cani di razza e meticci allo Sgamboggio – ForlìToday

    Sabato si terrà la terza sfilata aperta a cani di razza e meticci, organizzata dal Comitato di Quartiere “Il Poggio” di Forlì.  L’evento, come per le precedenti edizioni si terrà allo “Sgamboggio”, l’area di sgambatura realizzata in via dei Pescheti angolo via Brugnola e prenderà il via a partire dalle 18.

    Amici a quattro zampe e rispettivi padroni sfileranno per conquistare i titoli di “miglior meticcio”, “miglior cane di razza” e “migliore taglia piccola”. In particolare l’ultima categoria è aperta ai bimbi fino a 10 anni che si presenteranno con un cucciolo fino a sei mesi o con un cane di piccola taglia. L’iscrizione è completamente gratuita e può essere effettuata direttamente prima della sfilata, ma entro le 17,30. Per le pre iscrizioni e informazioni, invece, è possibile contattare Milena Comandini (t. 3396637934 – milena.comandini@yahoo.it). Al termine della sfilata si terrà un buffet allestito dai volontari di Poggio e realizzato anche grazie al sostegno di piccoli e grandi sponsor del mondo imprenditoriale cittadino. 

    Per i cani iscritti è obbligatorio essere di età superiore ai 4 mesi. I guinzagli non devono essere superiori ai 150 cm e i padroni devono portare con sé la museruola (da applicare in caso di necessità). I proprietari sono responsabili di qualsiasi danno arrecato dal proprio cane a persone, animali o cose. Il proprietario, inoltre è obbligato ad essere in regola con l’iscrizione all’anagrafe canina e con le principali vaccinazioni. E’ vietata l’iscrizione e l’accesso ai cani femmina in calore.

    Attendere un istante: stiamo caricando la mappa del posto…

  • Cani e gatti abbandonati, numeri ancora altissimi – Gazzetta di Reggio

    Cani e gatti abbandonati, numeri ancora altissimi – Gazzetta di Reggio


    I numeri lasciano senza parole: ogni anno vengono abbandonati in Italia 80.000 gatti e 50.000 cani. E sono cifre arrotondate per difetto, soprattutto per i gatti, che sono in pole position per l’errata e – se mi è permesso – stupida convinzione che un gatto abituato alle crocchette di casa sia in grado di procurarsi il cibo da solo.
    gatto, preferendo affrontare 2.000 chilometri con un trasportino piuttosto che abbandonare il suo micio.

    In Italia, basta alzare il telefono e contattare pensioni, dog sitter, amici, parenti… —

