in foto: Credit: Senckenberg Gesellschaft für Naturforschung / Andreas Lachmann / Digimorph.org

49 milioni di anni fa è vissuta una curiosa lucertola con quattro ‘occhi’, l’unico vertebrato conosciuto al di fuori delle primitive lamprede ad avere una simile caratteristica. Non si tratta di quattro organi sensoriali identici fra loro, ma di una coppia di occhi propriamente detti più un occhio parietale (o pineale) e uno parapineale. Il cosiddetto ‘terzo occhio’, cioè l’occhio parietale, è presente ancora oggi in numerosi vertebrati di classe inferiore, come anfibi, rettili e pesci. È posizionato in cima alla testa e non serve per vedere come un occhio normale, ma raccoglie informazioni sulla luce e serve a regolare i ritmi circadiani (l’orologio biologico), il rilascio di ormoni e persino l’orientamento geografico. In passato si ritiene che anche gli uccelli e i mammiferi lo avessero, ma sarebbe scomparso con l’evoluzione.

Credit: Anne Petersen/Flickrin foto: Credit: Anne Petersen/Flickr

La lucertola estinta aveva due di questi occhi ‘speciali’ ed è stata scoperta tra i reperti di una collezione museale, raccolti nel lontano 1871 durante la Yale College Expedition al Bridger Basin, nel Wyoming (Stati Uniti). A causa dei quasi 150 anni trascorsi dal recupero e del fatto che si ritenesse poco interessante, il fossile del rettile – il cui nome scientifico è Saniwa ensidens – era in pessime condizioni, ma grazie a scansioni a raggi X all’avanguardia gli scienziati sono riusciti a individuare due fori sulla sommità del suo cranio. I due corrispondevano al terzo e quarto ‘occhio’, organi fotosensibili collegati alle ghiandole pineale e parapineale, dei quali tuttavia non sono note le funzioni.

Gli studiosi, coordinati dal dottor Krister Smith, ricercatore presso il Senckenberg Research Institute in Germania, suggeriscono infatti che questi due occhi dovevano essere in qualche modo diversi dall’organo pineale ancora oggi presente in molti animali, e che si sarebbero evoluti in modo distinto. Le funzioni probabilmente erano legate all’orientamento e/o alla regolazione dei ritmi circadiani e degli ormoni, proprio come avviene con l’attuale organo pineale, ma non vi è certezza. Il terzo e quarto occhio sono stati rilevati anche in un secondo esemplare fossile di Saniwa ensidens, confermando la natura biologica del secondo foro. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell.

[Credit: Senckenberg Gesellschaft für Naturforschung / Andreas Lachmann / Digimorph.org]

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