Ci sono dei sospettati per la strage di cani avvenuta a Sciacca, nell’Agrigentino, una decina di giorni fa. Si tratterebbe di due persone che avrebbero avuto un ruolo nell’avvelenamento dei cani randagi, 27 le uccisioni accertate, tutte nella stessa zona di contrada Muciare. La procura di Sciacca, che indaga con il sostituto procuratore Michele Marrone e che avrebbe acquisito anche immagini di impianti di videosorveglianza della zona, mantiene però il più stretto riserbo e al momento non è chiaro nemmeno se le due persone siano state iscritte nel registro degli indagati.  

Negli ultimi giorni, notizie di cani randagi uccisi, quasi sempre avvelenati, si sono susseguite da una parte all’altra della Sicilia. A Licata, sempre nell’Agrigentino, dove domenica scorsa erano stati trovati morti alcuni cani, nelle ultime ore sono stati rinvenuti due cani e un gatto avvelenati e altri animali agonizzanti che volontari e veterinari stanno cercando di salvare. Sia domenica sia oggi, gli avvelenamenti sono avvenuti nella stessa zona di contrada Cannavecchia, nei pressi dell’ospedale del paese. Indagano i carabinieri e la polizia municipale.  

Ancora nell’Agrigentino, a Canicattì, ieri pomeriggio sono stati trovati impiccati due cuccioli di una quarantina di giorni che, peraltro, un giovane volontario stava per dare in adozione. 

L’altro ieri episodi erano stati denunciati dagli animalisti a Rosolini, nel Siracusano, dove sono stati trovati impiccati quattro cani, e a Paternò, in provincia di Catania, dove sono state avvelenate alcune bestiole.  

Ieri pomeriggio alla presidenza della Regione, a Palermo, si è svolto un vertice convocato dal governatore Musumeci con i responsabili dei servizi veterinari delle Asp dell’isola e con le associazioni animaliste. Si è discusso della legge sul randagismo che la Sicilia, tra le prime regioni in Italia, si è data già nel 2000 ma che in alcune parti risulta ancora scarsamente applicata: «Non siamo qui – ha detto Musumeci – per cercare le responsabilità di qualcuno, ma solo per capire le cause del mancato risultato su una tematica alla quale nel corso di tutti questi anni non è stata assegnata la giusta importanza. Per apportare i correttivi – ha aggiunto, rivolgendosi agli animalisti – chiedo il vostro aiuto perchè sono convinto che la nostra grande forza siano le associazioni di volontariato, che ogni giorno vivono e affrontano sul campo i problemi». L’assessore alla salute, Razza, presente all’incontro, ha annunciato l’invio di un atto di indirizzo a tutte le Asp siciliane «per richiamarle a un comportamento uniforme in tutte le province».  

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