    *Veterinario Ausl

  • L'ABBANDONO DEGLI ANIMALI COME MISURA DI DISUMANITA' – Lettera43

    L'ABBANDONO DEGLI ANIMALI COME MISURA DI DISUMANITA' – Lettera43

    Il privilegio di essere solo vita per tutta la vita

    Sviluppatasi in epoche di forte mutamento culturale culminanti con la nascita di una mentalità ecologista, la sensibilità ambientale portò al riconoscimento della condizione animale come paradigma interpretativo dell’esistenza delle creature non umane. Più in generale il rapporto uomo-animale come sorgente di modelli di civilizzazione, determinava un passaggio da una cultura di disposizione piena della vita delle creature non umane ad un riconoscimento dell’organizzazione, specificità e dignità di una storia del vivente capace di proporre un senso che spettava a noi umani interpretare correttamente al di là di ogni abuso o semplificazione. La scoperta della condizione animale avveniva all’interno delle normali lotte per l’attribuzione di diritti ai gruppi sociali che ne erano privi e fu proprio nella fattispecie dell’attribuzione di diritti che prese forma questa grande trasformazione nei rapporti tra condizione umana e naturale. Qualcuno sostenne che dando tangibile riconoscimento alla condizione animale fuori di sé, l’essere umano tardo-moderno rinunciasse lucidamente alla valorizzazione normativa della condizione biologica dentro di sé, sottolineando il dominio delle ragioni della storia su quelle del vita (della cultura sulla natura) e ricercando un ulteriore pretesto per consegnarsi all’ordine socio-culturale da lui costruito che ne definiva del tutto il destino evolutivo sulla terra sottraendolo alle dinamiche selettive di quei processi evoluzionistici che anche a Papa Giovanni Paolo II° fecero dire che la teoria di Darwin era molto più di una teoria. In un volume collettivo di qualche anno fa il filosofo Massimo Cacciari sosteneva che, anche se in modi diversi, tutte le civiltà hanno immaginato nell’animale la loro grandezza e la loro miseria. In altro modo, il filosofo Felice Cimatti afferma che nonostante gli animali siano nelle nostre case noi non riusciamo propriamente a capire la loro realtà; siamo sorpresi ed affascinati dalla loro non-umanità, ma continuiamo ad ignorare l’animalità che loro, facendosi amare, ci invitano a valorizzare come dato originario. Chiunque abbandoni un animale rischia di risponderne penalmente in base all’art. 727 del Codice Penale (si va da un anno di arresto ad un’ammenda che varia dai 1.000 ai 10.000 euro). Studi recenti sul fenomeno dell’abbandono di animali stabiliscono che le principali motivazioni sono da ricondurre a cucciolate indesiderate, cambi di domicilio, perdita del lavoro, allergie di qualche membro della famiglia, ricovero in ospedale del proprietario o nascita di un figlio. Le ragioni degli abbandoni tendono a cambiare nel tempo con un aumento dei fattori economici alla base di tali decisioni. La relazione con l’animale domestico ha radici biologiche profonde che coinvolgono meccanismi comportamentali e sociali in cui l’uomo è un accudente che rende il suo animale soggetto di attenzioni e proiezioni. Che la valutazione culturale del rapporto con l’animale dica molto della qualità relazionale tra esseri umani all’interno di una data epoca è risaputo e che prendersi cura degli animali sia un pregio e non un difetto appare ovvio, anche se spesso vi sono eccessi che rivelano realtà più complesse. E’ il caso di quelle persone che sviluppano un attaccamento morboso nei confronti degli animali da affezione, trovando più facile sviluppare empatia nei loro confronti piuttosto che verso gli esseri umani. Persone che nulla ci comunicano – dentro involucri espressivi stereotipi e regolati – possono mostrare una grande carica sentimentale per gli animali domestici perché nell’interazione uomo-animale si enfatizzano l’ingenuità, e l’affettività spontanea quanto incondizionata di cani e gatti, con gli incoercibili sentimenti di tenerezza che evocano. Così, quando gli animali vengono antropomorfizzati, le frustrazioni degli umani sono compensate di fronte alla fedeltà indiscutibile dei loro amici a quattro zampe. Dall’altro lato, va rimarcata l’assurda violenza dell’abbandono. I luoghi scelti per l’abbandono sono spesso non-luoghi, situazioni di traffico, percorrenze anonime, ecc. che cancellano rapidamente le tracce dell’infamia con una strada, un parcheggio o un’area di sosta che consentono facilmente di cancellare il ricordo dell’emozione affidata ad una creatura che abitò la nostra vita. Nell’abbandono si muta rapidamente un essere vivente in oggetto, con un golpe emotivo lucidamente agito, un crimine della coscienza che coinvolge gli altri dentro un contagio di responsabilità, moltiplicando a danno del povero animale l’evidenza di un’incapacità affettiva. L’animale domestico, al momento dell’abbandono aspetta ansioso il suo padrone, fiducioso nei primi minuti e poi deluso da chi credeva amico. Quando l’animale si rende conto di essere stato abbandonato, subentrano le fin troppo note cronache estive. Qui possiamo solo immaginare il prevedibile percorso a ritroso che l’animale è costretto a fare nella vicenda evolutiva della sua domesticazione. Chi abbandona lo fa anche nelle adiacenze di chi ama gli animali domandando di prendersi cura anche delle proprie, inesistenti, capacità di amare gli animali. Quella incapacità rivela un pericoloso scricchiolio nella valutazione della realtà emozionale dell’esistente; è da questo lato che la violenza sugli animali sa essere, di epoca in epoca, un fedele indicatore della tenuta culturale dei rapporti tra ragione e sentimento, bios-logos, amore e morte. Chi ama gli animali e ne riceve surrettiziamente un altro abbandonato, viene posto nella difficile alternativa di sperimentare comunque quella violenza dell’abbandono che ha sempre rifuggito nella relazione di accudimento con i propri animali. Infame è profittare dell’abbondanza di un sentimento per metterlo contro sé stesso costringendo chi vive la dignità della propria ricchezza sentimentale a sperimentare proprio ciò da cui ritiene giusto guardarsi. L’innocenza saggia degli animali sta ben oltre queste situazioni ricorrenti e ci interroga forte e gaia, termometro autentico di un senso della vita situato prima di ogni socialità e di ogni diritto. E’ appena il caso di ricordare l’emergenza dei branchi di cani abbandonati e re-inselvatichiti, restituiti ad una istintualità ferocemente orgogliosa del proprio abbandono, oppure – sul versante opposto – le vicende di cani che, perdendo i lori padroni, si lasciano morire sulla loro tomba mostrandosi campioni di quella vita capace di svelare la sua forza solo a chi vuole vedervi il tempo propizio per un amore autentico. L’animalità reificata ed offesa, celebrata ed amata è uno specchio implacabile delle capacità/incapacità umane di mostrarsi degne del posto attribuitesi nell’ordine del vivente.

