“Garantire ai visitatori dei pazienti (familiari, conviventi, amici, caregiver, etc.) il libero accesso ai reparti dalle ore 14.00 alle ore 20.00 e prevedere, come già fatto in altre regioni italiane, la possibilità per i pazienti di ricevere la visita da parte del proprio animale di affezione”: questa la richiesta contenuta in una Mozione presentata oggi dal vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti (Partito Democratico). “Negli ospedali persistono alcune pratiche nella gestione del rapporto con i visitatori dei pazienti che non avrebbero più ragione di esistere – spiega Nino Boeti – le limitazioni degli orari di visita allo scopo di evitare intralci all’operato del personale medico e infermieristico risultano essere coerenti con un’organizzazione ospedaliera come quella di inizio secolo, oramai del tutto superata. In altri Paesi europei è previsto, già da tempo, il libero accesso per le visite ai pazienti. Limitare l’accesso ai visitatori dei pazienti a fasce orarie estremamente ristrette rende gli ospedali simili alle istituzioni carcerarie, dove la facoltà dei parenti di recarsi a fare visita ai detenuti è sottoposta a forti restrizioni”. “L’umanizzazione delle cure passa anche attraverso un diverso rapporto con i familiari e i visitatori dei pazienti – aggiunge Nino Boeti – per questo chiediamo alla Regione Piemonte di incentivare una razionale riduzione o abolizione delle limitazioni temporali non necessarie nelle visite ospedaliere, definendo linee di indirizzo per i Direttori generali di ASO ed ASL che garantiscano ai visitatori dei pazienti il libero accesso ai reparti dalle 14.00 alle 20.00”.

Diversi autori affermano che la qualità dell’assistenza non diminuirebbe con la presenza dei familiari; non vi sarebbero, infatti, in letteratura articoli che dimostrerebbero che orari di visita flessibili e più aperti aumentino l’interruzione delle cure mediche e infermieristiche. Al contrario, alcuni dei benefici che vengono riportati in letteratura riguardo a politiche di visita aperte sono, ad esempio, un incremento della soddisfazione non solo dei pazienti, ma anche degli stessi operatori a causa di un aumento del feedback positivo da parte dei ricoverati e dei loro parenti

La Mozione presentata dal consigliere Nino Boeti tocca anche la questione degli animali d’affezione, dal momento che sono sempre più numerosi gli ospedali pubblici che in Italia aprono le porte agli animali domestici, consentendo, con le dovute accortezze, le visite ai pazienti-padroni. L’ultimo caso è quello della Lombardia che 29 dicembre scorso ha adottato un apposito Regolamento che fissa i requisiti per l’accesso degli animali nelle strutture sanitarie e nelle case di riposo. Possibilità analoga è prevista anche in Toscana, Emilia Romagna, Liguria e Veneto. Da qui la richiesta alla Regione Piemonte di “prevedere, come già fatto in altre regioni italiane, la possibilità per i pazienti di ricevere la visita da parte del proprio animale di affezione, al di fuori delle stanze di ricovero, in orari limitati e secondo precise modalità che garantiscano il pieno rispetto delle necessarie norme igieniche”.

c.s.

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