Stai visualizzando 2 post - dal 1 a 2 (di 2 totali)
  • Autore
    Post
  • #3680
    andrea
    Partecipante

    lumachicidi, topicidi ed erbicidi continuano a far strage

    gli effetti devastanti delle diverse sostanze tossiche, fra cui la stricnina, che possono essere ingerite. i primi interventi di pronto- soccorso

    la stretta convivenza dei cani, sia in campagna sia in città, con un mondo piegato alle esigenze dell’uomo, fa sì che sovente essi possano venire a contatto con numerosi prodotti chimici, farmaci, fertilizzanti, insetticidi. tutte sostanze immancabilmente necessarie al nostro buon vivere ma che, non di rado, se utilizzate in maniera inconsapevolmente non idonea, non custodite, o addirittura come esche dolose per gli stessi cani, possono divenire molto pericolose, spesso mortali per i nostri ausiliari. lunga è la lista delle sostanze chimiche di sintesi che gli animali ed in particolare il cane, possono ingerire, inalare, semplicemente toccare, e in grado di recare danni talvolta irreversibili. indubbiamente, tra le categorie di più facile reperibilità per cani e uomini, troviamo:
    insetticidi – molluschicidi – rodenticidi erbicidi – glicole etilenico – stricnina
    e se, lungimirante oculatezza è stata dimostrata, da gran parte dei paesi civili, nel non rendere più reperibile una sostanza quale la stricnina, topicida che ha rappresentato per anni una delle più temibili situazioni d’emergenza per i veterinari, nulla si può probabilmente fare contro un progressivo “miglioramento” delle potenzialità di tanti tossici, rapidamente letali a basse dosi, sempre più appetibili per gli animali, difficilmente individuabili mediante analisi di laboratorio. e così, il buon senso che salva il mondo ci corre di nuovo in aiuto: prestiamo attenzione a non rovesciare per terra tali prodotti, non custodiamoli in luoghi accessibili ai nostri cani, abbandonati, magari, in un sottoscala facilmente raggiungibile. se portiamo in passeggiata il nostro ausiliare in città, facciamo attenzione ai cartelli che allarmano sulla recente esposizione di esche per topi nella zona, facciamoci sempre spiegare in maniera accurata come, quando e in che quantità utilizzare determinati prodotti tossici se il cane ha la cattiva abitudine d’ingerire tutto ciò che di animale o minerale esiste proteggiamolo con una museruola nelle passeggiate in parchi cittadini, più esposti a derattizzazioni, o nelle campagne dove evidentemente sono stati sparsi erbicidi. tutta la nostra oculatezza non ci salverà dalla cattiva indole di chi espone esche con la precisa finalità di nuocere ai cani, ma almeno ci tutelerà da numerosi incidenti facilmente evitabili.

    insetticidi
    queste sostanze sono generalmente utilizzate per il controllo degli ectoparassiti (parassiti esterni) sugli animali, sulle piante da giardino e nelle coltivazioni intensive. le componenti principali sono rappresentate da organofosforici e carbamati. essi possono determinare grave avvelenamento, se ingeriti, entro pochi minuti, massimo un’ora; se vi è stato solo contatto cutaneo, possono necessitare di più tempo ma, anche in quantità piuttosto basse, la sintomatologia determinata è molto grave. si avrà abbondante salivazione, defecazione e urinazione incontrollate, forti tremori muscolari fino alle convulsioni. talvolta il cane assume una tipica andatura rigida definita “a cavalletto” e le sue pupille diventano come una capocchia di spillo. possono seguire gravi complicazioni respiratorie, con edema polmonare, cianosi e morte. l’intervento tempestivo del veterinario può salvare il cane mediante atropina, anticonvulsivanti e ossigenazione, ma le lesioni riportate spesso a cuore, fegato e reni risultano generalmente irreversibili e possono rendere il soggetto inidoneo all’attività venatoria.

    molluschicidi
    sono sostanze utilizzate per uccidere lumache e chiocciole nei nostri orti e sono costituite prettamente dalla metaldeide. la tossicità di questo veleno è molto alta, considerando che i sintomi, già visibili ad un’ora dall’ingestione, si possono avere anche per una quantità di 1,8 gr per un cane di 10 kg. purtroppo, la finalità con cui essi sono prodotti, fa sì che debbano risultare particolarmente appetibili per i molluschi e, con l’aggiunta industriale di melassa, diventano fortemente accattivanti anche per i nostri cani. estremamente irritante per la mucosa gastrica, la metaldeide provoca rapidamente vomito, correlato ad abbondante salivazione, dolore addominale, tremori fino a convulsioni, febbre, scoordinamento nei movimenti fino allo spasmo muscolare. l’intervento del veterinario deve essere assolutamente tempestivo, basato su farmaci che agiscano contro la sintomatologia, non esistendo un antidoto a tale tossico. se ancora possibile, sarà indotto il vomito ma, se i sintomi sono già cominciati, l’unica via da percorrere è quella di controllare lo stato convulsivo al meglio, magari anche con una vera e propria anestesia generale e fare flebo endovenose con fluidi adatti, fino a 24 ore, prima di sciogliere la prognosi. anche in questo caso, i danni al fegato che la metaldeide induce possono compromettere l’attività sportiva futura del cane.

