CASELLE. Un labrador con un dono speciale per scovare i malfattori.

Il suo nome è Zeby, una femmina di dieci anni in servizio nella Guardia di finanza di stanza all’aeroporto Sandro Pertini. Le basta uno sguardo al suo conduttore Davide Caputo, per indicargli che il suo controllo ha dato esito positivo e che quella persona ha con se una cospicua quantità di denaro. I militari diretti dal capitano Fabio Stellino, sono supportati nel loro lavoro quotidiano, da vari cani addestrati.

«È la mia compagna di lavoro dal 2012 – spiega il vicebrigadiere Caputo – È stata addestrata per smascherare i trafficanti di valuta e negli anni ha portato al ritrovamento di grandi quantità di denaro, circa un milione e quattrocento mila euro».

In che cosa consiste l’addestramento?

«Sostanzialmente nel gioco. Le prime fasi avvengono nel nostro centro specializzato che si trova a Castiglione del Lago. Là vengono selezionati cani, che hanno una linea genetica che li predispone al servizio. Il corso inizia quando hanno circa un anno e mezzo e dura per un tempo variabile. Ogni animale infatti, ha un tempo di apprendimento differente, ed ovviamente bisogna rispettarlo. Solitamente, i nostri colleghi a quattro zampe entrano in servizio quando hanno dai tre ai quattro anni. L’addestramento inizia come un gioco».

In cosa consiste l’addestramento?

«Gli vengono fatti annusare dei blocchi di banconote tritate, nascoste su auto in valige o addosso a delle persone. Quando l’animale trova il denaro viene premiato. La ricompensa solitamente consiste in un gioco. L’addestramento di una unità cinofila della Guardia di finanza però non termina mai, l’allenamento è continuo, anche perché i trafficanti sia di sostanze stupefacenti che di valuta, utilizzano metodi sempre più ingegnosi per nascondere i loro traffici».

Zeby è l’unica unità cinofila, specializzata nel ritrovamento valute in aeroporto? «Sì, ed anche la prima esemplare arrivata in servizio a Caselle addestrata a questo scopo. Il suo lavoro è preziosissimo. Riesce a smascherare i trafficanti, anche se nascondono il denaro sotto ai vestiti e ne riconosce la quantità in base all’intensità dell’odore provocato dall’inchiostro delle banconote, che è identico per tutte le valute. Quest’anno è riuscita ad identificare un viaggiatore che stava trasportando con sè 87mila euro euro e che si era guardato bene dal dichiararlo».

Qual è la sua giornata tipo? «Varia. Solitamente lavora dalle 6-7 ore al giorno. Ma non si tratta di un turno unico, ma di un arco di tempo spezzettato. Fa delle pause in cui gioca con gli altri cani in servizio, nell’area sgambamento che si trova a fianco dei box. Si tratta di una struttura antisismica, dove ogni animale, ha una zona all’aperto, una al chiuso e un’altra che si affaccia sull’esterno. Si tratta di un edificio coibentato e riscaldato, che rimane fresco durante l’estate e caldo durante l’inverno. Periodicamente gli animali vengono visitati da veterinari. La loro cura è compito dei conduttori, che vivendo strettamente a contatto con gli animali, sa perfettamente quando ha qualcosa che non va. La loro collaborazione è molto importante, poiché riescono ad arrivare dove né l’uomo, né la tecnologia riescono a farlo. Ma bisogna rispettarne i loro bisogni. Proprio per questo motivo

la loro giornata lavorativa, viene frammentata. Devono avere il tempo di svagarsi e giocare prima di ritornare in servizio».

Insomma Zeby proprio così come i suoi colleghi umani, dopo aver fatto il suo dovere ha bisogno del meritato relax.

Erica Aimone Secat

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