terremoto Un post del delegato Enpav di Perugia aggiorna sulla situazione dei veterinari colpiti dal terremoto in Umbria.
I riflettori mediatici si sono già spenti sul sisma del Centro Italia, dove la condizione delle popolazioni e dei Medici Veterinari è grave come il primo giorno. Il doppio terremoto che ha colpito il Centro Italia in agosto e in ottobre sta ancora manifestando i suoi pesanti effetti. L’attenzione costante  su quanto accade in quei territori è il primo requisito per le azioni di solidarietà e per sensibilizzare le autorità.

“I colleghi terremotati sono tutti con problemi di inagibiltà della casa, dell’ambulatorio o di entrambi” spiega il delegato Enpav di Perugia Carlo Maria Crotti. In un post su Terremoto Rete Veterinaria, il Gruppo pubblico attivo su Facebook, Crotti spiega che “descrivere la situazione è molto difficile e non si può immaginare l’inefficienza della macchina dei soccorsi specie verso liberi professionisti che hanno perso tutto”.  Il comune terremotato “non riesce a stare dietro alle verifiche di agibiità o inagibilita con ritardi delle valutazioni che sevono per accedere ad eventuali benefici, con ritardi per qualsiasi cosa che deve essere decisa per migliorare le varie situazioni”. Tutti i colleghi con casa inagibile “hanno anche l’ordinanza di demolizione e in attesa di modulo abitativo fisso con graduatoria”.

Nelle ultime ore sono arrivate segnalazioni da Colleghi che risiedono in località apparentemente lontane dallo epicentro, ma che hanno subito danni consistenti, la cui abitazione è stata  dichiarata inagibile pochi giorni fa o il cui ambulatorio richiede interventi di ristrutturazione urgente per non aggravare ulteriormente la staticità della struttura.

Spese incombenti- Il Delegato Enpav ricorda che l’Ordine di Perugia ha garantito a tre colleghi tre camper per poter iniziare a passare l’inverno decentemente con una spesa di 6000 euro al mese “e questa spesa non può essere portata avanti per molto tempo per problemi di cassa”.

Senza reddito da agosto- “I colleghi che si occupano di pets stanno aspettando il presidio veterinario messo in piedi da Ordine di Perugia, Delegati Enpav, Anmvi, Avulp con i vari rappresentanti che dopo le elezioni sarà posizionato e reso attivo per far lavorare insieme i colleghi che hanno perso l’ambulatorio”.  I colleghi che si occupano animali da reddito, “non hanno più modo di lavorare in quanto la zootecnia è in ginocchio, gli allevatori non pagano più”. A questo si aggiunge il grave problema della viabilità interrotta, con il risultato che i veterinari “non hanno reddito ormai dal primo terremoto”- conclude Crotti.

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