Quando si dice “che vita da cani” un motivo c’è. Tra i 750mila randagi censiti ad oggi in Italia, ci sono soprattutto cani abbandonati, lasciati in strada o in qualche area di servizio o in aperta campagna dal proprio umano che invece di umano ha ben poco. Va però considerato che alcuni di loro potrebbero anche essersi semplicemente persi, senza avere avuto poi la fortuna di incontrare qualcuno che li abbia presi con sé o si sia messo in cerca del padrone.

Proprio come i bambini infatti anche i cani hanno i loro caratteri: ce ne sono di più tranquilli e di più audaci, alcuni con una voglia di esplorare e di scoprire il mondo che è più forte di loro e allora magari, approfittando di un momento di distrazione del loro umano, vanno a farsi un giretto senza avvisare, non riuscendo poi a tornare indietro, come accade a volte ai cuccioli che non hanno ancora memorizzato la strada di casa. Poi ci sono i cani “fifoni”, quelli che si spaventano per i rumori forti, per i tuoni, per non parlare dei botti di Capodanno, o solo per lampi o riflessi di luce, e per loro purtroppo è facile lasciarsi prendere dal panico e buttarsi in una corsa forsennata e senza meta finendo chissà dove. Il vostro cane ha dunque il vizietto di sfuggire al vostro controllo oppure è terrorizzato dai rumori tanto da scappare via? Tranquilli, ritrovarlo prima che si ficchi in qualche guaio sarà uno scherzo da ragazzi.

Del resto poteva l’innovazione tecnologica restare indifferente al musetto impaurito di un cucciolo o alla disperazione della sua famiglia di bipedi che lo cerca senza sosta? Ecco dunque a voi il collare tecnologico: bando a strass e perline, meglio un solido ed efficiente Semiperdo, leggero (pesa soltanto tra i 5 e i 9 grammi) e disponibile in 7 taglie diverse, la cui funzione è tutta racchiusa nel nome. Il meccanismo è quello già sperimentato con i braccialetti per i bambini e con le etichette da cucire sui loro vestitini creati e lanciati sul mercato dalla Bea Barthes, una linea di abbigliamento cool per i più piccoli, assieme alla Blu Oberon, startup milanese che si occupa di ecosistemi tecnologici integrati, adesso applicato anche su collari colorati pronti ad avvolgere amorevolmente il collo dei vostri cani a rischio fuga inaspettata, anche se dovessero farsi un bagno, visto che è impermeabile, o arrivare in Africa, che tanto resiste fino a 90 gradi.

Come funziona? Grazie al wi fi e alla tecnologia NFC (Near Field Communication) che permette  la comunicazione bidirezionale a breve distanza con la maggior parte degli smartphone in circolazione, che poi è la stessa che viene utilizzata per pagare con carta di credito in modalità contactless. Nel bottone di chiusura del collare c’è un circuito elettronico: se il vostro cane viene ritrovato da qualcuno, basterà che questi avvicini il suo telefono cellulare al bottone e il circuito provvederà automaticamente a chiamare il vostro numero o a inviarvi un sms e contemporaneamente anche una mail con la posizione esatta del vostro cane segnata su una mappa.

Inoltre grazie alla funzione chiamata Safeguard, integrata con Google, quindi attiva in Italia e anche all’estero, con il vostro telefonino potete vedere cosa c’è intorno al collare, e quindi al vostro cane, e magari riconoscere un negozio, un cinema, una strada, e anche calcolare il tragitto più breve per andarvelo a prendere. E qui urge una postilla: anche se la preoccupazione e la frustrazione dovuta al timore di averlo perso per sempre vi porterebbe a farlo, niente punizioni per il vostro peloso a quattro zampe, sarà già spaventato abbastanza e certo un ulteriore trauma non gli gioverebbe, per non parlare poi di picchiarlo che è un comportamento deplorevole quanto inutile ai fini di ogni apprendimento. Piuttosto insegnateli amorevolmente a tornare da voi quando lo chiamate e premiatelo nel momento in cui lo fa, che certo è più utile. Da ricordare infine che il microchip, oltre che importantissimo, è comunque obbligatorio per legge, e se non impazzite per la tecnologia, un semplice collare fornito di medaglietta con inciso il vostro numero di telefono è già abbastanza e potrebbe un giorno salvargli la vita.

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