Le spugne fritte ritrovate a Genova per avvelenare i cani

Le spugne fritte ritrovate a Genova per avvelenare i cani

Genova – Spugne fritte, polpette avvelenate, bocconi di carne con chiodi. Da settimane sono diverse le segnalazioni giunte alle guardie zoofile genovesi in diversi quartieri della città. Il tam tam si è propagato sulla rete dove quasi ogni giorno compaiono foto di avvistamenti e appelli. Il timore è che si ripeta il caso dell’anno scorso, quando erano morti 14 animali, scatenando il panico tra i proprietari dei cagnolini. Al momento non esistono indagini ufficiali da parte dei vigili urbani, che però, nei giorni scorsi, hanno ricevuto almeno una denunciava da parte di un frequentatore dei parchi cittadini. «Ma non abbiamo notizia di cani avvelenati e non abbiamo ricevuto richieste precise di intervento», spiega Massimiliano Fossati, il comandante degli agenti della sezione ambiente. Gli unici accertamenti che sono scattati sono stati disposti proprio dalle Guardie zoofile, dopo il ritrovamento, in via San Felice a Molassana, di un’ottantina di piccioni morti: «Erano chiusi in un sacco o sparsi sulla strada – dice Gian Lorenzo Termanini, capo delle Guardie zoofile genovesi – Abbiamo fatto fare delle analisi da cui è emerso che i volatili erano stati uccisi da un veleno per topi. Con tutta probabilità avevano mangiato dei bocconi avvelenati». Un altro caso circostanziato è quello di un cane operato d’urgenza nella clinica veterinaria Genova Vet, a Castelletto: «È successo due mesi fa – dice la veterinaria Chiara Vaselli – L’animale aveva ingerito una spugna fritta, che era finita nello stomaco. Senza l’intervento sarebbe morto per occlusione intestinale». L’ultima segnalazione risale allo scorso 11 marzo quando il padrone di un cane ha pubblicato su Facebook la foto di una presunta spugna fritta trovata sulla spiaggia di Voltri. «Il fenomeno è preoccupante e non si tratta solo di una leggenda metropolitana – dice Fabio Dolia, del gruppo Animalisti genovesi – Purtroppo le esche avvelenate e le spugne fritte esistono. E non si tratta di casi isolati, anche se poi molte segnalazioni risultano falsi allarmi. In pochi giorni molti cani sono stati ricoverati un po’ in tutta la città». I proprietari dei cani sono seriamente preoccupati: «Se da un lato è comprensibile la rabbia di molti abitanti per la maleducazione di tanti che permettono ai loro animali di lordare marciapiedi e strade senza poi preoccuparsi di pulire, d’altro canto è intollerabile che si arrivi a tentare, purtroppo in alcuni casi riuscendovi, di uccidere i nostri amici a quattro zampe – scrive in una lettera inviata al Secolo XIX e al Comune, Andrea Zanelli – È necessaria una campagna di sensibilizzazione sul tema delle deiezioni canine che da un lato preveda multe salatissime per i proprietari che non adempiono ai loro doveri e che dall’altro renda chiaro che assassinare i cani a caso per colpire alcuni padroni è una comportamento incivile e da perseguire penalmente». [email protected]

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