Il caso di Via Machiavelli © PaloLive.it

Non poteva esserci epilogo più triste per la vicenda dei cani segregati nell’abitazione di Via Machiavelli. A due mesi dal sequestro dei poveri animali, avvenuto lo scorso 5 luglio, ieri mattina questa storia ha assunto tinte a dir poco macabre. Nella notte fra il 3 e 4 settembre, l’unico cane che era stato lasciato in affido alle due donne e, dunque, non sequestrato insieme agli altri, è stato avvolto in un lenzuolo, chiuso in sacco nero da spazzatura e abbandonato senza vita su un marciapiede. Luogo del ritrovamento della carcassa, avvenuto per mano di alcuni vicini svegliati dai rumori, una zona nei pressi della scuola elementare “Forges Davanzati”, alle spalle dell’abitazione di Via Machiavelli.

Pare che il cane a cui è toccata l’infelice sorte, fosse stato microcippato circa tre anni fa, stando a quanto riportano i volontari dell’ ENPA Bari intervenuti a luglio e presenti ieri mattina sul posto del ritrovamento del cadavere. Il giorno del sequestro, il cane era apparso già non in buone condizioni di salute.

Pertanto, in questi due mesi, più volte l’ENPA aveva offerto alle donne proprietarie dell’animale la possibilità di far visitare il cane da un veterinario e curarlo ottenendo, però, solo rifiuti. Smentite le voci che alludevano ad una presunta gravidanza dell’animale deceduto che, invece, appariva gonfio perché probabilmente affetto da un’infezione in atto che potrebbe averne causato la morte.

Ma a stabilirlo con maggiore certezza sarà il veterinario della ASL che ha esaminato il corpo senza vita dell’animale ieri mattina, chiamato dai Carabinieri che erano intervenuti sul posto insieme ai volontari dell’ENPA Bari dopo le varie segnalazioni avvenute nella notte.

La carcassa è rimasta molte ore sotto il sole sul marciapiede in attesa di tutti gli accertamenti e dovute verifiche prima di poter essere rimosso dagli operatori ecologici. Un finale davvero ingiusto per il più sfortunato dei cani di Via Machiavelli. In merito ai responsabili dell’abbandono dell’animale senza vita, seguiranno le indagini e le conseguenti sanzioni previste dalla legge.

Unica nota positiva di questa assurda vicenda iniziata il 5 luglio riguarda gli altri cani, tratti in salvo, che, ancora sotto sequestro, si trovano nel canile di Terlizzi dal quale, a quanto afferma l’ENPA, usciranno probabilmente la prossima settimana per essere portati in cliniche di fiducia.

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