Dudi, il cane salvato dai volontari del canile © n.c.

Sono giorni movimentati per il canile di Trani, vittima di furti e già in gravi difficoltà per le scarse risorse economiche a disposizione. L’ultimo furto, quello di giovedì 24 agosto, non ha riguardato materiale come antiparassitari e antibiotici o scatolette, ma direttamente uno degli ospiti della struttura. I volontari si son sparsi subito voce: “Hanno aperto il recinto del rifugio dall’esterno, c’è la rete tagliata e una scatoletta di carne nel terreno. Un cane è stato recuperato spaventato, l’altro è sparito”.

Chiamano le forze dell’ordine, poi, conoscendo il territorio e chi nel bene o nel male, si occupa di cani, hanno un’illuminazione. “C’è un tipo a Trani, di mezza età, che per lungo tempo ha lavorato a stretto contatto con dei bambini. In preda all’effetto di qualche sostanza psicotropa o a chissà cos’altro più di una volta si è divertito a rubare cani di proprietà, a portarli a casa sua per seviziarli” scrivono sulla pagina Facebook del canile.

“Proprio qui, a Trani, non a 5000 km da noi e nemmeno a 500 o a 50, proprio vicino alle nostre case, vicino ai nostri amici animali e vicino ai nostri figli, nipoti o cugini. Appurato questo, lasciamo famiglia e posti di lavoro e in tanti ci rechiamo sotto l’abitazione di questo soggetto, chiediamo informazioni e riceviamo dai vicini la conferma che la mattina presto è stato visto trascinare nel suo portone un cane corrispondente a quello sparito dal rifugio, spaventatissimo. Abbiamo aspettato le forze dell’ordine, abbiamo sporto denuncia e loro stesse trovano il modo di entrare nell’abitazione. Uno spettacolo raccapricciante, un ambiente sporco, fatiscente, disordinato e Dudi, raggomitolato immobile, silenzioso, terrorizzato, traumatizzato e zuppo della sua stessa urina, sotto il letto. Quegli occhi spalancati, intimoriti, speranzosi che il mostro non ritorni, noi non li scorderemo mai e neanche il pianto di sollievo misto a rabbia in cui siamo scoppiati tutti dopo aver visto uscire Dudi da quel tugurio”.

Ora i volontari hanno denunciato il tutto, Dudi farà anche una visita dal veterinario per escludere un maltrattamento, ma – scrivono – “se mai ci fosse stato anche quello, scatterà la seconda denuncia e andremo avanti finché non verrà fatta giustizia. Il nostro appello ora è questo: quello che è capitato a noi è già successo ad altri e al momento nessuno può escludere che potrebbe ricapitare, per cui cercate di restare sempre, costantemente in allerta, di non lasciare incustoditi i vostri animali, di non farli girare da soli, di munirli rigorosamente di microchip per eventuali riconoscimenti, di non lasciare nulla al caso, di non voltare le spalle, di non restare zitti di fronte ad episodi o presunti tali di violenza, che sia verso animali o che sia verso persone, perché solo così possiamo fare in modo che questi individui vengano riconosciuti e subiscano tutte le conseguenze delle loro malefatte”.

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