domenica 31 dicembre 2017La ricerca arriva dall’Università di Copenaghen e stravolge una delle concezioni comuni.

Chi soffre di asma ed è allergico al pelo del gatto lo sa bene: lacrime, rossore in viso, starnuti interminabili. Basta accarezzarlo e avvicinarsi la mano al naso ed è fatta. Ma oggi arriva un nuovo studio scientifico che cambia le carte in tavola. Avere un gatto in casa diminuirebbe la possibilità, nei neonati, di soffrire in futuro d’asma.

La scoperta è dei ricercatori dell’Università di Copenaghen che hanno tenuto sotto osservazione, nei primi 12 anni di vita, 377 bambini. Tra questi c’erano anche piccoli che, per motivi genetici, avevano un’elevata possibilità di sviluppare la malattia che colpisce i bronchi e rende difficile la respirazione.

E’ così emerso questo ruolo inedito del gatto come animale per prevenire la patologia. Stesso discorso per bronchiolite e polmonite. La ricerca stravolge la concezione comune in base alla quale, tra le cause dell’asma, ci sia una sensibilizzazione allergica al pelo di animali come, appunto, i felini. Al contrario, maggiore è la quantità di allergeni vicino al lettino del bebè nel primo anno di vita, minore sarebbe la probabilità di ammalarsi.

Buone notizie pure per chi ama i cani: anche loro sarebbero in grado di proteggere il bambino, seppure in modo minore. Per non considerare, poi, i benefici di crescere con un animale che, soprattutto per i bambini, diventa un compagno di avventure e di vita.

Mauro Torresi

0 Comments

Leave a reply

©2024 ForumCani.com