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Giappone e gatti, un amore totale. L’isola dei gatti in Giappone, ad esempio, è una delle mete preferite dei cat lovers di tutto il mondo che mappano con tenerezza tutti i luoghi dove è possibile godere della presenza degli adorati felini. E i neko cafè arrivati lentamente anche nelle nostre città (Romeow Cat Bistrot a Roma, Crazy Cat Cafè a Milano e la doppietta MiaGola Caffè e Neko Cat Cafè a Torino, la città più cat friendly d’Italia da questo punto di vista) sono stati il primo passo con cui i giapponesi hanno esposto il loro incredibile amore per questi animali dopo la consacrazione pop di Hello Kitty. Le regole dei condomini giapponesi sono severissime: niente gatti, cani, conigli in casa. Ci si consola cercandoli fuori, organizzando spazi che permettano di coccolare gatti senza stressarli (o stressarsi) troppo. E nel paese da visitare assolutamente una volta nella vita sorpassano nuovamente tutti a destra: hotel con gatti a disposizione. Esattamente come per i neko cafè, gli hotel in Giappone con i gatti AKA i cat hotels offrono la possibilità di scegliere un gatto tra quelli che vivono nell’albergo e portarselo serenamente in camera per avere compagnia notturna. Previo controllo del feeling con l’animale e con multe salate se succede qualcosa al gatto. Se chi non ha una tigre da divano può storcere il naso, i proprietari di felini costretti a lasciare gli animali a casa per le vacanze stanno gioendo discretamente (e riempiendo i form di prenotazione).

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Angela Compagnone/Unsplash

Tra tatami, cerimonia del tè, legni pregiati antichissimi, ikebana nelle camere e futon da stendere per dormire la notte, c’è anche l’opzione “dormire con il gatto” al Maikyatto (traslitterazione di MyCat) Hotel di Yugawara, città termale vicino ad Hakone nella prefettura di Kanagawa, a un’ora e mezza di treno alta velocità da Tokyo direzione sud. È a soli 8 minuti a piedi dalla stazione di Manazuru, comodissimo per calare in città per una toccata e fuga. Il posto è in parte cat cafè, in parte tradizionalissimo ryokan che più classico non si può. Vale una sosta anche il suo piccolo bar, naturalmente, qualora non si trovasse posto per dormire. Ma l’esperienza vera e profonda è quella del fermarsi a cena, dove si mangia giapponese tradizionale di altissima qualità, e poi dormire con il gatto nel letto, sempre che il felino decida di omaggiarvi della sua presenza (ma è abbastanza facile, conoscendone la propensione a cercare il caldo umano). Solo se si vuole, niente di imposto ovviamente. La gentilezza giapponese è proverbiale anche qui, in uno dei pochi stereotipi in cui fa bene credere.

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Sarah Dorweiler su Unsplash

Sono 16 gli ospiti felini del ryokan, tutti “noleggiabili” per il proprio soggiorno. Il prezzo è più che conveniente, circa 3000 yen a notte (23 euro) più un piccolo extra per avere il gatto che fa le fusa sul futon. I 16 felini sono molto placidi, raccontano le recensioni che fioccano sul sito ufficiale (viva Google Translate), e spesso amichevoli, a differenza di quanto si possa pensare tradizionalmente sui gatti diffidenti per natura. Si può anche offrire da mangiare al proprio prescelto, naturalmente cibo per gatti selezionato dalla struttura, con un piccolo extra. Data la struttura tipica dei ryokan, tutte le 6 stanze hanno il doppio paravento in modo da scongiurare improvvise fughe degli animali (gli umani ci starebbero secoli in un posto così). Come ha scritto su Twitter la user mituyasann, che ha dato il via alla “viralizzazione” ufficiale dell’hotel giapponese con gatti, si può anche semplicemente scegliere il MyCat per godere della vista dal ryokan sulla baia e le montagne oltre il mare, respirando l’aria fresca di iodio. Con un gatto che si struscia contro le caviglie, però, è sicuramente tutta un’altra storia.

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