Date come il 6 aprile del 2009, il 20 maggio del 2012 e il 24 agosto del 2016, la più recente, le ricorderemo purtroppo a lungo. Dall’Aquila all’Emilia fino ad Amatrice, Norcia, Arquata e Pescara del Tronto (ma il territorio colpito, in tutti e tre i casi, è molto più vasto), il terremoto ha distrutto quello che c’era, un’intera città con il suo centro storico o un piccolissimo paese e la vita dei suoi abitanti che di colpo si sono ritrovati senza una casa, senza affetti, senza certezze e punti di riferimento. Ancora oggi, mentre si scrive, le scosse continuano ad esserci e da quel 2009 i “lamenti” della terra sono stati continui con migliaia e migliaia di scosse che non si sa quando e semmai avranno termine.

Quando c’è un terremoto, è ovvio, la prima cosa da fare è salvare le persone e poi si pensa al resto, per esempio a quello che c’è da recuperare, alle cose preziose, ma cosa dire degli animali? Soccorrerli non ha mai significato togliere qualcosa a qualcuno, questo è fondamentale da ricordare, perché a L’Aquila come in Emilia e di recente anche nel Lazio e nelle Marche, ci sono sempre state tutte le organizzazioni preposte all’aiuto delle persone, dai Vigili del Fuoco alla Protezione Civile fino alla Croce Rossa.

Per loro c’è stata anche l’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, con i suoi volontari straordinari che hanno fatto quel che sanno fare al meglio: salvare gli animali, perché anche per gli animali il terremoto è un dramma, visto che come gli umani muoiono, perdono i propri affetti, rimangono feriti e impauriti. Qualcuno può negarlo?

A sostenere tutto questo e a ricordare quanto è stato fatto e quanto viene continuato a fare, ci ha pensato la scrittrice Silvia Ballestra, autrice di romanzi, racconti, saggi e traduzioni pubblicati per i maggiori editori italiani, tra cui Gli Orsi (Feltrinelli), Amiche mie (Mondadori) e La guerra degli Antò (Einaudi), da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Riccardo Milani.

“Chi ha animali in casa lo sa. Chi non ha animali può arrivarci comunque. Non è difficile. Basta guardare negli occhi una di queste bestiole che si aggirano fra le macerie, per capire al volo, quanto siano smarriti e immensamente tristi”, scrive nel suo nuovo libro, “Vicini alla Terra – Storie di animali e di uomini che non li dimenticano quando tutto trema”, in uscita il 15 febbraio prossimo per Giunti, una sorta di diario speciale in cui l’autrice marchigiana racconta un territorio sventrato e distrutto partendo proprio dalle storie degli animali che vivevano lì come i loro padroni.

Un animale domestico è “domestico”, cioè “della casa, della famiglia” – che in alcuni casi, purtroppo, non ci sono più o sono frammentate – e la sua presenza può riportare in qualche maniera la felicità o almeno – una parvenza di normalità. “Quando non si ha più nulla – spiega la Ballestra – occuparsi dei propri animali può essere tranquillizzante, un modo per avere un ritmo quotidiano e per tornare alla routine di sempre”. “Accudire i propri animali, sfamarli e pulirli – aggiunge – significa anche prendersi cura di se stessi”.

“Racconti del tuo cane e del tuo gatto, entri in confidenza e vengono fuori altre cose. Quando lo sconforto sale e l’angoscia si stringe intorno al futuro, lo sguardo buono di un animale capace di affidarsi completamente ci ricorda che solo rimanendo uniti possiamo rialzarci, solo ripartendo dai più vicini alla terra riporteremo alla vita ciò che è stato distrutto”.

In questi ultimi terremoti, per esempio, a cominciare proprio da quello del capoluogo abruzzese, i cani delle squadre di soccorso sono stati preziosi per trovare le persone e solo questo potrebbe bastare a tacitare ogni possibile critica. Basti pensare al caso di Leo, labrador di quattro anni in forze alla squadra cinofila della Polizia, che fiutò la piccola Giorgia, la bambina rimasta sotto le macerie per sedici ore a Pescara del Tronto.

Nell’ultimo terremoto del 2016, per tre mesi, da agosto a ottobre, animali preziosi hanno cercato e lavorato ininterrottamente a fianco dei conducenti cinofili. Anche in questi ultimi casi, come già accaduto, molti di loro non ce l’hanno fatta a sopravvivere perché stremati dalle forze. In molti ricorderete le ultime vicende del labrador maremmano Neve di cui vi parlammo su queste pagine, per giorni impegnato nei soccorsi a Rigopiano e morto poco dopo.