    Rossano Buccioni

  • Porticello, polemiche sul bimbo azzannato da un cane. L'Asva: “Se … – Il Gazzettino di Sicilia

    Porticello, polemiche sul bimbo azzannato da un cane. L'Asva: “Se … – Il Gazzettino di Sicilia

    A seguito dell’incidente che ha visto coinvolto un bambino sul lungomare di Porticello, a Santa Flavia, vicino Palermo, azzannato al volto e alle gambe da un cane randagio, è intervenuta sull’argomento l’Asva, l’Associazione Siciliana Volontari Animalisti, che dopo essere andata sul posto per verificare quanto accaduto, ha scritto un post sulla propria pagina Facebook.

    “Un altro caso di morsicatura, questa volta a Porticello!
    Era da anni che non si registravano morsicature a danno di bambini, e adesso ci stiamo domandando il perché due casi nel giro di pochi giorni (il primo caso cui si riferiscono è quello accaduto a Bagheria, ndr).
    Anche in questo caso siamo corsi sul posto per verificare la dinamica della vicenda e sembra che il cane abbia aggredito il bambino che giocava con altri bambini, a pallone. Tuttavia, qualcuno ci ha riferito che l’animale è stato oggetto di violenza con lancio di sassi! È stato allertato il servizio veterinario dell’Asp, che è intervenuto sul posto per le verifiche del caso. Il bambino è stato accompagnato in ospedale e presenta delle ferite per fortuna guaribili. Al bambino auguriamo una pronta guarigione, ma ci teniamo a sottolineare che quello che vedete in foto è il cane che ha aggredito. È evidente che la sua aggressività è ricollegabile a un evento specifico e ben definito. Cogliamo l’occasione per invitare tutti i cittadini che dovessero imbattersi in un cane vagante, di non manifestare segnali di violenza preventiva, ma al contrario di ignorare l’animale. In questo caso il cane ignorerà anche voi!”.

    Un post che ha ricevuto molti commenti, tra chi appoggia quanto scritto dall’associazione e chi li attacca, raccontando di come il cane abbia aggredito il bambino che correva col pallone senza che fosse stato vittima di un lancio di sassi.

