Roma, 29 luglio 2018 – E’ morto Kaos, il cane eroe di Amatrice, che aveva aiutato i soccorritori a cercare i sopravvissuti sotto le macerie del terremoto. Anche lui aveva scavato, con le sue quattro zampe, in quelle ore drammatiche nelle operazioni di ricerca dei dispersi, e per questo era diventato un simbolo. L’animale è stato ucciso, avvelenato nel giardino di casa a Sant’Eusanio Forconese, comune in provincia dell’Aquila. Lo ha trovato il suo padrone, Fabiano Ettorre, istruttore, che su Facebook si è sfogato in una serie di post in cui ha pubblicato le foto del pastore tedesco. “Mi hai tolto la cosa più preziosa”, ha scritto sul social rivolto a chi gli ha avvelenato il cane.  Poi il messaggio rivolto al suo fedele compagno: “Ciao amico mio! Hai lasciato un vuoto incolmabile per mano di una persona meschina…continua il tuo lavoro lassù continua a cercare dispersi, a salvare vite umane!”.

Il padrone ricorda i momenti vissuti insieme: “Kaos, scrive ancora – ne abbiamo viste tante. Aiutati tanti e tanti non ci siamo riusciti. Hai lavorato giorno e notte, quando è servito non ti sei mai risparmiato. Sei stato un amico fedele abbiamo condiviso e diviso casa, divano, tutto. Corri amico mio corri non ti fermare un giorno ci abbracceremo nuovamente”. Parole che hanno riscosso tantissimi messaggi di vicinanza.

La triste notizia è stata comunicata in una nota da Rinaldo Sidoli, responsabile comunicazione della onlus Animalisti Italiani. “Hanno ucciso il cane eroe di Amatrice, Norcia, e Campotosto. Kaos salvava gli umani, gli stessi umani che lo hanno avvelenato”, ha scritto. “Il corpo senza vita del pastore tedesco – prosegue – è stato trovato da Fabiano Ettore, il suo istruttore, nel giardino di casa a Sant’Eusanio Forconese, comune in provincia dell’Aquila. Kaos era stato determinante di recente nel ritrovamento di un uomo di Roio, di cui si erano perse le tracce”. “Era un salvatore avvezzo a scavare tra macerie e inferno – conclude l’animalista – Chi ha posto fine alla sua vita in questa maniera è un criminale pericoloso che va fermato. Non ci daremo pace fino a quando non verrà fatta giustizia. Credo che sia arrivato il momento che l’indignazione delle persone sensibili spinga il mondo politico a lavorare in maniera trasversale su una nuova proposta di legge che preveda pene più severe per chi maltratta e uccide gli animali. Non si devono più verificare casi come questo. Serve urgentemente un rafforzamento sulla tutela degli animali a partire da una modifica del codice civile e penale. Il Parlamento deve prendere provvedimenti contro i casi di maltrattamento e animalicidio e rivedere le norme attualmente in vigore”.

Messaggi di vicinanza al padrone di Kaos anche da parte della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. “Non è stato ucciso un cane, è stato ucciso un eroe: un cane addestrato a salvare le vite degli altri, le nostre vite”, sottolinea la responsabile organizzativa Simona Bazzoni. “Non si tratta – aggiunge – soltanto della solita cieca crudeltà, sempre ripugnante il danno arrecato è incalcolabile perché non tutti i cani sono adatti a diventare cane da soccorso e ci vogliono tanto tempo e tante risorse per trovare un vero eroe. Al proprietario di Kaos va tutto il nostro affetto, in questo difficile momento. Alle forze dell’ordine chiediamo indagini serie e scrupolose e il massimo della pena per il responsabile di un simile gesto. Chissà, se mai questa persona si trovasse in pericolo, non troverà Kaos a salvarla”.

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