Ce ne sono più di 500 in questo piccolo Stato arabo

 di Giovanni Galli 

In Kuwait esiste un enorme mercato nero di ghepardi e di altri animali esotici provenienti, perlopiù, dal Corno d’Africa. Secondo le stime del Fondo per la tutela dei ghepardi, che ha aperto molte inchieste sul contrabbando di questi animali nella penisola araba, sarebbero più di 500 i ghepardi posseduti dai kuwaitiani nelle proprie abitazioni come animali da compagnia, e altri 300 transiterebbero illegalmente ogni anno nella regione.

La specie è minacciata di estinzione e allo stato selvaggio attualmente vivono 7.100 esemplari, secondo i dati della Wildlife conservation society, fondazione statunitense per la tutela della vita naturale.

Shahad al-Jaber, 32 anni, dipendente dell’aeroporto internazionale del Kuwait, coltiva una passione folle per i ghepardi e ne ha adottati due, un maschio e una femmina, Mark e Shahad, di 80 centimetri circa, che vivono in casa con lei che li considera come i suoi bebé. Giocano a palla nel corridoio, saltano sul divano e si riposano sul suo letto. Sono arrivati in aereo, rispettivamente ad aprile 2013 e febbraio 2014, lei ha dichiarato di aver pagato dai 1.400 ai 3 mila euro per far passare le casse dove l’etichetta indicava la presenza di un gatto. L’aeroporto ha fatto sapere di aver aperto un’inchiesta interna. In precedenza, Shahad al-Jaber, ha raccontato a Le Figaro di aver avuto cani e gatti ma che adesso voleva un animale più grosso e aveva pensato alla tigre, ma questa avrebbe occupato troppo spazio sul divano quando avrebbero guardato insieme la Tv.

La giovane kuwaitiana non è sola nella sua follia adottiva verso i ghepardi. In un quartiere agiato nei pressi dell’aeroporto internazionale, con grandi magioni e auto costose, un ricco arabo ha sistemato sul tetto della sua villa multipiano la sua attrazione: un ghepardo chiuso in una gabbia di tre metri per due. L’uomo ama aprire la gabbia per andare a sedersi vicino al proprio animale al quale ama dare del cioccolato e dei multivitaminici, di quelli che si danno anche ai gatti, e dei gelati per la circolazione del sangue.

L’uomo ha degli amici contrabbandieri di animali selvaggi che raccontano gli stratagemmi per raggirare i controlli all’aeroporto con lo scopo di importare i ghepardi nel paese facendo credere che le casse contengano grossi gatti. Comunque se gli addetti ai controlli si accorgono che invece si tratta di ghepardi sono grossi guai. Tuttavia, raccontano a Le Figaro, l’aereo resta ancora il mezzo migliore per importare illegalmente i ghepardi in Kuwait perchè più semplice che farli passare, via terra, attraverso l’Arabia Saudita.

L’uomo si è procurato da solo il suo ghepardo, seguendo la strada dei contrabbandieri e acquistandolo in Somalia.

Oltre ai ghepardi, nelle case dei kuwaitiani ci sono anche leoni, pantere, tigri, giaguari come fossero animali domestici. Custodirli costa e inoltre comporta rischi, oltre alle conseguenze catastrofiche sulle specie minacciate di estinzione. Secondo il rapporto di Born Free Usa, dal 1990 al 2011, nel mondo, 75 persone sono morte dopo essere state aggredite dal proprio animale domestico: 21 di questi erano grandi felini, categoria che comprende leoni, tigri, giaguari o ghepardi, per un totale di 1.610 incidenti.

Per la paura in Kuwait c’è chi abbandona gli animali selvaggi in strada per disfarsene: se venissero beccati con il felino esotico in casa dovrebbero pagare un’ammenda di 70 mila dollari (58,9 mila euro) e potrebbero finire in prigione. Intanto, il parlamento kuwaitiano non ha ancora approvato il progetto di legge contro l’acquisizione di animali esotici.

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