    E mentre a Palermo un cane, questa volta domestico, ha staccato a morsi il braccio di una ragazza, su questa vicenda resta una sola certezza: l’urgenza di azioni politiche di lotta al randagismo efficaci.

    UN ALTRO CASO DI MORSICATURA, QUESTA VOLTA A PORTICELLO!Era da anni che non si registravano morsicature a danno di…

    Pubblicato da Asva Sicilia su Mercoledì 18 luglio 2018

  • Altri due cani morti per i «bocconi» A Susà nuovo allarme per le esche – l'Adige – Quotidiano indipendente del Trentino Alto Adige

    Altri due cani morti per i «bocconi» A Susà nuovo allarme per le esche – l'Adige – Quotidiano indipendente del Trentino Alto Adige

    È di nuovo emergenza bocconi avvelenati a Susà. Nei giorni scorsi, due cani lupo sono morti per aver ingerito con molta probabilità delle esche intrise di veleno o pesticidi, come peraltro già accaduto nella zona nei mesi scorsi.
    Infatti Susà, con la vicina frazione di Canale e, da ultimo, anche a Valcanover, non è nuova a gesti di questo tenore: le ordinanze del sindaco per richiamare l’attenzione di tutti sono state molteplici negli anni scorsi. 
    L’ultima in tal senso è di fine maggio, per la conferma di esche avvelenate a Valcanover dopo alcuni esami effettuati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: l’agente velenoso utilizzato è più o meno sempre lo stesso, ossia del comune veleno per topi o in alcuni casi un mix di pesticidi che si usano a casa o in agricoltura.
    Insomma tutta la zona non è nuova ad eventi del genere, nei quali purtroppo ad avere la peggio sono sempre gli animali. Ad essere colpiti sono principalmente i cani che, passeggiando accompagnati o da soli, ingeriscono questi bocconi che causano molte sofferenze e molto spesso portano alla morte dell’animale; dato tuttavia l’abbandono di queste esche in zone molto accessibili, potenziale vittima di questi gesti è anche la fauna selvatica.
    In alcuni casi un intervento tempestivo dal veterinario può salvare la vita dei compagni a quattro zampe, ma si può parlare di fenomeni davvero fortunati.
    L’anno scorso proprio a Susà era intervenuto anche Blaky, cane da ricerca, con il suo conduttore Mirco Nicolazzo dell’Unità cinofila anti veleni «Dog Angel» di Bolzano che aveva compiuto alcune uscite ritrovando altre quattro esche sospette.
    Il mese scorso, sempre a Susà, un altro cane si era sentito male dopo i trattamenti alle coltivazioni di ciliegie: mangiando dell’erba nei pressi delle piante, il cane aveva involontariamente ingerito anche dei pesticidi rimasti sugli steli, causando il malessere.
    L’allarme di questi giorni sta correndo veloce sulle pagine Facebook della città di Pergine e quelle degli animanti degli animali di tutto il Trentino, dove molti cittadini allarmati chiedono interventi e provvedimenti seri per dare un freno, e possibilmente estirpare del tutto, quella che viene definita una vera e propria «piaga». Molti richiedono fototrappole o agenti in borghese per cercare finalmente di dare un volto a chi compie questo reato. 
    «Susà non è una metropoli» scrive una cittadina, come a invitare di muoversi velocemente per individuare il responsabile. Di certo è lanciata l’allerta per i padroni dei cani: meglio essere cauti, e stare attenti tenendo i propri animali al guinzaglio. Ogni segnalazione va fatta alle autorità competenti, Polizia Locale in primis.

