UDINE. Un cagnolino che era uscito a passeggiare con il suo padrone è stato assalito da due cani più grandi nel cortile di un condominio nella zona di via San Paolo. Poco dopo, nonostante gli sforzi dei proprietari per trovare un ambulatorio veterinario aperto a tarda sera, la bestiola è morta per le ferite riportate.A raccontare tutta la storia è Luca, figlio del proprietario del cane: «La sera di domenica 21 maggio, intorno alle 22.40, mio papà è sceso per fare un giretto con il nostro Leonek, uno Yorkshire toy di otto anni conosciuto in tutto il quartiere con il diminutivo di Leo.Era appena uscito dall’ascensore quando, all’improvviso, sono spuntati due cani più grandi che hanno ferocemente aggredito Leonek, sbalzandolo più volte. Non avevamo mai visto quegli animali, uno sembrava assomigliare a un pit-bull e l’altro era un po’ più piccolo, ma comunque sempre più grande di Leo che, alla fine, è rimasto a terra visibilmente ferito e agonizzante. Purtroppo – prosegue l’uomo –, mio papà, con i suoi 82 anni, ha potuto fare ben poco fino a quando un altro condomino l’ha aiutato ad allontanare quei due cani sconosciuti».Lo stesso Luca, avvisato dalla madre, in pochi minuti ha raggiunto la casa dei genitori e ha chiamato i numeri di emergenza per capire quale veterinario fosse di turno quella sera.«In quei momenti – continua a raccontare l’uomo – è cominciato un calvario durato una cinquantina di minuti: tutta una serie di telefonate inutili, senza riuscire a ottenere l’informazione desiderata e rimbalzando solo da un centralino all’altro.Alla fine, cercando disperatamente di salvare Leo, che per noi è sempre stato più di un cane, mi sono recato al pronto soccorso dell’ospedale di Udine. Mi sono presentato, ero molto agitato, ho chiesto al personale di fare qualcosa per Leo, ma mi hanno spiegato di non poter curare animali e, qualche minuto dopo, ho avuto finalmente l’indirizzo del veterinario di turno.Ho cercato di raggiungere al più presto questo dottore, in una sorta di lotta contro il tempo durante la quale continuavo a guardare gli occhioni sofferenti di Leo. Purtroppo quando sono arrivato di fronte al veterinario il cuore di Leo aveva ormai smesso di battere. E quel che mi fa più male – conclude Luca – è non saperecome sarebbe andata se avessi ottenuto le informazioni di cui avevo disperato bisogno in un tempo più breve. Infine, mi chiedo anche che cosa sarebbe accaduto se in quel giardino ci fossero stati i bambini che spesso scendono a giocare».©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

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