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    andrea
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    l’amico dal cuore giocondo, sempre curioso e allegro. È un atleta forte e scattante pronto a competere o a giocare in qualsiasi momento, ma strenuo difensore nell’emergenza. si è inserito con forza nella società umana come se fosse un suo diritto, e forse lo è, visto che l’uomo stesso l’ha creato e voluto come oggi noi lo vediamo.
    grazie alle sue eccellenti doti di equilibrio, all’attaccamento e affettuosità incondizionati, alla pulizia (pelo raso, non sbava più da decenni), alla scarsa propensione all’abbaio, ha conquistato il cuore di bambini, adulti e anziani, diventando sempre più componente della famiglia.
    l’espressione è il suo pezzo forte, con occhi scuri, grandi, quasi rotondi, un po’ languidi, vivaci e interrogativi. ma anche il corpo non è da meno: forte con muscoli ben evidenti, rampante e quasi sempre in posa ad evidenziare la sua nobiltà. deriva dai molossi di taglia media incrociati, volutamente o no, con un bulldog inglese e di lì selezionato con lungimiranza dagli ideatori della razza, che già allora, attorno al 1900, fecero un’accurata stesura dello standard che ancora oggi resiste, salvo qualche precisazione o modifica imposta dalle leggi, o dalle circostanze (vedi taglio delle orecchie, della coda, statura, ecc.).
    il boxer è un cane (perdonatemi ma tutte le volte che lo chiamo cane mi trovo a disagio!) di taglia media 57-63 cm. al garrese per i maschi, 53-59 per le femmine. quadrato, con forte ossatura, ben equilibrato e armonico, rampante con muscoli plastici, duri, ben in rilievo sotto la pelle, con portamento distinto e nobile che al superlativo diventa “maestoso”. la sua testa è un capolavoro artistico, una scultura, con cranio forte ma contenuto e ben squadrato, muso molto pieno e lungo circa la metà del cranio, anch’esso ben squadrato e con facce laterali parallele.
    il muso ricorda il guantone gonfio e chiuso di un pugile, a proposito sembra proprio che il nostro amico sia stato chiamato boxer sia per la sua indole di combattente, sia per il suo muso un po’ schiacciato, in analogia con le caratteristiche dei boxeur umani.
    il salto naso-frontale o stop deve essere ben marcato, alto e repentino, convergenti e dare l’impressione del cosiddetto muso rincagnato. il naso (tartufo) deve essere largo e nero, ben rivolto all’insù in modo tale da costruire con la canna nasale un profilo concavilineo. altra caratteristica importante è la dentatura che deve risultare prognata, con mento ben ricurvo verso l’alto.
    l’espressione è data da tutto l’insieme della testa ma soprattutto dall’occhio che deve essere scuro, grande, quasi rotondo, in posizione quasi frontale e con rima palpebrale inferiore un po’ ribassata. ben pigmentate devono risultare le palpebre, completate internamente da nittitanti (terze palpebre) anch’esse ben pigmentate e brillanti, in modo tale da dare l’impressione di chiarezza, sicurezza e bontà insieme.
    in mancanza di pigmento, la terza palpebra falsa un po’ l’espressione e per questo difetto il boxer viene penalizzato in esposizione. ma non è tanto grave, sì che, anche con questo problema purché solo monolaterale, un bel soggetto può diventare campione italiano, internazionale o mondiale di bellezza.
    della costruzione abbiamo detto: forte, quadrato, rampante, nobile d’aspetto con torace ben sviluppato, ventre un filo retratto e piedi di gatto ben chiusi. unite questo tronco a una bella testa e avrete trovato a prima vista un fiero lottatore e una splendida creatura che non vi stancherete mai di guardare.
    il mantello: può essere fulvo o tigrato con o senza bianco. il bianco è molto gradevole anche se non è tassativamente richiesto, ma non deve superare 1/3 del totale e deve essere disposto simmetricamente. di solito vengono apprezzati mantelli fulvi o tigrati con bianco sulla fronte, al petto, agli arti anteriori, ai piedi. macchie bianche asimmetriche troppo grandi, poste sul cranio, sul dorso, sulle cosce, ecc., sono decisamente da penalizzare.
    del carattere abbiamo detto in premessa. per completare il quadro dobbiamo aggiungere che il boxer gradisce partecipare attivamente alla vita familiare e soffre molto la solitudine. estremamente protettivo con i bambini, partecipa attivamente ai loro giochi sottoponendosi di buon grado alle loro “torture”, gioca anche da adulto e anche con gli adulti. È un ottimo cane da difesa ma poco propenso alla guardia. migliora decisamente come guardiano se vive in coppia: allora controlla decisamente tutto il suo territorio.

    il boxer oggi, commento tecnico.
    la qualità media del boxer odierno è decisamente alta. sono spariti i cani ipotipici, i prognatismi eccessivi, le labbra troppo abbondanti e flaccide e portatrici di bava, ossature leggere. sono aumentate di contro le teste ipertipiche con canne nasali e musi troppo corti e il rapporto 1:2 muso/cranio ben precisato dallo standard viene rispettato molto raramente trascurando o ignorando che giusti rapporti cranio-canna nasale sono la base della tipicità della testa del boxer. nelle costruzioni, accettabili in generale, disturba ancora qualche omero corto che abbassa tutto l’anteriore togliendo quadratura al tronco e compromettendo il suo tipico aspetto rampante.

    coda e orecchie integre.
    la recente ordinanza ministeriale vieta qualsiasi amputazione a coda e orecchie salvo poche deroghe. considerato che lo standard a cui dobbiamo fare riferimento si esprime nella stessa direzione, riteniamo che allevatori, giudici e proprietari, debbano attenersi a queste nuove disposizioni. con queste restrizioni estetiche il boxer è sì cambiato, ma nella sostanza è sempre lui, ed è quello che conta.

    futuro?
    considerando le qualità caratteriali, la sua propensione alla dipendenza verso l’uomo e alla vita in simbiosi con la famiglia umana; tenuto conto della pulizia, dell’indole di non abbaiatore, della simpatia che ispira a tutti (anziani, maturi, giovani, donne e bambini), il futuro del boxer è certamente roseo sia come cane da difesa sia come cane da compagnia robusto, che vuol dire fedelissimo compagno, mai pericoloso per familiari e amici, equilibrato ma che incute agli estranei un certo timore e rispetto. questo senza togliere agli sportivi appassionati del lavoro e dell’addestramento la possibilità di ottenere grandi soddisfazioni nelle prove ufficiali o con l’agility.
    in conclusione il boxer è il cane per tutti.

    gabriele dondi
    i nostri cani

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