Mercoledì, 04 Maggio 2016 13:28

commissione finanze intIn audizione sulla riforma dei confidi, Confprofessioni propone nuove strategie per superare le difficoltà di accesso al credito dei liberi professionisti.
“Una straordinaria opportunità unisce i fondi strutturali europei al sistema dei confidi”. Il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella l’ha illustrata ieri alla Commissione Finanze della Camera nel corso di una audizione sulla riforma dei confidi. Nel corso del suo intervento, Stella ha sottolineato le persistenti difficoltà di accesso al credito per i liberi professionisti, superabili attraverso il massimo vantaggio derivante dalle recentissime novità nazionali e comunitarie: i confidi dei liberi professionisti e i fondi strutturali europei. Tale massimizzazione di vantaggio potrebbe realizzarsi con il rafforzamento della patrimonializzazione dei confidi.

“L’apertura dei bandi europei contenuta nella legge di Stabilità 2016 – ha ricordatoil Presidente di Confprofessioni- ha preso le mosse dalle disposizioni della Commissione europea contenute del Piano d’azione 2020 che prevede una serie di interventi a favore delle attività libero-professionali, tra cui la possibilità per i consorzi fidi, nel loro ruolo di intermediari finanziari, di veicolare i fondi della Banca europea degli investimenti e del Fondo europeo degli investimenti per contro garantire una parte del rischio di credito e favorire quindi migliori condizioni di finanziamento al sistema professionale. Le «Linee d’azione per sostenere le attività delle libere professioni», elaborate nell’aprile 2014 in seno alla Dg Impresa e Industria della Commissione europea, avevano infatti individuato nell’accesso al credito una delle principali criticità del settore professionale”.

“L’accesso al credito – ha proseguito- è una questione chiave affinchè le imprese siano in grado di investire, operare e crescere. A causa della loro dimensione solitamente ridotta, per cui modelli di business dei liberi professionisti non si basano su attività che possono servire come garanzie, ma su forma di responsabilità personale del proprietario (che spesso si traduce nel patrimonio personale del proprietario a garanzia), a causa dei limitati anticipi finanziari e della forte dipendenza dai finanziamenti creditizi, il finanziamento rappresenta una sfida importante per le libere professioni, in special modo quando si tratta di finanziare rinnovo o espansione”.

Pertanto, “il miglioramento dei finanziamenti rappresenta probabilmente una leva con elevato potenziale per incoraggiare la crescita delle libere professioni”. Secondo Stella questa opportunità “potrebbe venire incontro a uno dei cardini principali del disegno di riforma del sistema dei confidi in Italia, ovvero il rafforzamento della patrimonializzazione dei confidi, favorendo la raccolta di risorse pubbliche e private, soprattutto per quelle realtà di più recente costituzione e ispirate ai principi della sussidiarietà”.

Il Presidente di Confprofessioni ha inoltre osservato che “un ulteriore elemento che potrebbe favorire la patrimonializzazione dei confidi dei professionisti coinvolge le Casse di previdenza private che svolgono un ruolo fondamentale a sostegno dell’attività economica e sociale dei liberi professionisti. Alla luce delle finalità mutualistiche dei consorzi di garanzia tra professionisti, le Casse di previdenza private potrebbero intervenire direttamente nel capitale dei confidi oppure alimentando i fondi rischi dei consorzi al fine di erogare garanzie a favore di istituti bancari e facilitare ulteriormente l’accesso al credito da parte di professionisti. L’intervento delle Casse a sostegno della patrimonializzazione dei confidi dei professionisti potrebbe essere incentivato attraverso il riconoscimento di un credito d’imposta teso a sterilizzare o ridurre il regime di doppia tassazione che grava in capo alle stesse”.

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Ddl 3209 ” Delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi”

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