stallenevesismaMipaaf sollecitato a consentire le stalle collettive nel post sisma. Il Sottosegretario Castiglione: opzione offerta a molti allevatori, ma non accolta per difficoltà logistiche.
“Bisognava realizzare delle stalle collettive, esattamente come furono realizzate in Irpinia”. L’on Adriano Zaccagnini ha rivolto una interrogazione urgente al Ministero delle Politiche Agricole sulla emergenza post sismica del settore zootecnico. L’interrogante ha chiesto, in particolare, chiarimenti riguardo alla possibilità di realizzare stalle collettive “che garantirebbero una cura pianificata di tutti gli animali e il ripristino della loro capacità produttiva”.

Il Sottosegretario al Mipaaf Giuseppe Castiglione ha risposto che “attraverso le regioni sono state coordinate le diverse offerte di intervento compresa la messa a disposizione di strutture, anche collettive, utilizzabili per il ricovero di emergenza di animali appartenenti ad allevatori con stalle non più utilizzabili”. A questo proposito, il Sottosegretario oltre a precisare che “non esiste alcun vincolo sanitario a cui occorre derogare per attivare questa iniziativa”, questa possibilità temporanea è stata offerta a diversi allevatori, “ma non tutti l’hanno accettata, anche a causa di difficoltà di carattere logistico, soprattutto per quanto concerne il trasporto dell’alimentazione necessaria ad assicurare l’attività produttiva”.

Bisogna lavorare – ha concluso Castiglione- affinché le regioni possano far fronte a tutte le richieste, dopo aver azzerato la burocrazia anche per gli interventi fatti dai privati e certamente accelerare la consegna delle strutture mobili da parte delle aziende impegnate nella loro costruzione”.

Castiglione ha ricordato che dalle prime ore successive al Sisma del 24 agosto 2016, è stato attivato un coordinamento per la gestione degli interventi di soccorso agli allevamenti e agli animali, sotto l’egida della DICOMAC (Direzione di comando e controllo), presso la sede di Rieti dell’IZS del Lazio e della Toscana. Alla DICOMAC hanno partecipato subito anche dirigenti del Ministero della salute e del MIPAAF “per assumere le decisioni necessarie a gestire l’emergenza, in particolare quella relativa ai fabbisogni degli allevamenti zootecnici, compresa la gestione dell’alimentazione, delle mungitrici mobili, dei gruppi elettrogeni per l’alimentazione dell’energia necessaria al funzionamento delle apparecchiature e ogni altra occorrenza”.

Zaccagnini, che si è dichiarato soddisfatto della risposta, ha puntualizzato che la sequenza drammatica di terremoti che ha colpito il centro Italia, da agosto 2015 ad oggi, ha causato ingenti perdite all’agricoltura di montagna e agli allevamenti con la morte di moltissimi animali. A causarne spesso il decesso è stato il crollo delle stalle o l’assenza di ricovero, a cui si somma, in vari casi, l’impossibilità di poter garantire l’alimentazione del bestiame. Le difficoltà hanno colpito in particolare aziende agricole del Centro Italia, che hanno informato le autorità e richiesto aiuti in tempi brevi all’esercito, anche per superare gli effetti dell’ultima imponente nevicata.
Sono circa 3 mila, con oltre 100 mila animali tra mucche, pecore e maiali coinvolti… gli animali sono rimasti nelle campagne terremotate dove a distanza di 5 mesi dalle prime scosse si registrano pesanti ritardi ed inefficienze burocratiche con le difficoltà che si aggravano con il maltempo.

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