Un team internazionale di ricercatori ha finalmente identificato un antico cranio fossile di 132 milioni di anni, rinvenuto nel settentrione della Germania, di cui finora non si conosceva l’esatta collocazione tassonomica.

L’indagine svolta e le relative conclusioni sono state pubblicate sul Journal of Vertebrate Paleontology.

La bizzarra creatura era, in realtà, un Plesiosauro, un rettile marino estinto, dall’aspetto molto somigliante al ‘mostro di Loch Ness’ dell’immaginario collettivo, che dominava i mari nell’Era dei dinosauri.

Ricostruzione del cranio di Lagenanectes richterae (credit: Jahn Hornug)

I resti dello scheletro, che raggiungono gli otto metri di lunghezza, erano stati raccolti nel 1964 in diverse collezioni private di fossili. Le ossa, perfettamente conservate, erano state recuperate prima che potessero venire distrutte da escavatori e ruspe, nel corso dello scavo di un fosso nelle argille di Sarstedt, vicino ad Hannover.

Nonostante questi resti abbiano rivisto la luce quasi mezzo secolo fa, solo di recente un team internazionale di scienziati è stato invitato dal Museo di Stato della Bassa Sassonia di Hannover ad un esame approfondito del materiale.

“E’ stato un onore per noi l’esser stati chiamati a condurre una ricerca su questa misteriosa creatura”, assicura Sven Sachs, paleontologo del Museo di Storia Naturale di Bielefeld, in Germania, autore principale dello studio. “Si tratta di uno dei gioielli più nascosti del Museo e, cosa ancor più importante, rappresenta una nuova specie di fauna del passato”.

I Plesiosauri, da non confondersi – come spesso accade – con i Dinosauri, termine riferito solo ai rettili terrestri e volanti della stessa Era, condivisero il dominio dei mari del Mesozoico con gli Ittiosauri.

Avevano corpo largo, collo lungo e zampe trasformate in pinne.

“Un serpente passato attraverso il corpo di una tartaruga”, così nei primi anni dell’Ottocento fu descritto un esemplare di plesiosauro dal paleontologo inglese William Conybeare e l’accostamento pare abbastanza azzeccato.

Il nuovo plesiosauro è stato battezzato Lagenanectes richterae, il cui nome generico è composto da Lagena – il nome medievale del fiume Leine, vicino Sarstedt – e nectes, -nuotatore-.

Il nome della specie è stato assegnato in onore della dottoressa Annette Richter, curatore principale di Scienze Naturali presso il Museo di Stato della Bassa Sassonia ad Hannover, che ha contribuito a facilitare la documentazione sul fossile.

Lo scheletro di Lagenanectes comprende la maggior parte del cranio, che ha una fila di lunghi denti simili a zanne, insieme alle vertebre, alle costole e alle ossa dei quattro arti, simili a pinne.

“Le mandibole presentano alcune caratteristiche particolarmente insolite”, dice Jahn Hornung, paleontologo di Amburgo e co-autore dell’articolo sulla rivista. “Il suo largo mento si è espanso in una cresta sporgente e i suoi denti inferiori, fissati lateralmente, probabilmente servivano a catturare piccoli pesci e crostacei, che venivano poi ingoiati interi”.

I solchi interni della mandibola superiore avrebbero potuto ospitare nervature legate a recettori di pressione, o elettrorecettori, posti all’esterno del muso, organi che avrebbero aiutato l’animale a localizzare la preda.

Le ossa mostrano segni di infezione batterica cronica, indicazione di una malattia a lungo termine dell’animale, che lo aveva, con ogni probabilità, ucciso.

“L’aspetto più importante di questo nuovo plesiosauro è che va considerato tra i più antichi del suo genere”, afferma il dottor Benjamin Kear, del Museo dell’Evoluzione presso l’Università di Uppsala, in Svezia, autore senior dello studio. “Si tratta di uno dei primi Elasmosauri, un gruppo estremamente specializzato di plesiosauri, la cui distribuzione interessò praticamente tutti i mari del pianeta, ma la cui origine pare fosse avvenuta nei mari che un tempo inondavano l’Europa occidentale”.

Gli Elasmosauri erano caratterizzati da un lungo collo – il più lungo di ogni vertebrato – che includeva fino a 75 vertebre individuali. Non tutte le vertebre del Lagenanectes sono state recuperate, ma si stima che originariamente fossero presenti da 40 a 50.

Gli Elasmosauri fiorirono durante il Cretaceo e si estinsero, insieme ai dinosauri, verso i 66 milioni di anni fa.

Lagenanectes viveva in mari poco profondi, che coprivano la Germania settentrionale intorno ai 132 milioni di anni fa, in pratica precedendo gli ultimi Elasmosauri di quasi 70 milioni di anni.

Il cranio di questo antico rettile marino resterà esposto come centro di attrazione della mostra ‘Water Worlds’ o ‘Mondi d’Acqua’, presso il Museo di Stato della Bassa Sassonia ad Hannover.

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