«Si stava lasciando morire. Dopo che la famiglia adottiva lo ha riportato indietro, era caduto in una profonda depressione: non sapevamo più cosa fare, si è pensato addirittura all’eutanasia per mettere fine alle sue sofferenze, quando…». 

Questa è la storia di Benben, un gattino color zenzero con un musetto che lo fa apparire perennemente triste, a causa della pelle in accesso. Da cucciolo è stato portato in un rifugio con la spina dorsale schiacciata e diverse lacerazioni alla testa e sulle orecchie.  «Pensiamo sia stato attaccato da un animale più grande» hanno spiegato i veterinari, che si sono presi cura di lui. 

Ma Benben «si è ristabilito in fretta e lo abbiamo subito messo in adozione». Una famiglia si è fatta avanti, ma solo dopo pochi giorni «ce lo ha riportato indietro, dicendo che era un gatto troppo difficile da accudire. Probabilmente non avrebbe mai camminato, a causa di quel trauma spinale. Dopo quel fallimento, pensavamo che nessuno lo avrebbe più adottato». 

Il micio è caduto in uno stato di depressione tale da non mangiare più. Era così triste e rassegnato da volersi lasciarsi morire. Ma un giorno tutto è cambiato. Una donna, che lavora in una clinica veterinaria, ha saputo la sua storia e ha pensato che non poteva finire così. Insieme al suo compagno si è precipitata al rifugio per vedere Benben e stringerlo tra le sue braccia. E lui, questa volta, non si è affatto opposto. 

«Quando siamo arrivati a casa, lo abbiamo messo al caldo e ci siamo seduti al suo fianco senza mai smettere di accarezzarlo. Lo abbiamo riempirlo di parole dolci e, dopo un’ora, ha iniziato a farci le fusa», racconta la donna, emozionata. «Si sentiva a casa, al sicuro». 

Sono passati nove mesi da quel giorno e Benben, anche se apparentemente ha ancora un’espressione triste, è diventato un gattino diverso. «Dietro a quegli occhioni segnati dal suo passato, si nasconde il micio più felice del mondo». 

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