È sicuro. Come succede a chi assiste esseri umani affetti da malattie croniche, così capita anche ai “padroni” di cani e gatti gravemente malati: il rischio è quello di andare incontro a stress, ansia e depressione. E anche i veterinari ne soffrono. Se molto si sa sui problemi dei cosiddetti caregiver (appunto le persone che si prendono cura di malati gravi), poco, invece, si conosce sulle conseguenze che hanno le patologie degli animali di compagnia su chi li accudisce.

Eutanasia per animali

Così un gruppo di ricercatori americani dell’Ohio, una psicologa della Kent University, Mary Beth Spitznagel, coordinatrice dello studio, una veterinaria del Metropolitan Veterinary Hospital di Akron e due specialisti dello Stow Kent Animal Hospital di Kent, hanno preso in esame il problema in uno studio pubblicato sul giornale Veterinary Record, partendo dai veterinari e valutando lo stress professionale cui sono sottoposti, per esempio, quando devono praticare un’eutanasia a un animale o confrontarsi con gli abusi che possono subire cani e gatti, oppure quando (appunto) devono gestire i proprietari di animali gravemente ammalati. 

Caregiver

Sì perché, dicono i veterinari, quando le persone hanno un cane o un gatto con malattie gravi vanno incontro a disturbi, come stress, ansia e depressione, che loro stessi si trovano a gestire. Che questi disturbi rappresentino una realtà lo dimostra, appunto, lo studio dei veterinari dell’Ohio. I ricercatori hanno preso in considerazione 238 proprietari di “pet” (così gli anglosassoni definiscono gli animali di compagnia) e hanno confrontato le 119 persone di questo gruppo, che si stavano prendendo cura di animali con una malattia cronica o addirittura terminale, con 119 “controlli sani”, cioè persone che vivevano con un animale in buona salute. I due gruppi erano omogenei per età, sesso e specie di animali accuditi. 

Disturbi psicosociali

E hanno sottoposto loro un questionario in cui si chiedeva di segnalare sintomi quali stress, ansietà, depressione e di valutare la loro qualità di vita. I risultati hanno mostrato più elevati livelli di stress, di sintomi, clinicamente rilevanti, di depressione e di ansia e di problemi anche nei rapporti sociali fra i proprietari di animali gravemente malati. Secondo gli autori dello studio, queste osservazioni possono aiutare i veterinari a gestire meglio i loro clienti con questo genere di problemi. 

Hospice per cani e gatti

In un commento alla ricerca, Katherine Goldberg della Cornell University di Ithaca (NY), fondatrice di Whole Animal Veterinary Geriatrics and Hospice per la cura di malattie terminali negli animali, auspica un miglioramento dei programmi di formazione dei veterinari sul tema della gestione delle malattie croniche. Formazione che dovrebbe dare indicazioni su come discutere i piani di terapia con i proprietari degli animali, su come riconoscere e gestire il loro stress e su come collaborare con psicologi o psichiatri per gestire tutti questi problemi. Insomma, i veterinari dovrebbero diventare anche un po’ psicologi non solo per gli animali (lo fanno già), ma anche per gli umani.

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