  • A Susà nuovo allarme per le esche – l'Adige – Quotidiano indipendente del Trentino Alto Adige

    A Susà nuovo allarme per le esche – l'Adige – Quotidiano indipendente del Trentino Alto Adige

    È di nuovo emergenza bocconi avvelenati a Susà. Nei giorni scorsi, due cani lupo sono morti per aver ingerito con molta probabilità delle esche intrise di veleno o pesticidi, come peraltro già accaduto nella zona nei mesi scorsi.
    Infatti Susà, con la vicina frazione di Canale e, da ultimo, anche a Valcanover, non è nuova a gesti di questo tenore: le ordinanze del sindaco per richiamare l’attenzione di tutti sono state molteplici negli anni scorsi. 
    L’ultima in tal senso è di fine maggio, per la conferma di esche avvelenate a Valcanover dopo alcuni esami effettuati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: l’agente velenoso utilizzato è più o meno sempre lo stesso, ossia del comune veleno per topi o in alcuni casi un mix di pesticidi che si usano a casa o in agricoltura.
    Insomma tutta la zona non è nuova ad eventi del genere, nei quali purtroppo ad avere la peggio sono sempre gli animali. Ad essere colpiti sono principalmente i cani che, passeggiando accompagnati o da soli, ingeriscono questi bocconi che causano molte sofferenze e molto spesso portano alla morte dell’animale; dato tuttavia l’abbandono di queste esche in zone molto accessibili, potenziale vittima di questi gesti è anche la fauna selvatica.
    In alcuni casi un intervento tempestivo dal veterinario può salvare la vita dei compagni a quattro zampe, ma si può parlare di fenomeni davvero fortunati.
    L’anno scorso proprio a Susà era intervenuto anche Blaky, cane da ricerca, con il suo conduttore Mirco Nicolazzo dell’Unità cinofila anti veleni «Dog Angel» di Bolzano che aveva compiuto alcune uscite ritrovando altre quattro esche sospette.
    Il mese scorso, sempre a Susà, un altro cane si era sentito male dopo i trattamenti alle coltivazioni di ciliegie: mangiando dell’erba nei pressi delle piante, il cane aveva involontariamente ingerito anche dei pesticidi rimasti sugli steli, causando il malessere.
    L’allarme di questi giorni sta correndo veloce sulle pagine Facebook della città di Pergine e quelle degli animanti degli animali di tutto il Trentino, dove molti cittadini allarmati chiedono interventi e provvedimenti seri per dare un freno, e possibilmente estirpare del tutto, quella che viene definita una vera e propria «piaga». Molti richiedono fototrappole o agenti in borghese per cercare finalmente di dare un volto a chi compie questo reato. 
    «Susà non è una metropoli» scrive una cittadina, come a invitare di muoversi velocemente per individuare il responsabile. Di certo è lanciata l’allerta per i padroni dei cani: meglio essere cauti, e stare attenti tenendo i propri animali al guinzaglio. Ogni segnalazione va fatta alle autorità competenti, Polizia Locale in primis.

  • Scuola Italiana Cani Salvataggio, dimostrazione presso Punta … – h24 notizie

    Scuola Italiana Cani Salvataggio, dimostrazione presso Punta … – h24 notizie

    Scuola Italiana Cani Salvataggio, dimostrazione presso Punta Stendardi a Gaeta

    Venerdì 20 luglio alle ore 14.30 presso Punta Stendardo (Caserma “Bausan) tutti, cittadini e turisti potranno assistere liberamente ad una simpatica e spettacolare dimostrazione con i cani da salvataggio a cura della S.I.C.S. sede di Roma. La volontà di aprire al pubblico favorendo l’ accesso alla Scuola Nautica della Guardia di Finanza a tutti, in maniera tale da ammirare una esibizione particolarmente emozionante ed in una location suggestiva, nasce dalla spiccata sensibilità del Comandante della stessa Scuola Col. Costanzo Ciaprini.

    La Scuola Italiana Cani Salvataggio, è la più grande organizzazione nazionale dedicata alla preparazione dei cani e dei loro conduttori, le così dette Unità Cinofile, il cui obiettivo principale è l’addestramento al salvataggio nautico dei cani di tutte le razze, purché abbiano spiccate doti di acquaticità e un peso superiore ai trenta chili.

