Il geco avvistato a Recanati

di Francesca Urbani 

“Ehi! Che ci fai qui? Questa di solito la reazione alla vista dei piccoli rettili che abitano le nostre quotidianità”. Il sole, il caldo e l’afa che ci fiaccano sono un toccasana per questi piccoli animali a sangue freddo. Ultimamente, insieme a lucertole di ogni tipo, gechi di piccole dimensioni si avvistano sempre più spesso.

Quello della foto è stato svelato dalla luce di una terrazza a Recanati. Una volta lì è rimasto a banchettare con gli insetti attirati dalla lampada, goloso di zanzare può mangiarne fino a 200 esemplari  al giorno. La proprietaria di casa lo ha  ribattezzato “Ulderico”.  Lui e altri suoi simili si avvistano sulle nostre coste nella zona che va da Pesaro a Porto Recanati. Come sono arrivati qui? Portati da qualcuno magari trasportati con altra merce e poi scoperti a girare, di giorno e di notte, viste le alte temperature. Sono degli arrampicatori straordinari, dei piccoli spiderman.  Questo rettile  è, probabilmente, un Hemydactilus garontii grigio rosato, con dei tubercoli sulla schiena e le immancabili ventose a metà delle falangi delle cinque dita che lo fanno aderire perfettamente alle pareti, ha il muso appuntito, gli occhi a palla e una saliva appiccicosa che intrappola senza pietà le sue prede cioè tutti, o quasi,  gli insetti: sono carnivori infatti. Nel caso in cui le prede siano loro, in caso di pericolo, sanno fingersi perfettamente morti  o amputarsi la coda come le lucertole comuni. Sono anche capaci di cantare, emettono vocalizzi per socializzare e il loro nome pare derivi dal suono che producono normalmente. ” gekok” è una parola malese che riproduce il verso di questi animaletti.

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