Molti, però, ce l’hanno fatta e dalle macerie sono stati salvati grazie ai volontari, ai veterinari e alle guardie zoofile che hanno usato anche la oramai famosa “Ambulanza Isotta”, chiamata così per ricordare una gatta salvata all’Aquila, usata indistintamente anche come una specie di confessionale o camion da trasloco.

L’Enpa, sottolinea l’autrice, ha sempre sostenuto quegli animali distribuendo petfood e provvedendo alla distribuzione di antiparassitari e medicinali, in particolare contro le mastiti dei bovini, sofferenti per la mancata mungitura nei giorni immediatamente successivi al sisma. Sì, perché oltre ai cani e ai gatti – i più difficili da ritrovare perché sono i primi a scappare e a non rispondere ai richiami nelle situazioni di pericolo – a perdere la vita e a essere salvati (a seconda dei casi) sono stati anche migliaia di bovini e suini, una delle principali risorse economiche di quelle zone.

Non è facile rimanere qui a casa dove tutto scorre nella normale quotidianità mentre lì tutto si è fermato e il lavoro dei volontari, in tal senso, ne è stato l’esempio. La Ballestra ci tiene a ricordare l’intervento si uno di loro, Andrea, arrivato in moto nelle Marche per salvare le galline, “l’animale totemico del luogo”, percorrendo in quattro giorni quattrocento chilometri, distribuendo quasi trecento chili di mangime animale.

Un lavoro faticoso e prezioso – il suo come quello degli altri suoi colleghi – che ha dimostrato che i cani e i gatti domestici, così come quelli selvatici (dalle mucche ai cavalli, dalle pecore alle galline) non possono essere abbandonati mentre, attorno, tutto viene giù. Le storie semplici e importanti di quegli animali smarriti e bisognosi di cure, sentinelle tristi in una terra sconvolta, le ritroverete in queste pagine piene di tristezza e di speranza, decine e decine di storie che non vi potranno lasciare indifferenti e che vi faranno constatare che delle volte, quelli che sono considerati gli ultimi, in realtà, sono i primi.

“In una capra dal viso semita sentiva querelarsi ogni altro male, ogni altra vita”, scriveva Umberto Saba nella sua poesia “La capra” – che troverete all’inizio di questo libro i cui diritti d’autore saranno destinati, sotto forma di materiale didattico, alle scuole dei centri colpiti dal terremoto. Un belato che è “fraterno” al suo dolore e a quello di molti altri, “perché il dolore è eterno, ha una voce e non varia”.


Gli interventi dell’Enpa durante gli ultimi terremoti

Ad Amatrice, l’Enpa è stata presente dal 24 agosto al 5 settembre con una successiva fase di mantenimento e monitoraggio. Ha assistito un totale di 1073 ani- mali: 397 gatti (colonie feline, gatti di proprietà accuditi, recuperati, soccorsi, curati), 241 cani (vaganti e di proprietà, accuditi, visitati, soccorsi, curati), 407 animali da reddito e da cortile (fra cui galline, tac- chini, conigli) 19 pesci, 5 tartarughe d’acqua e di terra, 4 equini.

Ha distribuito 16,7 tonnellate di petfood (aziende da cui sono pervenute donazioni: Friskies, Royal, Hill’s, Eukanuba). Ha operato con 42 perso- ne, di cui 5 veterinari, 15 guardie zoofile volontarie, 20 volontari, 1 logista, 1 coordinatore veterinario. È stata presente con 3 ambulanze veterinarie, un’auto- medica, un furgone per trasporto animali, 4 macchi- ne per trasporto animali, 2 auto, 1 motocicletta. Ha percorso 6.011 chilometri in area sisma. A Norcia Enpa ha assistito 1245 animali, di cui al Punto veterinario: 67 cani, 73 gatti, 10 tartarughe, 13 galline, 1 criceto, 2 oche, 1 riccio, 6 pappagalli, 5 canarini. Di questi, 3 cani sono stati portati in clini- ca, 1 operato, 1 deceduto. Hanno operato 16 volontari e due veterinari. Mezzi: 2 ambulanze, 1 furgone, 3 furgoncini degli Amici Cucciolotti, 1 automedica, 2 fuoristrada. Hanno collaborato con: Vigili del Fuoco, Asl Umbria2, Protezione Civile, Carabinieri, Polizia, soccorso Alpino, Polizie municipali, Ospedale didattico veterinario dell’Università di Perugia, Clinica Centro Italia Rieti.

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