     Per comprendere appieno la loro importanza, si pensi che solo l’Unità Cinofila è in grado di effettuare la rianimazione in acqua, impossibile senza l’aiuto del cane. I cani da salvataggio raggiungono performances notevolissime di potenza e resistenza: un unico cane è capace di trainare un battello con a bordo fino 30 persone, e di effettuare prove di resistenza di nuoto su distanze comprese tra i 300 mt. e i 4 Km in cui cane e conduttore nuotano insieme fianco a fianco per abituarsi alla perfetta sinergia nel lavoro di salvataggio in acqua. La scuola organizza, unica in Italia, corsi per istruttori, al fine di trasmettere ad altri le esperienze e la professionalità raggiunta in tutti questi anni di lavoro insieme ai cani rilasciando ogni anno, su esame, il Brevetto di Salvataggio S.I.C.S. riconosciuto dal Ministero Trasporti e Navigazione al fine del servizio di salvataggio, in accordo con il comando Generale delle Capitanerie di Porto – MARICOGECAP. Nel 1997 il Brevetto rilasciato dalla Scuola Italiana Cani Salvataggio è stato aggiornato sulla base dell’esperienza congiunta di Ferruccio Pilenga, presidente nazionale della SICS nonché Comandante Unità Soccorso e di Donatella Pasquale, Vice presidente nazionale SICS ed Ufficiale Commissario SICS. La Scuola Italiana Cani Salvataggio è inoltre l’unica struttura a livello europeo ad organizzare annualmente corsi di Elisoccorso per Cani da Salvataggio e collaborare regolarmente nel corso di svariate esercitazioni con tutti i nuclei elicotteristi italiani (Soccorso Aereo Aeronautica Militare Italiana, Guardia di Finanza).

    Leggi anche…

  • Viaggiare in traghetto con il tuo amico a quattro zampe – Varese News

    vario

    Non rinunciare alla tua vacanza estiva, scopri come è facile viaggiare in traghetto col tuo amico a quattro zampe, e vivere il tuo viaggio spensierato e in compagnia!

    Poche e semplici regole prima di partire per il tuo viaggio in nave, segui i consigli e le direttive europee per far viaggiare il tuo amico fido.

    Prima di imbarcarti su un traghetto con il tuo amico a quattro zampe ricorda che dovrai:

    • essere in possesso del passaporto europeo, rilasciato dalle asl, che attesta le vaccinazioni a cui il cucciolo è stato sottoposto, il numero di microchip e la sua foto.
    • sottoporre il tuo amico a quattro zampe a delle analisi del sangue, che possano comprovare trattamenti anti zecche e tenia.
    • essere in possesso del libretto delle vaccinazioni, che contiene anche i dati anagrafici del tuo animale e che attesta l’avvenuta antirabbica non prima di 21 giorni dalla data della partenza.

    Le compagnie di navigazione offrono varie e differenti soluzioni per far viaggiare a bordo il tuo animale domestico.

    Esistono compagnie con cabine dedicate, questo significa che puoi scegliere di viaggiare in cabine con servizi e portare il tuo cane o gatto all’interno.

    Altre soluzioni di viaggio sono dei box/cucce dedicati ad accogliere il tuo amico a quattro zampe per la durata della traversata.

    Entrambe le soluzioni sono prenotabili anticipatamente ed hanno un costo aggiuntivo che varia dalle 20 euro per il box fino a 50 euro per la cabina pet.

    Se la traversata è diurna, oppure se hai il piacere di viaggiare in nave senza una sistemazione in cabina, il tuo amico fido resta con te sempre negli spazi aperti della nave ed il suo passaggio nave è gratuito!