    rodenticidi
    i topicidi, rappresentati più comunemente da cumarinici, anticoagulanti, sono forse i veleni più comunemente ingeriti dai nostri cani i quali, avendo tali tossici un’azione posticipata anche di qualche giorno rispetto al momento dell’assunzione, possono essere condotti dal veterinario senza che il proprietario nemmeno sospetti l’avvenuta ingestione del cumarinico. se, infatti, l’ingestione non è stata vista, il padrone noterà nel cane una strana apatia, debolezza, talvolta nausea e difficoltà respiratorie. tutto ciò è dovuto al meccanismo d’azione del topicida, in grado di impedire, a livello del fegato, la produzione di importanti fattori che regolano la coagulazione del sangue. così nell’organismo cominceranno a svilupparsi emorragie, talvolta esterne, dal naso, dalle gengive, dalla vulva, con le urine; più gravi ed insidiose quelle interne, soprattutto a livello polmonare o pericardico, tali da portare a morte il cane non solo per la grave anemia che si instaura, ma anche per insufficienza respiratoria e cardiaca. così, l’astuzia umana di far morire un topo senza che i suoi compagni possano capire il collegamento col cibo che esso ha ingerito giorni prima, intuizione che li indurrebbe a non mangiarlo essi stessi, determina nei veterinari e nei proprietari difficoltà nel comprendere la causa effettiva del malessere. fortunatamente, una semplice analisi del sangue, e dei suoi tempi di coagulazione, può svelare l’arcano e permettere al medico di impostare subito un’adeguata terapia basata, in maniera imprescindibile, sull’utilizzo della vitamina k, che deve supplire alle carenze dell’organismo per almeno tre settimane.

    erbicidi
    da segnalare, tra le sostanze comunemente utilizzate per distruggere le erbe infestanti, il paraquat: tossico di non comune reperibilità per il cane, ma generalmente mortale per la sua azione corrosiva e degenerativa su mucosa gastroenterica e polmone. talvolta nemmeno un tempestivo intervento veterinario può arrestare, infatti, l’evoluzione dell’avvelenamento, per il quale non esistono antidoti.

    glicole etilenico
    questa sostanza estremamente tossica viene utilizzata sia come antigelo per le automobili, sia per lo sviluppo fotografico a colori. la dose letale minima per un cane è molto bassa; solamente 6,6 mg per kg di peso corporeo possono mettere in serio pericolo il nostro ausiliare mediante ingestione. generalmente i sintomi si evidenziano entro un’ora dall’assunzione e sono caratterizzati da vomito, difficoltà di movimento, atteggiamento definito “da ubriaco”, con mal posizionamento delle estremità delle zampe anteriori. in maniera estremamente subdola, questo veleno può portare a morte rapidamente l’animale oppure cessare di determinare sintomi per circa 12-24 ore, per poi riprendere il suo micidiale lavoro a danno dei reni, provocandone rapidamente un’insufficiente funzionalità. come per altri tossici, l’intervento veterinario, teso ad impedire l’instaurarsi del danno renale, se tempestivo può salvare l’animale.

    un’ultima digressione va fatta sulla stricnina prima citata, per anni micidiale arma di numerosi quanto disgraziati individui che la utilizzavano come infallibile esca per i loro fini a danno dei nostri ausiliari. purtroppo essa non lasciava margine d’azione all’intervento del veterinario e, quindi, scampo all’animale che l’aveva ingerita anche in dosi minime, in quanto rapidamente attiva (anche entro 15 minuti) sul sistema nervoso. essa provocava tragiche crisi tetaniche e convulsioni, ulteriormente evocabili da rumori, luce intensa e carezze; la morte sopravveniva per soffocamento da paralisi dei muscoli respiratori. nessuna arma aveva il medico che non poteva disporre di alcun antidoto efficace.

    subito dal veterinario
    indubbiamente, per ogni veleno citato, la sintomatologia determinata sarà strettamente collegata con la dose assunta, e quindi assorbita, la mole del cane, la tempe­stività dell’intervento che va sempre, possibilmente, effettuato direttamente dal veterinario o, all’occorrenza, almeno tramite un suo diretto consulto telefonico. mai, come in questi casi, la perdita di tempo ed energie nel ricorrere a cure casalinghe e “della nonna” potrebbe essere deleteria, se non letale, per il cane. e cercate di non dimenticare di portare, ben isolato da ogni contatto esterno, il presunto boccone avvelenato rimasto, la scatola del veleno reperita in casa o parte del materiale rimesso dal cane. potrebbe risultare molto utile per la diagnosi, la terapia e la denuncia alla polizia provinciale da fare in tutti i casi di sospetto avvelenamento.

    sara ceccarel

    #3681
    expert
    Amministratore del forum

    grazie andrea…

Stai visualizzando 2 post - dal 1 a 2 (di 2 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.

©2024 ForumCani.com