Mentre i parlamentari della 11° Commissione Lavoro del Senato illustrano i propri emendamenti, il Sottosegretario Tommaso Nannicini ha puntualizzato il raggio d’azione del DDL 2233 Lavoro Autonomo. Le numerose proposte emendative avanzate dai parlamentari dell’11 Commissione abbracciano altrettanti campi di intervento, non tutti pienamente coerenti con lo spirito del DDL.
L’obietto del Governo – ha quindi chiarito Nannicini- è “quello di rimuovere false forme di lavoro autonomo che celano attività di lavoro subordinato e di identificare in modo certo le forme genuine di lavoro autonomo, al fine di garantire a entrambe adeguate tutele. I recenti dati dell’ISTAT confermano i risultati ottenuti in questo campo”. Il provvedimento – ha aggiunto- “interviene principalmente sulla leva fiscale, sulla previdenza e sulla tutela dei lavoratori autonomi nei confronti della committenza”.
Anche il Presidente e Relatore Maurizio Sacconi ritiene che il provvedimento “non possa affrontare tutti i profili riguardanti il lavoro autonomo”. Per questa ragione, convenendo che su alcuni aspetti fiscali si debba rimandare la discussione alla prossima Legge di Stabilità, Sacconi ha proposto- con apposite proposte di emendamento in forma di articoli aggiuntivi – di delegare al Governo alcune questioni.
Delega al Governo sulle professioni ordinistiche– Il Sottosegretario Nannini, “plaude alla proposta di delega legislativa avanzata dal relatore in materia di professioni ordinistiche”. In particolare, Sacconi ha proposto 2emendamenti-delega:
4.0.300- Delega al Governo in materia di sicurezza e protezione sociale delle professioni ordinistiche
4.0.200- Delega al Governo in materia di atti pubblici rimessi alle professioni ordinistiche
Studi di settore e gestione separata rinviati alla Legge di Stabilità– Il rappresentante del Governo ha informato la Commissione che sugli studi di settore- a proposito dei quali sono stati presentati emendamenti- ” si interverrà nella legge di stabilità”.
“Nella stessa sede dovranno essere affrontati i problemi relativi alla gestione separata delle attività previdenziali dei lavoratori autonomi”. Nannicini ha confermato anche l’impegno del Governo ad intervenire in materia di aliquote contributive e di contribuzione volontaria ed integrativa.
Cautela sulla deducibilità delle spese di aggiornamento- Nannicini è molto cauto “sulla possibilità di rendere deducibili le spese per vitto e alloggio sostenute dai lavoratori autonomi per i propri percorsi di formazione, pur nei margini ristretti consentiti dalle risorse disponibili”. Il DDL ammette alla detrazione solo le spese di iscrizione e non quelle di viaggio e di soggiorno che alcune proposte emendative puntano a reinserire nel testo, essendo attualmente ammesse alla deducibilità dal vigente Testo Unico delle Imposte.
Il dibattito in Commissione “ha gettato comunque una luce importante su tutte le contraddizioni oggi presenti nelle libere professioni, sia ordinistiche che non ordinistiche”- ha detto Sacconi, che ha apprezzato l’impegno del Governo “a superare l’attuale disciplina degli studi di settore”. Ha inoltre auspicato “una razionalizzazione in materia previdenziale, soprattutto per le professioni non ordinistiche”. Sul fronte prevido-fiscale Sacconi ha firmato due emendamenti-delega:
4.0.100- Delega al Governo per la gestione previdenziale separata di lavoratori autonomi
5.0.100 -Delega al Governo in materia di revisione dell’imposizione sui redditi di lavoro autonomo
Alfabetizzazione digitale- Con riguardo al lavoro agile, del quale il telelavoro rappresenta unicamente una delle possibili declinazioni, Sacconi ne ha richiamato le specificità sottolineandone “l’assoluta differenza con altre prestazioni. Le parti sociali saranno chiamate pertanto, in sede di negoziazione collettiva, a disciplinare più compiutamente i profili di queste nuove tipologie lavorative”. Infine, Sacconi ritiene “necessario potenziare le politiche di alfabetizzazione digitale dei lavoratori”.