    Consigli e comportamento da avere a bordo durante la traversata:

    • non far mancare mai una ciotola d’acqua al tuo “amico” e farlo viaggiare a stomaco vuoto;
    • paletta e sacchetti igienici per raccogliere i bisogni sempre a portata di mano!
    • guinzaglio sempre attaccato, anche per non rischiare di perdervi di vista
    • e a tal proposito porta con te sempre una foto del tuo amico a quattro zampe potrebbe esserti utile!

    Per conoscere tutte le compagnie di navigazione che effettuano anche trasporto degli animali domestici, visita il sito Netferry. Netferry è il portale di prenotazione di traghetti che ti aiuta in ogni momento a sapere orari, rotte e costi dei traghetti nel Mediterraneo.

  • Fermo. In arrivo due nuove aree cani a Lido Tre Archi e … – Informazione.Tv

    Fermo. In arrivo due nuove aree cani a Lido Tre Archi e … – Informazione.Tv

    Fermo. In arrivo due nuove aree cani a Lido Tre Archi e Campiglione. Nel frattempo la giunta approva il regolamento per la fruizione di questi spazi

    Nell’ultimo biennio l’amministrazione ha realizzato aree attrezzate per lo sgambamento e svago nelle zone di via Appennini e via Rubens, che si sono aggiunte a quella già presente in via Bellesi e a quelle in corso di realizzazione a Lido Tre Archi e a Campiglione.

    L’esigenza di creare ulteriori due aree nella zona di Campiglione (via Malintoppi) e Tre Archi scaturisce dal fatto che gli spazi pubblici, in particolare le aree verdi, sono spesso utilizzati, per la loro estensione e conformazione, anche come zone dove far correre liberi i cani: per questo la Giunta ha ritenuto necessario, parallelamente all’individuazione e alla realizzazione dei nuovi spazi, prevedere anche una serie di regole, alla cui osservanza sono tenuti proprietari e conduttori dei cani.

    “Credo che quello di prevedere aree cani in più zone di questa città sia un gesto di grande apertura verso gli appassionati degli animali a quattro zampe – ha detto il Sindaco Paolo Calcinaro -. Tuttavia a fronte di questo chiediamo maggiore sensibilizzazione per l’uso dei marciapiedi, delle vie pubbliche, specie del centro storico, delle aree verdi, del lungomare. Offriamo servizi ma chiediamo sempre maggiore attenzione: abbiamo anche una convenzione con la Lida per la repressione di comportamenti non urbani. Per chi volesse inoltre adottare un cane abbiamo inserito un link sul sito comunale per consultare le loro foto per le adozioni, a beneficio di chi non può andare di persona nella struttura convenzionata o vuole farsi un’idea iniziale”.

    “Dall’inizio del nostro mandato – ha detto l’assessore all’ambiente Alessandro Ciarrocchi – abbiamo posto particolare attenzione al tema dell’affidamento dei cani realizzando un bando europeo per il servizio di cattura e custodia. Ora, nell’ottica di favorire sempre più le adozioni, abbiamo pensato di estendere l’adottabilità su base regionale garantendo comunque sempre il controllo sull’effettività delle adozioni: stiamo studiando con le associazioni animaliste anche delle iniziative pubbliche per favorire una maggiore sensibilizzazione verso l’adozione dei cani, magari inserendo delle premialità per chi sceglie di adottarne uno. Per quello che concerne i servizi alla cittadinanza abbiamo, invece, inserito nuove aree proprio per venire incontro a varie esigenze manifestate dai residenti, che sempre più frequentemente affollano le aree cani tanto da rendere anche necessaria la predisposizione di un apposito regolamento che disciplini i comportamenti da tenere, nell’interesse primario della proficua fruizione delle strutture”.

    “Un plauso all’Amministrazione Comunale che ha subito recepito quanto avevamo rappresentato, sulla base delle richieste che ci erano arrivate, proprio per un’area ad hoc a Lido Tre Archi – ha detto Luciano Romanella, Presidente del Movimento animalista provinciale – si tratta di uno spazio necessario, che mancava. Una collaborazione da ambo le parti che dà risultati”.

