2018/04/02 19:26
Soluzioni alternative
La notizia fa il giro della rete, ma è un pesce d’aprile
Sul sito ufficiale delle Guardie di Frontiera ucraine è apparso un singolare comunicato: a breve dovrebbero entrare in servizio di pattugliamento nel Mar Nero squadre dei coccodrilli del Nilo. In via sperimentale, infatti, lo zoo di Odessa avrebbe fornito alcuni coccodrilli e una squadra di zoologi-addestratori.
Il rilascio dei rettili nel mare è previsto per quando la temperatura sarà intorno ai 18 gradi sopra lo zero. I vantaggi sono tanti: i coccodrilli possono sopravvivere anche un anno senza cibo, sono capaci di procurarselo da soli, catturando pesci e uccelli acquatici, non richiedono tanta cura e possono vivere nei terrari collocati all’interno delle caserme.
Tra i motovi per cui è stato scelto un predatore così terribile, i suoi recettori sensibili, disseminati sul corpo del rettile, grazie ai quali è in grado di percepire ogni minimo movimento nell’acqua a una distanza massima di cento metri. Sono animali lunghi circa due metri che con un colpo di coda potrebbero affondare una barca di alluminio. Anche la lentezza del rettile è ingannevole poiché è in grado di saltare dall’acqua fino ad un’altezza di due metri in soli 200 millisecondi.
Le guardie di frontiera sperano che basti la presenza del temibile predatore per tenere lontani bracconieri e contrabbandieri, che ormai usano le più moderne attrezzature da sub per i loro traffici, e che questi ultimi non provare sulla loro pelle la mascella del coccodrillo del Nilo.Se l’esperimento si rivelerà un successo, in futuro i coccodrilli riempiranno le fila degli assistenti delle guardie di confine dei distaccamenti di Kherson e Izmail.
Peccato però che si sia trattato di un pesce d’aprile lanciato dal Comando delle guardie di frontiera di Odessa, dove il primo di aprile si svolge la Festa dei burloni, alla quale stavolta ha partecipato anche l’Arma delle guardie di frontiera ucraina.