Sara Ortin Leon nel 2015 aveva fatto un viaggio da Barcellona allo Zambia per fare alcune ricerche sugli scimpanzé per la sua tesi universitaria. Ma nel rifugio in cui si trovava vivevano anche alcuni cani. Tra cui Ginger. Tra di loro è stato un colpo di fulmine. «Mi sono affezionata a lei nel momento in cui l’ho incontrata – racconta – perché mi ricordava uno dei cani che avevo a casa mia».
Ginger la seguiva dappertutto, si addormentava con lei. Tra di loro era nato un rapporto speciale. Ma quando per la ragazza è stato tempo di tornare a casa, non se l’è sentita di portare il quattro zampe con lei. Barcellona era un posto molto diverso dallo Zambia, e così ha preferito salutarla e lasciarla lì. Ma in Spagna pensava sempre alla cagnolina, e quando ha finito di scrivere la sua tesi è tornata nel Paese del Sud dell’Africa per riabbracciarla.
Ginger però non era più in quel rifugio. La struttura aveva troppi cani e la cagnolina era stata mandata in una miniera, come cane da guardia contro ladri e intrusi. Sara Ortin Leon è così andata in quella miniera con la scusa di portare del cibo per il quattro zampe, e questa volta se l’è portata via con sé. Da quel momento Ginger viaggia con la proprietaria in giro per il mondo, dallo Zimbabwe al Malawi.
«All’inizio il cane era spaventato e si nascondeva sempre – dice – ma adesso parte con me con entusiasmo. Giochiamo e facciamo lunghe passeggiate, siamo molto felici insieme». Aggiunge: «In Africa il 99% della gente odia i cani, e spesso tirano pietre contro di loro o li prendono a calci. Anche per questo ho deciso di portare Ginger con me nelle scuole del posto per far capire ai bambini che i cani sono buoni. E che meritano di essere amati».
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