    In particolare, in sintesi, il regolamento per la fruizione delle aree di sgambamento prevede che: per motivi di sicurezza, l’accesso all’area di sgambatura è riservato esclusivamente ai proprietari/conduttori e ai loro cani; i cani possono essere lasciati liberi da guinzaglio purché sotto il controllo dell’accompagnatore; ogni conduttore è responsabile del proprio cane, i proprietari/conduttori di cane potranno permanere nell’area per un periodo massimo di 30 minuti nel caso in cui altri cani, con lui incompatibili, stiano aspettando di accedere, comunque per un tempo massimo di 4 ore giornaliere; il proprietario/conduttore del cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso, ogni cane che accede all’area deve essere dotato di microchip o di tatuaggio di riconoscimento che lo identifichi all’anagrafe Canina del Comune di residenza. Fra i divieti si ricordano: è vietata la somministrazione di cibo ai cani all’interno dell’area di sgambatura, introdurre nelle aree qualsiasi tipo di veicolo, ad eccezione dei mezzi autorizzati, sono vietati i giochi. La funzione di vigilanza sull’utilizzo delle aree comunali di sgambamento e svago per cani è svolta dal Comando di Polizia Municipale, coadiuvato dalle Associazioni che svolgono attività di vigilanza in convenzione.

     

    Sempre la Giunta Comunale ha deliberato anche la modifica del criteri di adozione dei cani presenti presso il canile convenzionato (Gazzoli Simone – Tutto per il cane), estendendo la possibilità di adozione a tutti i cittadini maggiorenni residenti nella Regione Marche, al fine di garantire un più ampio numero di adozioni dei cani presenti in canile. Una decisione assunta in virtù del fatto che l’assunzione di criteri per l’adozione persegue la finalità di incentivare quella dei cani randagi ritrovati e catturati sul territorio comunale. In particolare, i criteri prevedono che i soggetti maggiorenni residenti nella Regione Marche, disponibili a ricevere in adozione un cane randagio ricoverato presso il canile, dovranno rivolgere apposita istanza al comune di Fermo con la quale ne richiedono l’affidamento, come da modello predisposto dall’ufficio competente, completa dei dati informativi del richiedente.

    Una particolare novità è rappresentata dal fatto che chi è interessato ad un’adozione, potrà accedervi attraverso il sito web del Comune https://www.comune.fermo.it/it/adozione-canina/ e visionare i cani da adottare.

  • Palermo, 23enne aggredita da pitbull; braccio destro staccato a morsi – il Giornale

    Palermo, 23enne aggredita da pitbull; braccio destro staccato a morsi – il Giornale

    Il terzo episodio di aggressione da parte di un cane si verifica nel giro di pochi giorni nella zona di Palermo e nella provincia, stavolta con dei risvolti davvero cruenti e drammatici e con dei danni, purtroppo, irreparabili. Nei giorni scorsi, le vittime erano stati due bimbi, fortunatamente salvati in tempo grazie a tempestivi interventi di soccorso.

    È andata invece ancora peggio alla ragazza di 23 anni che oggi è stata vittima dell’attacco violento da parte di un pitbull nella sua abitazione di via Agnetta a Villagrazia, nel capoluogo siciliano. Il cane del compagno e convivente della ragazza l’ha improvvisamente aggredita e morsa al braccio destro, che le è stato letteralmente staccato; anche la madre della giovane è rimasta ferita ad una mano nel tentativo di strappare la figlia dalle fauci dell’animale inferocito.

    Sul posto è arrivato il personale sanitario del 118 e le forze dell’ordine, allertate immediatamente dai vicini di casa, allarmati dalle lancinanti urla di dolore udite.

    Trasportata d’urgenza all’ospedale Civico di Palermo, la 23enne è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico che, stando alle notizie più recenti, non dovrebbe permetterle comunque di recuperare l’uso dell’arto. Ancora in corso le indagini degli inquirenti.