Viva o morta: la famigerata orsa “Kj2”, dopo l’aggressione di sabato sera ad un anziano escursionista che si trovava in compagnia del proprio cane, è la ricercata numero uno di tutto il Trentino. La sua pericolosità è considerata massima: “Attacca senza essere provocata”.  

Del resto, con i suoi 15 anni di vagabondaggio e 133 chili di peso non teme avversari in natura e si fa spallucce della presenza di umani. 

Il presidente della Provincia autonoma Ugo Rossi non ha perso tempo e già ieri mattina ha firmato l’ordinanza per il “monitoraggio, identificazione e rimozione del pericoloso esemplare al fine di garantire l’incolumità e la sicurezza pubblica».  

Per avere certezza sul fatto che ad entrare in azione sia stata proprio “Kj2” – sarebbe recidiva: colpì, in modo analogo un runner, esattamente due anni fa – servirà il riscontro del Dna, grazie ai peli rinvenuti sulla vegetazione accanto a dove il pensionato è stato ritrovato in una pozza di sangue. 

Una trentina di forestali si sono messi sulle tracce dell’animale: operazione non facile perché il plantigrado dallo scorso maggio è latitante dopo essersi disfatto del radio-collare di cui era stato dotato nella precedente cattura e successiva liberazione. Una scelta che la Lega Nord contesta affermando che “la convivenza tra uomo e orso non è più possibile: o le persone non vanno in montagna oppure, prima o dopo, nella migliore delle ipotesi restano ferite. I plantigradi pericolosi devono essere spostati oppure abbattuti”.  

Nella zona dell’aggressione si stanno anche avvisando turisti ed escursionisti sui rischi che si corrono e sono state aggiornate le mappe relative alla presenza di mamme – una mezza dozzina almeno – con cuccioli al seguito, sfruttando la tecnologia che fornisce indicazioni preziose grazie al Gps installato nei radio-collari (quando ci sono) e alle foto-trappole disseminate un po’ ovunque. 

Per la ricerca dell’orsa infuriata il protocollo è rigido e si applica soprattutto la notte, quando l’esemplare è solito spostarsi dal ricovero prescelto: sono attive squadre di almeno quattro uomini, tra cui un veterinario, un operatore addestrato all’uso di fucili per la telenarcosi, e un forestale con fucile tradizionale, per garantire la sicurezza della spedizione. C’è, poi, un conduttore di cane: si usa la razza Laika, originaria della zona artica, non di grande stazza, ma dal coraggio proverbiale. Il problema è l’areale vastissimo in cui questi grandi carnivori si muovono. 

Tre le “armi” a disposizione: trappole tubo, in cui il plantigrado resta chiuso attirato dal cibo, potenti lacci, che lo imprigionano senza ferirlo, e proiettili anestetici. In caso di cattura, “Kj2” verrà trasferita in una zona recintata alle porte del capoluogo in attesa del riscontro sul codice genetico. 

L’ordinanza trentina non esclude la soluzione più estrema: in caso di pericolosità acclarata per gli operatori, si procederebbe con l’abbattimento immediato. 

Le istituzioni locali chiedono maggior indipendenza a Roma applicando un tetto massimo al progetto europeo di ripopolamento. Sul finire degli anni Novanta, non venne stabilita una cifra esatta e in Trentino adesso si pensa che una cinquantina di esemplari siano diventati troppi per l’incolumità di chi frequenta i boschi e le montagne.  

Nella stagione turistica del tutto esaurito, l’orsa vagante proprio non ci voleva.  

Senza contare la reazione delle associazioni animaliste: la Lac è pronta a impugnare il “mandato di cattura”, l’Enpa parla di abominio, mentre la Lav afferma che per l’animale ci sono solo due tragiche alternative: ergastolo o uccisione. L’Aidaa si spinge oltre e annuncia addirittura un esposto alla Procura per chiarire l’accaduto, evidenziando presunte incongruenze nella ricostruzione fatta dall’anziana vittima.  

*****AVVISO AI LETTORI******

Segui le news di LaZampa.it su Twitter (clicca qui) e su Facebook (clicca qui)

*********************************

0 Comments

Leave a reply

©2024 ForumCani.com