E’ stato condannato a un anno dal giudice Monocratico del Tribunale di Rimini Antonio Pelusi, 7 i mesi chiesti dal pubblico ministero, l’uomo accusato delle tremende sevizie nei confronti di un gatto e del grave ferimento di un labrador. L’uomo, un 77enne residente nell’entroterra riccionese dovrà risarcire la vittima con 5mila euro e 2mila euro per le spese legali, era finito a processo in seguito a un’indagine dei carabinieri allertati dalla vittima, una 61enne invalida e con la passione per gli animali, che si è costituita parte civile con l’avvocato Maria Luisa Trippitelli. La vicenda risale al 2015 quando la vittima, che si vedeva sparire i propri gatti da diverso tempo, aveva denunciato la cosa. L’abitazione della signora, che si trova in aperta campagna, era contigua con quella del proprio zio il quale, non gradendo la presenza degli animali, aveva minacciato la donna di farglieli sparire. Minacce che, in un’occasione, erano state fatte anche in presenza di alcune amiche che erano andate a trovare la 61enne costretta sulla sedia a rotelle.

Pochi giorni dopo il labrador di proprietà della figlia della padrona di casa era incappato in una tagliola e, il povero quattrozampe, era rimasto ferito seriamente mentre l’ennesimo micio della signora era sparito per riapparire, pochi giorni dopo, privo di vita ed eviscerato nel giardino dell’abitazione. Sul posto erano intervenuti i carabinieri e i poveri resti del gatto analizzati dal veterinario che, oltre a certificare il decesso per la profonda ferita alla pancia, aveva dichiarato che la bestiola era stata catturata con una tagliola. Anche alla luce delle minacce fatte in passato dal 77enne, le indagini degli inquirenti si erano subito concentrate sull’uomo, fratello del padre della 61enne e vicino di casa della donna, tanto che in un capanno di sua prorpietà era stato trovato un altro gatto di proprietà della nipote.

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