Likoi

Firenze. Sabato 25 e domenica 26 marzo è una data segnata in rosso sul calendario di tutti gli appassionati di gatti di Firenze e della Toscana: è infatti in programma “Un gatto per amico”, Esposizione Felina Internazionale organizzata sotto l’egida dell’Enfi (Ente Nazionale Felinotecnica Italiana). In contemporaneamente si svolge l’expo Tica – The International Cat Association (sigla degli Stati Uniti).

Che cosa significa “Esposizione Internazionale”? Non è un’espressione retorica: va intesa in senso stesso. Una “Expo Internazionale” è infatti aperta ad allevatori provenienti da qualsiasi nazione del mondo. All’Obihall (Lungarno Aldo Moro 3 a Firenze) gli allevatori provenienti dall’estero saranno rappresentati in numero consistente e proverranno dal deserto del Medioriente e dalle metropoli americane, dalle nevi della Scandinavia e della Russia e da nazioni europee come la Spagna, il Belgio e l’Olanda. Quali sono le ragioni che spingono un allevatore a percorrere anche migliaia di chilometri per presentare i propri gatti a una expo felina che, per loro, si tiene, letteralmente, dall’altra parte del mondo? Abbiamo provato a chiederlo direttamente a due loro, italiani, che hanno spesso partecipato a esposizioni in giro per il mondo.

Alessio Pasquini (Nude Look Sphynx) è proprietario, tra gli altri, di un gatto di razza Lykoi (il cosiddetto gatto-lupo), che lui stesso definisce «particolare e affascinante sia per l’aspetto sia per il carattere, all’inizio diffidente e poi straordinariamente affettuoso». Alessio Pasquini viaggia molto, addirittura a livello intercontinentale, per partecipare alle Expo Feline: «Partecipo a Esposizioni in tutto il mondo, dall’Inghilterra all’Arizona. Conoscere nuovi allevatori, nuove razze e nuovi gatti è fondamentale per il nostro lavoro. E il solo ambito nazionale non basta».

Barbara Fogato (BengalItaly) alleva gatti, appunto, di razza Bengal. Porterà a “Un gatto per amico” un rarissimo Bengal dal mantello Charcoal: «Aveva appena tre mesi quando mi sono innamorata di questo gatto dal mantello meraviglioso, davvero simile a una pantera o a un grosso felino. Una sorta di “Bagheera” da salotto, per citare il nome di uno dei protagonisti del “Libro della Giungla”. Anche io viaggio molto e mi capita di andare all’estero, specialmente negli Stati Uniti, per partecipare alle Expo Feline. Le ragioni? Conoscere, sapere, informarmi. In Italia questo colore non è ancora riconosciuto, mentre all’estero i giudici sono abituati a giudicare gatti dal mantello Charcoal. E poi all’estero si può partecipare a competizioni importanti e competere per titoli prestigiosi a livello internazionalie». Grazie a questi due allevatori, saranno presenti a “Un gatto per amico” gatti di due razze particolarmente curiose.

I Lykoi, noti anche come “gatti mannari” per il loro curioso aspetto, sono in realtà per carattere ben lontani dall’essere “mannari”. Il nome è stato assegnato dall’allevatore del Tennessee che per primo ne ha selezionato e allevato la razza, Johnny Gobble. È importante notare come questa razza nasca da una mutazione naturale apparsa nella popolazione del gatto domestico. L’allevatore statunitense, insieme a sua moglie, fu il primo a identificare un gattino che presentava questa mutazione, iniziando così ad allevare gatti Lykoi, il cui mantello ricorda proprio quello del lupo. Il gene dei gatti Lykoi impedisce loro di sviluppare una piena copertura del mantoanche se incrociati con gatti di altre razze.

Anche i Bengal hanno una storia piuttosto particolare. Nel 1973 il dottor Centerwall volle provare a rendere immuni dalla leucemia felina i gatti domestici incrociandoli con un esemplare di gatto leopardo asiatico. Non riuscì nell’intento, ma diede inizio a una nuova razza, il Bengal appunto. I primi esemplari avevano un carattere selvatico e nervoso. Un gatto Bengal non può essere considerato un gatto domestico a tutti gli effetti prima della terza generazione e, in ogni caso, non abbandona mai del tutto il carattere dei progenitori. È un gatto affettuoso, ma dal carattere decisamente turbolento. I Bengal sono gatti straordinari e meravigliosi, ma non particolarmente rari. La particolarità, a “Un gatto per amico”, consiste nella presenza di gatti Bengal Charcoal: una tipologia di mantello non ancora ufficialmente riconosciuta come colore. I Charcoal presentano la tipica “maschera” intorno agli occhi con accenni di bianco (“maschera di zorro”) e una linea scura sul dorso della schiena. Il colore Charcoal si trova in tutte le varianti “silver”, “brown” e “snow”. Nella varietà “brown” il manto risulterà quasi tendente al nero: proprio come quello di una piccola pantera.

Il pubblico, oltre ai rarissimi esemplari di Lykoi e di Bengal Charcoal, potrà ammirare a “Un gatto per amico” anche molti esemplari delle razze più note, quali Persiani, Maine Coon, Sacri di Birmania, Siamesi, British e Certosini. Ogni singolo gatto sarà valutato dalla giuria internazionale che presenterà al pubblico le caratteristiche del soggetto e valuterà l’aderenza allo standard di razza. I gatti più aderenti allo standard di razza secondo l’opinione della giuria internazionale si sfideranno sul palco per il Best in Show nel pomeriggio di sabato e di domenica. Silvia Pampallona, fotografa professionista specializzata in soggetti felini, effettuerà il fotoshooting dei gatti durante entrambi i giorni di expo.

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