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In questo capitolo dedicato al FeLV affronteremo più nello specifico alcuni aspetti clinici della leucemia felina. Le patologie associate a FeLV compaiono solo nei soggetti con viremia persistente, solitamente nell’arco dei tre anni successivi all’infezione, sono legate allo stato di immunosoppressione virus indotta, molto variabili e mortali nel 70%.

La depressione midollare è la più frequente sindrome clinica derivata dalla presenza del virus della leucemia felina. FeLV colpisce primariamente le progenitrici delle cellule del sangue e le cellule stromali che rappresentano il loro supporto nutritivo. Nella maggior parte dei casi si ha come conseguenza un’ipoplasia midollare con riduzione di una o più linee cellulari ematiche.

Quando la depressione coinvolge la linea eritroide si ha anemia e la forma più classica FeLv associata è di tipo normocromico, normocitico, non rigenerativo. Esistono poi casi di concomitante riduzione nella produzione di cellule della linea bianca (leucociti) che può assumere caratteristiche selettive: frequentemente, in fase iniziale, si assiste infatti a neutropenia (ridotto numero di granulociti neutrofili circolanti) anche se lieve e transitoria.

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Il linfoma, insieme alla sopra descritta anemia da depressione midollare, è il segno clinico più comune in corso di leucemia felina. I gatti FeLV positivi sono sessanta volte più predisposti dei negativi alla formazione di tale neoplasia: pare che  il 25% dei gatti infetti possa sviluppare linfoma, soprattutto in età compresa tra 2-4 anni. Le forme più frequentemente riscontrate sono: linfoma mediastinico e linfoma multicentrico; linfomi renali, spinali o atipici (cutanei o oculari) risultano meno comuni ma comunque riscontrabili, mentre la forma statisticamente più rara in tali soggetti è quella localizzata a livello gastroenterico. In base a quanto detto è altamente consigliabile far sempre eseguire un test per FeLV in soggetti a cui viene diagnosticato un linfoma.

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Esistono poi altre patologie legate all’infezione da FeLV tra cui molte malattie immuno-mediate quali anemia emolitica, poliartriti e glomerulonefriti, quest’ultime rare. Nelle prime fasi di viremia in alcuni soggetti è riscontrabile una linfadenopatia periferica ad andamento benigno, all’opposto, qualora compaia in stadi avanzati di viremia persistente assume quasi inesorabilmente andamento grave ed è spesso difficile da differenziare dal linfoma. Una particolare forma di enterite cronica con degenerazione delle cellule epiteliali intestinali e necrosi delle cripte è stata associata alla leucemia felina così come malattie infiammatorie e degenerative del fegato. Esistono poi manifestazioni neurologiche, al di là del linfoma, che consistono principalmente nella comparsa di neuropatia periferica con anisocoria, midriasi, sindrome di Horner, incontinenza urinaria, vocalizzazioni anomale, iperestesia, paresi e paralisi. Raramente, infine, si hanno manifestazioni legate all’apparato riproduttivo quali riassorbimento fetale, morte neonatale e la “fading kitten syndrome”.

Nel prossimo articolo parleremo di diagnosi, terapia e prevenzione della FeLV, continuate a seguirci sul TgVet.

A cura della dott.ssa Martina Chiapasco della Clinica Veterinaria Borgarello.

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