La settimana scorsa era stata Striscia la notizia a segnalare quanto stava accadendo in un’azienda di Rezzato: nel cortile tre esemplari di Bracco tedesco con un collare elettronico attaccato al collo, strumento che emette delle scariche ogni volta che i cani abbaiano. Gli animali erano quindi di fatto forzatamente muti.
Questi apparecchi sono utilizzati sia come antiabbaio che per addestramento soprattutto sui cani da caccia. Mercoledì pomeriggio una ventina di attivisti dell’associazione Iapl (International animal protection league), guidati da Roberto Brognano e Roberto Montalbano, rispettivamente presidente e vice del sodalizio, si sono riuniti davanti ai cancelli dell’azienda per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vicenda e per dare un segnale ai proprietari.
L’inviato di Striscia la notizia era arrivato a Rezzato dopo segnalazione anonima di cittadini rezzatesi che da tempo (si parla da almeno tre mesi) avevano notato la situazione, sporgendo immediatamente denuncia alla Polizia Locale, gli agenti erano intervenuti per verificare il fatto.
Mercoledì è scattata una seconda denuncia da parte dell’associazione di animalisti, anche se naturalmente dopo l’irruzione di Striscia e i controlli della Locale i collari erano stati subito rimossi. L’azienda, da noi contattata, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
Ora toccherà alla procura indagare sul motivo per il quale ai cani è stato applicato quello che è uno strumento contrario alla loro natura; infliggendo agli animali inutili sofferenze che possono causare paura, ansia, aggressività, ma anche lesioni permanenti.
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