Il sindaco di Taggia Mario Conio è stato oggetto via Facebook di alcune minacce di morte. Tutto è nato da un post pubblicato nei giorni scorsi su un gruppo di animalisti dove veniva denunciata una correlazione tra un gatto investito e morto e l’ordinanza emessa dal primo cittadino per la colonia felina di zona Borghi.

Dalla pubblicazione di quella foto ne è scaturita una lunga scia di commenti diretti al sindaco; partendo dagli insulti, arrivando agli auguri di sofferenza e sventura, fino a degenerare nelle minacce di morte, rivolte tanto a Conio quanto alla sua famiglia. 

INTERVISTA AL SINDACO

Sull’accaduto il sindaco è apparso risoluto: “Prendo atto che gli animalisti preferiscono tutelare i gatti anziché le persone. Al netto della battuta è uno scenario desolante. La mia amministrazione ed io abbiamo cercato di risolvere un problema nell’interesse della collettività. L’interesse dei bambini che frequentano la scuola posta nelle adiacenze di questa colonia felina che ha purtroppo ha causato problemi igienico sanitari molto seri che hanno portato alla chiusura di un plesso per la presenza di pulci di gatto in questa scuola. L’abbiamo fatto anche nell’interesse dei gatti stessi. perché una colonia felina posta in un parcheggio purtroppo, ed è evidente che sia così, espone questi animali ad un rischio dovuto alla presenza di auto”. 

Poi sulle minacce il primo cittadino commenta: “Ora, vedermi minacciato di morte da sedicenti animalisti mi lascia sconcertato. Non mi toglie determinazione in quello che sarà il mio percorso ma sicuramente sto valutando se procedere a denuncia e querela perché non si possono più accettare certi atteggiamenti con leggerezza. Minacce di morte tramite social non possono passare nel silenzio totale e nell’impunità. Effettivamente, dopo una lunga riflessione sto valutando di procedere alla querela di queste persone più che altro per un fine educativo e anticipo che se mai ci sarà un risarcimento economico sarà mio interesse dedicarlo ad associazioni animaliste e per la tutela degli animali”. 

La questione è molto grave. Il sindaco adesso sta valutando di adire per vie legali e quindi querelare queste persone che si sono espresse con minacce di morte attraverso un social network. Una risposta a chi pensa che i social network siano una piazza dove gli utenti possano esprimersi anche in maniera violenta, appellandosi alla libertà di pensiero e parola soltanto perché ci si trova dietro ad uno schermo. 

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