RONZO CHIENIS. Provate a immaginarlo. Un bambino di 5 anni, stordito da un dolore che non ha nome né rimedio, per aver perso la mamma. E poi uno spiraglio, il pensiero che un po’ si allenta e trova un sorriso alla vista di un batuffolo di pelo che si struscia sulle gambe. È un meticcio. Riceverà il nome di Briciola e starà con lui per 18 anni. Nasce da quel cagnolino bianco e nero l’amore di Paolo Ciaghi per i cani, il desiderio di comprenderli, di vivere con loro tutta la gamma delle emozioni che questi animali sanno regalare. È un amore ripagato, che lo ha portato lontano fino a farne il lavoro di una vita e ricevere le maggiori gratificazioni diventando allenatore nazionale e vincendo quest’anno i mondiali di agility dog in Olanda. Primo posto su 42 nazioni.

Ha un curriculum di pregio quest’uomo nato a Rovereto e residente a Ronzo Chienis, innumerevoli i premi, ma soprattutto è la sua fama a essere interessante, perché in una zona piccola come la nostra è il suo nome che spicca quando c’è un problema di gestione d’un cane “difficile”. È a lui che si viene indirizzati, qualcuno lo chiama l’”uomo che sussurra ai cani”. Oggi Ciaghi ha due cani, due border collie, una delle razze più adatte all’agility, si chiamano Seven e Schwen. E tra gli appuntamenti che lo attendono anche un film “Sanctuary” dove starà dietro le quinte per indirizzare Dante un pastore australiano di proprietà di Andrea Parolini che è addestrato al soccorso nella neve.

Ciaghi ci racconta che la sua formazione parte dalla scuola Biancospino nelle colline parmensi che alla fine degli anni Novanta vantava i migliori educatori canini dell’epoca, tra cui Massimo Perla. E poi è un susseguirsi di corsi in psicologia canina, in Italia, in Inghilterra, fino a creare il suo centro cinofilo. Agli inizi la collocazione era a Loppio, lo chiamò “La Volpe Rossa” perchè quando tagliarono l’erba trovarono la tana di una volpe con i suoi piccoli. Fu un segno benaugurale e Ciaghi volle mantenere il nome anche alla nuova sede del centro che oggi è a Mori. Lì, oltre all’agility si praticano corsi di obbedienza, corsi sulla psicologia del cane e stage di vario genere, tra cui una bella esperienza coi bambini delle quarte elementari di Mori ideato insieme all’Agenzia dello Sport in cui i piccoli provano a fare l’agility con i cani di Ciaghi che ci racconta come l’incontro tra cani equilibrati e bambini sia un momento straordinario: “ È come se i cani sapessero e i bambini sapessero, è come se si parlassero”. E allora proviamo a capire il segreto di quest’uomo che “parla” coi cani.

Partiamo da un luogo comune. Sono in molti a pensare che esistono razze pericolose, una sorta di lista nera, è così? Esistono cani per natura “cattivi”?

Ogni cane è un impegno e lo è maggiormente un cane potente, di grande taglia. Non va preso alla leggera, si dovrebbe consultare un esperto e imparare a interagire e educarlo correttamente sin da cucciolo. La maggior parte delle aggressioni avviene per la cattiva gestione del cane da parte dei proprietari. Solo quando l’aggressività è un fattore genetico è difficile da sradicare.

Lei ha mai avuto paura?

Solo una volta con un doberman che ha tentato di aggredirmi ma non è successo nulla perché avevo visto la postura e i segnali che il cane mi mandava.

Altro luogo comune vuole che se un cane scodinzola, non può accadere nulla di male.

Infatti è un falso luogo comune perché scodinzolare è una forma di emotività e non sempre vuol dire contentezza, può essere anche ansia, paura e persino aggressività.

Manca dunque un cultura canina?

Vedo tanta moda e poca passione. Il cane è un animale che nasce libero, che negli anni ha affiancato l’uomo ma rimane un animale e come tale ha bisogno di correre, esplorare, avere un leader, socializzare coi suoi simili e con gli umani, mentre si pretende di tenerlo chiuso in casa per ore, magari in un appartamento di pochi metri quadri, lo si obbliga a comportamenti innaturali e poi ci si stupisce se il cane mostra stress. Il cane va educato, così come educhiamo un figlio anche il cane deve avere delle regole. E ci vuole impegno. Ci vuole responsabilità. Sa quali sono i cani che mordono di più? Sono quelli piccoli che vengono viziati e umanizzati come persone. Non si dà molta importanza al loro morso perché non crea un gran danno. Non come il morso di cani grandi e potenti.

Però molto è cambiato dai tempi in cui il cane era tenuto a catena…

Sì è così, ma il balzo dalla catena all’umanizzazione del cane, è stato troppo grande Occorre tornare un po’ indietro. Se lo trattiamo come un “bambolotto”, se lo riempiamo di coccole abbiamo l’effetto contrario. È giusto ritenerlo parte della famiglia perché lo è, ma il cane ha bisogno d’essere trattato e rispettato come cane.

Il caso che lo ha più commosso?

Un giorno viene da me una ragazza con un meticcio di taglia medio grande. Era impossibile toccarlo, scappava, era molto molto pauroso. Ho intravisto dei margini di recupero ma non era facile, fino a un giorno in cui fui io a essere in crisi. Mi avevano appena avvelenato i cani e a un certo punto mi sono steso sul prato, piangevo e d’un tratto proprio quel cane che non permetteva a nessuno di toccarlo si è steso sopra di me. Ecco, momenti come questo sono impagabili.

Terminiamo con i consigli da dare a chi intende prendere un cane.

Tenere presente che un cane è impegnativo, riempie di soddisfazioni, ma bisogna averne cura e dedicargli tempo. E farsi consigliare da un esperto sulla razza, alcuni cani hanno bisogno di polso, altri di molto movimento e così via. Va scelto il cane che si adatta più facilmente al proprio stile di vita. E in ogni caso il cane ha bisogno di correre, di giocare, di masticare, d’essere compreso nelle forme di comunicazione reciproca. Occorre costruire con lui una relazione rispettosa ed equilibrata, proprio come si fa con un amico.

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